“Vedo che dopo le boutade estive sulle pensioni ora si parla dell’Irpef, vedremo se davvero sarà un sollievo per il ceto medio. Forse occorrerebbe occuparsi delle bollette, del caro energia, dell’aumento degli affitti”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta su SkyTg24 Economia.
“Ben vengano gli incentivi per le imprese legati a ricerca e innovazione - ha proseguito - ma tra le priorità dovrebbe esserci anche un’adeguata attenzione alla formazione e alla prevenzione per la sicurezza sul lavoro”.
“Anche oggi purtroppo in provincia di Caserta abbiamo assistito all’ennesima tragedia: serve più attenzione, più formazione. È ormai una piaga insostenibile quella delle morti sul lavoro” ha concluso Gribaudo.
“Assistiamo all’ennesima tragedia di incidenti sul lavoro e il governo resta totalmente indifferente. Sono ancora assenti le misure strutturali per garantire la sicurezza sul lavoro.
Vorrei esprimere profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del terribile incidente avvenuto oggi nello stabilimento ‘Ecopartenope’ di Marcianise.
Una tragedia che lascia sgomento l’intero territorio casertano e che impone di fare immediata chiarezza sulle cause dell’esplosione e, soprattutto, sul rispetto delle misure di sicurezza per chi quotidianamente lavora in impianti così delicati. La sicurezza sul lavoro deve essere sempre la priorità assoluta. Presenteremo una interrogazione in cui chiederemo al governo di fare chiarezza e di porre in essere misure strutturali per garantire la sicurezza sul lavoro, misure che ancora non vedono la luce”.
Lo dichiara in una nota Stefano Graziano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Ho partecipato oggi al Quirinale alla Cerimonia che si è svolta in occasione della prima giornata dedicata alla memoria degli Internati Militari Italiani. Il Presidente Mattarella ha fatto un intervento di altissimo profilo. Con questa giornata viene ricordata la scelta di Resistenza di 650000 militari italiani, che rifiutarono di collaborare con la Repubblica Sociale Italiana e con il regime nazista. Affrontarono, per la loro scelta antifascista, condizioni terribili di detenzione e di lavoro forzato, 45000 persero la vita. Ho partecipato al percorso di discussione alla Camera del testo di legge, a prima firma dell' on. Mulè, che ha istituito questa giornata. In particolare ho lavorato ad emendamenti che evidenziassero le responsabilità del fascismo in questa tragedia. Camera e Senato hanno votato la legge all' unanimità. È stata una occasione, importante e oggi non scontata, in cui tutto il Parlamento si è unito nella memoria della lotta antifascista". Così Andrea De Maria, deputato PD.
“Ora il Parlamento si assuma le sue responsabilità”
Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la legge che disciplina procedure e tempi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. La Sardegna è la seconda Regione, dopo la Toscana, a dotarsi di una normativa attuativa delle sentenze della Corte costituzionale (n. 242/2019 e successive). “È una legge giusta e necessaria: accompagna il malato senza imporre nulla, nel pieno rispetto di dignità e libertà, seguendo rigorosamente i quattro requisiti fissati dalla Consulta”, dichiara Silvio Lai (PD), che sottolinea “il lavoro decisivo della Commissione Sanità e della sua presidente Carla Fundoni (PD), che hanno condotto l’istruttoria e rafforzato la tenuta giuridica del testo”.
Il provvedimento garantisce assistenza sanitaria gratuita, verifica delle condizioni tramite commissione multidisciplinare e Comitato etico territorialmente competente, oltre a un passaggio obbligato per le cure palliative e tempi certi per le aziende sanitarie.
“Ora un’altra Regione segue l’esperienza della Toscana—prima ad approvare una legge analoga l’11 febbraio 2025, poi impugnata dal Governo. Il testo sardo Peraltro recepisce le criticità emerse in Toscana e riduce il rischio di contenzioso con verifiche cliniche, tempistiche e ruolo dei Comitati etici più puntuali. Con questa approvazione il PD e il centro sinistra difendono i diritti e danno attuazione alle sentenze costituzionali. La maggioranza in Parlamento continua a eludere un vuoto legislativo che va colmato. Il Parlamento la smetta di rinviare e chiuda il cantiere nazionale: lasciare cittadini e servizi sanitari nel limbo è viltà politica e strumentalizzazione sulla pelle di chi soffre”, conclude Lai.
