"Da tempo ricevo segnalazioni e leggo testimonianze di lavoratori marittimi e portuali del porto di Milazzo che denunciano abusi, licenziamenti ritorsivi e gravi violazioni delle norme sulla sicurezza. Per questo ho presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e delle Infrastrutture, chiedendo che venga fatta piena luce su questi casi". E’ quanto dichiara la deputata Dem Maria Stefania Marino che trova “inaccettabile che le decisioni della magistratura restino disattese e le autorità di vigilanza non siano ancora intervenute con la necessaria fermezza, nonostante le sentenze di reintegro già pronunciate dai giudici. Chi lavora merita rispetto, sicurezza e tutele adeguate, non ritorsioni o contratti impropri. Ho chiesto ai ministri competenti di disporre un’ispezione straordinaria al porto di Milazzo e di adottare misure urgenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori e la piena applicazione della legge in un settore troppo spesso lasciato senza voce", conclude la parlamentare Dem.
“L’Italia è ormai in una fase di stagnazione tecnica, con il Pil fermo per il terzo trimestre consecutivo e i consumi in frenata. La legge di bilancio 2026, secondo le stime del Mef, non produrrà alcun effetto positivo sulla crescita”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato del Partito Democratico e componente della commissione Bilancio.
L’esponente dem sottolinea come “perfino il Centro Studi di Confindustria riconosce che l’attuale, debole crescita è soltanto l’ultima coda degli investimenti del Pnrr. Senza quei fondi, l’Italia sarebbe già in recessione. La manovra del governo Meloni è la prima in molti anni a non avere alcun impatto sulla crescita: se si facesse o non si facesse, sarebbe esattamente la stessa cosa. Il Pnrr è stato usato per coprire spese ordinarie, sottraendo risorse a scuola, sanità, transizione digitale ed ecologica. Così si condanna il Paese a un futuro di bassa crescita e scarse opportunità”.
“Il Partito Democratico – conclude Lai - presenterà una contromanovra che punti davvero sullo sviluppo industriale, sulla ripartenza e sulle infrastrutture sociali. In Italia la povertà cresce, la disoccupazione aumenta e i giovani restano senza prospettive. Questo è un governo di pura propaganda, incapace di gestire l’economia di un Paese e di costruire una visione per il futuro. Serve un piano alternativo che rimetta al centro il lavoro, gli investimenti e la coesione sociale”.
ra dal Pd impegno costante in Parlamento
“Il tumore della prostata metastatico non è solo una patologia complessa, ma una sfida per l’intero sistema sanitario: una questione di equità, qualità delle cure e responsabilità pubblica. Dove esistono modelli organizzativi integrati, multidisciplinari e continui, i pazienti ricevono diagnosi tempestive, terapie appropriate e un accompagnamento lungo tutto il percorso. Dove invece prevale la frammentazione, chi ne paga il prezzo sono i cittadini”. Così il deputato del Pd Gian Antonio Girelli, componente della Commissione Affari Sociali e Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Prevenzione e diminuzione del rischio”, commenta i risultati dell’incontro odierno alla Camera dedicato al tumore della prostata metastatico.
Nel corso della conferenza stampa sono emerse esperienze cliniche e organizzative che dimostrano come il modello delle Prostate Cancer Unit possa rappresentare la base per una rete nazionale capace di garantire uniformità e qualità dell’assistenza. “Non si tratta di creare qualcosa di estraneo al sistema – prosegue Girelli – ma di riconoscere, valorizzare e rendere replicabili le migliori pratiche già esistenti, mettendo a sistema competenze, strutture e risorse. La buona politica ha il dovere di costruire cornici che consentano al Servizio sanitario nazionale di offrire le stesse opportunità di cura ovunque, senza differenze geografiche”.
Per Girelli è necessario “assicurare continuità alle attività avviate oggi, definendo standard omogenei e sostenendo una rete nazionale integrata per la salute maschile che includa prevenzione, diagnosi precoce, qualità dei percorsi terapeutici e presa in carico globale dei pazienti”.
