03/07/2024 - 11:39

"Il Cemivet, Centro militare veterinario di Grosseto, perderà il prestigioso centro di allevamento dei cavalli, che verrà spostato a Montelibretti nel Lazio. Salvo modifiche dell'ultimo momento, il governo non tornerà indietro, nell'ottica di un'ottimizzazione delle risorse di tutto il settore militare. Si tratta inevitabilmente, di una disposizione che non sarà ben accolta dalla comunità locale. La scelta ci è stata confermata direttamente dal Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, che ringraziamo per la sensibilità e l'attenzione verso il nostro territorio. Tuttavia, dobbiamo prendere atto che il ministro Crosetto ha preso la sua decisione nell’assoluta apatia del sindaco Colonna".  Lo afferma il deputato dem Marco Simiani a seguito dell’incontro svoltosi a Roma con la presenza anche di Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.

"Durante l’incontro - ha concluso Simiani - il Generale Masiello ci ha rassicurato sulle attività che verranno mantenute al Cemivet, come il Gruppo nazionale Cinofilo e l’attività agricola per la produzione del foraggio. Le positive novità saranno l'istituzione a Grosseto di un Centro nazionale militare per l'ippoterapia, che caratterizzerà il futuro Cemivet, il ricovero dei cavalli riformati di tutte le forze armate del Paese ed il riposo estivo. Verranno anche sviluppate nuove possibili attività, anche in sinergia con soggetti esterni, per la cura e la valorizzazione della razza equina. È inoltre importante sottolineare che saranno tutti riconfermati gli attuali livelli occupazionali civili e militari. Come Partito Democratico, rivendichiamo questi risultati che potranno compensare solo in parte la perdita del centro di allevamento. Per questo chiediamo anche ai parlamentari della maggioranza di posizionarsi per definire insieme tutte le possibili sinergie capaci di valorizzare al meglio il futuro del Centro. Ringraziamo per l’incontro e confidiamo nella capacità di mediazione del Capo di Stato Maggiore affinché il Cemivet venga salvaguardato e rilanciato".

02/07/2024 - 20:20

“Le parole di Giorgia Meloni sull’inchiesta di Fanpage sono insufficienti e minimizzano l’accaduto, oltre ad attaccare la libera stampa che ha il diritto e il dovere di svolgere inchieste sul potere e sui potenti”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che aggiunge: “La Presidente del Consiglio deve compiere un gesto definitivo per sganciare finalmente lei e il suo partito dal periodo più buio della nostra storia. Vada a Salò e rinneghi il fascismo; vada in quel luogo e dica a chiare lettere che la destra italiana si libera per sempre di quella zavorra che ancora la rende non credibile agli occhi di milioni di italiani e dell’Europa, che infatti la mette ai margini”.

02/07/2024 - 17:23

"Non dimenticate l'Afghanistan: è questo il monito che da molte piazze si alzò dopo il ritiro dei contingenti occidentali dal Paese e l'avvento del governo dei Talebani. In 20 anni di presenza militare internazionale su quel territorio, la più lunga della storia, l'Italia ha speso 8,7 miliardi di dollari e gli Usa 1 trilione, ma l'Afghanistan è rimasto senza alcuna autonomia economica e con standard di vita peggiori di prima. Il Paese è in mano a un governo che viola i diritti umani, vieta alle donne perfino di studiare, opprime una popolazione già stremata da una situazione sociale ed economica al collasso". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

"Oggi il Comitato diritti umani nel mondo della Camera ha audito alcune ong che lavorano in Afghanistan, come Emergency, Intersos, Afgana e United Against Inhumanity le cui denunce non possono lasciarci indifferenti. Solo per citare alcuni dati, 23,7 milioni di persone - più della metà della popolazione - non può vivere senza aiuti umanitari, l'80% delle afgane e degli afgani vive con 1 dollaro al giorno e il 20% ha visto morire una persona cara perché non ha avuto accesso alle cure sanitarie - riferisce Boldrini secondo quanto riportato dalle ong -. "Un paese con più kalashnikov che libri di scuola" è stato descritto dove a subire le conseguenze peggiori sono le donne che vivono quella che l'Onu ha definito "apartheid di genere"."