«Ho presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri D’Urso e Calderone per fare piena luce sulla brutale aggressione avvenuta a Montemurlo, dove lavoratori in presidio sono stati picchiati a calci, e sul sistema di scatole cinesi che sta emergendo nel distretto tessile. È inaccettabile che chi chiede diritti finisca in ospedale e che un sistema di frodi e violenze continui a prosperare. Parliamo di 18 operai, in gran parte pakistani, afgani e bangladesi, che protestavano da giorni davanti alla fabbrica L’Alba Srl per condizioni di lavoro dignitose: straordinari non pagati, sabati obbligatori senza compenso, contratti applicati al ribasso. Il tutto in un quadro di aziende che si aprono e si chiudono a ciclo continuo. Ora servono chiarezza immediata, individuazione delle responsabilità e controlli seri. E sia chiaro: i grandi marchi della moda non possono chiamarsi fuori. Se i loro capi vengono prodotti sfruttando manodopera senza diritti e, addirittura, reprimendo chi protesta, la responsabilità riguarda anche loro.
Prato non può essere la terra dei diritti negati. Il Made in Italy diventa qualcosa di cui vergognarci se si regge sulla precarietà e sulla violenza. Per questo serve un’alleanza forte tra istituzioni, categorie, sindacati, partiti: tanti sanno, in troppi non intervengono. È il momento del salto di qualità. Perché Prato è già oggi un’eccellenza del lavoro di qualità nel mondo e deve esserlo anche nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Nessuno può più chiudere gli occhi o fare finta di non vedere». Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
«A Montemurlo, nel cuore del distretto tessile di Prato, 18 lavoratori stavano semplicemente protestando per rivendicare condizioni di lavoro dignitose. Denunciavano straordinari non pagati, sabati di lavoro obbligatori senza compenso, contratti fittizi con inquadramenti inferiori alle mansioni reali. Per questo erano in presidio da giorni davanti alla fabbrica L’Alba Srl.
Questa mattina, invece di ascoltare le loro richieste, hanno ricevuto calci e pugni. Secondo la denuncia del sindacato, la titolare e persone a lei vicine hanno distrutto il gazebo e aggredito gli operai, tanto che uno di loro è finito in ospedale portato via in ambulanza. Scene documentate in un video che lascia senza parole.
Esprimo piena solidarietà ai lavoratori e al sindacato che li sostiene. È inaccettabile che nel 2025 in Italia chi sciopera per i propri diritti venga preso a botte. Non può esistere che il Made in Italy si regga sulla precarietà, sugli appalti senza regole e sulla violenza contro chi lavora.
Chiediamo chiarezza immediata, individuazione delle responsabilità e controlli rigorosi. Anche e soprattutto a tutela di chi ogni giorno lavora rispettando le regole e la dignità delle persone.
Il distretto di Prato è un simbolo di lavoro e dignità, non un far west dove chi protesta viene picchiato. Lo Stato deve esserci, con regole, legalità e rispetto delle persone. Senza diritti il Made in Italy perde non solo credibilità, ma anche la sua anima. Nessuno si sottragga a questa battaglia per la legalità ».
Il Partito Democratico ha presentato oggi alla Camera una mozione sulla crisi del cinema e dell’industria audiovisiva italiana, chiedendo al Governo e in particolare al Ministro Giuli di “cambiare rotta e smetterla con interventi che penalizzano un settore strategico che il Governo inspiegabilmente considera ostile”.
Intervenendo in Aula per il gruppo democratico, il delegato d’Aula Andrea Casu ha denunciato come il ministro Giuli stia gestendo le nomine di settore “all’insegna dell’amichettismo”, con Cinecittà ridotta a “landa desolata, condannata a essere luogo di eventi più che di grandi produzioni internazionali in calo anno dopo anno”. Serve chiarezza e trasparenza: “una delle più importanti eccellenze del nostro Made in Italy non può essere travolta dal sospetto di opacità gestionale, ne va dell’intero comparto”.
