“Complimenti al Caseificio Il Fiorino di Roccalbegna per i nuovi prestigiosi riconoscimenti ottenuti ai ‘Mondial du fromage’ appena conclusi a Tours in Francia. L’azienda ha infatti ottenuto per i suoi formaggi 9 medaglie di cui 4 oro, 4 d’argento ed una di bronzo. Questi successi valorizzano la provincia di Grosseto e promuovono la qualità e l’eccellenza dei prodotti tipici dei nostri territori”: è quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd.
Dichiarazione on. Stefano Vaccari, capogruppo Pd Commissione Agricoltura
A cinque giorni dall’apertura generale della caccia nessun segnale dal governo per dotare il nostro Paese di una norma che consenta di dare, contestualmente, giusta attuazione alla direttiva comunitaria sul divieto dell’utilizzo di munizionamento con piombo nelle zone umide e per dare certezza di diritto, evitando il rischio di infrazioni penali e successivi contenziosi giuridici per migliaia di cacciatori che non hanno ricevuto al momento indicazioni sulle norme da rispettare. Cosa aspettano i ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin ad intervenire normativamente piuttosto che dilettarsi in dichiarazioni di circostanza che non risolvono i problemi? Dopo la dura lezione subita con la sentenza del Tar del Lazio che ha ricordato ai ministri e al governo che una circolare interpretativa è assolutamente inefficace per attuare un regolamento comunitario ed anche per modificarne la portata, la strada maestra avrebbe dovuto essere quella di approvare un atto con forza di legge. Invece chiacchiere su chiacchiere. Per questo ho depositato una interrogazione urgente per sollevare la questione e tentare di segnalare un percorso possibile che non può prescindere dalla necessità di applicare il regolamento comunitario e al contempo di avere una cartografia ufficiale sulle zone umide, e avere regole chiare sul trasporto delle diverse tipologie di munizionamento ed anche sulla definizione amministrativa degli eventuali reati, come più volte richiesto anche dall’associazionismo venatorio." Lo dichiara Stefano Vaccari capogruppo PD della Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera
Dichiarazione dei deputati Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo del PD della Commissione Agricoltura e della Commissione Ambiente della Camera.
Sulla caccia e sulla tutela della fauna il governo Meloni accumula disastri su disastri. Prima la mancata gestione della fauna selvatica in esubero a cominciare dai cinghiali con il rischio di gravi conseguenze per il diffondersi della peste suina, poi l'incapacità di affrontare il tema degli attacchi agli allevamenti da parte di lupi, ibridi e canidi senza che venga definito uno straccio di piano per salvaguardare le aziende agricole ed ora l'inadeguatezza nell'affrontare l'attuazione della direttiva comunitaria che prevede il divieto di utilizzo del munizionamento con il piombo nelle zone umide. I ministri Pichetto e Lollobrigida pensavano di risolvere con una circolare interpretiva ed invece arriva puntuale una sentenza del Tar del Lazio che ricorda ai governanti che una mera circolare esplicativa per natura, forma e procedimento è notoriamente inidonea ad incidere sulle puntuali previsioni dei regolamenti sovranazionali che sono quindi pienamente cogenti e direttamente applicabili dai competenti organi accertatori e giudicanti.
Anziché perdersi in operazioni spot, come la circolare in questione, i ministri Lollobrigida e Pichetto farebbero bene ad intervenire con provvedimenti che hanno valore di legge, come hanno richiesto le stesse associazioni venatorie, per risolvere le criticità derivanti dall'applicazione della direttiva con particolare riferimento alla necessità di definire cartograficamente le zone umide e di consentire il trasporto delle diverse tipologie di munizionamento sul terreno dell'attività venatoria precludendo ovviamente la possibilità di utilizzo di quelle con il piombo nelle aree umide vietate. Lo dichiarano i deputati Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo del PD della Commissione Agricoltura e della Commissione Ambiente della Cam
"Sulla Peste Suina dal governo grande ritardo e troppi annunci spot. Per questo il gruppo pd della Commissione Agricoltura ha presentato una interrogazione a prima firma di Antonella Forattini insieme al capogruppo Stefano Vaccari e ai deputati Stefania Marino ed Andrea Rossi per chiedere al Ministro Lollobrigida che venga al più presto attuato il piano di cattura e contenimento della specie cinghiale e che venga altresì previsto un piano di indennizzi da corrispondere a tutti gli allevatori che inevitabilmente saranno danneggiati dall’epidemia, utilizzando al contempo la sospensione dei mutui e dei pagamenti per tutte le aziende colpite, così come per quelle situate nelle zone di contenimento.
