l governo ha accolto un ordine del giorno al decreto Milleproroghe, a firma delle deputate del Partito Democratico Antonella Forattini e Sara Ferrari, relativo all’uso dei veicoli aziendali come benefit per i lavoratori dipendenti. Un passo importante, ma che deve essere seguito da un intervento concreto per colmare il vuoto normativo creatosi con la modifica del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvata in legge di bilancio.
“La modifica introdotta dalla maggioranza - dichiarano Forattini e Ferrari - ha generato un pericoloso squilibrio che, senza una soluzione tempestiva, penalizzerà migliaia di lavoratori dipendenti. Già al Senato il nostro collega Daniele Manca aveva tentato di risolvere la questione, ma il suo emendamento non è stato approvato. Ora, con l’approvazione del nostro ordine del giorno, il governo si impegna finalmente a introdurre una clausola di salvaguardia per tutelare i contratti stipulati prima del 1° gennaio 2025, in modo da evitare disparità di trattamento ingiustificate.”
“Un mancato intervento - evidenziano le esponenti dem - porterebbe infatti a situazioni paradossali: un lavoratore che ricevesse un’auto aziendale elettrica a febbraio 2025 pagherebbe circa 800 euro di imponibile IRPEF annuo, mentre un suo collega, con lo stesso veicolo assegnato a novembre 2024, dovrebbe versare ben 11.000 euro. Una disparità ingiustificabile che colpirebbe proprio le aziende più virtuose, quelle che hanno scelto di investire nella transizione ecologica fornendo veicoli elettrici ai propri dipendenti”.
“La salvaguardia dei contratti precedenti al 1° gennaio 2025 - concludono Forattini e Ferrari - è una necessità per evitare di gravare ulteriormente sui lavoratori, sulle imprese e su un settore già in difficoltà come quello dell’automotive, come evidenziato anche dall’associazione ANIASA. Ci auguriamo che il governo intervenga al più presto con il primo provvedimento utile. Continueremo a seguire la questione fino a quando non sarà trovata una soluzione adeguata.”
“La destra vorrebbe ridurre al silenzio quanti manifestano critiche all’azione del governo. Ora dileggiano un gruppo di giovani di Ultima Generazione che, senza produrre alcun danno vandalico, lanciano un giusto allarme sul prezzo del cibo che penalizza i consumatori e i produttori agricoli. Per farlo scomodano persino i presidenti Fontana e La Russa e con i deputati di Fratelli d’Italia lanciano strali contro il Pd e i suoi rappresentanti. Semmai i deputati Mattia e Sbardella, anziché avventurarsi in dichiarazioni provocatorie, si impegnino a fermare i propri rappresentanti che si augurano di vedere impalata la segretaria del Pd, Elly Schlein. Se c’è da ricercare violenza e viltà è in quella direzione che va cercata”.
Così la deputata democratica della commissione Agricoltura, Antonella Forattini.
“Se le notizie di stampa che riportano la denuncia delle attiviste di Extinction Rebel di essere state costrette a spogliarsi integralmente davanti alle poliziotte e a fare squat, fossero confermate, saremmo in presenza di una situazione inaccettabile di abuso di potere e violenza di Stato. Un trattamento degradante, che certamente non si addice ad un’istituzione pubblica, chiamata a tutelare e non certo ad umiliare le persone. Nella denuncia risulta anche che questo trattamento è toccato soltanto alle ragazze, trai i 23 attivisti fermati dalle forze dell’ordine durante la manifestazione indetta da Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera, il 13 gennaio a Brescia. La questura di Brescia dichiara che il rispetto dei diritti umani è sempre stato mantenuto. Nel pieno rispetto del difficile lavoro delle forze dell'ordine, riteniamo necessario, come chiesto anche in aula alla Camera, che il ministro Piantedosi chiarisca quanto emerso. Chiederemo che anche la commissione d’inchiesta sui femminicidi e la violenza si attivi per appurare quanto accaduto”. Lo dicono le deputate dem in commissione bicamerale contro i femminili di e la violenza sulle donne, Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio.
