28/10/2025 - 14:10

“C’è un Paese reale diverso da quello che ci racconta il Governo, secondo cui va tutto bene solo perché sopravvive da tre anni: gli italiani non stanno e non staranno meglio con questa Manovra”.

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta su RaiNews24.

“I dati Istat di cui si vanta Meloni sono legati, in parte, all’unico strumento che ha permesso un po’ di crescita: il Pnrr, su cui il suo partito era contrario - ha proseguito la deputata dem - L’altro dato, che volutamente il Governo continua a ignorare, è quello della povertà reddituale: abbiamo lavoratori poveri che non arrivano a fine mese”.

“Con questa Manovra non si fa nulla in tal senso: non c’è niente di nuovo, nessun riferimento ai redditi. Con questa Legge di Bilancio ci si limita a far galleggiare il Paese, senza alcuna redistribuzione della crescita o visione sul futuro, industriale ed economico. Del Governo Meloni ricorderemo solo la pressione fiscale più alta degli ultimi 10 anni e i continui tagli ai servizi, come mense scolastiche e asili nido, nei confronti dei Comuni.” ha concluso Gribaudo.

 

 

27/10/2025 - 18:20

Dichiarazione di Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico

“Il Ministro Piantedosi oggi ha trovato il modo di legittimare le ronde per le città. Si tratta di un fatto molto grave. Un Ministro dell'Interno dovrebbe garantire una presenza adeguata delle Forze dell'Ordine e non strizzare l'occhio alle ronde. Magari quelle sbandierate dalla Lega negli scorsi anni.
In Italia, ci sono 20.000 poliziotti e carabinieri in meno rispetto agli organici previsti e nella legge di Bilancio non c’è un euro nè per nuove assunzioni nè per migliorare i trattamenti economici e previdenziali delle Forze dell'Ordine.
Piantedosi pensi a occuparsi di pubblica sicurezza e non a fare l'agitatore politico.
Un Ministro dell'Interno dovrebbe anche sapere che è pericoloso giocare con il fuoco. È stato irresponsabile in questi anni alimentare la paura dei cittadini, giocando con la logica della "emergenza sicurezza", solo per lucrare qualche voto.
Così come è molto pericoloso criminalizzare i manifestanti di una parte politica, per poi assistere agli assalti degli estremisti di destra alle scuole superiori, come è accaduto nei giorni scorsi. L'Italia ha bisogno di un Governo che non soffi sul fuoco ma che provi a risolvere i problemi: esattamente l'opposto di quello che sta accadendo”.

 

27/10/2025 - 17:24

“Da giorni l’ufficio stampa del ministro Giuli è impegnato a diffondere comunicati per dimostrare presunto attivismo e capacità di spesa del ministero della Cultura. Peccato che tutte le iniziative sbandierate come nuove siano in realtà frutto di provvedimenti approvati nella precedente legislatura dal ministro Dario Franceschini” — così una nota della capogruppo del Pd nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che sottolinea: “Oggi la fanfara di Giuli — pagata dai contribuenti — parla di un investimento di 300 milioni di euro per parchi e giardini storici. Peccato che si tratti esattamente delle risorse previste dal decreto firmato da Franceschini nell’aprile del 2022 (DM 161 del 13 aprile 2022). Due giorni fa, invece, era la volta degli investimenti per il superamento delle barriere architettoniche nei musei: anche in questo caso si tratta di interventi inseriti nel decreto a firma Franceschini del settembre 2022 (DM 331 del 6 settembre 2022). Per quanto tempo dobbiamo andare avanti con questa distorsione della realtà? La verità è che il ministero della cultura, con questa strategia comunicativa, tenta di ingannare l’opinione pubblica per coprire inattività e incapacità appropriandosi di risultati non suoi. Ma i dati sono sotto gli occhi di tutti: in questa legislatura non è stato fatto nulla di nuovo, se non tagli continui al Ministero della Cultura e a settori strategici che hanno subito pesanti riduzioni in tutte le manovre di bilancio, compresa quella appena depositata in Parlamento.”