“La filiera sta vivendo uno stallo – si legge nella mozione – che dimostra l’inefficacia delle politiche messe in campo da tre anni a questa parte”. In particolare, “l’inerzia e l’incertezza del Governo Meloni stanno portando le grandi produzioni internazionali a virare altrove, verso altri Paesi, facendo perdere all’Italia importanti quote di mercato”, mentre invece sarebbe necessario “un potenziamento delle risorse non certo i tagli a cui abbiamo assistito”.
Il Pd ricorda inoltre che le maestranze italiane, riconosciute in tutto il mondo come eccellenza assoluta, oggi non lavorano e sono costrette a migrare in altri settori pur di non perdere l’occupazione. “È una scelta triste, conseguenza diretta delle incertezze e dei tentennamenti di questo Governo”.
La mozione ribadisce che il tax credit, potenziato con la riforma Franceschini, “va perfezionato dopo oltre dieci anni di applicazione, ma non può essere abbandonato. Vanno migliorate le forme di controllo, in quello che è lo strumento utilizzato in tutto il mondo per attrarre e incentivare gli investimenti”.
Tra gli impegni chiesti al Governo: incrementare i finanziamenti destinati al settore, potenziare il fondo per il tax credit, rilanciare le sale cinematografiche come presìdi culturali e sociali ed evitare che anche a livello nazionale vengano avanzate norme ingiuste e sbagliate come quella recentemente proposte dalla Regione Lazio per facilitare la trasformazione delle storiche sale in luoghi puramente commerciali bloccata dalla battaglia del Pd e delle forze di opposizione, tutelare l’occupazione, sostenere i produttori indipendenti “quali garanzia di pluralismo e innovazione”, governare la sfida tecnologica garantendo la giusta attenzione alle preoccupazioni espresse da tutti i protagonisti delle industrie culturali e creative in occasione del confronto parlamentare sull’articolo 25 del disegno di legge sull’intelligenza artificiale.”
“Vogliamo che la discussione di oggi sia solo il primo passo di un’analisi più profonda - ha detto Casu - vogliamo parlamentarizzare la crisi dell’industria audiovisiva e ascoltare qui alla Camera la voce di tutti i soggetti coinvolti offrendo uno spazio di confronto reale a tutte le realtà che si sono mobilitate nell’ultimo anno”.
Il Pd chiede infine di accelerare l’esame parlamentare della legge Schlein che chiede di intervenire sulla governance di settore istituendo un’Agenzia per il cinema e l’audiovisivo, con compiti precisi di progettazione, gestione e promozione delle politiche pubbliche per rafforzare un comparto strategico per l’economia, il lavoro e l’identità culturale del Paese.
«Le scritte apparse oggi a Pistoia contro Roberto Speranza non sono solo un atto vile, ma l’ennesimo segnale di un clima d’odio che in questi anni è stato alimentato scientemente. Si può discutere di tutto, ma trasformare il confronto politico in insulti e minacce è inaccettabile. Speranza ha guidato il Paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente, con serietà e responsabilità. Chi lo insulta, insulta anche il lavoro di medici, infermieri e di chi ha lottato per salvare vite. Mi aspetto una condanna chiara e senza ambiguità anche dalla destra e dal sindaco, nonché candidato Presidente, Tomasi. Perché quando si soffia sul fuoco delle paure, poi le fiamme non le controlla più nessuno. Serve riportare il dibattito dentro i confini del rispetto: le persone prima di tutto, non l’odio di parte». Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo in commissione Sanità alla camera e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Ieri Meloni ha lanciato l’allarme sui toni parlando alla Convention di Vox, la forza più a destra, intollerante e xenofoba d’Europa. Ecco il paradosso ed ecco svelato l’arcano: non c’è nessun allarme - come peraltro oggi il ministro Piantedosi ha chiarito - c’è solo l’intenzione di sviare il dibattito politico dai temi reali e dalle vere preoccupazioni del paese: rincari, sanità, lavoro povero”. lo ha detto Chiara Braga capogruppo PD alla Camera dei deputati intervenendo a Sky tg24.
