23/06/2025 - 19:05

“Di fronte all’escalation delle tensioni internazionali, che mettono a rischio la sicurezza e la stabilità globale, è ormai evidente che solo a livello europeo possiamo offrire una risposta all’altezza della gravità del momento. Le sfide di oggi richiedono visione, fermezza e una chiara assunzione di responsabilità da parte dei governi europei. Tentare di ‘fare da ponte’ tra posizioni inconciliabili si è rivelato un approccio fallimentare della Meloni: l’Italia è isolata e, peggio ancora, silenziosa. Anche oggi, nell’ennesimo intervento parlamentare, il Governo Meloni si è sottratto alle sue responsabilità. La Presidente del Consiglio non ha affrontato i nodi centrali della crisi internazionale. Non ha mai citato Netanyahu, non ha preso posizione sull’atteggiamento aggressivo di Trump, né ha fatto alcun riferimento ai dazi che rischiano di colpire in modo drammatico la nostra economia. Essere così subalterni e nascondere la polvere sotto il tappeto non serve a nulla. Anzi, è proprio così che si mettono a rischio gli interessi nazionali. La sicurezza dell’Italia oggi è minacciata non solo dalle crisi internazionali in corso, ma anche dagli atteggiamenti avventuristi degli alleati di Giorgia Meloni, sia all’estero che in Italia. Serve un governo all’altezza della storia, che sia capace di agire con autorevolezza e nel solco della migliore tradizione diplomatica italiana. Serve una linea chiara in Europa, una posizione netta nel rispetto del diritto internazionale e dei nostri interessi strategici. L’ambiguità, l’isolamento e il silenzio non sono un’opzione.” Cosi Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Europei della Camera.

18/06/2025 - 17:59

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha rappresentato e rappresenta una leva fondamentale per il rilancio economico e sociale del Paese. Per questo, come richiesto dal gruppo PD al Parlamento europeo, ritengo utile lavorare in UE, se possibile, per una modifica normativa che consenta una proroga di 18 mesi rispetto all'utilizzo dei fondi restanti del Next Generation EU non ancora spesi”, dichiara Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico nella commissione affari europei della Camera.
“Il Governo italiano – prosegue – cosa intende fare? Intende sostenere in Consiglio questa istanza, considerato anche i gravi ritardi nell'attuazione del Piano in Italia di cui è responsabile, e che rischiano di mettere in discussione milioni di euro destinati a opere pubbliche nei nostri territori? È una richiesta del resto che arriva da sindaci, amministratori locali e cittadini, che non possono essere penalizzati per colpe non loro. Con la stessa chiarezza – aggiunge De Luca – diciamo no all’ipotesi di destinare le risorse del PNRR e del Next Generation EU alla spesa militare. Chiediamo al Governo Meloni e alla sua maggioranza – conclude – di fare ogni sforzo per rispettare il cronoprogramma stabilito, ma di attivarsi comunque con urgenza in sede europea per evitare di perdere questa occasione storica per colpa della sua inerzia ed incapacità.”

28/05/2025 - 12:29

“Nelle prossime ore alcuni membri della maggioranza fra cui anche presidenti di commissione e componenti del governo incontreranno il viceministro degli esteri della Georgia.

