“Chi - durante la consegna del Primo Tricolore a Francesca Albanese - ha contestato il Sindaco di Reggio Emilia non ha colto che l’essenza del suo messaggio introduttivo era la condanna di tutte le violenze e degli estremismi, senza eccezioni. Sappiamo bene che di fronte a scelte simboliche, così cariche di significato, le opinioni possono dividersi. È legittimo ed è parte della vita democratica di una città viva come Reggio Emilia. Quello che invece indebolisce il dibattito pubblico è l’atteggiamento di chi coglie ogni pretesto per trasformare un gesto di pace in una polemica”.
Così Andrea Rossi e Ilenia Malavasi, deputati PD eletti a Reggio Emilia.“Il riconoscimento ad Albanese - proseguono - non è stato pensato per dividere, ma per sottolineare che la pace non nasce dall’indifferenza o dall’equilibrismo, bensì dal rifiuto di ogni violenza. Per questo crediamo sia giusto leggere in quel riconoscimento non solo una contingenza politica, ma una prospettiva più ampia e questo significa prima di tutto riconoscere l’impegno per i diritti umani e per il diritto internazionale. Il sindaco Massari, consegnandole il Primo Tricolore, ha fatto bene a scegliere parole che tengono insieme verità difficili da pronunciare, ma che vanno ricordate, con onestà: il terribile attacco del 7 ottobre e i crimini che la popolazione di Gaza ha subito prima e dopo quell'attentato non possono essere giustificati né accettati, perché sono facce dello stesso disamore per la vita, per il diritto, per la pace. Dire che entrambe le cose rappresentano una ferita insanabile non è uno schierarsi, ma l’unico modo per ribadire che ogni estremismo, ogni violenza, tradisce i valori che la nostra bandiera incarna. Per questo riteniamo doverose le parole che il Sindaco Massari ha avuto il coraggio di esprimere pubblicamente ciò che sta alla base della nostra Costituzione e cioè che l'Italia, il nostro popolo, la nostra comunità ripudiano la guerra, in ogni sua forma".
"La presidente del Consiglio ha evidentemente perso lucidità rispetto a quello che sta accadendo. Come si fa a sostenere che se l'accordo proposto da Trump e Netanyahu salta è per colpa della Global Sumud Flotilla che vuole arrivare a Gaza?
La missione è stata chiara fin dall'inizio: portare aiuti alla popolazione palestinese stremata e aprire canali umanitari strutturali perché si metta fine alla carestia e al genocidio.
Meloni dovrebbe fare pressione su Netanyahu perché interrompa l'assedio sulla Striscia che è illegale e consentire che gli aiuti arrivino alla popolazione stremata, oltre ad avere rassicurazioni sulla sicurezza della Flotilla.
Invece l'unica cosa che fa è aggredire la Flotilla e darle responsabilità che non ha. Che una delle più alte cariche dello Stato possa fare questo tipo di operazioni di capovolgimento della realtà è incredibile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Il popolo palestinese subisce da due anni un vero e proprio genocidio, un martirio senza precedenti. Quindi la prospettiva di una tregua che almeno allevi le sofferenze degli abitanti di Gaza, che apra agli aiuti umanitari, che ripristini almeno le condizioni essenziali di vita, va accolta con favore". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un'intervista rilasciata oggi a "L'Unità"
"Quel piano è una base di partenza su cui ragionare, ma non possiamo non evidenziare come sia sbilanciato verso Israele e non coinvolga i palestinesi nella fase di transizione, come hanno fatto notare alcuni esponenti politici palestinesi - sottolinea -. Il che è abbastanza significativo: come si può decidere del futuro dei palestinesi senza includerli a pieno titolo? Inoltre non è lungimirante imporre a Gaza il controllo di un organismo presieduto da Trump e Blair senza includere a pieno titolo i palestinesi. E’ un approccio da più parti definito coloniale".
