"Salvini come ministro dei Trasporti blocca l'Italia ogni giorno con treni fermi, ritardi ed incidenti. Tra lui e chi decide di scioperare c'è però una differenza sostanziale: mentre i lavoratori rinunciano ad una giornata dei loro stipendi, Salvini utilizza il suo compenso esclusivamente per fare campagna elettorale ed insultare i cittadini che manifestano per la pace". Lo dichiara il deputato Pd Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
“L’incendio che il 16 agosto scorso ha devastato l’impianto Campania Energia a Teano, in provincia di Caserta, è stato un disastro ambientale e sanitario di proporzioni enormi. I Vigili del fuoco hanno impiegato quindici giorni per domare le fiamme e le conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’ambiente sono evidenti. Per questo avevo presentato un emendamento al disegno di legge Terra dei Fuochi che stanziava 15 milioni di euro destinati alle bonifiche e agli interventi di messa in sicurezza. Ma il governo lo ha respinto».
Lo dichiara il deputato casertano del Pd Stefano Graziano, capogruppo in Commissione Difesa e Vigilanza Rai.
“Ancora una volta – sottolinea l’esponente dem – l’esecutivo si schiera contro il Mezzogiorno, contro la provincia di Caserta e contro la tutela della salute pubblica. È inaccettabile che davanti a un’emergenza così grave si scelga di voltarsi dall’altra parte, negando le risorse necessarie a caratterizzare i terreni, avviare le bonifiche e garantire sicurezza ambientale e sanitaria ai cittadini”.
“Avevo rivolto un appello – conclude Graziano - affinché l’Aula votasse in maniera trasversale, al di là degli schieramenti, perché la difesa del territorio e della salute non hanno colore politico. Purtroppo il mio emendamento è caduto nel vuoto. Avrei voluto almeno che i deputati del centrodestra eletti in provincia di Caserta facessero sentire la propria voce, invece è calato un silenzio assordante. Il Partito Democratico continuerà a battersi con forza per la Terra dei Fuochi e per la sicurezza dei nostri cittadini.
«La bocciatura da parte della maggioranza del mio ordine del giorno sul decreto Terra dei Fuochi rappresenta un fatto gravissimo e incomprensibile. Con la mia proposta chiedevamo una misura di buon senso: evitare la localizzazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti in aree già sature, in particolare nei territori più martoriati come la Terra dei Fuochi. È inaccettabile che il Governo e la maggioranza abbiano respinto questa richiesta, scegliendo di aggravare ulteriormente un’emergenza sanitaria e ambientale che da anni mette a rischio la salute dei cittadini. Così facendo si tradisce lo spirito stesso del decreto Terra dei Fuochi, nato per bonificare e risanare, non per caricare ulteriormente quei territori di impianti. È evidente che questo esecutivo continua a voltare le spalle al Mezzogiorno, dimostrando totale disinteresse per la salute e l’ambiente dei cittadini campani. Continueremo a batterci perché i territori già devastati non vengano ulteriormente penalizzati. La difesa della salute pubblica e dell’ambiente non può e non deve essere piegata a logiche di convenienza politica o di gestione emergenziale».
“La risposta del governo al question time in cui chiedevamo una replica precisa ai rilievi posti dalla Corte dei Conti è stata evanescente. La realtà è che l’esecutivo continua ad aggirare gli ostacoli posti dalla magistratura contabile. Eppure la Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un documento che conferma tutte le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Avevamo chiesto al governo di informare puntualmente il Parlamento con chiarezza e trasparenza, proprio per non esporre le istituzioni al rischio concreto di un uso non corretto delle risorse pubbliche. Basta con la propaganda e con la consueta litania sul ‘progetto che non è in discussione’. Chiediamo che venga immediatamente ritirata la delibera Cipess, proprio perché la risposta del Ministero di oggi conferma tutti i nostri dubbi. Il governo abbia il coraggio di dire la verità ai cittadini italiani”.
Così i capigruppo Pd in commissione Ambiente, Marco Simiani, e in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo.
“L’istituzione della festa nazionale di San Francesco il 4 ottobre potrebbe rappresentare un momento importante per il Paese – osserva il vicepresidente della commissione Covid alla Camera, Gian Antonio Girelli (Pd) – ma rischia di restare una mera operazione simbolica se non accompagnata da scelte coerenti con i valori francescani”.
Secondo Girelli, infatti, “il linguaggio e l’atteggiamento del governo Meloni non rispecchiano in alcun modo lo spirito di San Francesco, che richiama all’attenzione verso gli ultimi, al dialogo come metodo di superamento dei conflitti e al rispetto per l’ambiente. Valori che, pur radicati nella fede per molti, hanno anche una dimensione civile e costituzionale, patrimonio comune di tutti i cittadini”.