Questi incontri sono un riconoscimento mascherato di un governo che non è riconosciuto dall’Ue, un governo anti-costituzionale che reprime i manifestanti e che ha arrestato uno dei più importanti parlamentari dell’opposizione giovedì scorso. Chiederemo una informativa su questo e spiace che il ministro Tajani sia uscito dall’aula senza ascoltarmi. Quello di segno georgiano è un governo nato da un processo elettorale fortemente contestato dagli osservatori elettorali dell’assemblea parlamentare dell’Osce e dalla NATO e del Consiglio d’Europa. Con gli incontri previsti per oggi l’Italia di fatto riconosce un regime che sta reprimendo le proteste, arrestando i manifestanti. Il Partito popolare europeo, di cui il ministro degli esteri Tajani è vicepresidente, è stato molto chiaro nel condannare il risultato delle elezioni in Georgia, nel condannare le azioni di repressione da parte del governo georgiano. Chi siede alla Farnesina? Il vicepresidente del partito popolare europeo oppure un politico succube della Lega e di Fratelli di Italia, che sono pronti oggi ad incontrare gli esponenti di un regime repressivo come quello della Georgia? Per questo chiediamo una informativa urgente. E il fatto che il ministro degli esteri sia uscito dall’aula mentre è in corso l’intervento, è già un segno di come la maggioranza e il governo italiano intenderanno affrontare l’argomento considerando come non hanno affrontato per i 20 mesi passati la questione di Gaza”. Lo ha annunciato in Aula Lia Quartapelle, vicepresidente PD della commissione Esteri di Montecitorio, a margine della seduta odierna sull’ordine dei lavori. Benedetto Della Vedova di Più Europa e Matteo Richetti per Azione si sono uniti alla richiesta di informativa.

 

26/05/2025 - 13:06

“In occasione della Giornata dell’Indipendenza della Georgia, mentre migliaia di cittadini georgiani manifestano pacificamente per la democrazia e la libertà, le opposizioni italiane, sia alla Camera che al Senato, hanno presentato una mozione che condanna fermamente le gravi violazioni dei diritti umani in atto nel Paese. La repressione violenta contro manifestanti pacifici, oppositori politici e giornalisti da parte delle autorità autoproclamate del partito Sogno georgiano rappresenta un inaccettabile passo indietro per la democrazia. È doveroso che l’Italia e l’Unione europea prendano posizione con forza”. Così la deputata dem Lia Quartapelle, vicepresidente della Commissione Esteri e il senatore Pd Filippo Sensi.

“La mozione presentata - proseguono gli esponenti democratici - non riconosce la legittimità delle autorità insediatesi in seguito alle elezioni irregolari del 26 ottobre 2024 e ribadisce il riconoscimento di Salome Zourabichvili come presidente legittima della Georgia. Inoltre, invita il Consiglio Europeo e il governo italiano a imporre sanzioni personali e mirate nei confronti dell’oligarca Bidzina Ivanishvili. Chiediamo nuove elezioni parlamentari come unica via d’uscita dalla crisi politica e costituzionale in atto e il pieno sostegno alla società civile georgiana, baluardo dei valori democratici ed europei del Paese”.

“La mozione - concludono Quartapelle e Sensi - denuncia anche la sospensione del mandato di 49 deputati dell’opposizione, il rifiuto dei fondi europei fino al 2028 e la crescente influenza della Russia nelle decisioni del governo di Tbilisi. L’Europa non può restare in silenzio davanti a un simile regresso. È il momento di difendere con determinazione chi lotta per la libertà e per un futuro europeo”.

 

13/05/2025 - 16:18

“È positivo che il ministro Giuli porti all’attenzione del Consiglio europeo il rischio dei dazi e il valore strategico dell’industria cinematografica. Ma sarebbe opportuno che mostrasse la stessa attenzione anche in Italia, dove il comparto sta affrontando una crisi gravissima, frutto di scelte politiche errate e di una costante mancanza di dialogo con il settore” lo dichiara Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Cultura alla Camera.

“L’industria cinematografica italiana - aggiunge Manzi - sta attraversando una crisi profonda, e le responsabilità del governo Meloni sono evidenti. Fin dall’inizio del suo mandato, l’esecutivo ha adottato provvedimenti penalizzanti, tagliando risorse fondamentali e generando un clima di incertezza che sta mettendo in ginocchio un’intera filiera produttiva.

Si tratta di un settore che rappresenta da sempre un’eccellenza del nostro Paese, riconosciuta a livello internazionale, e che oggi si trova ad affrontare danni economici e occupazionali senza precedenti.