"In più, i risparmi degli afgani sono stati congelati dagli Usa: si tratta dei soldi delle persone e delle imprese, non del regime. Una situazione aggravata dall'espulsione della Banca centrale afghana dai circuiti internazionali - prosegue la presidente -: nessuna transizione da e per l'estero è possibile: una vera "rappresaglia economica", sottolineano le ong".
"In questa situazione, secondo le associazioni, non si può condizionare il ripristino degli aiuti allo sviluppo alla caduta del regime talebano, a meno di immaginare un'altra guerra per destituirlo - aggiunge Boldrini -. Bisogna aprire dei canali diplomatici perché "parlare non vuol dire legittimare" e per sostenere la parte più dialogante dei talebani: la chiusura attuata finora non ha fatto che rafforzare il regime che, intanto, attira le attenzioni di Cina e Russia, fanno notare le Ong".

"Un quadro drammatico da cui tentavano di scappare molte delle vittime del naufragio di Cutro e i loro familiari. Le testimonianze di Zahra Barati e Gulaqa Jamshidi, due sopravvissuti assistiti dalla "Rete 26 febbraio", sono state un vero e proprio atto di denuncia sulle promesse non mantenute dall'Italia verso il popolo afgano - aggiunge -: dalla garanzia che tutti coloro che avevano collaborato con i nostri contingenti in Afghanistan sarebbero stati portati in Italia, all'apertura di corridoi umanitari fino all'impegno preso da Meloni a Palazzo Chigi di concedere il ricongiungimento ai familiari delle vittime di Cutro rimaste in Afghanistan".
"Niente di tutto questo è accaduto. Così le persone, per mettersi in salvo, sono costrette ad affidarsi ai trafficanti rischiando la vita in mare, com'è successo a Cutro lo scorso anno e a Roccella Jonica, appena 15 giorni fa. Per queste ragioni presenteremo un'interrogazione al governo per chiarire qual è la posizione dell'Italia nei confronti dell'Afghanistan, quali misure intenda intraprendere per sostenere la popolazione stremata e tutelarne i diritti, anche ripristinando aiuti allo sviluppo del Paese, come intende dare seguito alle promesse fatte ai superstiti di Cutro, alle loro famiglie e alle famiglie delle vittime e come intenda garantire la protezione internazionale alle afgane e agli afgani in fuga dai talebani" è l'impegno di Boldrini.

01/07/2024 - 18:52

“È successo di nuovo: il Governo ha inviato a Bruxelles il nuovo testo di uno dei piani strategici più importanti per il nostro futuro (il PNIEC), senza nessuna condivisione con il Parlamento e con i portatori di interesse, che pure avevano segnalato chiaramente tutte le lacune della prima versione e la volontà di contribuire ad un progetto così importante per il Paese.
Da quanto si apprende al momento non c’è stato un reale accoglimento delle osservazioni e delle proposte emerse nel corso del recente esame alla Camera, nè sono state colmate le più gravi lacune (a partire dagli obiettivi e dalla coerenza con gli altri strumenti normativi).
Ancora una volta, il governo svilisce il ruolo del parlamento a mero passacarte e, in questo caso, lo fa perché l’unico interesse era quello di usare questo strumento per la propaganda nucleare, utilizzata come arma di distrazione di massa, mentre si rischia di vanificare il grande lavoro che, tra mille difficoltà, era stato fatto negli ultimi anni a favore delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico”.
Così in una nota congiunta i democratici Annalisa Corrado, Vinicio Peluffo e Marco Simiani nel giorno in cui i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima. “Si pavoneggiano di aver finalmente introdotto un approccio coordinato – concludono i democratici - quando con la recente approvazione della riforma sull’autonomia hanno spacchettato e parcellizzato la politica energetica nazionale, e quando hanno perso l’occasione di importanti normative, tra agricoltura e aree idonee, per aiutare i territori a fare emergere le migliori progettualità in ambito di pianificazione degli interventi e conciliazione positiva delle diverse istanze, alimentando le conflittualità e avvilendo gli investimenti ”.

