“Ancora una volta il direttore Petrecca si distingue per una gestione discutibile delle notizie. Oggi, mentre la Procura di Roma avanzava la propria richiesta sul processo Delmastro, RaiNews 24 ha diffuso ripetutamente la notizia dell’assoluzione del sottosegretario, senza attendere la sentenza, che è attesa nel pomeriggio di oggi. Indipendentemente dall’esito, non è questo il tema, il servizio pubblico ha il dovere di garantire un’informazione rigorosa e verificata, evitando di diffondere notizie in modo precipitoso. Per questo motivo, chiederemo un’audizione in Commissione di Vigilanza RAI del direttore Paolo Petrecca, che ancora una volta dimostra un orientamento informativo che appare più vicino alla propaganda governativa che al dovere di garantire un’informazione imparziale e responsabile”. Così una nota dei componenti democratici nella commissione di vigilanza Rai.
l governo ha accolto un ordine del giorno al decreto Milleproroghe, a firma delle deputate del Partito Democratico Antonella Forattini e Sara Ferrari, relativo all’uso dei veicoli aziendali come benefit per i lavoratori dipendenti. Un passo importante, ma che deve essere seguito da un intervento concreto per colmare il vuoto normativo creatosi con la modifica del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvata in legge di bilancio.
“La modifica introdotta dalla maggioranza - dichiarano Forattini e Ferrari - ha generato un pericoloso squilibrio che, senza una soluzione tempestiva, penalizzerà migliaia di lavoratori dipendenti. Già al Senato il nostro collega Daniele Manca aveva tentato di risolvere la questione, ma il suo emendamento non è stato approvato. Ora, con l’approvazione del nostro ordine del giorno, il governo si impegna finalmente a introdurre una clausola di salvaguardia per tutelare i contratti stipulati prima del 1° gennaio 2025, in modo da evitare disparità di trattamento ingiustificate.”
“Un mancato intervento - evidenziano le esponenti dem - porterebbe infatti a situazioni paradossali: un lavoratore che ricevesse un’auto aziendale elettrica a febbraio 2025 pagherebbe circa 800 euro di imponibile IRPEF annuo, mentre un suo collega, con lo stesso veicolo assegnato a novembre 2024, dovrebbe versare ben 11.000 euro. Una disparità ingiustificabile che colpirebbe proprio le aziende più virtuose, quelle che hanno scelto di investire nella transizione ecologica fornendo veicoli elettrici ai propri dipendenti”.
“La salvaguardia dei contratti precedenti al 1° gennaio 2025 - concludono Forattini e Ferrari - è una necessità per evitare di gravare ulteriormente sui lavoratori, sulle imprese e su un settore già in difficoltà come quello dell’automotive, come evidenziato anche dall’associazione ANIASA. Ci auguriamo che il governo intervenga al più presto con il primo provvedimento utile. Continueremo a seguire la questione fino a quando non sarà trovata una soluzione adeguata.”
“Quelle giunte da un esponente del Movimento 5 Stelle a Pina Picierno sono accuse scomposte e prive di senso. La eurodeputata dal Partito Democratico e vicepresidente del Parlamento europeo ha semplicemente ricordato a tutte e tutti noi che sostenere la libertà di un popolo e proteggere il suo territorio da un’aggressione armata esterna è una battaglia di sinistra. A Pina Picierno va tutta la mia solidarietà e vicinanza”.
Così il deputato del Partito Democratico, Stefano Graziano.
“L'aggressività mostrata dal ministro Urso nei confronti dell'inchiesta giornalistica di Report sulla attività legislativa in materia di spazio portata avanti dal governo rafforza il legittimo sospetto di una oggettiva mancanza di trasparenza. Parliamo della gestione del cloud satellitare per la gestione di dati governativi che, secondo il servizio giornalistico di Report, vedrebbe un certo riguardo da parte del governo nei confronti della società di Elon Musk. Siamo sinceramente preoccupati per il Paese e la sua sicurezza, se la risposta di un ministro a una inchiesta del servizio pubblico radiotelevisivo diventa un modo per attaccare la trasmissione ed eludere ancora una volta il merito della questione. Il Pd, in sede di esame parlamentare, aveva presentato una serie di emendamenti per prediligere forme di partenariato pubblico-privato con soggetti nazionali o appartenenti prioritariamente alla Ue, proposte puntualmente bocciate. Non vorremmo che fosse un ulteriore pretesto per mortificare le professionalità della testata di Report e per condizionare l'attività del servizio pubblico. Sarebbe davvero inaccettabile”.
Così il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano.
“Sono in gioco i cardini della nostra collocazione nel mondo”
Giorgia Meloni deve venire in aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri. Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall’abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L’idea di escludere l’Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente. A quel tavolo l’Europa deve starci, perché la pace, una pace giusta e sicura, è il nostro primo interesse.
