La verità sul Pnrr fa male alla leader di Fdi Giorgia Meloni, che nasconde la realtà, impegnata in queste ore a costruirsi un'immagine accettabile per l'Europa. Nonostante i tentativi maldestri di camuffare la propria azione politica, i fatti sono chiari e superano tutte le chiacchiere. Il 15 luglio 2020 tutto il centrodestra ha votato contro la Risoluzione a prima firma Delrio, in cui si dava mandato al Governo di negoziare a Bruxelles l'adozione del Next Generation EU e del relativo Piano di Ripresa. Fdi, insieme a Lega e FI, ha votato contro oltre 200 miliardi di euro di risorse europee fondamentali. Meloni si vanta dunque dell'astensione alle votazioni in Italia e a Bruxelles legate all'approvazione del Pnrr, "dimenticando” però volutamente il difetto originario. Dimenticando che nel momento decisivo, quando si è trattato di difendere gli interessi degli italiani in Europa, lei e il suo partito hanno preferito votare chiaramente contro il Recovery Plan. Ecco la vera natura dei sovranisti. Siamo sicuri che con la Meloni al governo l'Italia non avrebbe mai ottenuto i 200 miliardi del Pnrr, risorse indispensabili per modernizzare e rilanciare il Paese. E con quale coraggio oggi si candidano a gestire queste risorse che non hanno voluto, o meglio hanno formalmente osteggiato? Non possiamo davvero permetterci il rischio che questa destra italiana, una volta al governo, interrompa o metta a rischio l'attuazione del Recovery. Per l'Italia sarebbe una vera catastrofe.
Lo afferma Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla Camera.