Il deputato dem denuncia come “l’attuale maggioranza confonda il ruolo di governo con quello di opposizione permanente, privilegiando lo scontro e la propaganda invece della responsabilità istituzionale. Governare significa rappresentare l’intero Paese, non solo chi ti ha votato, e avere la capacità di ascolto verso tutte le istanze”.
“La proposta della destra – conclude Girelli - stride con la realtà di un dibattito parlamentare segnato da divisioni e da un approccio che sembra più volto a marcare contrapposizioni che a cercare soluzioni. Se non si imbocca la strada del rispetto reciproco e della responsabilità, la festa di San Francesco rischia di trasformarsi in un’offesa al suo messaggio e a quella parte migliore della storia italiana che ne incarna i principi”.
“Apprendiamo dalle dichiarazioni del Ministro Pichetto Fratin che domani in Cdm ci sarà l’ultimo passaggio sul ddl nucleare. Le commissioni Attività Produttive e Ambiente hanno portato avanti una indagine conoscitiva sul nucleare durata quasi un anno e conclusasi a marzo. Più di 70 audizioni di esperti, realtà produttive, accademici, e industrie - un patrimonio conoscitivo significativo e importante. Purtroppo ancora non esiste una relazione finale di questa indagine conoscitiva i cui materiali giacciono ormai da molti mesi negli uffici delle Commissioni. Questa relazione è fondamentale per informare il Parlamento sullo status, delle potenziali opportunità, ma anche dei costi dell’energia nucleare in Italia. Il governo vuole quindi calendarizzare un ddl ancora prima che il Parlamento abbia finito l’iter conoscitivo - si tratta di una rottura di quelle che dovrebbero essere le normali prassi di dialogo tra Parlamento e governo - chiediamo con forza che le Commissioni producano la relazione finale dell’indagine conoscitiva - uno strumento fondamentale per il dibattitto parlamentare. Senza questa indagine, vorrebbe dire aver preso in giro gli esperti e le realtà industriali che hanno partecipato a questa indagine conoscitiva. La tornata elettorale è alle porte non vorremmo che anche questo tema strategico e complesso fosse messo in campo con tutta fretta per creare divisioni invece del necessario dibattito serio fondato su rilevanze scientifiche” così dichiarano i Deputati Pd Christian Di Sanzo, Marco Simiani, Vinicio Peluffo e Alberto Pandolfo, membri delle commissioni Attività Produttive e Ambiente.
“Con un emendamento al decreto ‘Terra dei Fuochi’ chiediamo lo stanziamento di 15 milioni di euro in due anni per la bonifica dei territori colpiti dal grave incendio del 16 agosto 2025 nell’impianto ‘Campania Energia’ di Teano (CE). Chiediamo che tutti gli schieramenti politici votino il nostro emendamento all’unanimità poiché va nella direzione di aiutare un territorio per troppi anni martoriato e abbandonato.
Le risorse serviranno alla rimozione dei materiali contaminati, al risanamento ambientale, al monitoraggio sanitario e al sostegno alle aziende agricole danneggiate. Un intervento urgente e necessario per tutelare salute pubblica, ambiente e sicurezza del territorio”. Lo dichiara il deputato del PD Stefano Graziano, primo firmatario dell’emendamento al dl terra dei fuochi, che prevede lo stanziamento di spesa di 5 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro per il 2026 a favore della Regione Campania da destinare alla bonifica e alla mitigazione dei danni causati dall’incendio avvenuto il 16 agosto 2025 nell’impianto “Campania Energia” nel comune di Teano (CE)
"Il Ministro Salvini presenta come un grande risultato quello che, in realtà, è soltanto il reintegro – parziale – delle risorse che il suo stesso governo aveva già tagliato alle Province. Non si tratta quindi di nuovi fondi, ma di una restituzione a saldo ridotto di risorse che spettavano da tempo ai territori": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sui finanziamenti di riqualificazione delle Infrastrutture annunciati dal dicastero.
"In più, i vincoli imposti dal Ministero ne limitano fortemente l’utilizzo: i fondi sono destinati unicamente alla manutenzione ordinaria, escludendo qualsiasi investimento strutturale nelle infrastrutture. In questo modo si impedisce alle Province di programmare opere necessarie e strategiche per la sicurezza e lo sviluppo dei territori, relegandole a interventi tampone. Se Salvini fosse davvero consapevole di cosa accade al Mit, eviterebbe di spacciare come straordinario ciò che è in realtà il minimo indispensabile. O inganna volutamente gli italiani, o non conosce nemmeno nel dettaglio i provvedimenti del suo stesso ministero. In entrambi i casi, il paese non merita di essere preso in giro da chi dovrebbe garantire serietà e visione sul futuro delle infrastrutture”: conclude.