Il parlamentare ha annunciato che le indicazioni emerse dal confronto di oggi “diventeranno parte di un impegno politico stabile, attraverso iniziative parlamentari e atti di indirizzo. Il documento presentato non resterà sulla carta: sarà la base per un lavoro condiviso con istituzioni, professionisti e associazioni dei pazienti. I diritti alla salute non possono dipendere dal territorio di residenza. Trasformare le migliori evidenze scientifiche e organizzative in garanzie esigibili è il nostro compito”.
“Questa giornata non chiude un percorso – conclude Girelli – lo apre. Alla qualità clinica deve corrispondere la qualità delle scelte pubbliche. E su questo continueremo a lavorare con determinazione”.
“La modifica dell’orario del treno regionale Livorno–Pisa San Rossore delle ore 8.00 sta creando notevoli difficoltà a molti studenti universitari e pendolari di un vasto territorio, non solo della città labronica ma anche dei comuni limitrofi (Rosignano, Cecina e zone della costa sud), costretti a cambiare abitudini o a ricorrere all’auto privata per raggiungere le sedi di studio e lavoro". Lo dichiara il deputato del Partito Democratico Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, il quale, tramite un'interrogazione, ha chiesto l’intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per ottenere il ripristino dell’orario originario.
“Si tratta - conclude Simiani - di un collegamento fondamentale per la vita universitaria tra Livorno e Pisa e la sua rimodulazione, anche se di pochi minuti, ha avuto un impatto significativo sull’organizzazione quotidiana di molti ragazzi. Confidiamo che Trenitalia, di concerto con la Regione Toscana, possa valutare con attenzione le richieste dei cittadini e individuare una soluzione rapida e sostenibile, nel rispetto del diritto alla mobilità e allo studio”.
Occuparsi delle persone, vedere le difficoltà, dare voce e risposte ai diritti. Non c’è niente di più progressista di tenere insieme speranze e ricette concrete.
Buone notizie da New York e da molte parti degli USA dove vincono i democratici.
Buon lavoro al sindaco Mamdani!
Lo ha scritto su X Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Ha vinto contro i miliardari, contro Donald Trump ed Elon Musk, contro una macchina del potere che sembrava imbattibile.
Ha vinto parlando chiaro, guardando le persone negli occhi, rimettendo la politica dove deve stare: per strada, tra la gente.
Ha parlato di affitti che divorano stipendi, di autobus gratuiti, di scuole accessibili, di supermercati pubblici per combattere il carovita, di un’economia che non lasci indietro nessuno.
Ha difeso Gaza, la giustizia sociale, i diritti civili.
Ha detto le cose come stanno, senza paura di perdere voti o di urtare i potenti.
Per questo Zohran Mamdani, figlio di migranti, musulmano, socialista democratico, cresciuto tra le scuole pubbliche del Bronx e del Queens, non ha semplicemente vinto: ha stravinto.
E lo ha fatto come si dovrebbe sempre fare: mettendo gli orecchi a terra, tra la gente.
Ascoltando, camminando, rispondendo ai problemi veri, non alle chiacchiere dei talk show o alle lezioni di chi da trent’anni perde le elezioni e continua a spiegarti come si vince.
Oggi è davvero un bel giorno.
Complimenti, Zohran.
Buon lavoro, sindaco Mamdani”. Lo scrive su Facebook Marco Furfaro, deputato e responsabile Welfare del Pd.
“La maggioranza continua a ostacolare il regolare corso della giustizia.
Dopo aver impedito l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano nel caso Almasri, oggi tenta, in modo del tutto improprio, di estendere lo ‘scudo giudiziario’ anche al capo di gabinetto del Ministero della Giustizia, Bartolozzi.
Questo nuovo intervento rappresenta l’ennesimo tentativo di interferire con il lavoro della magistratura e conferma la gravità di quanto accaduto nei giorni in cui il Governo si è adoperato per liberare un criminale acclarato, responsabile di crimini e violenze gravissime.