Il governo nelle scorse settimane, con l’improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump, aveva chiarito la sua strategia. Un rapporto privilegiato con la nuova amministrazione americana da far valere nel nostro continente. Ma in pochi giorni si è aperta una voragine nell’Atlantico. Una voragine strategica, politica, economica e persino morale. Bisogna prenderne atto. E reagire. Certo, serve la difesa comune, non liberare le spese nazionali magari per comprare dalle industrie belliche americane. Ma serve anche e soprattutto la politica. Una reale autonomia strategica. La costruzione di un’architettura di sicurezza e di pace. Il rilancio del multilateralismo. Sono in gioco i cardini della nostra collocazione nel mondo. L’Italia deve scegliere da che parte stare. Il Governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell’Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune.
Così il deputato Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Partito democratico.
Mercoledì 19 febbraio, alle ore 14, il Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo presieduto dall'On. Laura Boldrini, ospiterà in audizione pubblica la premio Nobel iraniana Narges Mohammadi.
Mohammadi, attivista per i diritti delle donne e per i diritti umani e vice-presidente del Centro dei Difensori dei Diritti Umani, è detenuta nel carcere di Evin, a Teheran, dal 2021 dopo esservi stata detenuta diverse altre volte in passato. Attualmente, le è stato concesso di uscire momentaneamente dal carcere perché necessita di cure che per lungo tempo le sono state negate.
Nel 2023 le è stato conferito il premio Nobel per la Pace "per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la sua lotta per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti".
L'audizione sarà trasmessa in streaming sulla webtv della Camera dei deputati: https://webtv.camera.it/commissioni
È in atto un attacco all’Europa per dividerla e indebolire la sua forza. Un obiettivo delle destre di tutto il mondo che va contrastato con determinazione perché solo un’Europa più forte e coesa può garantire una soluzione di pace per l’Ucraina. Per questo chiediamo alla Premier Meloni oggi a Parigi di abbandonare le sirene trumpiane e di collocare l’Italia nel campo europeista dove pace, democrazia e sicurezza sono valori irrinunciabili.
Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo PD alla Camera dei Deputati e al Senato, e Nicola Zingaretti, capo delegazione PD al Parlamento Europeo.
Nei giorni scorsi con grande sollievo il Parlamento italiano è riuscito a eleggere i quattro giudici della Corte costituzionale. Questo fatto è avvenuto grazie a un accordo tra la prima ministra Giorgia Meloni e Elly Schlein.
È questa prova di lavoro comune che mi ispira a rivolgere, dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, un caloroso e pressante invito a Giorgia Meloni e alla mia segretaria Elly Schlein.
Siamo in uno dei momenti più difficili della storia europea del secondo dopo guerra. Ora che gli Stati Uniti di Trump hanno deciso di procedere in un dialogo diretto con Putin sull’Ucraina che esclude l’Europa e indebolisce la NATO, c’è in gioco molto di più. C’è in gioco l’unità nazionale e la sicurezza europea e italiana. Cioè un terreno sacro che richiede la collaborazione tra maggioranza e opposizione.
A fronte delle provocazioni contro l’Europa pronunciate dal vice presidente Vance, a fronte della possibilità che si chiuda un accordo tra Stati Uniti e Russia sulla testa degli ucraini, bene ha fatto Ursula von der Leyen, a annunciare azioni concrete per integrare l’Europa sul terreno della difesa, proponendo di scorporare le spese in difesa dal patto della stabilità, di creare risorse comuni per gli investimenti europei sulla difesa e di accelerare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea.
L’Italia deve essere al centro di questo sforzo comune per costruire con urgenza una solida Europa della difesa.
Mentre in Italia, come negli altri paesi europei, non mancano le correnti, a destra e a sinistra, arrendevoli rispetto alla propaganda del Cremlino, la presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione sono state sono sempre state limpide e coerenti a sostegno dell’Ucraina che, come dice sempre Schlein, si difende con coraggio dalla criminale aggressione russa. Raccogliamo ora la sfida e ribadiamo con decisioni e atti la scelta di difendere l’Italia e fare l’Europa della difesa. Facciamolo subito, facciamolo insieme.
“Sono arrivate le buste paga di gennaio e a breve arriveranno quelle di febbraio, e tutti potranno purtroppo verificare quanto avevamo denunciato durante la discussione della manovra di bilancio: il governo ha deciso di mettere le mani negli stipendi dei cittadini, aumentando le tasse e riducendo il reddito netto percepito dagli italiani rispetto allo scorso anno.
Un taglio evidente, che colpisce milioni di lavoratori e famiglie, smentendo le promesse di crescita e sostegno fatte dalla maggioranza. La realtà parla chiaro: mentre il costo della vita continua a salire, il governo ha scelto di sottrarre risorse ai cittadini, aggravando ulteriormente la loro condizione economica.
