"Il governo Meloni vuole riaprire le centrali nucleari ma non riesce nemmeno a gestire in maniera seria ed efficace la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi presenti attualmente nel nostro Paese. Sul deposito unico siamo tornati al punto di partenza e il ministro Pichetto Fratin in audizione oggi alla Camera continua ad alimentare l’incertezza sullo smaltimento delle scorie nucleari dopo un imbarazzante avanti e indietro che ha fatto perdere tre anni di tempo e che sta creando solo problemi.
Sulle politiche energetiche in generale e sul nucleare in particolare non c’è nessuna programmazione seria, mentre viene boicottato il rilancio delle rinnovabili. Ancora oggi non sappiamo quale sia davvero il piano del governo e i risultati sono purtroppo evidenti: costi insostenibili e in aumento per famiglie ed imprese ed extraprofitti solo per i grandi colossi del settore”.
Così in una nota congiunta la presidente del Gruppo Pd della Camera Chiara Braga e i deputati Pd in Commissione Ambiente ed Attività Produttive di Montecitorio Simiani, Pandolfo, Curti, Evi, Ferrari, De Micheli, Di Sanzo, Gnassi e Peluffo.
“La proposta di nomina del nuovo Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese appare gravemente viziata: da quanto apprendiamo non risulta pubblicato alcun avviso pubblico, come invece richiesto dalla legge nazionale, e la carica è già legittimamente ricoperta dal dott. Giuseppe Priore, reintegrato dal Consiglio di Stato con sentenza definitiva. Alla luce di questi fatti, è indispensabile sospendere immediatamente l’iter in corso e attivare ogni approfondimento necessario, coinvolgendo l’Avvocatura della Camera e il Ministro dell’Ambiente. La legalità non si aggira: si rispetta” così il capogruppo democratico nella commissione Ambiente della Camera, Marco Simiani.
La legge 157 va migliorata in un confronto aperto
“L’attacco brutale alla natura e alla fauna selvatica sferrato dal Ministro Lollobrigida e dalla maggioranza, che dopo una serie di annunci si è concretizzato nella pdl a prima firma del senatore Malan, oggi vede in risposta il deposito in Cassazione di una proposta di legge di iniziativa popolare da parte di diverse associazioni animaliste che puntano a raccogliere 50.000 firme per poterla discutere. Sono sempre di più le persone che hanno a cuore la biodiversità e il benessere degli animali e che non vogliono arrendersi alla deriva di una deregolamentazione totale per una caccia selvaggia nel nostro paese. Noi non possiamo accettarla e riteniamo che questo modo di agire da parte della maggioranza porti solo ad un’aspra e pericolosa contrapposizione su questo tema per cui a pagare saranno gli animali, l’ambiente, le persone. La legge 157 va difesa e semmai migliorata con un percorso aperto, plurale, bipartisan e basato su di un solido approccio scientifico che tenga conto della fragilità degli ecosistemi, in modo particolare oggi nell’era delle crisi sistemiche, quella climatica e di biodiversità. La legge 157 non si tocca se non per migliorarla, non certo per sbranarla come vuole fare la destra”. Lo dichiarano in una nota congiunta le deputate del Pd, Eleonora Evi e Patrizia Prestipino, rispettivamente membro della commissione Ambiente di Montecitorio e Garante per gli animali di Roma Capitale.
"Il Ministero dell'Ambiente non ha ancora presentato la terna dei nominativi a Presidente del Parco nazionale dell'Elba: un atto dovuto da proporre alla Regione Toscana. Invece di adempiere alle leggi vigenti la destra continua quindi ad inventarsi miseri espedienti per commissariare gli enti territoriali imponendo alle comunità locali figure senza competenze e senza radicamento con il solo obiettivo di occupare poltrone. Chiediamo al Ministro Pichetto Fratin di bloccare la nomina a commissario del Parco Nazionale dell'Elba Matteo Arcenni, sindaco di Terricciola (provincia di Pisa), imposto da Fratelli d'Italia": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente Marco Simiani.
"I Parchi nazionali sono un presidio straordinario e una opportunità di sviluppo sostenibile del territorio, hanno bisogno di una governance equilibrata, supportata da esperienze, capacità e confronto costrittivo con le comunità territoriali e non possono essere inutilizzate come riserve di sottogoverno per gli amici degli amici. Noi non facciamo il toto nomi ma pretendiamo che a gestire le ricchezze del nostro territorio siano persone qualificate e con esperienze comprovate": conclude.