Secondo Boldrini "ha ragione Mustafa Barghouti che alla CNN, pur restando molto critico sul piano, ha dichiarato che l’urgenza in questo momento è fermare il genocidio e se il piano, come sembrerebbe, sancisce il fallimento del piano di Netanyahu della pulizia etnica della Striscia, è un fatto positivo. Il punto vero sono tutte le insidie che si nascondono in questo piano, come la possibilità lasciata a Netanyahu di ricominciare la guerra per qualsiasi ragione. Ad esempio, chi garantisce che, una volta rilasciati gli ostaggi, l’Idf non riprenda con la sua opera di distruzione"? "Dopo il vertice con Trump, Netanyahu ha dichiarato che il ritiro delle truppe sarà molto lento e graduale - conclude Boldrini -. Il giorno dopo aveva già cambiato idea: l’Idf controllerà la maggior parte della Striscia. Capisce che è un equilibrio molto precario e che può saltare con qualsiasi pretesto".
"Cosa sta aspettando il governo a convocare l'ambasciatore israeliano e a pretendere la protezione della Global Sumud Flotilla? Meloni ha chiamato Netanyahu per ottenere garanzie di sicurezza per la Flotilla? Ogni azione contro le barche che battono bandiera italiana o che trasportano cittadine e cittadini italiani è un atto ostile verso il nostro Paese. Dov'è il patriottismo di Meloni? Se non è solo propaganda, deve valere anche quando la minaccia arriva dai suoi alleati politici.
Le acque davanti a Gaza non sono israeliane e il blocco imposto da Netanyahu è illegale soprattutto perché a Gaza c'è una carestia ufficialmente riconosciuta dall'Onu. Davanti a questo, non c'è blocco navale che tenga: devono entrare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione e per farlo va aperto un canale stabile e permanente. E' questo l'intento della Flotilla che ovviamente trasporta una quantità limitata di beni di prima necessità rispetto agli immani bisogni. Ed è quello che avrebbero dovuto fare i governi in questi mesi: sanzionare le violazioni del diritto internazionale e pretendere la fine dell'assedio e del genocidio. Non lo hanno fatto. Dovrebbero ringraziare il coraggio e lo spirito civico di chi si è imbarcato verso Gaza, inclusi i parlamentari italiani e fare ogni possibile pressione su Netanyahu che sta causando una catastrofe mai vista nella storia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Le dichiarazioni di oggi del ministro Piantedosi sui cortei sono molto gravi", afferma Matteo Mauri, deputato e responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico.
"Non è accettabile – prosegue l'esponente dem – sostenere che gli organizzatori delle manifestazioni pacifiche siano responsabili di quanto possa compiere qualche isolata frangia violenta. Così come è irricevibile pensare che debbano per forza dotarsi di un servizio d’ordine, perché non tutti hanno la struttura o l’organizzazione per farlo. A maggior ragione se tali affermazioni arrivano da un ministro dell’Interno. Non è mai stato così, e il motivo è scritto chiaramente nell’Articolo 21 della Costituzione, che riconosce ai cittadini il diritto di manifestare pacificamente. Un diritto che la Legge italiana prevede che sia tutelato, oltre che dal comportamento di ognuno, dalle Forze dell'Ordine, che da sempre garantiscono, anche con grandi sacrifici personali, la sicurezza di chi sceglie di esprimere il proprio dissenso".
"Per questo – conclude Mauri – suona in modo sinistro anche la dichiarazione del ministro secondo cui avrebbe ordinato di 'stringere i ranghi per organizzarsi nelle principali piazze italiane'. Troverà noi nelle piazze d’Italia a difendere il diritto di tutti a manifestare pacificamente e a fare da sentinelle di ciò che accadrà".
L’associazione Music for Peace ha denunciato una misura inaudita da parte di Israele: l’obbligo delle organizzazioni umanitarie di rimuovere dai container destinati a Gaza tutti gli alimenti ad alto valore energetico — come biscotti, marmellata e miele — anche se sono risorse preziose nei contesti di denutrizione, come confermato dalle linee guida internazionali.