27/10/2025 - 16:30

“Il Governo deve rivedere subito il provvedimento che riduce del 10% le risorse destinate ai progetti sui beni confiscati alla criminalità organizzata. È un taglio miope e ingiusto, che colpisce soprattutto i piccoli Comuni, già impegnati con lavori appaltati e interventi avviati grazie ai fondi PNRR.
Queste risorse non sono solo numeri di bilancio, ma strumenti di riscatto civile e di rigenerazione sociale. Ogni bene confiscato che torna alla collettività è un simbolo concreto di legalità, e bloccare o ridurre questi progetti significa indebolire la risposta dello Stato contro le mafie.
Penso al caso di Cesa e a tanti altri Comuni del Mezzogiorno che rischiano di fermare cantieri già avviati per mancanza di copertura finanziaria. È inaccettabile. Il Governo Meloni garantisca la piena copertura dei fondi originari e introduca norme di salvaguardia per i progetti in corso. La lotta alla criminalità non può subire tagli: servono coerenza, visione e rispetto per il lavoro dei sindaci e delle comunità locali”. Lo dichiara Stefano Graziano, deputato del Partito Democratico, in seguito all’appello del sindaco di Cesa, Enzo Guidi, ai parlamentari casertani, alla presidente del consiglio Meloni e all’Anci sul no al taglio del 10% dei fondi per i beni confiscati per progetti già appaltati.

27/10/2025 - 15:31

“Il Governo deve rivedere subito il provvedimento che riduce del 10% le risorse destinate ai progetti sui beni confiscati alla criminalità organizzata. È un taglio miope e ingiusto, che colpisce soprattutto i piccoli Comuni, già impegnati con lavori appaltati e interventi avviati grazie ai fondi PNRR.
Queste risorse non sono solo numeri di bilancio, ma strumenti di riscatto civile e di rigenerazione sociale. Ogni bene confiscato che torna alla collettività è un simbolo concreto di legalità, e bloccare o ridurre questi progetti significa indebolire la risposta dello Stato contro le mafie.
Penso al caso di Cesa e a tanti altri Comuni del Mezzogiorno che rischiano di fermare cantieri già avviati per mancanza di copertura finanziaria. È inaccettabile. Il Governo Meloni garantisca la piena copertura dei fondi originari e introduca norme di salvaguardia per i progetti in corso. La lotta alla criminalità non può subire tagli: servono coerenza, visione e rispetto per il lavoro dei sindaci e delle comunità locali”. Lo dichiara Stefano Graziano, deputato del Partito Democratico, in seguito all’appello del sindaco di Cesa, Enzo Guidi, ai parlamentari casertani, alla presidente del consiglio Meloni e all’Anci sul no al taglio del 10% dei fondi per i beni confiscati per progetti già appaltati.

25/10/2025 - 12:57

“Mentre la sottosegretaria Borgonzoni si fa bella con i numeri del Piano Cinema e Immagini per la Scuola, la realtà è che la manovra del governo Meloni mette in discussione l’intero sistema del cinema e dell’audiovisivo italiano. Altro che festa: con tagli complessivi superiori al mezzo miliardo di euro, il Governo rende incerti perfino i progetti per le scuole di cui oggi la stessa Borgonzoni si vanta. Progetti che, a causa di un comma inserito nella Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri e trasmessa alle Camere, non avranno più garanzia di finanziamento stabile”, lo dice Matteo Orfini, deputato democratico e componente della Commissione Cultura della Camera.
“Ai tagli al Fondo per il Cinema — spiega Orfini — che perderà 150 milioni nel 2026 e altri 200 milioni dal 2027, si aggiungono i tagli lineari e la decisione drammatica annunciata ieri dalla sottosegretaria di ridurre il tax credit dal 40% al 30%.
Scelte che colpiranno duramente le produzioni italiane e allontaneranno quelle internazionali, con effetti pesanti sull’occupazione e sull’intera filiera.”
“Borgonzoni prenda atto della realtà — conclude Orfini —: non c’è nulla da festeggiare. Il governo di cui fa parte sta affossando il cinema italiano.”

24/10/2025 - 17:40

“La decisione della Corte dei Conti di deferire la delibera Cipess per una valutazione di merito sulla sua conformità al quadro normativo di riferimento, oltre che ai principi eurounitari, conferma tutte le nostre le perplessità. Per la Corte vi sono criticità rispetto alle sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento e dubbi sulle continue modifiche intervenute al progetto. Insomma, il Ponte e Salvini sono in un vicolo cieco. Ma al buio resta anche il futuro delle infrastrutture del Paese, visto che per drenare risorse per il Ponte nella legge di bilancio sono state definanziate tutte le altre opere fondamentali per gli interessi dei cittadini italiani”.

Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

 

24/10/2025 - 13:45

“La dinamica dei salari è ferma dal 2020. Lo dice l’Ufficio per il bilancio. Siamo a meno 8,8 per cento di perdita del potere d’acquisto. Qualcuno informi Giorgia Meloni che l’emergenza sono i salari reali, non insultare l’opposizione”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

24/10/2025 - 13:33

"La Legge di Bilancio per le opere del Paese è stata un bagno di sangue. Meloni e Giorgetti hanno svenduto il futuro delle infrastrutture italiane lasciando intatte le risorse solo per il Ponte sullo Stretto. Una infrastruttura, peraltro, che adesso è soltanto sulla carta e con progetto e permessi che hanno ancora troppe incognite”.

Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.

"La manovra economica trasmessa al Senato - aggiunge - mostra chiaramente che sono stati definanziati progetti essenziali, come le metropolitane di Roma, Milano, Napoli, la statale 106 Jonica, la statale 4 Salaria, la Tirrenica e la Salaria. Si tratta di Infrastrutture necessarie per la mobilità dell'intera nazione e dei centri urbani a maggiore densità. Questi tagli devastanti certificano l'assoluta inconsistenza politica di Matteo Salvini, che ha assistito impotente e nonostante le continue promesse mancate, alla completa messa in mora del suo Ministero. Come Partito Democratico - conclude - cercheremo di rimediare a questo disastro presentando emendamenti durante il passaggio parlamentare”.

 

24/10/2025 - 13:03

"Sulla Tirrenica si è purtroppo concluso il grande inganno della destra di governo: con la Legge di Bilancio 2026 è stata infatti definitivamente definanziata di tutte le risorse che erano state stanziate dall'esecutivo Draghi; dopo i tagli della scorsa Manovra sono stati infatti tolti altri 80 milioni di euro e per l'infrastruttura rimane solo un misero milione. Non possiamo addossare soltanto la colpa al Ministro Salvini, che ormai è alle prese con una perenne e sconclusionata campagna elettorale e con un partito in palese crisi, e che - viste le recenti esternazioni su pensioni e affitti brevi - non ha nemmeno letto il testo approvato dal Cdm. Salvini d'altronde si è dimostrato, fin dal 2022, inaffidabile facendo annunci falsi sulla Tirrenica mai confermate dai fatti. La colpa è oggi soprattutto di tutti i rappresentanti territoriali e dei parlamentari dei partiti di governo che in questi anni hanno fatto promesse su promesse e difeso il governo. Il risultato è che adesso siamo tornati indietro di decenni e nonostante i continui pericoli per la viabilità locale e la necessità di un'opera fondamentale per lo sviluppo e la viabilità. Proveremo a rimettere le risorse con emendamenti alla Manovra nel corso del passaggio parlamentare, ma adesso la destra dovrebbe solo tacere e vergognarsi": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.

24/10/2025 - 09:14

Borgonzoni annuncia riduzione dal 40% al 30%. ‘Una follia’

“Le dichiarazioni della Sottosegretaria Borgonzoni confermano la confusione totale che regna attorno alle politiche per il cinema e l’audiovisivo. Prima ammette che i fondi sono stati drasticamente ridotti, poi assicura che saranno aumentati attingendo al bilancio del Ministero, quindi sostiene che le risorse verranno recuperate già in Parlamento durante l’esame della manovra, e infine cambia di nuovo versione parlando di un assestamento di bilancio. Tutte ipotesi diverse e contraddittorie, che alimentano soltanto disorientamento tra gli operatori del settore.
E, cosa ancora più grave, mentre le risorse diminuiscono, il Governo preannuncia un nuovo taglio anche sulla percentuale del tax credit, che scenderà dal 40% al 30%. Una scelta incomprensibile, l’ennesima conferma dell’assenza di una direzione chiara, che getta sempre più nell’incertezza un comparto che, per continuare a generare investimenti e occupazione, avrebbe invece bisogno di stabilità e regole certe.
Siamo di fronte al solito gioco delle tre carte. Il risultato è un settore colpito ancora una volta duramente, nonostante il suo ruolo strategico per la cultura e per l’economia del Paese — solo per ragioni ideologiche e politiche, e per rispondere al mandato di Meloni di colpire chi ha l’unico difetto di essere libero. E come se non bastasse, la Sottosegretaria ha l’assurdo pretesa di essere ringraziata dalle opposizioni. Ringraziata per cosa? È lei – insieme al suo Governo – la principale responsabile di questo caos e del disastro che sta travolgendo il cinema italiano.”
Così il deputato democratico, componente della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini.