28/06/2024 - 09:08

“La seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage Blackstairs conferma che nel partito di Giorgia Meloni e in particolare nella sua giovanile il fascismo è diffuso, rivendicato, difeso. E ciò di per sé sarebbe già grave ma a questo si affiancano le rivendicazioni del terrorismo nero, il razzismo e l'antisemitismo, le offese e le minacce a esponenti politici come la senatrice Mieli (a cui va la nostra solidarietà) e soprattutto alla nostra segretaria, Elly Schlein, che alcuni militanti di Fratelli d'Italia auspicano di vedere ‘impalata’. Tutto ciò è terribile e nefasto ed è assurdo che Giorgia Meloni non abbia ancora sentito il bisogno di esprimersi e prendere le distanze. Vergogna. Tagliare definitivamente i ponti con tutto questo sarebbe il minimo richiesto alla premier di un Paese democratico e antifascista”.

Così sui social il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

27/06/2024 - 17:44

“Sangiuliano rimuova Mazza dall’incarico di commissario straordinario del Governo per la Fiera del libro di Francoforte. Quanto accaduto non può restare senza conseguenze, le continue dichiarazioni e il modus operandi di Mazza stanno avendo gravi ripercussioni sull’immagine del nostro paese all’estero e creando gravi fibrillazioni nel mondo dell’editoria nazionale portando addirittura l’associazione degli editori a dover prendere le distanze dal commissario. Cosa aspetta il ministro della cultura a rimuovere un commissario che si sta dimostrando del tutto inadatto al ruolo? O forse Mazza sta eseguendo un piano definito al Collegio Romano?” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, a seguito delle richieste di dimissione di Mazza che stanno provenendo da numerosi scrittori e protagonisti del mondo dell’editoria italiana.

27/06/2024 - 13:04

Mauri: arresto fino a 2 anni anche per studenti che organizzano sit-in davanti scuole

 

“È stato bocciato l’emendamento del Pd che abrogava definitivamente la norma anti-dissenso contenuta nel ddl sicurezza: siamo davanti a una pericolosa deriva reazionaria da parte del governo”. Lo rende noto il responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri, al termine della seduta della commissione della camera che ha esaminato la norma proposta da Piantedosi e Nordio per trasformare il blocco della circolazione stradale fatto solo con il proprio corpo da un semplice illecito amministrativo a un vero e proprio reato da codice penale. “Un giro di vite che non trova alcuna motivazione – sottolinea Mauri - e che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche di studenti che organizzano un sit-in davanti alla scuola. È chiaro l'intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare, anche in modo assolutamente pacifico: queste dimostrazioni di dissenso e di libero pensiero sono espressioni di libertà, devono essere considerate sacrosante in democrazia e devono essere garantite e tutelate dalle Istituzioni dello Stato”.

26/06/2024 - 20:12

ratelli d’Italia si trincera dietro motivazioni burocratiche ma la verità è che lo stop definitivo alla legge Schlein è una vera e propria vendetta politica dopo il flop elettorale alle amministrative. Ma non sarà così che fermeranno l'opposizione. Vivono fuori dal mondo e non hanno idea dell'urgenza di aiutare la sanità pubblica" così il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera, Marco Furfaro.

26/06/2024 - 18:24

Il Ministero dell’ambiente avalla la scelta di Toti e della Lega in Regione e promuove la perimetrazione provvisoria del Parco di Portofino limitata a tre comuni. Da tempo stigmatizziamo questa decisione incomprensibile e inaccettabile, che disattende: la volontà dei sette comuni che avevano chiesto di entrare nel Parco; il parere di Ispra, che sottolineava come non ci fosse motivo di ridurre la perimetrazione di aree di rilevante valore naturalistico e disattende anche la giustizia amministrativa andando contro i pareri del Tar che hanno dato una sonora e motivata bocciatura alla perimetrazione a tre. Con questa scelta, il centrodestra locale e il Governo consenziente tengono in ostaggio un’intera porzione di territorio privandola di una maggiore opportunità di sviluppo e tutela. Non rispettano la volontà di enti locali e associazioni che si sono chiaramente espressi contro un parco francobollo e bloccano finanziamenti essenziali per uno sviluppo sostenibile. Il Ministero - nonostante in un inciso parli di possibile, futura estensione in sede di perimetrazione definitiva, senza però precisare tempi e modalità e rimandando sempre tutto alla Regione, che già si è chiaramente espressa sulla sua posizione, si mostra ostaggio di una Giunta regionale acefala, con il Presidente agli arresti domiciliari, e ignora pronunciamenti, pareri e richieste che non possono e non dovrebbero essere trascurati e sottovalutati”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio dopo la riposta all’interrogazione presentata con il capogruppo PD in Commissione Ambiente Marco Simiani, in cui chiedevano al Ministero dell’Ambiente quale fosse la posizione rispetto alla riduzione drastica del perimetro del Parco di Portofino dopo le recenti sentenze del Tar che hanno palesemente sconfessato le indicazioni della Regione e annullaro il decreto del Ministero.