Si parla di oltre 300 tonnellate di aiuti respinti in tre settimane, con restrizioni che includono controlli capillari, rimozioni forzate e persino l’obbligo per i donatori di farsi carico dello smaltimento degli alimenti esclusi. Questo divieto è inumano e contro ogni caposaldo del diritto internazionale umanitario: togliere ciò che può nutrire e dare sollievo a chi soffre significa colpire i più fragili, a partire dai bambini”, dichiara Valentina Ghio vicepresidente del Gruppo PD alla Camera.
“Una scelta gravissima, che non può lasciare indifferente nemmeno il nostro Governo che mentre dichiara di essere in grado di far arrivare aiuti in poche ore a Gaza, non è in grado da settimane di sbloccare il canale di terra, per consentire a Music for Peace di consegnare gli aiuti raccolti né di impedire l’ennesimo sfregio etico e umano come il rifiuto di portare biscotti e miele ai bambini. Sono settimane che come PD sollecitiamo una mediazione per lo sblocco di questi aiuti, il Governo la smetta di trovare alibi e dia supporto effettivo a chi lo sta cercando di salvare la vita ai bambini di Gaza affamati. Presenteremo un'interrogazione al Governo perché ci dica come intende intervenire”, conclude Ghio sferzando il governo.
"Il presidente Mattarella ha voluto valorizzare la missione della Global Sumud Flotilla sottolineandone il significato umanitario nel tentare di fare arrivare a Gaza beni di prima necessità ad una popolazione ridotta alla carestia dell'assedio illegale voluto da Benjamin Netanyahu. È un riconoscimento importante di cui tutti devono tenere conto. Com'è importante che rimanga aperto il canale di mediazione degli organizzatori con il Cardinale Pizzaballa e il Cardinale Zuppi", lo ha dichiarato a Tagadà Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Non ci sarebbe stato bisogno della Flotilla se gli Stati avessero fatto quello che andava fatto: costringere Israele a rispettare il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale - ha sottolineato Boldrini -. Dobbiamo essere grati alle 44 delegazioni che prendono parte alla missione e alla società civile che la sostiene da terra non facendo calare l'attenzione né sul genocidio in corso a Gaza né sulla Flotilla".
"Una missione che dovrebbe arrivare tranquillamente a destinazione e che, invece, è resa pericolosa da Israele e dal blocco navale illegittimo che ha imposto al largo della Striscia. Sia chiaro: ogni atto contro la Flotilla è responsabilità di chi lo compie non di chi, pacificamente e legalmente, difende il diritto internazionale" ha concluso.
“Con le sue parole il Presidente Sergio Mattarella riconosce il valore umanitario preziosissimo della Global Sumud Flotilla e, con una narrazione totalmente diversa da quella del Governo, rinnova il suo sconcerto per le atroci sofferenze a cui è sottoposta la popolazione di Gaza, invitando gli attivisti a valutare seriamente la disponibilità del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Reputiamo queste parole molto importanti, perché riconoscono il valore di una missione della società civile, nella sua piena autonomia, con la quale ci siamo messi e continuiamo a metterci a disposizione, che ha l'obiettivo di aprire un canale umanitario nel solco di una legalità internazionale violata dal Governo di Israele con il blocco navale. Come abbiamo avuto già modo di dire, auspichiamo in tal senso che il dialogo tra i cardinali Zuppi e Pizzaballa e i coordinatori della Global Sumud Flotilla continui proficuamente, certi che sia per tutti gli interlocutori cruciale innanzitutto alleviare la sofferenza inimmaginabile della popolazione di Gaza” così una nota dei democratici Arturo Scotto e Annalisa Corrado imbarcati sulla flotilla.
“Quello che è accaduto il 22 settembre è un fatto straordinario: centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, rinunciando a una giornata del proprio stipendio, per testimoniare la loro posizione rispetto alla tragedia che sta accadendo a Gaza. Un gesto non scontato, che ha mandato un segnale fortissimo e che rappresenta l’Italia migliore, capace di schierarsi dalla parte giusta della storia”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza, intervistato sui canali social del deputati dem.