“Respingiamo qualsiasi accusa di connivenza con atteggiamenti violenti e intolleranti che abbiamo sempre condannato come l’uso delle armi” ha aggiunto Braga.
“Noi siamo quelli che hanno portato 300.000 persone in piazza a manifestare in modo pacifico per la pace in Medioriente e per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Mentre il governo latita e si limita a condannare solo a parole e il comportamento criminale del governo Netanyahu anche per non evidenziare le spaccature interne alla maggioranza.
Le stesse che gli hanno impedito di presentare una mozione comune sulla spesa per il riarmo: quel 5% che l’Italia non potrà rispettare e che impedisce uno vero sviluppo della difesa comune europea” ha aggiunto.
“Lasciamo la maggioranza alle sue divisioni anche per le prossime amministrative dove invece ci presentiamo uniti con candidature forti e credibili che costituiranno la base per un lavoro comune che ci consentirà di vincere i prossimi appuntamenti elettorali” ha infine concluso la Capogruppo Pd.
Il gruppo parlamentare del Partito Democratico in visita al Campo di Fossoli e al Museo del Deportato di Carpi
Le deputate e i deputati del gruppo parlamentare del Partito Democratico si sono recati oggi al Campo di Concentramento e Transito di Fossoli e al Museo Monumento al Deportato di Carpi. Una visita simbolica, nel giorno di chiusura della Festa nazionale del PD, che conferma l’impegno del Partito Democratico per la conservazione e la trasmissione della memoria.
La capogruppo alla Camera, Chiara Braga, ha dichiarato: “Siamo qui, a Fossoli, dove sono le radici della nostra Repubblica e della democrazia. Qui passarono donne e uomini che pagarono con la vita la lotta al nazifascismo. Da questo campo transitarono ebrei, prigionieri politici e oppositori che venivano deportati nei campi di sterminio del Nord Europa. Vogliamo ribadire che l’antifascismo non è una moda stanca, ma il fondamento della libertà, della tolleranza e della solidarietà. Oggi Fossoli è un luogo della memoria che ci ricorda il monito di Primo Levi: ‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare’.”
A ricordare la fragilità della democrazia, anche le parole di Bertolt Brecht, poste all’ingresso del Museo del Deportato: “Occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo. I popoli lo spensero, ma non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo.”
Il gruppo parlamentare del PD, che quest’anno ha dedicato lo stand della Festa nazionale alle celebrazioni per gli ottant’anni dal primo voto delle donne in Italia, ha ricordato come in Parlamento si sia battuto con emendamenti – poi approvati – per garantire i fondi destinati alle celebrazioni degli ottant’anni della Liberazione e proprio del voto delle donne. Un impegno che si inserisce in un lavoro più ampio per valorizzare i luoghi della memoria, fondamentale in un tempo in cui riaffiorano le ragioni dell’odio e dell’intolleranza.
“La memoria del passato deve restare viva e diventare guida per la costruzione del futuro: un popolo senza memoria è infatti un popolo senza futuro”, hanno sottolineato i democratici nel corso della visita.
“È urgente che il governo prenda iniziative per scongiurare la grave situazione della multinazionale dell’AI per l’automotive Cerence di Torino che ha avviato il licenziamento collettivo di 54 lavoratrici e lavoratori. È altrettanto necessario che l'esecutivo attivi tutti gli strumenti normativi e giuridici a tutela delle maestranze. Oggi i sindacati hanno presidiato il Comune di Torino e nei prossimi giorni porteranno la vertenza anche in Regione Piemonte”. Così il deputato Pd Mauro Laus che ha presentato un’interrogazione parlamentare e chiesto al Governo di "aprire subito un tavolo di crisi al MIMIT e al Ministero del Lavoro, per difendere occupazione e competenze strategiche”.
“Non possiamo permettere che un patrimonio di know-how così importante venga disperso”, conclude Laus.