Chiediamo al governo di fermarsi e di venire in Parlamento: è qui che intendiamo aprire un confronto pubblico, trasparente, e dare voce a tutti gli operatori e le operatrici del settore. Un confronto che deve avvenire senza attacchi o delegittimazioni da parte della maggioranza, e che abbia come obiettivo il miglioramento della legislazione esistente e il rilancio dell’audiovisivo italiano. Le critiche e le proposte che arrivano dal mondo del cinema e della cultura non possono essere liquidate con superficialità o sarcasmo: meritano rispetto, ascolto e risposte concrete” conclude la democratica.

 

02/05/2025 - 13:07

    "Nella giornata di mercoledì abbiamo trasmesso al Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti del Consiglio d’Europa una dettagliata relazione su quanto abbiamo testimoniato in più di 10 visite ispettive effettuate tra il 9 e il 27 aprile insieme a colleghe e colleghi delle opposizioni e con il supporto del Tavolo Asilo e Immigrazione". Così in una nota congiunta la deputata dem Rachele Scarpa e l'europarlamentare del Pd, Cecilia Strada.

    "Abbiamo visto con i nostri occhi il centro - prosegue la nota - abbiamo parlato con quasi tutte le persone trattenute nelle prime due settimane e abbiamo consultato approfonditamente il registro eventi critici, facendo emergere un quadro molto serio. In due settimane si sono registrati 35 eventi critici, principalmente gravi atti di autolesionismo, fino al tentativo di suicidio. Su 41 persone trasferite, almeno 12 sono rientrate in Italia per inidoneità medica o mancate convalide del trattenimento. Come tutti i CPR italiani, quello di Gjader è un luogo patogeno; alcuni gravi problemi strutturali del CPR, come il posizionamento degli sprinkler antincendio, che sono stati utilizzati come gancio per gesti anticonservativi, e la posizione extraterritoriale che taglia fuori i trattenuti dal resto del mondo, aggravano ulteriormente, se possibile, la situazione di chi è trattenuto in Albania".

    "Le testimonianze e le evidenze raccolte - concludono Scarpa e Strada - mostrano che la vita e l'incolumità di chi si trova trattenuto nel centro di Gjader sono in pericolo: per questo abbiamo ritenuto doveroso consegnare una dettagliata relazione al Comitato europeo per la prevenzione della tortura, chiedendo anche di valutare una visita urgente, alla luce delle gravi difformità tra le pratiche segnalate e la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), con evidenti violazioni dei diritti fondamentali in essa garantiti".

 

11/04/2025 - 11:39

“La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto di disertare il Salone del Mobile, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al design e simbolo globale del Made in Italy. Una decisione che non può passare inosservata: anziché confrontarsi con un mondo produttivo che merita ascolto e rispetto, preferisce voltare le spalle, temendo – forse – le critiche e il dissenso.

Meloni conferma così una linea ormai evidente: rifugge il confronto interno e si piega all'esterno. A poche ore da un nuovo inchino a Donald Trump, prosegue in un’azione solitaria, scollegata dalle esigenze reali del Paese e, soprattutto, dalla necessità urgente di una strategia comune a livello europeo.

Davanti alla guerra commerciale serve l’unione dei Paesi, serve una visione comune per difendere l’interesse delle nostre imprese e del nostro lavoro. Continuare a correre da soli significa consegnarsi all’irrilevanza. Il Made in Italy non si difende scappando” così una nota del capogruppo democratico in commissione attività produttive, Vinicio Peluffo.

 

09/04/2025 - 15:48

“Altro che Pd. Di imbarazzante sono le parole di Maran e Bignami. Sconcertante è l’atteggiamento incerto e ossequioso di una Presidente del Consiglio che invece di rendere più forte la risposta europea alla follia trumpiana, accetta di andare a Washington con il cappello in mano dopo che Donald Trump offende l’Italia e gli altri paesi europei. Gli interessi italiani si difendono schierandosi chiaramente con l’Europa nel costruire una risposta efficace all’imposizione dei dazi e non piatendo una carezza dopo essere stati umiliati”.