“A Prato ci sono imprenditori tessili seri ed onesti che vanno aiutati e non criminalizzati. Esiste, purtroppo come dappertutto, una sacca di delinquenza che va estirpata e punita ma pensare di gettare discredito su una intera città e su uno dei distretti più importanti d’Italia che occupa migliaia di lavoratori non è soltanto sbagliato ma anche controproducente. Chi a destra non perde tempo per fare sciacallaggio elettorale sul futuro di una comunità dimentica colpevolmente che le indagini riguardano soltanto una piccola parte degli scarti e che in questi anni sono stati sviluppati progetti da parte degli enti locali per promuovere non solo il corretto smaltimento dei rifiuti ma anche il completo riciclo. Siamo a fianco degli amministratori e delle imprese del territorio per cercare di trovare nuove soluzioni sostenibili e capaci di coniugare lavoro, sicurezza e ambiente. lasciamo volentieri alla destra accuse sconclusionate ed inutili”. E’ quanto dichiara Marco Simiani, a seguito della missione a Prato della commissione Ecomafie svolta oggi, martedì 17 giugno.
“Salvini non ha alcuna idea concreta su come garantire la gestione pubblica dell’Autostrada A22 nel caso in cui la Commissione Europea dovesse bocciare la clausola di prelazione prevista per il proponente del project financing”. Lo dichiara la deputata democratica Sara Ferrari, componente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera. “Oggi abbiamo discusso un’interrogazione urgente, sottoscritta anche dai deputati democratici Simiani, Vaccari, Malavasi, Forattini e Rossi, per chiedere al ministro Salvini “quali intenzioni abbia il governo rispetto alla procedura di assegnazione della concessione autostradale A22, qualora la Commissione europea esprimesse parere negativo sul diritto di prelazione da parte del proponente del progetto di partenariato pubblico privato da 9,2 mld posto a base di gara”. Nel corso dei lavori parlamentari il sottosegretario ha risposto che il Ministero “si riserva di valutare le più opportune iniziative per il corretto affidamento della concessione a seguito del confronto con la Commissione europea. Ho chiesto di valutare con oculatezza quale strada intraprendere, al fine di garantire gestione pubblica di una arteria che collega l’Italia all’Europa, fondamentale per il valore del traffico merci e di persone, per l’impatto anche ambientale sui territori che attraversa e il significato di via commerciale. Va assolutamente evitato il rischio che una gara ordinaria possa affidare la concessione – oggi controllata per l’84% da enti pubblici territoriali – a un gestore non pubblico e non locale, esercitando eventualmente la possibilità prevista dal bando stesso dell’annullamento della gara.
“Il Decreto Infrastrutture stanzia appena 20 milioni di euro: una cifra del tutto insufficiente rispetto alla portata e alle necessità degli interventi previsti. Parliamo di opere strategiche per il Paese che richiedono ben altre risorse e una visione più ampia. Ad oggi non ci sono impegni concreti per rifinanziare gli interventi previsti negli accordi di programma con Anas e RFI, né per completare le opere portuali e le banchine collegate alle opere PNRR.
Gravi lacune riguardano anche le connessioni ferroviarie, che restano incomplete, e soprattutto la manutenzione delle strade provinciali: il governo ha tagliato il 70% delle risorse destinate a investimenti e manutenzioni, senza prevedere misure strutturali per colmare questa mancanza. Gli unici interventi in materia arrivano sotto forma di emendamenti che dovranno essere votati nella Commissione referente.
Come Partito Democratico riteniamo che questo sia un decreto sbagliato, carente nella visione e nelle risorse. Per questo abbiamo presentato una serie di emendamenti con l’obiettivo di rafforzarlo, garantendo finanziamenti adeguati alle opere prioritarie e dando risposte concrete ai territori. Chiediamo alla maggioranza di accogliere le nostre proposte per correggere una direzione altrimenti miope e penalizzante per il Paese”.
Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente alla Camera.
“È una vergogna la continua proroga da parte del Governo sulla pelle degli animali del disegno di legge che prevede l’impiego incivile degli animali nei circhi e in spettacoli umilianti. Il ministro Giuli viene meno alla parola data solo due mesi fa rispondendo ad un QT alla Camera. Un governo di bugiardi che fa solo propaganda ma a cui non interessa il benessere dei cittadini né come in questo caso degli animali.
