Capitale della Cultura: Iacono, su Agrigento scandaloso tentativo di scaricabarile da parte del Governo
Interrogazione e Pd a Giuli su gestione disastrosa
Interrogazione e Pd a Giuli su gestione disastrosa
"Le promesse di Giuli sono state tutte tradite: durante la discussione della manovra di bilancio, non c'è stato alcun aumento dei fondi per la cultura. Restano i tagli feroci che Giorgetti ha inflitto a tutti i settori del Ministero della Cultura, commissariando di fatto il neo ministro Giuli." Così la capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, a margine della discussione della manovra in Commissione Bilancio.
“Mentre le promesse di Giuli cadono nel vuoto, il governo lo premia aumentandogli lo stipendio”. Così Irene Manzi, capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, esprime la sua “indignazione per il fatto che il governo trovi risorse per incrementare gli stipendi dei ministri, ma non per mantenere gli impegni annunciati in favore dei settori culturali italiani che, ancora una volta sono fuori dall’agenda del governo. Giuli aveva promesso fondi per l’editoria e la correzione dei tagli feroci al ministero della cultura: ancora non si vede nulla”.
“Giuli riferisca in Parlamento sulle modalità e sull’esito della due diligence dei bilanci di Cinecittà che leggiamo sulla stampa. Non è infatti comprensibile come una società pubblica, con bilanci certificati dal Ministero dell’Economia, sotto la vigilanza della direzione cinema del Ministero della Cultura, con revisori dei conti e tutte le garanzie del caso, possa aver truccato i bilanci.
“Eravamo abituati alla propaganda sguaiata utilizzata per coprire i propri fallimenti, ma ora il governo fa un ulteriore salto di qualità: siamo alla negazione della realtà. La sottosegretaria Borgonzoni ci spiega che non è vero che il settore del cinema è fermo, citando dati a caso. Se uscisse ogni tanto dall'ufficio nel quale si è chiusa con qualche produttore amico, si renderebbe conto della catastrofe che ha creato: migliaia di famiglie alla fame, professionisti straordinari costretti a cambiare mestiere, imprese sull'orlo del fallimento. Ed ora anche la sospensiva del Tar.
“Le dichiarazioni del ministro della Cultura, Giuli, sulla carenza di fondi per le politiche culturali in Europa suonano ipocrite e incoerenti. È paradossale che chi si lamenta della mancanza di risorse sia lo stesso ministro che ha accettato senza reagire i tagli feroci imposti dal ministro Giorgetti, penalizzando gravemente tutti i settori culturali. Ricordiamo, inoltre, che Giuli ha recentemente avallato un taglio del 90% dei fondi del Fondo Sviluppo e Coesione destinati alla cultura.
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