• 10/05/2022

“L’Europa ha il dovere politico di mettere in atto un’azione diplomatica ancora più forte per arrivare ad un cessate il fuoco immediato e ad un negoziato di pace in linea con i princìpi di equilibrio e riconoscimento reciproco che hanno ispirato la Conferenza di Helsinki del 1975”. A dirlo Piero De Luca, vicepresidente Pd alla Camera e capogruppo della Commissione Politiche Ue di Montecitorio, intervenendo stamattina durante la trasmissione Coffee Break di La7 a proposito della guerra in Ucraina. “Dopo le parole di Putin di ieri, che ha tentato nuovamente invano di spiegare con la retorica un’invasione ingiustificata e immotivata che non rende onore agli oltre 20 milioni di russi morti durante la seconda guerra mondiale, l’Unione europea deve farsi carico di una spinta ulteriore sulla strada delle sanzioni, del supporto umanitario e della diplomazia per arrivare prima possibile alla pace. L’Europa ha reagito con compattezza e unità per aiutare un popolo aggredito nel suo diritto all’autonomia e sovranità e l’Italia ha condiviso la strategia europea e atlantista, con il sostegno della quasi totalità delle forze politiche in Parlamento ed in piena linea con la nostra Costituzione. Non potevamo restare indifferenti. Avevamo davanti due strade: voltarci dall’altra parte, e avallare l’arroganza di un’aggressione ingiustificata che sta provocando migliaia di morti, o sostenere la resistenza ucraina. Non c’è nulla di più democratico di questo. Se non avessimo fatto questa scelta al posto di una diplomazia che lavora per arrivare ad un accordo di pace, oggi parleremmo di negoziati per un trattato che ratifica un’annessione”, conclude De Luca.