La Camera,
premesso che:
1) il mercato dell'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi dei veicoli a motore (Rc auto), disciplinato dal decreto legislativo n. 209 del 2005, rappresenta un settore di rilievo pubblico, poiché incide direttamente sull'esercizio del diritto alla mobilità, essendo la copertura assicurativa obbligatoria ai sensi della legge n. 990 del 1969;
2) a oltre vent'anni dalla liberalizzazione delle tariffe e dopo numerosi interventi legislativi, il sistema assicurativo continua a presentare gravi squilibri, con differenziazioni territoriali eccessive e discriminazioni economiche a danno, in particolare, degli automobilisti residenti nelle regioni del Mezzogiorno;
3) la legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017 (legge 4 agosto 2017, n. 124) ha introdotto nel codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, importanti disposizioni volte alla progressiva riduzione delle differenze tariffarie sul territorio nazionale, a parità di rischio, nei confronti degli assicurati virtuosi residenti nelle province a maggiore tasso di sinistrosità che installano dispositivi telematici per il monitoraggio dei comportamenti di guida e la prevenzione delle frodi assicurative;
4) nonostante tali interventi, la situazione di disparità rimane persistente: la diffusione della scatola nera, installata nel 45,5 per cento delle autovetture assicurate nella provincia di Napoli e nel 56,7 per cento a Caserta contro il 13,7 per cento a Milano, dimostra come gli automobilisti meridionali, pur più tracciati e virtuosi, continuino a sopportare premi mediamente superiori del 60 per cento rispetto a quelli del Nord;
5) secondo la pubblicazione statistica Ivass di settembre 2025 sull'andamento dei prezzi effettivi per la garanzia per la responsabilità civile auto nel secondo trimestre 2025, il prezzo medio della garanzia è pari a 415 euro, in aumento su base annua del 3,7 per cento in termini nominali e del 2 per cento in termini reali, tenendo conto dell'inflazione. Il trend mostra una ripresa della crescita dalla metà del 2022, dopo un calo costante iniziato nel 2014: nel secondo trimestre del 2022 il prezzo medio era pari a 353 euro, con un incremento nominale complessivo del 17,5 per cento;
6) a livello territoriale, la metà delle province italiane registra premi superiori a 389 euro e, nelle province più costose (il 25 per cento più caro), si superano i 418 euro. Permane un forte divario: a Napoli si pagano in media 264 euro in più rispetto ad Aosta;
7) per i ciclomotori, nelle province del Sud i premi sono mediamente più elevati (411 euro a Napoli e 352 euro a Catania); per i motocicli, il premio medio raggiunge 585 euro a Napoli e 489 euro a Salerno;
8) le tavole allegate alla pubblicazione Ivass evidenziano una marcata differenziazione territoriale nei premi medi delle garanzie per la responsabilità civile auto e ciclomotori, anche a parità di classe di merito;
9) in particolare, l'analisi dei dati Ivass conferma la persistenza di forti squilibri territoriali nel mercato della responsabilità civile auto: le differenze tra province risultano estremamente ampie anche all'interno della stessa classe di merito;
10) per gli assicurati in classe CU1 (i conducenti più virtuosi), il premio medio varia da 280,7 euro a Enna a 572,2 euro a Napoli, con un divario superiore al 100 per cento; analogamente, nelle classi più penalizzanti (CU11–CU18) il premio medio passa da 639,3 euro a Oristano a 1.206,7 euro a Napoli, con una differenza di quasi 570 euro;
11) tendenze analoghe si registrano per i ciclomotori, con premi che variano da 116,4 euro a Udine a 420,4 euro a Napoli nella CU1 e da 156,2 euro ad Aosta a 559 euro a Napoli nelle ultime classi di merito;
12) considerando le dodici province più popolose, la forbice di prezzo per i conducenti più virtuosi (classe CU1) va da 339,4 euro a Bergamo a 572,2 euro a Napoli, con una differenza di oltre il 68 per cento; il divario si amplia ulteriormente nelle classi di rischio più elevate (CU11–CU18), dove il premio medio raggiunge 930,9 euro, ma varia da 785,1 euro a Milano a 1.206,7 euro a Napoli; anche per i ciclomotori i premi più contenuti si registrano nelle province del Nord (Brescia: 142,9 euro in classe CU1) e quelli più elevati al Sud (Napoli: 420,4 euro), con una distanza percentuale superiore al 190 per cento, confermando la persistente disparità geografica nel costo dell'assicurazione, riconducibile a diversi fattori strutturali;