Nella scorsa legislatura era stato votato un ordine del giorno a prima firma Prestipino contro l’utilizzo degli animali nei circhi, ma che non ha mai avuto seguito. E più volte la Evi, con altri colleghi dell’opposizione sono intervenuti in aula sul tema. Non si capisce come mai venga prorogato un disegno di legge che prevede la sofferenza di tanti animali visti anche i fatti di cronaca che vedono molti animali fuggire da questi luoghi in cerca di una libertà che ancora fatica ad arrivare”. Lo dichiarano in una nota congiunta Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante per gli animali di Roma Capitale, Annalisa Corrado parlamentare europea e responsabile nazionale Ambiente del Pd ed Eleonora Evi, deputata componente della commissione Agricoltura della Camera.
"Il Decreto Infrastrutture rappresenta un'opportunità per colmare il gap della provincia di Grosseto e anche per dare una ulteriore possibilità al Ministro Salvini di poter riparare ai tagli ed alle promesse fatte in questi anni e mai mantenute. Per questo motivo abbiamo presentato come Pd una serie di emendamenti al provvedimento attualmente in discussione a Montecitorio". Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera.
"Per quanto riguarda le strade - sottolinea il deputato dem - gli emendamenti depositati riguardano il completamento della strada Tirrenica, che il governo ha promesso di finanziare ma dal quale, fino ad ora, ha soltanto tolto risorse già stanziate dai precedenti esecutivi. Per le ferrovie abbiamo chiesto la progettazione e la realizzazione dell’Alta Capacità ed Alta Velocità ferroviaria nella tratta Genova – Roma della dorsale tirrenica, per dare seguito dell'ordine del giorno approvato dalla Camera nei mesi scorsi, e la progettazione di nuove linee di trasporto rapido di massa per i collegamenti verso le località balneari e turistiche in provincia di Grosseto", conclude Simiani.
“Il Ministro Urso continua a manifestare tutti i sintomi di una pericolosissima allergia alla trasparenza, ribadendo che ciò che sta avvenendo sul rinnovo dell’Aia per l’ex Ilva è affar suo e di nessun altro. La richiesta della portavoce della Commissione Ue non è affatto inopportuna. Piuttosto è il modo di fare del Ministro a confermarsi incompatibile con la democrazia.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del PD e Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Esattamente come avvenuto con la mia richiesta di accesso agli atti - aggiunge - il Governo fa muro ai cittadini, ai territori e ai rappresentanti istituzionali. Un atteggiamento gravissimo che non fa altro che rafforzare i sospetti su una gestione opaca dei procedimenti in corso. E allora, invece che scandalizzarsi per richieste assolutamente legittime, il Ministro condivida con tutti i soggetti interessati le informazioni sull’autorizzazione ambientale. Perché lì dentro, e non nelle rassicurazioni del Ministro Urso, ci sono le garanzie per la tutela dell’ambiente e della salute dei tarantini”.
"Davide Gariglio è una figura di comprovata esperienza nel campo delle infrastrutture e dei trasporti, che saprà rilanciare la competitività del sistema portuale toscano, promuovendo investimenti strategici, innovazione e sostenibilità dei porti coinvolti a partire da Livorno e Piombino": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani sul decreto di nomina del neo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.
"I porti del Mar Tirreno Settentrionale rappresentano già un asset fondamentale per l’economia italiana; Davide Gariglio garantirà uno sviluppo integrato tra trasporto marittimo, ferrovia e logistica, con l’obiettivo di rendere il sistema portuale motore di crescita economica, occupazionale e ambientale per l’intera area del Mediterraneo": conclude.
“Il ministro Musumeci è un uomo del Sud, ma al Sud le risorse non le ha mai portate. Perché la Lega non vuole. Negli ultimi due anni e mezzo questo governo ha tagliato 3,5 miliardi dal fondo perequativo infrastrutture, soldi che servivano per far fronte alla crisi idrica. È giunto il momento che il ministro cambi la sua solita narrazione ideologica solo per nascondere i fallimenti”. Lo dice il deputato Marco Simiani, capogruppo PD in Commissione Ambiente, durante il question time al ministro Musumeci sulla siccità nel Sud.
