No ai condoni

18/10/2018

Il governo nelle piazze urla onestà

Nel Palazzo vota i condoni

 

Al netto delle sceneggiate davanti alle telecamere, una cosa è ormai chiarissima: il Governo ha inserito nel decreto fiscale un condono tombale. Un regalo agli evasori, un premio a chi non ha mai pagato le tasse, un incentivo a continuare a farlo. Allentano i controlli anti-riciclaggio. Aggirano le norme contro la criminalità organizzata facendo un favore ai mafiosi.

Sono andati nelle piazze ad offendere tutto e tutti, a gridare onestà onestà, come se ne fossero gli unici depositari e custodi. Poi, nei primi porvvedimenti - quando si tratta di passare dalle parole ai fatti - per prima cosa che fanno? Non uno ma ben due condoni. 

Infatti, un altro condono è stato previsto nel decreto Genova, con un colpo di spugna per l'abusivismo a Ischia.

Neppure Silvio Berlusconi osò tanto con i condoni del ’94 e del 2003.

In questi anni abbiamo fermato tutti quei tentativi di inserire condoni edilizi all’interno dei provvedimenti al vaglio del Parlamento. È stato necessario l’arrivo del governo gialloverde per tornare ai tempi più bui delle “mani sulla città”.

Non solo, Lega e Cinque Stelle hanno bocciato il nostro emendamento che affidava affidava al Commissario nominato per l’emergenza a Ischia il compito di effettuare le demolizioni delle costruzioni abusive su cui già sono stati emessi gli ordini di demolizione.

Il messaggio è chiarissimo per chi ha commesso gli abusi edilizi: dormite pure sonni tranquilli perché il ‘Governo del Cambiamento’ è con voi.

 

NO AI CONDONI!