D’altronde la diffusione della peste suina anche in alcuni allevamenti di suini in Lombardia è sempre più evidente e qualora si allargasse l’areale della presenza negli allevamenti di maiali la situazione diventerebbe davvero drammatica, tanto che le stesse organizzazioni professionali agricole all’unisono hanno chiesto, ricevendo solo timide risposte, l’impiego straordinario dell’esercito a supporto dell’attività di riduzione del cinghiale nel nostro Paese.
Il rischio da scongiurare è che a seguito delle procedure da rispettare, in osservanza anche delle direttive comunitarie, si possa arrivare a bloccare la produzione e la commercializzazione delle carni di maiale con miliardarie perdite economiche per una delle eccellenze del Made in Italy nel mondo.
Al ministro Lollobrigida il gruppo Pd chiede dunque di battere un colpo e di farlo con assoluta celerità a cominciare dai tempi di attuazione del piano di contenimento e dal coinvolgimento fattivo delle Regioni". Così una nota dei deputati Pd della commissione Agricoltura di Montecitorio che hanno presentato una interrogazione al ministro Lollobrigida.
"La nostra proposta di legge, redatta confrontandoci con le associazioni agricole ed ambientaliste, rappresenta una sintesi virtuosa capace per la prima volta di coniugare la salvaguardia del lupo e le aziende agricole colpite dagli attacchi dei predatori”. Lo dichiarano i due firmatari del provvedimento Marco Simiani e Stefano Vaccari, rispettivamente capigruppo Pd in Commissione Ambiente ed Agricoltura della Camera dei Deputati, presentato presso il Palazzo della Provincia di Grosseto.
“Il provvedimento si compone infatti di tre interventi distinti. Il primo prevede la predisposizione di un piano di cattura e gestione, finalizzato alla sterilizzazione degli ibridi lupo-cane e dei cani randagi per contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di canidi. La maggior parte degli attacchi è infatti causato da ibridi o cani selvatici: limitare quindi i processi di ibridazione non solo ridurrà i danni ma salvaguarda la purezza della specie del lupo. Il secondo intervento predispone la creazione di un fondo statale con risorse adeguate al fine di garantire risarcimenti equi ed immediati per i danni diretti e indiretti subiti dalle imprese. Il terzo intervento consente l’istituzione di un ulteriore fondo finalizzato alla prevenzione degli attacchi dei predatori; tra le misure previste rientrano anche le attività di monitoraggio, custodia, guardiania, recinzioni, assistenza tecnica, formazione e buona gestione dei greggi finalizzate ad evitare le predazioni nei territori dove sono particolarmente presenti i predatori”.
“Il nostro obiettivo è quello di chiedere alla maggioranza la calendarizzazione del provvedimento in Commissione a Montecitorio entro ottobre, provando al tempo stesso di conseguire una sua approvazione trasformandolo in appositi emendamenti alla Legge di Bilancio o ad altri disegni di legge compatibili per materia che verranno esaminati dalle commissioni agricoltura e ambiente. Ci auguriamo che governo e maggioranza condividano i contenuti di questo provvedimento e la sua approvazione”, concludono i dem.
Dal Partito Democratico idee concrete per coniugare la tutela del lupo e della biodiversità, limitare la presenza di canidi e garantire al tempo stesso alle imprese agricole e zootecniche risarcimenti adeguati e strumenti di prevenzione contro gli attacchi dei predatori. Mercoledì 30 agosto verrà infatti presentata ufficialmente a Grosseto, presso la sede della Provincia, la proposta di legge del Pd dal titolo “Disposizioni concernenti il contrasto e la prevenzione della proliferazione di canidi derivanti dai processi di ibridizzazione del lupo e l’indennizzo e la prevenzione dei danni alle imprese colpite”.