Così in una nota, i capigruppo Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e il capo delegazione Pd al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti.

 

03/04/2025 - 09:52

"Siamo entrati ufficialmente nell'era dei dazi e l'Italia rischia di pagare un prezzo altissimo a causa dell'immobilismo e delle divisioni interne al governo Meloni. L'aumento delle tariffe doganali del 20 per cento, sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti mette in serio pericolo settori strategici per la nostra economia, come l'agroalimentare e l'automotive. Con un export di oltre 60 miliardi di euro annui verso gli USA, il nostro Paese rischia di perdere competitività in mercati fondamentali". Lo dichiara il deputato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio.

"Di fronte a una crisi di questa portata – aggiunge l’esponente dem -il governo Meloni appare bloccato, incapace di offrire una linea chiara e unitaria. La presidente del Consiglio dice una cosa, il vicepremier Salvini, invece di occuparsi delle infrastrutture del Paese, si lancia in improbabili iniziative diplomatiche, mentre il ministro Tajani cerca di barcamenarsi tra la posizione del Partito Popolare Europeo e la linea della maggioranza. Nel frattempo, l'Italia subisce le conseguenze di questa confusione, e persino i governatori della Lega iniziano a rendersi conto della gravità della situazione. Il governatore Zaia, per esempio, ha riconosciuto che l'impatto di questi dazi rischia di essere un vero e proprio dramma per il nostro tessuto economico".

"Quando si passa dalla propaganda alla realtà amministrativa – conclude Pagano - le differenze emergono con chiarezza. C'è chi si limita a fare spettacolo e chi, invece, deve affrontare la gestione concreta della vita dei cittadini".

 

29/03/2025 - 15:30

Mentre da tutto il mondo sindacale e delle imprese sale la giusta preoccupazione per gli effetti dei dazi voluti dall’amministrazione Trump, la presidente del Consiglio è l’unica a negare anche la realtà.
Sono paradossali le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza e del governo che cercano di sminuire la drammaticità del momento.
Ed è ancora più ridicolo l’inseguire il favore di Trump da parte della Meloni. E’ il momento di tutelare sul serio gli interessi nazionali, facendosi promotori di una risposta determinata e coesa a livello europeo.
Oggi si difende l’industria italiana se si è protagonisti a livello europeo e non accondiscendenti con un’amministrazione americana che colpisce gli interessi italiani.

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

 

23/03/2025 - 16:11

"Lo spettacolo indecoroso del dibattito sulle risoluzioni per il Consiglio europeo ha certificato la spaccatura enorme in maggioranza sui temi europei. La Premier è andata a Bruxelles senza un mandato a negoziare la costruzione della difesa europea e come arma di distrazione di massa ha deciso di sferrare un attacco vergognoso al Manifesto di Ventotene. Già qualche settimana fa, del resto, la maggioranza non era stata in grado di presentare una mozione comune sul Piano Draghi, perché divisi sul futuro dell'UE, sulla risposta ai dazi, e in generale sul rafforzamento dell'autonomia strategica del nostro continente. Oggi la conferma politica arriva dalle parole del sottosegretario Durigon che appaiono come un evidente commissariamento della Lega per il Ministro degli Esteri Tajani. La Premier Meloni prenda atto che non esiste più una maggioranza e ne tragga le conseguenze". Così in una nota il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera.

21/03/2025 - 18:24

“Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli sembra più interessato a deliziarci con discorsi fumosi e attacchi ideologici che a rispondere a domande concrete. Dopo le sue dichiarazioni di oggi, ci chiediamo: invece di gettare parole nel vuoto per compiacere la Presidente del Consiglio, può dirci con chiarezza se il Ministero della Cultura sta per definanziare il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano?