13) nel complesso, l'analisi mostra come la virtuosità assicurativa individuale (classe CU1) non compensi pienamente le differenze territoriali: il luogo di residenza continua a incidere in modo determinante sul premio finale, ponendo un problema di equità e di riequilibrio competitivo tra i mercati regionali delle polizze per la responsabilità civile auto;
14) tali disparità non sono imputabili unicamente alla sinistrosità o al rischio oggettivo, ma anche a fattori strutturali del mercato, quali la concentrazione delle compagnie e la diversa intensità competitiva tra Nord e Sud, la maggiore incidenza delle frodi assicurative e dei sinistri seriali in alcune province e il peso di politiche tariffarie basate su criteri territoriali anziché individuali, che penalizzano intere aree geografiche;
15) l'azione antifrode deve essere basata sulla valutazione delle frodi effettive e non presunte e garantire un approccio integrato, che combini tecnologia, cooperazione istituzionale e rigore normativo. Solo così possono essere rafforzati i controlli e le sanzioni sulle frodi e può migliorare la situazione tariffaria per i contribuenti onesti;
16) la persistente diseguaglianza di trattamento tra assicurati di pari virtuosità rappresenta una distorsione non solo economica, ma anche sociale: le differenze tariffarie così marcate, che penalizzano sistematicamente gli assicurati residenti in alcune aree del Paese – in particolare nel Mezzogiorno – incidono direttamente sul costo della mobilità privata, sulla capacità dei cittadini di sostenere le spese di esercizio di un veicolo e, in ultima analisi, sul costo complessivo della vita;
17) in un contesto di redditi medi più bassi e di maggiore dipendenza dall'uso dell'automobile per motivi lavorativi o familiari, ciò alimenta comportamenti elusivi e pratiche improprie, come la diffusione delle auto con targa estera immatricolate in Paesi dell'Unione europea con premi assicurativi inferiori, ma utilizzate stabilmente sul territorio nazionale;
18) questo fenomeno, oltre a ridurre la base contributiva delle imprese assicuratrici operanti in Italia, genera asimmetrie concorrenziali e rischi di minore tutela per i danneggiati in caso di sinistro, rendendo più complessa la gestione dei risarcimenti e il controllo delle coperture effettive;
19) nel dibattito sul costo delle assicurazioni è necessario considerare che la garanzia per la responsabilità civile auto costituisce solo una parte della spesa complessiva, alla quale si aggiungono le coperture accessorie (incendio, furto, eventi calamitosi, atti vandalici), che incidono in modo significativo sul premio finale, soprattutto nelle aree a più alto rischio;
20) secondo i dati Ivass di gennaio 2025, l'incidenza delle garanzie accessorie – tra cui incendio, furto, eventi naturali e vandalismo – è pari al 24,6 per cento del totale dei premi, in aumento rispetto alla componente obbligatoria;
21) l'articolo 60 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, che ha istituito l'imposta provinciale di trascrizione e la tassa sulle assicurazioni obbligatorie per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, determina un ulteriore aggravio nelle province in cui i premi assicurativi sono più elevati, poiché la tassa è calcolata in percentuale sul premio imponibile, con un'aliquota base del 12,5 per cento che ciascuna provincia può variare in aumento o in diminuzione fino a 3,5 punti percentuali, entro un intervallo compreso tra il 9 e il 16 per cento;
22) appare, dunque, necessario e urgente un intervento normativo che induca le compagnie a una revisione della tariffazione territoriale, coniugando equità tariffaria, trasparenza, contrasto alle frodi e tutela dei consumatori, in linea con i principi europei di concorrenza leale e con l'evoluzione tecnologica del settore assicurativo;
23) la normativa vigente (articolo 193 del codice della strada) impone l'obbligo di copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi per tutti i veicoli a motore. Nonostante ciò, la circolazione di veicoli privi di copertura rimane diffusa e produce effetti economici e sociali rilevanti. Secondo le più recenti stime dell'Ania (luglio 2024), in Italia circolano circa 2,9 milioni di veicoli non assicurati, pari a oltre il 6 per cento del parco veicolare nazionale, con un impatto economico stimato di circa 1,4 miliardi di euro;