I rilievi formulati dalla Corte dei Conti sulla delibera CIPESS relativa all’approvazione del progetto definitivo e del Piano Economico Finanziario del Ponte sullo Stretto, confermano tutte le perplessità che come opposizione avevamo sollevato. Il governo continua a procedere con forzature e scorciatoie, senza rispettare né le procedure né le prescrizioni tecniche ed economiche richieste da norme nazionali ed europee". Lo dichiara Marco Simoni, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
"Il progetto, secondo le osservazioni della Corte dei Conti, è caratterizzato da atti trasmessi in modo anomalo, procedure incomplete, prescrizioni tecniche e pareri mancanti, stime economiche incoerenti e poco trasparenti, dubbi sulla qualificazione dei soggetti coinvolti e possibili incompatibilità con le direttive europee, delineando così un’opera segnata da improvvisazione, opacità e dal concreto rischio di tradursi in un enorme spreco di denaro pubblico. E' necessario che il governo ed il ministro Salvini facciano immediatamente chiarezza. Il tempo dei vittimismi e delle polemiche è finito", conclude Simiani.
“La realizzazione del nuovo collettore nel territorio comunale di Pace del Mela (Messina), verso l’impianto di depurazione di Giammoro, rappresenta un passo decisivo per la tutela ambientale, sanitaria ed economica di un’area troppo a lungo penalizzata dalla mancanza di infrastrutture adeguate”: è quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino dopo aver depositato un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere chiarimenti e garanzie sullo stato di avanzamento delle opere.
“Parliamo di un intervento da 2,9 milioni di euro che non solo contribuisce a ridurre il rischio di nuove sanzioni comunitarie, a seguito della procedura di infrazione aperta contro l’Italia, ma soprattutto restituisce ai cittadini la prospettiva di un territorio più sano, più sicuro e più competitivo. È fondamentale, però, che il governo assicuri la massima attenzione: i lavori devono rispettare tempi certi e occorre garantire un pieno coinvolgimento degli enti locali e delle comunità interessate. Nell’interrogazione chiediamo inoltre la programmazione di ulteriori interventi di adeguamento del sistema fognario e depurativo nella provincia di Messina e nell’intera area tirrenica della Sicilia, perché soltanto una gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche può garantire sviluppo e qualità della vita nei nostri territori”: conclude.
“Povertà, umiltà e dialogo sono i veri punti di riferimento di San Francesco e non sono fatti banali. Se il Parlamento vuole 'ridare dignità' al santo restituendogli la titolarità di patrono d'Italia è necessario essere conseguenti e declinare concretamente l'azione politica. Quando però la politica si fa carico di restituire tale dignità, non dimentichiamoci l'insegnamento che San Francesco ci ha dato soprattutto sul tema ambientale quando oggi parte della maggioranza nega l'importanza vitale della preservazione dell'ambiente e la crisi climatica”. Così Gian Antonio Girelli, deputato e vicepresidente della commissione Covid alla Camera, esprimendo il voto favorevole del Pd all'istituzione della festa nazionale di San Francesco d'Assisi.
“Come si possono nascondere i temi del lavoro povero, dello sfruttamento e degli immigrati – sottolinea l'esponente dem - e al contempo commemorare San Francesco come festa nazionale? Come si può parlare di fraternità, dialogo e pace in tempi dove queste parole sembrano aver perso valore?” “Il principio di minorità invocato da San Francesco è complesso perché chiede addirittura di porsi al di sotto degli altri esattamente il contrario di quello che assistiamo in un'attualità fatta da presunzione ed esportazione del nostro concetto di democrazia come primi della classe”, conclude Girelli.
“Da anni i siciliani vivono una crisi idrica conclamata che mette in ginocchio famiglie, agricoltura e imprese. A fronte di centinaia di milioni di euro stanziati dalla Regione per i dissalatori mobili di Porto Empedocle, Gela e Trapani, ci ritroviamo con un solo impianto parzialmente funzionante, costi energetici insostenibili e tonnellate di acqua che si disperdono in reti colabrodo che perdono oltre il 50% del volume distribuito. Un vero spreco di risorse pubbliche”. Così la deputata Pd Giovanna Iacono che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Ambiente per fare chiarezza sulla gestione disastrosa dell’emergenza idrica in Sicilia.
“È inaccettabile - continua l'esponente dem - che il governo regionale continui a esultare per risultati inesistenti, mentre la realtà è sotto gli occhi di tutti: i dissalatori si sono rivelati un flop, gli invasi rimangono non collaudati o incompleti, e nessun piano strutturale viene portato avanti per garantire ai cittadini un servizio essenziale. Le misure emergenziali non possono sostituire politiche lungimiranti di gestione delle risorse idriche, soprattutto se alimentate da costi enormi e da scelte ambientalmente insostenibili. Chiedo quindi quando sono stati effettivamente messi in funzione i dissalatori, quale sia la loro produzione reale, quanto è stato speso finora per acquisto, gestione e attivazione, e quale sia il costo effettivo al litro d’acqua distribuito”. “I siciliani meritano la verità: basta con le promesse e gli annunci trionfalistici, serve un piano serio e concreto per affrontare una delle emergenze più gravi e strutturali della nostra terra”, conclude Iacono.