Il progetto Ventotene è un progetto di grande importanza, premiato con il prestigioso marchio del Patrimonio europeo per la sua capacità di restituire alla memoria collettiva un luogo simbolo della lotta per la libertà. Un carcere che ha visto il confino di oppositori politici durante il fascismo e che oggi rappresenta un'opportunità unica per trasformare un passato di privazione in un futuro di consapevolezza e cultura.

Lasciamo al Ministro le sue ridicole battaglie retoriche, ma ci dica chiaramente se il MiC sta davvero per compiere questo atto irragionevole, dettato solo dall’ostinata volontà di assecondare il revisionismo di Giorgia Meloni.” Così la capogruppo democratica nella commissione e cintura della Camera, Irene Manzi.

 

21/03/2025 - 16:43

“Continuare a ripetere una falsità storica non la fa diventare per questo una verità. Il “Manifesto di Ventotene” è ricordato per essere un inno alla democrazia, alla pace, alla libertà, all’Europa dei popoli e non il suo esatto contrario come vorrebbe far credere il partito della Presidente del Consiglio evocando un inesistente muro rosso da abbattere.

Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni dagli scogli dell’isola confinaria di Ventotene scrissero un documento fondamentale per comprendere le responsabilità dei nazionalismi nella lunga guerra civile europea (1914-1945) e le fondamenta ideali della nostra Costituzione e del processo per la costruzione dell’unità europea.

Basta continuare a offendere la memoria degli estensori del manifesto federalista europeo di Ventotene, che mantiene intatta la sua validità proprio nella necessità di lottare contro i risorgenti nazionalismi quando ci vorrebbe invece una forte azione unitaria dell’Europa per rilanciare il modello del welfare state, la competitività del nostro sistema industriale ai tempi della rivoluzione digitale e Green e la pace”

 

Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, dell’ufficio di presidenza del gruppo Camera del PD

 

19/03/2025 - 17:40

“Nel giorno in cui si apre la discussione in Senato sul DDL Spazio che come condiviso dallo stesso Elon Musk con l’articolo 25 apre la strada a Starlink come sistema di backup satellitare per l’Italia, Giorgia Meloni intervenendo in Aula ribadisce la sua singolare idea di “dominio della sicurezza” parlando di acquisto di armi, materie prime critiche, infrastrutture strategiche, cybersicurezza, difesa dei confini, lotta ai trafficanti. Ancora una volta nemmeno una parola per i satelliti e la necessità di costruire una rete satellitare autonoma e competitiva anche livello italiano ed europeo: su questo aspetto cruciale per la nostra sicurezza presente e futura l’obiettivo del Governo si conferma non essere il dominio ma la sottomissione al dominatore” così il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico Andrea Casu, condividendo sui social un passaggio dell’intervento in Aula Montecitorio della Presidente del Consiglio dei Ministri.

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19/03/2025 - 15:25

“Non si può riscrivere la storia”

È incredibile e gravissimo quello che è successo poco fa nell’Aula del Parlamento. La presidente del Consiglio in uno dei passaggi forse più dedicati della nostra storia recente, quando deve andare in Consiglio Europeo dove posizionare l'Italia su quello che sta accadendo, su una richiesta di nuova protezione dell'Italia, su una posizione che dobbiamo prendere rispetto alle scelte di Trump e rispetto alle guerre che continuano sia in Ucraina che nel Medio Oriente, di fronte a tutto questo ha pensato bene di irridere la nostra Costituzione, la nostra storia, l'Europa stessa. Meloni ha mistificato la realtà, ha ancora una volta strumentalmente e in modo truffaldino utilizzato proprio il manifesto di Ventotene per fare una caricatura, per insultare quegli uomini e quelle donne che hanno perso anche la vita per combattere i nazionalismi e il nazifascismo e per permetterci di vivere in un’Europa libera. Veramente una vergogna, non ha il minimo senso delle istituzioni. Presidente, non si può riscrivere la storia.
Così la deputata dem, Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.

 

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