“In Sardegna – continua l'esponente dem - si assiste al 52,8% di perdite nella rete idrica, al 51,6% in Sicilia dove solo nella città di Siracusa c'è una perdita pari al 65,5%. Il record spetta a Potenza con 71% di perdite d'acqua dalle infrastrutture. Il ministro prima ci dice che non è sua diretta competenza e poi ci dice che il problema della siccità è anche al Nord. Ma in quale realtà sta vivendo? Le risorse devono essere destinate al Sud e sicuramente non vanno tagliate. Con temperature già oltre i 35 gradi, è inutile continuare a negare la crisi climatica come sostengono i 'negazionisti' Lega e Fdi, e soprattutto vanno fatti investimenti concreti e duraturi”. “Se il governo ha posto già 100 fiducie su decreti urgenti, perché non fa un altro decreto, questa volta davvero necessario sull'acqua e finanzia 1,7 miliardi per il Sud d'Italia? In quel caso il Pd, voterebbe sicuramente sì”, conclude Simiani
“Ancora una volta GIMBE da i numeri, quelli veri, che partendo dall’analisi del fallimento del provvedimento teso a risolvere la criticità delle liste d’attesa, rimanda ad una fotografia sempre più sbiadita di quel che è stato il SSN.
Il numero drammaticamente in crescita di chi rinuncia alla cura, la manifesta disorganizzazione del servizio, la mancanza di forza per dettare regole nel rapporto pubblico privato, la separazione e differenziazione in 21 modelli territoriali, sono criticità che non possono più attendere. È necessario immettere più risorse, prevedendo di togliere dalla spesa la parte della prevenzione per prevederla in investimento. È necessario riportare la strategia e la regia a livello nazionale, le regioni ne organizzino l’applicazione sui territori.
È indispensabile partire con una grande opera di prevenzione dove educazione, diagnosi precoce, salubrità ambiente e sicurezza sul lavoro, medicina di genere, screnning, vaccini e percorsi terapeutici corretti sono al centro dell’impegno. Non si tratta di mero scontro politico, che pur c’è, si tratta di impedire che il principio universalistico di diritto alla cura non venga smantellato, creando diseguaglianza crescente e generando criticità sanitarie future per tutte e tutti. Perché la salute o è un bene collettivo o diventa una povertà collettiva, non esiste l’individualismo o la singola tutela, esiste la comunità in cui viviamo”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli deputato pd e vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Covid.
“Le parole del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Giuseppe Busia, oggi in audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, sono condivisibili e sono in linea con i rilievi che come Partito Democratico abbiamo da sempre sostenuto. Il rischio di infiltrazioni mafiose sulla gestione degli appalti collegati al Ponte sullo Stretto sono reali e non possono essere affrontati mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Occorre agire con determinazione su tre livelli: il primo, modificando il Decreto Infrastrutture mettendo al centro l’esigenza di maggiori verifiche, a partire dalla soglia degli affidamenti da sottoporre a controllo che devono necessariamente includere anche gli appalti inferiori ai 150mila euro; il secondo, esigendo il massimo rispetto della normativa europea che non autorizza variazioni di costo superiori al 50% rispetto al valore iniziale di gara; il terzo, non è assolutamente ipotizzabile che si avvii un’opera senza nemmeno conoscere qual è il suo progetto esecutivo completo, che ancora non conosciamo. L’esperienza italiana, da questo punto di vista, ci può essere di insegnamento. Le famose ‘fasi successive’ sono solo un espediente per continui rialzi dei costi. La perenne campagna elettorale di Salvini non può essere pagata dai contribuenti italiani”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Condividiamo l’allarme sul Ponte sullo Stretto del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Giuseppe Busia, oggi in audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera. Giusto prendere atto del rischio concreto di infiltrazioni mafiose sulla gestione degli appalti ed agire di conseguenza rafforzando nel Decreto Infrastrutture i controlli e abbassando la soglia degli affidamenti da sottoporre a controllo, includendo anche quelli inferiori ai 150mila euro. Vanno rispettate anche le regole europee sugli appalti pubblici, a partire dalla normativa Ue che non consente variazioni di costo superiori al 50% rispetto al valore iniziale di gara. E proprio per questo non si può prescindere dal fare chiarezza sui costi finali dell'opera che, in assenza del progetto esecutivo definitivo, sono ancora impossibili da quantificare”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.