Il governo, rispondendo alla nostra interrogazione in commissione Ambiente sui progetti di raccolta delle bottiglie di plastica monouso finanziati con il PNRR e il raggiungimento degli obiettivi europei, ha fatto il gioco delle tre carte mischiando dati e percentuali per creare volutamente confusione. Noi avevamo chiesto di conoscere i dati aggiornati relativi alla raccolta di bottiglie di plastica attraverso gli ecocompattatori, ed il relativo contributo ai tassi complessivi di raccolta per conseguire gli obiettivi UE, ma il governo ci ha risposto solo con la percentuale di materiali riciclabili raccolti in tali ecocompattatori, nel tentativo di magnificare dei risultati invece deludenti. Inoltre, gioca con le interpretazioni delle norme europee, citando deroghe, che tuttavia dalla lettura del Regolamento europeo sugli imballaggi sarebbero solo temporanee e non esentano dal conseguimento dell'obiettivo finale del 90%, di fatto facendoci solo perdere tempo. Questo atteggiamento di chiusura è molto pericoloso perché il sistema di deposito cauzionale (DRS) è al momento l’unica strategia efficace per raggiungere l’obiettivo europeo vincolante di raccolta del 90% di bottiglie di plastica e lattine al 2029. Il fatto che ben 17 paesi europei lo abbiano già implementato e diversi altri hanno già annunciato la sua introduzione è eloquente. L'Italia rischia di perdere leadership nell’economia circolare e rimanere indietro con numerose conseguenze: spesa pubblica per la plastic tax, costi che gravano sui comuni per gestire il littering, gas serra da incenerimento delle plastiche e relativi costi riversati sulla collettività. Come Partito democratico abbiamo lavorato ad una proposta di legge a prima firma Roggiani per chiedere di introdurre quanto prima un sistema di deposito cauzionale in Italia.
Così i deputati del Pd Evi, Simiani, Curti, Ferrari e Roggiani.
La deputata del Partito Democratico, Giovanna Iacono, interviene nel dibattito e, pur non potendo essere stata presente all’iniziativa odierna promossa dai comitati contro il rigassificatore, ribadisce con forza la sua posizione.
"Sono da sempre al fianco del movimento per la sostenibilità, delle associazioni e delle cittadine e dei cittadini della provincia di Agrigento e continuerò a esserlo senza esitazioni. Questo progetto è dannoso e rappresenta un grave rischio per il nostro ambiente, per il nostro paesaggio e per il futuro sociale ed economico del territorio, a vocazione turistica e culturale. Non possiamo permettere che venga imposto dall’alto, senza ascoltare le comunità e senza una seria valutazione dei danni e dei rischi che comporterebbe", afferma Iacono.
La deputata annuncia di aver già presentato un’interrogazione parlamentare sul tema e un ordine del giorno al decreto "Energia e Territori", con il quale ha chiesto lo stop a ogni nuova concessione o proroga che consenta la realizzazione dell’opera.
"Continuerò a portare avanti questa battaglia con atti concreti in Parlamento e sul territorio, sostenendo le iniziative del movimento per la sostenibilità e delle associazioni. La mia posizione e quella del Partito Democratico sono chiare: il rigassificatore non serve alla Sicilia, non serve a Porto Empedocle, non serve alle cittadine e ai cittadini della provincia di Agrigento. Non possiamo più permettere che si speculi sui nostri territori. Avanti insieme, con determinazione, per difenderli", conclude l'esponente dem.
"La discarica dismessa di contrada Zuppà, a Mazzarrà Sant’Andrea nella città metropolitana di Messina, continua a rappresentare un grave problema ambientale e sanitario. Oggi, grazie al Pnrr, ci sono finalmente risorse e strumenti per avviare la messa in sicurezza e la bonifica del sito, ma i ritardi procedurali rischiano di vanificare questa occasione storica".
Lo dichiara la deputata Pd, Maria Stefania Marino, depositando un’interrogazione al ministro dell’Ambiente.
"Non possiamo permettere - aggiunge - che l’inerzia e la mancanza di controllo facciano perdere i fondi europei già destinati al territorio. Sarebbe un doppio danno: per l’ambiente e per i cittadini che da decenni convivono con questa ferita. Il governo non resti a guardare: serve un tavolo di monitoraggio con Regione ed enti locali per garantire tempi certi e scongiurare l’ennesima beffa”.