Il provvedimento si compone essenzialmente di tre interventi distinti: la predisposizione di un piano di cattura e gestione, finalizzato alla sterilizzazione degli ibridi lupo-cane e dei cani randagi per contrastare e prevenire con efficacia, la proliferazione di canidi derivanti dai processi di ibridizzazione del lupo; la creazione di un fondo statale per i risarcimenti dei danni diretti e indiretti alle imprese e l’istituzione di un ulteriore fondo finalizzato alla prevenzione degli attacchi ai predatori.
Prenderanno parte all’iniziativa i deputati dem presentatori della proposta di legge Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, oltre ad altri firmatari della legge.
Interverranno inoltre: Camilla Laureti, Europarlamentare dem e componente della segreteria nazionale del Pd con delega alla biodiversità, Annalisa Corrado, componente della segreteria nazionale Pd con delega all’ambienta, il senatore dem Silvio Franceschelli, Leonardo Marras, assessore regionale Toscana, Francesco Limatola, presidente Provincia di Grosseto, David Bussagli, pesidente Provincia di Siena, Luca Sani, segreteria regionale Pd e Giacomo Termine segretario provinciale, il quale introdurrà la conferenza stampa. Sono inoltre previsti interventi di amministratori locali, associazioni agricole ed ambientaliste.
"E così, per non farci mancare nulla, ieri intervenendo al meeting di Rimini il ministro Lollobrigida se ne è uscito spiegando perché i poveri mangiano meglio dei ricchi. Tesi ardita sotto ogni punto di vista e che gli ha fatto piovere addosso polemiche assai prevedibili.
Ma anche in questo caso vale la domanda: come è possibile che un esponente del governo non si renda conto di quale sciocchezza stia per dire?". Lo scrive sul suo profilo Facebook il deputato dem Gianni Cuperlo.
"Forse - prosegue l'esponente Pd - la risposta è nel fatto che davvero non sa di cosa sta parlando perché, al fondo, non ha conoscenza delle vite che descrive. Venite un istante lontano dall'oggi. Nel 1949 a Genova si tiene il congresso della Cgil. Era un appuntamento importante dove il segretario Giuseppe Di Vittorio portava a compimento il piano del lavoro, un appello allo sforzo congiunto di Stato, imprese, lavoratori, per assorbire 2 milioni di italiani senza occupazione, stipendi e un tetto dignitoso sulla testa.
La stessa proposta rivendicava anche un “minimo di salario” per braccianti agricoli sfruttati allora come oggi (“minimo di salario” allora, “salario minimo” oggi)".
"E poi - aggiunge - quasi a chiosa, il sindacalista più amato aggiungeva un paio di righe. Queste: 'Scusatemi una breve digressione: ho personalmente conosciuto quella miseria abbrutente, la disoccupazione, quelle sofferenze, quelle umiliazioni, e dico, signori, che lasciando da parte ogni altra considerazione, e solo per dovere di umanità, la società deve intervenire con tutto il coraggio necessario per colpire i privilegi e assicurare ai lavoratori della terra, specialmente del Mezzogiorno e delle Isole, non un tenore di vita elevato, non una condizione di benessere, ma una vita tollerabile e un poco più umana'".
“'Ho personalmente conosciuto quella miseria abbrutente': non è retorica - conclude Cuperlo - è sostanza per chi voglia comprendere dove fonda il crollo di reputazione di un pezzo del ceto politico. A dirla seccamente, in quelle generazioni la spinta a confliggere con l’ordine guasto del mondo non nasceva per forza da buone letture, quelle sarebbero venute dopo, ma dall’avere condiviso sofferenze e umiliazioni. Poteva essere la miseria delle campagne di Cerignola dove il futuro capo di operai e braccianti viene spedito a faticare quando aveva appena dieci anni o la necessità di unirsi a compagni di lotta in un antifascismo militante. Resta il dato, a forgiarsi erano un’anima e una funzione, profili di una classe dirigente che avrebbe scortato il paese alla democrazia e alla Repubblica. Ecco, tutto qui quello che manca ai nuovi potenti della destra, ma non è poco e può indurre un ministro nella calura estiva a sproloquiare sulla dieta e il carrello della spesa di donne e uomini che evidentemente non ha mai guardato negli occhi. Se qualcuno può farlo, lo spieghi al ministro dell’Agricoltura".