26/06/2024 - 15:54

Come in edilizia va introdotto il durc di congruità anche nel settore agricolo

“Gli atti parlamentari sono accessibili a tutti e la carta canta: l'unica cosa che gli italiani sanno è che 3 mesi fa in quel striminzito decreto sul Pnrr di cui parla il ministro Ciriani, il governo ha bocciato gli emendamenti del Pd che chiedevano l'incremento delle assunzioni di ispettori per la sicurezza sul lavoro. Questo è un dato certo! Voi siete sempre quelli del giorno dopo e solo grazie alla tragedia della morte di Satman Singh vi siete accorti del caporalato. Una morte che non può essere derubricata ad un fatto di cronaca nera perché è un pezzo del sistema malato della filiera agricola. E solo ora dopo due anni decidete di convocare un tavolo con le parti sociali”. Così il deputato dem, Arturo Scotto, Capogruppo Pd in Commissione Lavoro, intervenendo nella replica del question time al ministro Ciriani sulla sicurezza del lavoro dopo i gravissimi casi di caporalato degli ultimi giorni.

“Non avete ancora introdotto – ha continuato Scotto - gli indici di congruità nel settore agricolo così come è stato fatto nell'edilizia. A titolo di esempio vi ricordo che in due anni dall'introduzione del durc di congruità sono emersi nell'edilizia 70mila casi di lavoro nero. Occorre fare lo stesso nell'agricoltura e fare la scelta drastica di abolire la legge Bossi-Fini perché i  lavoratori migranti e 'a nero' saranno sempre ricattabili e, senza permesso di soggiorno, difficilmente potranno denunciare il caporale che ti sfrutta e ti manda a morire nei campi. Servono risposte incisive e non promesse a vuoto”.

Nel presentare l’interrogazione, la deputata dem Maria Cecilia Guerra, ha chiesto a Ciriani "quali urgenti iniziative ritenesse di dover adottare al fine di definire una nuova e credibile strategia di contrasto del lavoro irregolare e del caporalato”.

25/06/2024 - 20:18

Mauri: Lollobrigida batta un colpo

“L'emendamento ‘anti-canapa’ presentato dal Governo al ddl sicurezza, che potrebbe essere votato in commissione già domani, distruggerebbe senza appello il settore della canapa industriale. Stiamo parlando di oltre 10.000 occupati e di 3.000 imprese.
L'emendamento del Governo è una norma senza senso, figlia di un approccio ideologico, che avrà gravissimi effetti economici e occupazionali. Il Ministro Lollobrigida batta un colpo  e dimostri di difendere veramente il suo comparto.
L'intervento a gamba tesa degli esponenti della destra prende le mosse da un ingiustificato pregiudizio che hanno nei confronti della canapa in tutte le sue varie definizioni e declinazioni".

"Siamo di fronte a un vero e proprio tentativo di instaurare un regime proibizionista. Facendo diventare illegale quello che oggi è legale e su cui si sono fatti grandi investimenti in questi anni.
Se seguissimo la logica che usa il Governo, e leggendo il testo depositato, si dovrebbe dichiarare illegale addirittura l'alcool. Cosa evidentemente assurda e improponibile".

Così il responsabile sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri che ha promosso oggi a una conferenza stampa, organizzata con le associazioni inprenditoriali della categoria
contro l’emendamento ‘anti-canapa’.
Erano presenti anche i rappresentanti di due importanti associazioni agricple come Coldiretti e Cia.

La richiesta degli imprenditori al Governo e alla maggioranza è di fermarsi, riflettere con loro, valutare le conseguenze disastrose e rinunciare a questo emendamento. Una richiesta che il Partito Democratico sostiene con forza e per la quale continuerà a battersi in commissione e in Aula.