 

23/10/2025 - 12:11

“Questa legge di bilancio non migliora la situazione economica e sociale del Paese, anzi la peggiora. Non c’è niente sulla crescita, non c’è nulla per le famiglie se non degli sconti come se fossimo al supermercato, e aumenta l’età per andare in pensione. Dovevano abolire la Fornero e cancellare le accise sulla benzina, invece peggiorano tutto”.

 

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, sulla legge di bilancio.

 

22/10/2025 - 18:28

Oggi, in commissione Affari costituzionali della Camera, è stato adottato, come testo base dei lavori, il disegno di legge del Governo che è in realtà un testo concordato a livello istituzionale col Campidoglio. Per questa ragione abbiamo espresso una posizione favorevole. Abbiamo, tuttavia, sottolineato la necessità di dare rapido seguito a quella parte delle intese Governo-Campidoglio che prevedono la costituzione di una commissione paritetica che dovrà redigere una legge ordinaria che individui risorse e mezzi per assolvere alle nuove competenze legislative. Soprattutto abbiamo chiesto che già in questa manovra di legge di bilancio ci siano risorse speciali per Roma Capitale. Solo in presenza di queste garanzie si potranno ritenere sincere le intenzioni di riformare davvero, da parte del Governo, i poteri e le prerogative della Capitale” così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd alla camera, Roberto Morassut.

 

22/10/2025 - 16:41

“Interventi minimali, risorse insufficienti e tagli consistenti alla dotazione del ministero dell’Agricoltura: questa, in sintesi, è la fotografia della legge di bilancio appena bollinata, che conferma l’indifferenza del governo verso un comparto ormai abituato a ricevere risposte solo di fronte alle emergenze, e mai politiche strutturali. Nel frattempo, imperversano i dazi dell’alleato Trump, mentre settori strategici come quello del grano e del vino richiederebbero tutele mirate e strategie di medio-lungo periodo. A maggio, puntualmente, il governo tornerà ad ‘accorgersi’ della siccità e della crisi idrica, e come in una giostra felliniana torneranno a girare le autobotti per tentare di dare un minimo ristoro”.

Così i componenti Pd della commissione Agricoltura alla Camera, Antonella Forattini (capogruppo), Maria Stefania Marino, Nadia Romeo, Andrea Rossi e Stefano Vaccari.

“Sorgono però - aggiungono - domande imprescindibili: come il governo italiano sta spingendo la Commissione Europea a rivedere la malsana proposta di accorpamento dei fondi Pac con quelli della Coesione? E come pensa di intervenire per ripristinare il taglio consistente previsto per il settore agroalimentare? Infine, sarebbe utile sapere che fine ha fatto il Coltivitalia, annunciato in maniera roboante lo scorso luglio con una dotazione di un miliardo di euro: è ancora fermo al Mef, alla ricerca delle coperture finanziarie maldestramente previste? Oppure anche in questo caso si utilizzerà il machete per stralciare alcune delle misure programmate? Domande - concludono - che meritano una risposta”.

 

 

22/10/2025 - 16:27

“Non solo il governo non è riuscito a mantenere le promesse elettorali di mandare le persone in pensione prima, ma dalla manovra di bilancio emerge che non è neppure in grado di tutelare i più fragili ed impedire che si formi un nuovo blocco di esodati” Così la deputata e vicepresidente del Gruppo Pd, Valentina Ghio durante il Question time al ministro Giorgetti.
“Il quadro che emerge dalla bozza di manovra sulle pensioni è allarmante” sottolinea la parlamentare dem. “Dopo mesi di promesse sulla sterilizzazione dell'adeguamento dell'età pensionabile e la speranza di vita, il governo aumenta i requisiti con un mese in più per il 2027 e due mesi per il 2028 e cancella le uniche misure che garantivano la flessibilità dell'età in uscita come quota103 e opzione-donna, già pesantemente colpita nei tre anni di governo Meloni”. “Mentre il governo stringe drasticamente la platea dei beneficiari dell'Ape Sociale, lascia senza reddito chi ha già avviato dei percorsi di uscita anticipata. Di fatto crea dei nuovi esodati”, conclude Ghio.

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