24) accanto alle cause economiche e sociali – come l'alto costo dei premi, la crisi dei redditi familiari e le difficoltà economiche diffuse – contribuiscono al fenomeno anche ritardi nei controlli automatizzati: nonostante i progressi introdotti dal decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2012 (cui ha dato seguito la circolare del Ministero dell'interno del 3 luglio 2020), che consente verifiche automatiche tramite telecamere e varchi Ztl, non tutti i dispositivi risultano ancora omologati per l'accertamento della mancata copertura assicurativa e della revisione periodica,
impegna il Governo:
1) a promuovere un'iniziativa normativa organica volta a ristabilire il principio di equità tariffaria nel mercato della responsabilità civile auto, prevedendo e monitorando un percorso stabile di riduzione delle tariffe per i conducenti e contraenti che, negli ultimi cinque anni, non abbiano provocato sinistri con responsabilità prevalente, al fine di giungere a un allineamento tariffario sul territorio nazionale per la classe di merito dei soggetti virtuosi, eliminando differenziazioni territoriali non giustificate dal rischio reale e contrastando la diffusione del fenomeno delle auto con targhe estere;
2) a promuovere iniziative normative affinché le imprese di assicurazione riconoscano a tutti gli assicurati, che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni, l'applicazione del premio medio previsto nel territorio nazionale per la corrispondente classe universale di assegnazione;
3) ad adottare iniziative normative volte a prevedere una verifica trimestrale, da parte dell'Ivass, dei dati relativi ai sinistri che le imprese di assicurazione sono tenute a inserire nella banca dati sinistri, al fine di assicurare criteri omogenei e oggettivi di trattamento dei dati stessi, disponendo che l'Ivass rediga apposita relazione periodica le cui risultanze siano considerate anche ai fini della definizione della significatività degli sconti di cui all'articolo 132-ter, commi 1 e 4, del codice delle assicurazioni private;
4) ad assumere iniziative di competenza volte a rafforzare, in collaborazione con l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), l'Automobile club d'Italia (Aci) e le forze di polizia, l'interoperabilità tra le banche dati pubbliche e private concernenti la copertura assicurativa obbligatoria dei veicoli e l'integrazione dei sistemi di controllo, al fine di:
a) consentire controlli automatizzati e in tempo reale sull'effettiva validità della copertura assicurativa durante la circolazione dei veicoli, garantendo il pieno e tempestivo accesso alla banca dati dei veicoli assicurati, al pubblico registro automobilistico e agli archivi della motorizzazione civile, nonché il coordinato coinvolgimento delle amministrazioni competenti e delle forze dell'ordine, attraverso l'utilizzo dei sistemi di rilevamento presenti sul territorio, assicurandone la necessaria omologazione e interoperabilità;
b) potenziare i sistemi informativi a disposizione delle forze di polizia e delle amministrazioni locali per il rilevamento dei veicoli non assicurati;
c) promuovere, anche attraverso campagne informative coordinate, una maggiore consapevolezza dell'obbligo assicurativo e dei rischi connessi alla sua violazione;
5) ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a rafforzare il contrasto alle frodi nel settore della responsabilità civile auto, potenziando la cooperazione tra Ivass, forze dell'ordine, Ania, motorizzazione civile e Automobile club d'Italia, mediante la creazione di un «Tavolo permanente antifrode Rc auto» con funzioni di coordinamento operativo e di proposta normativa;
6) a rendere pubblici, per quanto di competenza, tutti i dati effettivi sulle frodi e sostenere l'adozione di tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning da parte di Ivass e delle compagnie assicurative, volte a individuare schemi ricorrenti di frode e anomalie nei sinistri denunciati al fine di facilitare l'azione di controllo e di verifica giudiziaria di tutti i reati;
7) ad adottare iniziative normative volte a rafforzare le sanzioni contro chi organizza o partecipa a frodi assicurative, con particolare riguardo ai professionisti coinvolti e ai soggetti che commercializzano polizze false o operate fuori dai canali autorizzati;
8) a sostenere la transizione verso un modello europeo di assicurazione responsabile e accessibile, in cui la tutela dei cittadini, la concorrenza leale e la sostenibilità sociale del sistema assicurativo costituiscano obiettivi complementari e non alternativi.
Seduta del 4 novembre 2025
Intervento in discussione generale di Andrea Casu e di Tony Ricciardi
Seduta del 5 novembre 2025
Intervento in dichiarazione di voto di Marco Sarracino