“Oggi viene ufficialmente inaugurata la nuova caserma dei carabinieri al Pilastro a Bologna. Un presidio molto importante per la sicurezza e la legalità. La caserma è intitolata ai carabinieri che sono caduti eroicamente, vittime della banda della Uno Bianca. Come è noto, la caserma è già attiva da qualche tempo e i riscontri dei cittadini sono davvero molto positivi. Il finanziamento di questo intervento risale al Bando Periferie, a cui abbiamo lavorato nella XVII Legislatura. Recentemente, come commissione periferie della Camera dei deputati, avevamo sollecitato il completamento delle procedure burocratiche necessarie alla piena disponibilità dell’immobile per i carabinieri. Non posso che essere molto soddisfatto per il risultato di un lavoro di sinergie istituzionali, fra il livello nazionale ed il Comune di Bologna ed il quartiere San Donato/San Vitale.” Così Andrea De Maria, deputato PD.
“L’Europa nasce per la Pace e rappresenta l'unica vera garanzia di sicurezza, stabilità, crescita e benessere, difesa delle nostre democrazie e dei nostri diritti, in un momento storico così difficile e delicato". Lo ha dichiarato Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera, che ha partecipato all’evento “La forza degli Stati Uniti d’Europa” alla Stazione Marittima di Napoli.
"Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono state un forte richiamo alla responsabilità e alla serietà. Oggi siamo dinanzi a un passaggio storico che impone uno sforzo collettivo di maturità. Bisogna rafforzare l'integrazione europea per difendere al meglio gli interessi dei nostri cittadini. L'opposto di quello che sta facendo la destra. Ed invito poi tutte le forze politiche ad abbassare i toni: alcune dichiarazioni ascoltate in queste ore da membri del Governo sono per noi inaccettabili. Il dibattito politico va riportato entro canali di confronto su valori, contenuti, programmi e idee, ma sempre nel merito".
Sul piano nazionale, De Luca non nasconde “profonda delusione per le politiche del governo Meloni”, giudicate insufficienti su lavoro, sanità e sviluppo. Il PNRR, ha ricordato, rappresenta una nuova Europa della solidarietà, costruita insieme. Con il governo Conte II e con il campo progressista abbiamo ottenuto risultati straordinari, come il Next Generation Europe e il PNRR destinato per il 40% delle risorse al Mezzogiorno. Questo deve essere il punto di partenza per il lavoro programmatico da portare avanti anche in Campania”.
Un richiamo, infine, alla necessità di accelerare sull’attuazione: “I dati sulla spesa del PNRR sono drammatici e segnalano un ritardo pericoloso, che rischia di penalizzare soprattutto il Sud. È una responsabilità che non possiamo eludere. Se fallisce il Piano fallisce anche la possibilità di renderlo strutturale in futuro”, conclude De Luca.
“La scorsa notte un ordigno artigianale è stato fatto esplodere davanti all’ingresso dello storico centro sociale ‘La Strada’ nel quartiere Garbatella di Roma. È l’ennesimo atto intimidatorio contro un presidio di libertà che si verifica nella Capitale. Il centro sociale ‘La Strada’ è molto impegnato su questioni sociali e si sta battendo per la causa palestinese e per chiedere la fine del genocidio a Gaza. Serve una condanna unanime di tutte le forze politiche e un lavoro più puntuale del ministero dell’Interno che continua a prendere sottogamba l’aumento esponenziale della violenza politica”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"La situazione in cui versano i lavoratori e le lavoratrici della Liberty Magona di Piombino è molto preoccupante. Circa 500 famiglie, tra dipendenti diretti e interinali, senza stipendi in un'azienda che, oltre a non pagare gli stipendi, avrebbe dovuto presentare le procedure per la cessione dello stabilimento e, invece, non lo ha fatto lasciando nell'incertezza lavoratrici e lavoratori.
Una situazione che non riguarda solo chi lavora nello stabilimento, ma l'intera comunità di Piombino. Non avere lo stipendio significa mettere a rischio la tenuta delle famiglie, la possibilità di vivere dignitosamente giorno per giorno e di guardare al futuro con serenità.
Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza a loro e ai sindacati. Saremo accanto ai lavoratori e alle lavoratrici di Magona in questa sacrosanta battaglia e auspico che il ministro Urso faccia di più per garantire la continuità occupazionale e la tutela di tutti i posti di lavoro". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata del Partito democratico.