Di fronte a questa situazione, Giorgia Meloni continua a evitare il confronto e a sfuggire alle sue responsabilità. La Presidente del Consiglio dovrebbe invece spiegare agli italiani i gravi fallimenti della politica economica portata avanti dal suo governo, a partire dalle scelte sbagliate del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti”
Così una nota del capogruppo del Pd nella Commissione bilancio della Camera, Ubaldo Pagano.
"Questa mattina mi sono recato nelle zone dell'isola d'Elba interessate dal maltempo di ieri. La situazione adesso è sotto controllo mentre gli operai e la macchina dei soccorsi, a cui va il mio ringraziamento, hanno lavorato tutta la notte per risolvere le criticità, soprattutto alla viabilità locale. Per fortuna non ci sono state vittime ma i danni, al patrimonio pubblico e privato sono purtroppo ingenti e molte scuole sono attualmente inagibili. Stanno per essere attivate le procedure per la richiesta alla Regione dello stato di Emergenza, insieme al sindaco di Portoferraio abbiamo informato il Presidente Giani. È poi necessario attendere la stima completa dei danni per poter procedere ai risarcimenti e vanno valutati attentamente tutte gli interventi necessari per limitare gli effetti delle alluvioni e dei mutamenti climatici. Ci aspettiamo dal governo attenzione per questo territorio marginale ed in difficoltà": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani.
"La presidente del Consiglio dovrebbe incontrare Maysoon Majidi e ascoltare la sua storia emblematica per capire gli errori che produce il combinato disposto della legge sull'immigrazione e del decreto Cutro.
Oggi alla Camera, la giovane attivista curdo-iraniana, ingiustamente detenuta per 10 mesi con l'accusa di essere una scafista e poi assolta con formula piena, ha raccontato la sua incredibile vicenda frutto di leggi sbagliate e di un clima da caccia alle streghe che colpisce chi tenta di arrivare in Europa in cerca di libertà a sicurezza, ma lascia liberi i trafficanti veri, quelli che si arricchiscono restando comodamente nei loro paesi - lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della conferenza stampa che si è tenuta oggi in sala Berlinguer, alla Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato la stessa Maysoon Majidi, la capogruppo del Pd Chiara Braga, Marco Grimaldi (Avs), Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e Parisa Nazari, attivista italiana del movimento Donna, vita, libertà.
"Ho conosciuto Maysoon Majidi a febbraio dello scorso anno, quando era detenuta nel carcere di Castrovillari e da subito la sua storia di rifugiata è apparsa credibile e coerente - spiega Boldrini -. Insieme al collega Marco Grimaldi, a Luigi Manconi, ad Amnesty, al movimento "Donna, vita, libertà" e a tante e tanti ci siamo mobilitati perché Maysoon non cadesse vittima di un tragico equivoco giudiziario e non diventasse un capro espiatorio, un numero da esibire per raccontare agli italiani che il governo fa la caccia agli scafisti mentre, invece, libera i torturatori e assassini come Almasri, quelli che sui migranti speculano e traggono profitti".
"Siamo felici che Maysoon Majidi sia finalmente libera, che la sua innocenza sia stata dimostrata. Ma non è l'unico caso. Penso ad esempio a Marjan Jamali, anche lei iraniana di trenta anni, scappata insieme al figlio di 8 da un regime teocratico e oppressivo, ma ancora agli arresti domiciliari, accusata dagli stessi uomini che durante il viaggio l'hanno molestata, di essere una scafista. Non vediamo l'ora che anche lei sia libera - conclude la deputata Pd -. Sono circa 1300 le persone detenute con la stessa accusa di essere scafisti: quanti di questi sono vittime dello stesso sistema che ha tenuto in prigione Maysoon Majidi e ancora detiene Marjan? Quanti sono finiti sotto la scure di quell'art.12 del testo unico sull'immigrazione che considera un crimine tenere il timone della barca per non farla andare alla deriva, soccorrere chi si sente male e ritiene il profitto solo un'aggravante e non un elemento essenziale e qualificante del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? Sono i trafficanti a dover essere perseguiti, quelli che guadagnano migliaia di euro per ogni migrante che si imbarca, che non rischiano la vista in mare e restano a casa, non coloro che a bordo tentano di salvare la propria vita e quella degli altri dal rischio di morire in mare. Maysoon potrebbe fornire alla presidente Meloni importanti elementi di valutazione. La incontri".
Oggi, giovedì 13, ore 15 – Sala Berlinguer, Via Uffici del Vicario 21, Roma
Oggi, giovedì 13 febbraio alle ore 15, nella Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa promossa da Laura Boldrini (PD) e Marco Grimaldi (AVS) a cui parteciperanno: Maysoon Majidi (attivista curdo-iraniana, assolta la scorsa settimana dal Tribunale di Crotone dall’accusa di essere una scafista); Parisa Nazari (attivista iraniana del movimento Donna, Vita e Libertà); Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia).