Un comportamento che offende la giustizia e mina la credibilità delle istituzioni.
Siamo di fronte a una responsabilità politica enorme: la maggioranza vuole impedire che emerga la verità.
Ma la verità deve venire alla luce, perché nessuno — nemmeno il Governo — può considerarsi al di sopra della legge.”
Così Antonella Forattini e Federico Gianassi, rispettivamente capogruppo del Partito Democratico in Giunta per le autorizzazioni e Commissione Giustizia della Camera, commentano il voto di oggi della Giunta, con cui la maggioranza - con il voto contrario delle opposizioni - ha chiesto alla Camera di sollevare un conflitto di attribuzioni per estendere a Bartolozzi lo scudo giudiziario.
“La decisione di Tim di cedere Telecontact Center Spa a Dna Srl, società con un capitale sociale di soli 10mila euro, suscita fortissime preoccupazioni per il futuro dei quasi 1600 lavoratori coinvolti, molti dei quali impiegati nel Mezzogiorno. Si tratta di un’operazione che appare come una vera e propria esternalizzazione, senza un chiaro piano industriale e con il rischio concreto di perdita di posti di lavoro e di progressiva delocalizzazione dei servizi”. E’ quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino depositando una interrogazione, sottoscritta da altri 22 colleghi Dem.
“Con questo atto chiedo ai Ministri Urso e Calderone di vigilare attentamente sulla transazione, di convocare un tavolo di confronto con Tim, i sindacati e le istituzioni territoriali e di chiarire se siano previsti fondi pubblici a sostegno dell’operazione, garantendone trasparenza e corretto utilizzo. Il governo- prosegue Marino- deve assicurare la piena tutela occupazionale e contrattuale dei lavoratori, evitando che operazioni di questo tipo diventino strumenti di precarizzazione o di riduzione dei costi a scapito della qualità del lavoro e della coesione sociale”, conclude la deputata del Pd.
“Confindustria conferma ciò che il Partito Democratico denuncia da settimane. La manovra è a saldo zero, nessun impatto sulla crescita del Paese. Il Governo parla di “responsabilità” e “prudenza”, la realtà è che non c’è un euro per la competitività, per gli investimenti, per il lavoro e per l’innovazione. Come ha ricordato Tarquini in audizione, la crescita allo “zero virgola” non garantisce il futuro dell’Italia, e infatti senza le risorse del PNRR oggi il nostro Paese sarebbe già in recessione. Per rilanciare il Paese serve una politica industriale e fiscale che premi chi investe, chi innova e chi crea lavoro stabile, non un bilancio di mera sopravvivenza.” Così in una nota il capogruppo del Partito Democratico, in commissione bilancio alla camera, Ubaldo Pagano.
“Vorrei esprimere il mio più sentito e profondo cordoglio per la scomparsa dell’operaio Octay Stroici, vittima del crollo avvenuto ieri a Roma durante i lavori di ristrutturazione della Torre dei Conti ai Fori Imperiali. La nostra vicinanza va alla famiglia, ai colleghi e a tutti i suoi cari. Un sentito ringraziamento va ai soccorritori, ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine, che si sono immediatamente prodigati e adoperati per aiutare chi è stato coinvolto dal crollo e per la messa in sicurezza della torre e dell'area. I nostri vigili del fuoco svolgono ogni giorno un grande lavoro meritorio e molto rischioso, come è risultato evidente dalle immagini. A loro va tutto il nostro plauso e il nostro ringraziamento ”. Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile nazionale sicurezza del PD.
“Bisognava discuterne in Parlamento, non ora a riforma costituzionale fatta. Non si è cambiata una virgola, ma siamo parlamentari e il nostro compito è discutere nelle aule istituzionali, farlo ora è tardivo”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta su SkyAgenda questa mattina dove si è parlato della riforma della giustizia.
