• 17/06/2020

“Quanto accaduto oggi alla Camera ha veramente del surreale. Non solo, dinanzi alle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del summit europeo, abbiamo visto le opposizioni dividersi e addirittura abbandonare l’Aula. Ma abbiamo sentito pronunciare dal capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, parole gravi e, soprattutto false. E’ una clamorosa fake news la notizia che il Recovery Fund costerà all’Italia 36 miliardi di euro l'anno, perché dovrà versare contributi fino al 2% del Pil. Molinari era in evidente confusione e ha dato i numeri. Il programma Next generation Eu potrebbe portare all'Italia 172 miliardi di euro nei prossimi anni, di cui 82 addirittura in sovvenzioni a fondo perduto che si aggiungono, non si sostituiscono, alle altre risorse Ue come i fondi strutturali, previsti dal bilancio pluriennale. E questo programma di rilancio sarà finanziato non da incrementi di contributi degli Stati membri, come dice erroneamente Molinari, ma per la prima volta grazie all’emissione di titoli comuni europei da parte della Commissione. Una vera e propria rivoluzione che porterà l'Italia a diventare non più contributore netto, ma percettore netto di risorse europee. Si informassero bene i sovranisti prima di diffondere fake news clamorose e imbarazzanti. E la smettano anche di attaccare il Sud. In un momento di debolezza Molinari è uscito allo scoperto affermando che l'Italia non deve ricevere fondi europei perché nel Mezzogiorno non sappiamo utilizzarli”.

Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee, in un commento a margine delle comunicazioni di Giuseppe Conte alla Camera.

“Invece di seguire la scia di Orban sull’Italia, in particolare sul Sud, e invece di divulgare disinformazione - aggiunge Piero De Luca - pensino ai loro comportamenti a Bruxelles e spieghino perché non hanno difeso gli interessi degli italiani, ma hanno votato in Parlamento europeo contro la creazione di un Recovery Fund e l’emissione di Eurobond. Ancora una volta i sovranisti hanno preferito uno show per le telecamere a un dibattito costruttivo sul lavoro da fare a Bruxelles per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini italiani. Non si può invocare il coinvolgimento delle opposizioni quando poi, su un tema come la politica europea, si abbandona addirittura l’Aula durante la discussione in presenza del Presidente del Consiglio. Peccato. Un’altra occasione persa per il rispetto delle istituzioni democratiche”.