25/06/2024 - 19:30

Unanimità Camera fa ben sperare su tempi approvazione definitiva al Senato
"Una grande conquista di civiltà che renderà il nostro sistema sanitario nazionale ancora più giusto e inclusivo. Grazie alla proposta di legge Furfaro, che estende l'assistenza sanitaria alle persone senza dimora, si colma una grave lacuna che impediva loro l'accesso al medico di base, ai centri di salute mentale, ai Sert, ai consultori e alla medicina preventiva. L'unanimità raggiunta alla Camera fa ben sperare per un rapido passaggio al Senato, auspicando una veloce approvazione definitiva". Lo sottolinea in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Ancora una volta, il PD dimostra di mettere i veri problemi delle persone al centro della propria iniziativa politica"

24/06/2024 - 19:38

“L’eliminazione del termine del 31 luglio prossimo per l’approvazione del progetto esecutivo, visto che non si è conclusa la partita delle correzioni sostanziali al ‘progetto definitivo’ e la decisione di tramutare il Ponte sullo Stretto in uno ‘spezzatino’ in più fasi che si possono approvare man mano, rappresentano l’ultima truffa ai danni dei cittadini italiani e delle casse dello Stato del ministro Matteo Salvini. Si concretizza il rischio di realizzare soltanto una sequela di mini ecomostri senza avere neanche la certezza di vedere un giorno realizzata l’intera opera. E oltre il danno anche la beffa della continua lievitazione dei prezzi visto che a cantieri ancora non aperti il decreto già stabilisce l’aggiornamento dei prezzi in favore dell’appaltatore WeBuild, il Consorzio che secondo la stessa Anac sta accumulando solo vantaggi senza obblighi. Per tutte queste ragioni il Partito democratico sostiene la battaglia delle cittadine e cittadini dello Stretto, che hanno anche scritto una lettera al prefetto di Reggio Calabria perché preoccupati non solo dell'aggressione che i territori stanno subendo per questa gigantesca operazione speculativa, ma che sono anche indignati soprattutto per un emendamento della Lega al Decreto Sicurezza che prevede un inasprimento della pena da 4 a 20 anni di reclusione per chi si mobilita per impedire la realizzazione di opere strategiche di utilità pubblica. Non possiamo rimanere alla finestra mentre va in scena questo attacco anche al diritto a manifestare”.

Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.

24/06/2024 - 16:39

“La politica sia fuori dai musei dello stato. Non vorremmo che l’asse Sangiuliano-Schmidt, che è fallito miseramente alla prova dei voti, abbia adesso ripercussioni nelle scelte gestionali dei musei italiani e nei rapporti con le istituzioni locali. Schmidt svesta definitivamente i panni del candidato protetto dal ministro e torni a dirigere a tempo pieno i musei senza utilizzarli come mezzi per la sua carriera personale” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.

23/06/2024 - 12:23

“La legge sull’Autonomia attua nel modo peggiore l’articolo 116 della Costituzione sui rapporti tra Stato e Regioni. Inutile il richiamo alla riforma del titolo V, le sfide del 2024 non sono più le stesse del 2001 e comunque questa riforma le affronta nel modo peggiore”.
Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenendo oggi a Skytg24.
“Come anche esponenti di Forza Italia hanno sottolineato, non si definiscono preventivamente i LeP e non c’è nessuna garanzia che i servizi fondamentali siano garantiti. Non ci sono le risorse per finanziarli e nel frattempo su alcune materie in cui non sono previsti livelli minimi, si può procedere al trasferimento alle regioni con immediate conseguenze negative. C’è ora un solo modo per intervenire: i presidenti del centrodestra contrari sostengano i ricorsi presentati dai governatori del centrosinistra e il referendum. Altrimenti saremmo di fronte a un tentativo di allontanare le responsabilità quando invece senza i voti di Forza Italia questa legge non sarebbe stata approvata” ha aggiunto Braga.
“Varata tra mille forzature in commissione e in Aula, senza mai l’intervento della maggioranza, fino all’aggressione fisica nei confronti di un deputato dell’opposizione, siamo preoccupati dell’impatto immediato di questa legge su temi fondamentali della vita dei cittadini: sanità, trasporti, scuola, energia. È frutto di uno scambio – con premierato e riforma della giustizia – che fa male al paese e spezza l’unità nazionale” ha infine concluso l’on. Chiara Braga.

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