“Questa non è una riforma della giustizia ma della magistratura e va a toccare 28 persone, lo 0,3% dei magistrati che fanno il passaggio che tanto teme la destra. La verità è che alla cittadinanza questa riforma non serve a nulla - ha proseguito la deputata dem - Quello che sarebbe servito era altro: pensare alla situazione nelle carceri e alle persone che arrivano a suicidarsi per le condizioni disumane, un sistema della giustizia che non funziona e che a volte manca proprio, come nel caso delle vittime e dei famigliari dei morti sul lavoro”.
“Contestiamo il metodo, perché il Parlamento è stato totalmente esautorato, ma anche il contenuto: si vuole ribaltare il principio fondamentale costruito dopo la seconda guerra mondiale dai nostri padri e madri costituenti che era il bilanciamento dei poteri, questo è sotto attacco”, ha concluso Gribaudo.
“Piena solidarietà al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e alla sua famiglia per le inaccettabili minacce ricevute.
Chiunque pensi di intimidire con la violenza o con il linguaggio dell’odio deve sapere che troverà sempre una risposta ferma e unita dello Stato e delle istituzioni democratiche.
Roma non si piega alle minacce e continuerà con determinazione il lavoro per la legalità e la giustizia sociale in ogni territorio della città.”
Così Andrea Casu, Deputato del Partito Democratico.
“Esprimo la mia piena solidarietà al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per le gravi minacce ricevute in seguito agli interventi di demolizione di immobili abusivi a Rocca Cencia. Quelle immagini e quelle parole di violenza sono inaccettabili e vanno condannate con la massima fermezza. Lo Stato e le istituzioni non si fanno intimidire: il lavoro di ripristino della legalità nei quartieri della nostra città è un segnale di civiltà e di rispetto per i cittadini onesti, che va sostenuto senza esitazioni.
A Gualtieri e alla sua famiglia va la mia vicinanza umana e politica.”
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
Inutile, dannoso e costoso. Ecco il ponte di Salvini. Oggi la Corte di Conte offre l’opportunità per fermarsi. Ci pensi, Presidente Meloni. Usiamo quelle risorse per ospedali, scuole e lavoro. E lasci perdere la magistratura: per una volta pensi all’Italia e non prenda lezione da Orban.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo PD alla camera dei deputati
“Come denunciato dalle associazioni animaliste sembra che sia in corso l’ennesimo blitz sulla caccia da parte della maggioranza che, con una forzatura delle procedure, vorrebbe inserire parti del DDL Malan, oggi arenato in commissione da oltre 2.000 emendamenti e fortemente criticato da parte dell'opinione pubblica, sotto forma di emendamenti alla legge di bilancio. Se questo fosse confermato sarebbe un sotterfugio, un artificio per continuare il lavoro di deregolamentazione della caccia, una materia che non c'entra nulla con la manovra, senza alcun vero confronto, senza trasparenza, senza valutazioni scientifiche. La maggioranza agisce, ancora una volta anche in questa legge di bilancio come in quelle precedenti, per corrispondere agli interessi della lobby degli armieri e della parte più ambigua del mondo agricolo venatorio, in un clima che riduce il Parlamento a dare copertura a pratiche venatorie illecite e al bracconaggio e in cui aumentano i rischi di incidenti anche mortali, come dimostra il numero dei sinistri. L'unico emendamento in manovra su questo tema su cui convergere tutti dovrebbe riguardare l'aumento di risorse, di donne e uomini dei carabinieri forestali per il contrasto agli illeciti e per il sostegno ai centri di recupero della fauna selvatica. Il PD chiede di investire in conoscenza abbiamo infatti chiesto una dettagliata relazione sullo stato di applicazione della legge 157/92 ascoltando anche le richieste pervenute dall'associazionismo. Anche qui la destra promuove silenzio e ignoranza. Invece siamo di fronte ad una forzatura inaccettabile che denunciamo ai presidenti di Camera e Senato ai quali chiediamo di agire per fermare questa grave iniziativa lesiva dei principi costituzionali e delle procedure democratiche”. Lo dichiarano in una nota congiunta le deputate del Pd, Eleonora Evi e Patrizia Prestipino.