“Le grandi trasformazioni della politica – prosegue Mauri – sono sempre partite da segnali e simboli forti. Per questo il governo sbaglia quando liquida queste manifestazioni come inutili: al contrario, dimostrano che in questo Paese ci sono ancora valori profondi e una cultura politica di solidarietà che l’esecutivo oggi ignora, rifugiandosi nei tatticismi e nei formalismi”.
Sui disordini di Milano, il deputato dem è netto: “Li abbiamo condannati senza esitazione, perché le violenze contro le forze dell’ordine e le devastazioni che abbiamo visto sono inaccettabili. Quegli episodi tra l'altro hanno oscurato il segnale positivo delle manifestazioni pacifiche e offerto al governo il pretesto per distogliere l’attenzione dal vero messaggio della piazza”.
Infine, l’attacco all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “L’Italia resta isolata, insieme alla sola Germania, nel non riconoscere lo Stato di Palestina. È l’ennesima dimostrazione di un governo subalterno, incapace di assumere una posizione autonoma. Come un pupazzo controllato dagli Stati Uniti di Trump. Così il nostro Paese perde credibilità e un ruolo storico importante nel Mediterraneo e nel dialogo con il mondo arabo”.
"Oggi ci sarà a Bologna una manifestazione "antisionista", promossa da Forza Nuova. Evidentemente la tragedia di Gaza diventa l' occasione per l' estrema destra per segnare una presenza a Bologna, città Medaglia d' Oro della Resistenza. Credo che per tutti i democratici e gli antifascisti questo debba essere un campanello d' allarme. Contrastare le politiche criminali del governo Netanyhau e sostenere il diritto dei palestinesi a vivere in un proprio Stato non deve significare mai combattere il popolo di Israele o dimenticare la tragedia della Shoà. Da Bologna, città di pace, può e deve venire un messaggio di dialogo e di impegno perché si riapra, fra palestinesi e israeliani, una prospettiva di negoziato, che scofigga la spirale drammatica della guerra e del terrorismo". Così Andrea De Maria, deputato PD
"L'unica irresponsabile, qui, è Giorgia Meloni che attacca parlamentari che sono a bordo della Global Sumud Flotilla pretendendo di spiegare loro come devono fare il loro lavoro. E' del tutto surreale che la presidente del Consiglio consideri una missione composta da delegazioni di 44 paesi del mondo come un modo per colpire il suo governo. Siamo al limite della mitomania e ad un'escalation del suo ormai mitologico vittimismo: tutto il mondo compie azioni contro di lei!". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo a margine dell'informativa del ministro Crosetto. "Spiace deludere la premier ma i parlamentari italiani con le colleghe e i colleghi internazionali, avvocati e avvocate, giornalisti, attivisti, medici, semplici cittadini e perfino una nave di veterani statunitensi, hanno deciso di partecipare alla Flotilla per ben altri motivi - sottolinea -: portare aiuti vitali, rompere l’assedio illegale di Israele sulla Striscia e difendere il diritto internazionale che Israele viola quotidianamente. Quello che dovrebbero fare i governi e che non stanno facendo, tranne rare eccezioni che non includono l'Italia".
"Abbiamo sentito, oggi in aula, il ministro Crosetto dirci che non era necessario correre dei rischi per consegnare pochi aiuti a Gaza, che il governo lo fa già. Lo fa già? Ma le quantità di aiuti inviate dall'Italia sono talmente irrisorie per un paese del G7, visti gli immani bisogni della popolazione palestinese che sarebbe più dignitoso non menzionarli affatto - incalza Boldrini-. Noi parlamentari di opposizione a Rafah abbiamo visto migliaia di tir pieni di aiuti bloccati dalle autorità israeliane senza che i governi europei, incluso quello italiano, intervenissero per farli entrare nella Striscia, una inerzia colpevole che condanna centinaia di migliaia di persone di morire di fame e di stenti. Quello che il governo Meloni non fa e che la Global Sumud Flotilla, come le centinaia di migliaia di persone che riempiono le piazze di tutta Italia chiedono di fare è fermare il genocidio, mettere le sanzioni contro Israele, interrompere ogni cooperazione con il governo Netanyahu, rompere l'assedio illegale che Israele ha imposto a Gaza, impedire che un intero popolo venga cancellato e riconoscere lo Stato di Palestina".