Dichiarazione on. Stefano Vaccari, capogruppo Pd commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
Non solo governano con la testa sempre rivolta a garantire gli interessi dei ricchi e dei poteri forti ma ora, non provando vergogna, si permettono di dire che i poveri mangiano meglio dei ricchi. In quale Paese vive il ministro Lollobrigida? Sa quanto costano i prodotti enogastronomici nei mercati e nei discount? Sa che i prezzi sono schizzati alle stelle per via della crisi energetica, dei costi dei carburanti e dei mutamenti climatici. Vuole aiutare i poveri? Riduca le accise, tagli il cuneo fiscale, sostenga la nostra proposta per il salario minimo. Il resto sono chiacchiere che assumono un valore provocatorio. Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera
"Zero termico a 5328 metri. Un record per il nostro Paese. Una notizia preoccupante che segnala, se mai ce ne fosse bisogno, la complessita' della crisi climatica che deve essere affrontata strutturalmente e non certo con ridicole misure d'emergenza come e' avvenuto con il decreto siccita' o anche con il decreto alluvione, peraltro senza impegnare le risorse necessarie per favorire la transizione ecologica e la ricostruzione". Lo dichiara Stefano Vaccari capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera. "L'agricoltura italiana segnala un preoccupante calo delle produzioni e sulle nostre tavole arrivano cibi piu' costosi. Il governo vive alla giornata sperando che passi la nottata e la calura, ma i dati scientifici e gli eventi catastrofici dovrebbero indicare responsabilmente una nuova strada da percorrere. Da Pichetto e Lollobrigida di contro solo annunci o dichiarazioni sui prezzi del caffe' da localita' turistiche esclusive, che servono ad alzare bandierine ma non a risolvere i problemi. Li aspetteremo come sempre in Parlamento, nonostante lo abbiano sempre piu' esautorato della propria funzione", conclude.
Sulle tavole degli italiani i costi dei cibi sono aumentati vertiginosamente a causa del rialzo dei prezzi dei carburanti. Secondo Assoutenti ci sarà un esborso ulteriore di 1.600 euro a famiglia. Il governo irresponsabilmente non interviene per sostenere le persone più in difficoltà. La solita guerra ai poveri. Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera
“Perché il viceministro Bignami anziché blaterare su tutto non impara a leggere l’italiano e lo va a spiegare alle imprese agricole che hanno fatto presente la situazione di abbandono nella quale vivono? Perché invece di scaricare la responsabilità sulla regione che per fortuna insieme ai sindaci e ai comuni è intervenuta con proprie somme, non si prende le sue di responsabilità come governo che dopo le passerelle dei primi giorni e le sue telefonate ai sindaci amici di partito si è perso nella foschia estiva? Perché non spiega perché non vogliono riallocare le risorse non spese finora sugli ammortizzatori sociali stanziati oltre i fabbisogni reali? Come gli abbiamo spiegato in Parlamento durante l’approvazione del decreto alluvione scrivere che metti dei soldi se non costruisci la modalità più efficace per erogarli non significa distribuirli subito. E siccome lui e la maggioranza non hanno voluto ascoltare nessuna delle nostre proposte frutto delle esperienze già fatte in casi di emergenza come questo il risultato è l’annuncite sui soldi e la nullità sulle erogazioni. Quanto alle competenze non accettiamo certo lezioni da chi durante il sisma 2012 nel modenese faceva passerella tra le tendopoli e i Centri operativi comunali con i camerati di partito senza muovere un dito”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.
Zero rimborsi, dopo tre mesi, per le aziende agricole alluvionate in Romagna. L'assenza di liquidità e la mancata produzione comporterà licenziamenti a raffica e rischio di chiusura definitiva per le imprese, anche a conduzione familiare, del comparto agricolo.
Cadono come birilli gli impegni solenni presi dal governo subito dopo l'evento catastrofico. Dismessi stivali e scorta, nei giorni delle visite di solidarietà e dei voli in elicottero, la presidente Meloni e il suo ministro Lollobrigida non hanno inviato nemmeno un euro agli agricoltori romagnoli. Eppure la situazione è drammatica. È devastato un territorio con 21mila aziende agricole e allevamenti.