“Viviamo un tempo al contrario, in cui vengono arrestate le vittime e liberati i carnefici. Questa conferenza stampa sarà un'occasione per denunciare le politiche del governo che trasformano i migranti in bersagli, anziché tutelarli, e per riaffermare la necessità di un approccio equo e umano alla gestione dei flussi migratori” dichiarano in promotori Laura Boldrini e Marco Grimaldi.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare una richiesta di accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it
Per gli uomini è obbligatoria la giacca.
Vanno evidenziati maggiormente i rischi collaterali
"La menopausa è un cambiamento fisiologico che può causare una serie di sintomi, tra cui le vampate di
calore e la sudorazione notturna, noti anche come sintomi vasomotori (Vms); nella primavera del 2023 la Food and drug administration (Fda) ha approvato un nuovo trattamento orale per i sintomi vasomotori della menopausa chiamato Veozah (fezolinetant) proprio
per contrastare i citati Vms; nel gennaio 2025 l'Aifa ha diffuso una nota – concordata con le autorità regolatorie europee – che informa i medici sulle nuove raccomandazioni per il monitoraggio della funzionalità epatica prima e durante il trattamento.
Abbiamo chiesto al ministro della Salute se fosse a conoscenza dei vari rischi connessi all'uso di questi farmaci, ma la risposta sull'aggiornamento del foglietto illustrativo è stata piuttosto deludente. Noi chiediamo che venga comunque fatta una campagna informativa adeguata per queste pazienti anche perché questo del foglietto illustrativo è un refrain che va avanti da mesi ma senza alcun seguito. Quindi auspichiamo che ci sia maggiore sensibilizzazione su un tema cosi delicato che tocca la vita di una donna". Lo dichiara Gian Antonio Girelli, deputato Pd primo firmatario di una interrogazione in commissione Affari sociali della Camera.
"Il ministro Urso ha mentito al Parlamento, ai sindacati, alle lavoratrici e ai lavoratori?
Per mesi Urso ha dichiarato che sulla vertenza Beko il governo aveva attivato la Golden Power parlando di
“poteri sanzionatori, o addirittura inibitori, previsti dall’esercizio della Golden Power, che abbiamo subito posto in essere” e, addirittura, rivendicando che solo grazie alla Golden Power erano stati scongiurati i licenziamenti.
Ma lo scorso 10 febbraio, all'incontro che si è svolto al Ministero tra sindacati, governo e azienda sul futuro degli stabilimenti Beko in Italia, secondo quanto riportano alcuni organi di stampa, la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha dichiarato che nei confronti di Beko Siena non si può usare lo strumento della Golden Power, smentendo clamorosamente Urso.
Ho presentato, insieme ai colleghi Emiliano Fossi, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Marco Simiani, Christian Di Sanzo e alla collega Simona Bonafè, un'interrogazione perché il ministro chiarisca come stanno le cose: la Golden Power è stata attivata oppure no? E contiene anche una clausola sui livelli occupazionali oppure no? Non è accettabile che un ministro della Repubblica menta al Parlamento e a centinaia di lavoratrici e lavoratori il cui destino è legato all'esito della vertenza.
L'azienda insiste: vuole cessare la produzione il 31 dicembre 2025. Urso spieghi, senza ulteriori ombre, quali strumenti intende mettere in campo per uscire da questa impasse, tutelare le lavoratrici e i lavoratori, garantire la continuità produttiva e un piano industriale solido e convincente anche individuando nuovi, affidabili, investitori". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd, che venerdì scorso ha partecipato al corteo delle lavoratrici e dei lavoratori Beko di Siena.
Giovedì 13, ore 15 – Sala Berlinguer, Via Uffici del Vicario 21, Roma
Giovedì 13 febbraio alle ore 15, nella Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa promossa da Laura Boldrini (PD) e Marco Grimaldi (AVS) a cui parteciperanno: Maysoon Majidi (attivista curdo-iraniana, assolta la scorsa settimana dal Tribunale di Crotone dall’accusa di essere una scafista); Parisa Nazari (attivista iraniana del movimento Donna, Vita e Libertà); Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia).
“Viviamo un tempo al contrario, in cui vengono arrestate le vittime e liberati i carnefici. Questa conferenza stampa sarà un'occasione per denunciare le politiche del governo che trasformano i migranti in bersagli, anziché tutelarli, e per riaffermare la necessità di un approccio equo e umano alla gestione dei flussi migratori” dichiarano in promotori Laura Boldrini e Marco Grimaldi.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare una richiesta di accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it