"Su tutto questo, non una parola né dalla premier né da Crosetto -conclude-. Abbiamo sentito, invece, l'ennesimo tentativo di Meloni di criminalizzare dissenso e azioni pacifiche e attaccare, dalla sede dell'Onu, le opposizioni perché fanno opposizione.
Questo sì che è irresponsabile e inaccettabile".
Invece di attaccare un’iniziativa umanitaria Meloni avrebbe potuto esercitare il suo potere nei momenti opportuni. Al contrario ha schierato l’Italia con Netanyahu l’artefice della distruzione di Gaza, ha boicottato tutti i tentativi di sanzioni e ora se la prende con chi vorrebbe poter fare avere cibo medicinali e beni di prima necessità a chi non ha più nulla. La Flotilla è partita grazie all’impegno di migliaia di cittadini e i parlamentari coinvolti lo sono perché credono nelle azioni dal basso. Screditare Flotilla significa non aver capito da che parte sta il popolo italiano.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera dei Deputati.
“Chiediamo al Presidente della Camera, Fontana, di assumere una posizione chiara e ferma a condanna delle parole violente, indegne e indecenti della Presidente Meloni e a difesa dei parlamentari italiani che partecipano alla Flotilla, in nome e per conto del nostro Paese e della Costituzione”. Così la deputata democratica Debora Serracchiani è intervenuta in Aula alla Camera per criticare l’intervento di Meloni da New York, in cui ha affermato che i parlamentari “sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro”. “Tale affermazione – ha detto Serracchiani – non solo sminuisce l’impegno concreto dei parlamentari, ma ignora il significato stesso di partecipazione attiva e diretta alla solidarietà internazionale. Invece di esprimere parole chiare su Gaza, Meloni attacca le opposizioni sostenendo che è irresponsabile utilizzare la sofferenza di Gaza contro il governo. Meloni la smetta con questo vittimismo e assuma finalmente una posizione chiara su quanto sta accadendo in Palestina.”
"La straordinaria partecipazione alle manifestazioni per Gaza rappresenta un'espressione di partecipazione democratica di grande valore. Le azioni violente che hanno messo in atto frange estremiste, che vanno certamente condannate senza ambiguità, non offuscato il significato di quelle grandi manifestazioni. Oggi dobbiamo chiedere sicurezza per i militanti della Global Flotilla, lo faremo domani in Aula alla Camera quando interverrà il Ministro Crosetto. Nella mia città, Bologna, credo si debbano ringraziare le forze dell'ordine per come hanno garantito libertà di manifestazione ed evitato degenerazioni violente, come ha giustamente ricordato il Questore. Che esponenti di Fratelli d'Italia appaiano infastiditi perché l' ordine pubblico è stato gestito con equilibrio e intelligenza è davvero inaccettabile".
Così Andrea De Maria, deputato PD
“E’ compito dello Stato italiano e dell’Unione Europea difendere la Global Sumud Flotilla e tutto l’equipaggio. Le notizie di questa notte destano preoccupazione: polveri urticanti e bombe sonore hanno colpito le imbarcazioni che battono bandiera italiana. Quelle imbarcazioni trasportano medicinali e beni di prima necessità destinati a Gaza, è un’operazione umanitaria non un atto ostile. Siamo in pensiero per le sorti dei volontari, per i nostri colleghi di partito Arturo Scotto, Annalisa Corrado e Paolo Romano. È un fatto grave e inaccettabile che impone un intervento immediato del governo”. Lo dichiara la deputata Pd Michela Di Biase.