Servirebbero rapidità negli interventi e nella gestione delle risorse che le organizzazioni agricole hanno stimato, al momento, in 1,1 miliardi a fronte del rilevamento dei danni effettuato. Sono andati perduti raccolti su centinaia di migliaia di ettari di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia, frutteti e vigneti. A questo si dovrà aggiungere la necessità di espiantare e reimpiantare 15 milioni di piante e ci vorranno diversi anni prima che torneranno a produrre. A questi danni si sommano quelli alle strutture, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse oltre all'esigenza di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade.
Di fronte a tutto questo i soldi rimangono serrati a Palazzo Chigi e non sono assegnati alla disponibilità del Commissario Figliuolo per cominciare a ripristinare una certa normalità.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura della Camera
“Un grande onore essere stato tuo collega in Senato per cinque anni, ed imparare da te sulla politica, la sinistra e il partito. Un grande dolore sapere che non ci sarai più ad insegnarci. Ciao Mario Tronti”.
Lo scrive su Twitter il deputato democratico e capogruppo della commissione Agricoltura, Stefano Vaccari.
“La Camera chiude i lavori d’Aula con uno dei provvedimenti peggiori della legislatura. Con la delega fiscale, governo e maggioranza, riaffermano la volontà di tutela per i privilegi di cui gode una sola parte del nostro Paese. Serviva una riforma complessiva ed organica. Così non è stato e a rimetterci saranno quelle imprese e quelle famiglie che si aspettavano più equità per uscire da difficoltà e precarietà legate alla crisi economica in atto. Si è scelta invece la strada di favorire corporazioni e grandi interessi indebolendo altresì la lotta all’evasione fiscale e prevedendo la flat tax per tutti con lo scopo di favorire solo i contribuenti a reddito più alto e penalizzando le fasce più deboli della società a causa del fatto che saranno sottratte risorse importanti per le prestazioni basilari, a cominciare da quelle sanitarie. D’altronde il governo e la destra hanno respinto tutti gli emendamenti che intervenivano sulla perequazione e sui livelli essenziali delle prestazioni.
Ed infine la ‘perla’ della delega fiscale e riguarda il settore dei giochi. Il governo ribalta una necessaria gerarchia che invece andrebbe perseguita. Per la destra vale più l’interesse a fare cassa con il gioco d’azzardo che la tutela della salute dei cittadini. Il profitto privato, a danno di tanti cittadini, è la stella polare del governo”.
Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
“È scandaloso che a 43 anni di distanza dalla Strage di Bologna ancora non si conosca la piena verità sui mandanti e che si continui a negarne la matrice fascista. C'è bisogno di un rinnovato impegno delle istituzioni perché trionfi finalmente la giustizia e vengano spazzati via tutti i tentativi di insabbiamento e di depistaggio, fuori e dentro i tribunali, che anche in questi giorni sono riapparsi puntualmente. Chi, come la premier Meloni e il ministro Piantedosi, continua a parlare di atto terroristico confermano ciò che diciamo da sempre. Non hanno fatto definitivamente i conti con la fiamma che portano nel loro simbolo”.
Così il segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari.
“Lo dimostra il fatto - aggiunge - che il governo ha respinto in Aula le premesse e l’impegno di una mozione parlamentare, primo firmatario Andrea De Maria che ho sottoscritto convintamente insieme ad altri colleghi del Pd e delle opposizioni, che sospingevano, tra l’altro, l’esecutivo a garantire per quanto di competenza lo svolgimento sereno e senza interferenze dei processi, ancora non conclusi, riguardanti la stagione stragista che ha insanguinato l'Italia e ha visto collaborare insieme neofascisti, logge massoniche segrete ed agenti infedeli degli apparati di sicurezza. Non servono - conclude - generiche commissioni di inchiesta come vorrebbe la destra, per allargare lo spettro delle vicende irrisolte, ma serve che i tribunali assicurino finalmente alla giustizia i colpevoli e i loro sostenitori”.