“Le motivazioni della Corte di assise di Modena, che ha ridotto la pena per l’autore di un duplice femminicidio, sono inaccettabili. Definire “umanamente comprensibili” i motivi che lo hanno spinto a uccidere la moglie e la figlia di lei è un chiaro segnale di quanto il patriarcato continui a permeare il nostro sistema giudiziario. Minimizzare la gravità del crimine spostando l'attenzione sulle “dinamiche familiari nefaste” è una giustificazione pericolosa che rischia di normalizzare la violenza. Non esistono motivi “umanamente comprensibili” per un duplice omicidio, ma solo la perpetuazione di un sistema che legittima il controllo maschile sulle donne.
Questa decisione è un insulto alle vittime, alle loro famiglie e rappresenta un grave passo indietro nella lotta contro la violenza di genere. In attesa di leggere la sentenza nella sua interezza, è evidente che essa conferma quanto già contestato all’Italia dalle sentenze europee: la mancanza di un’adeguata formazione per gli operatori che trattano le vittime di violenza.
È fondamentale che la formazione prevista dalla legge sul Codice Rosso, in particolare con le modifiche introdotte lo scorso anno, venga resa effettiva e diffusa al più presto, per evitare che continuino a esserci sentenze simili” così la capogruppo democratica nella commissione femminicidio e violenza contro le donne, Sara Ferrari insieme alle deputate dem Valentina Ghio e Antonella Forattini.
“Gravissima la decisione del governo, dichiarata oggi in aula alla Camera in risposta ad un question time, di utilizzare i 500.000 € ottenuti in legge di bilancio dalle opposizioni su proposta dell’onorevole Magi, per “corsi per i docenti sull’infertilità“, anziché per l’educazione “all’affettività e alla sessualità” nelle scuole, come approvato dal Parlamento. È sconcertante che una piccola conquista delle opposizioni nella direzione dell’educazione scolastica volta alla prevenzione della violenza di genere e per promuovere la cultura del rispetto tra le nuove generazioni, venga stravolta nei suoi obiettivi per organizzare invece formazione rivolta agli insegnanti riguardo alla prevenzione dell'infertilità. Quest’operazione politica manipolatrice, volta a soddisfare la “fissazione sessuofobica di certa destra”, non solo indegna per il metodo, ma irresponsabile nei confronti della lotta ai femminicidi e alla violenza contro le donne e contemporaneamente incapace di rispondere alla domanda pressante dei giovani e dei docenti di avere informazione ed educazione sul fenomeno della violenza. Basta frequentare davvero una qualsiasi scuola e lo si può verificare”. Così le deputate del PD Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio della Commissione bicamerale femminicidio e violenza.
“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione unanime dell’emendamento per il rifinanziamento del Reddito di Libertà con l'incremento di un milione di euro. Si tratta di un segnale verso il sostegno concreto alle donne vittime di violenza, nonostante la nostra proposta, come indicava l'emendamento a firma Ghio, Ferrari e Forattini, fosse di stanziare dieci milioni di euro per poter ampliare la platea delle donne aventi diritto. Questa misura rappresenta uno strumento cruciale: l’indipendenza economica è la chiave per permettere alle donne di affrancarsi dalla violenza e ricostruire la propria vita.
Ci auguriamo che questo incremento porti anche alla velocizzazione delle modalita' di distribuzione e di accesso alle risorse del Reddito di Libertà, che comportano gravi ritardi di assegnazione. Lo dimostra il fatto che le risorse stanziate lo scorso anno non sono state ancora interamente assegnate.
Rendere più efficace e accessibile questa misura significa dare un segnale concreto a chi lotta ogni giorno per la propria libertà e sicurezza”. Così in una nota le deputate Pd componenti della Commissione Femminicidio, Valentina Ghio, Sara Ferrari, Antonella Forattini.
È stato votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dalla deputata Pd, Antonella Forattini che impegna il governo a procedere a una celere adozione del decreto della presidente del Consiglio di istituzione delle Zone Logistiche Semplificate (Zls) dei porti lombardi, che include i porti Cavatigozzi di Cremona e Valdaro di Mantova. “Dopo lunghe e incomprensibili attese, per Cremona e Mantova si tratta di un grande successo”, commenta Forattini. "È un primo passo importante: per le imprese lombarde si tratta di beneficiare delle agevolazioni fiscali legate agli investimenti nelle aree portuali, o anche solo della semplificazione amministrativa”, continua la deputata dem, “per i territori si tratta di fruire di un decisivo driver di sviluppo”. La votazione si è svolta nell’ambito della discussione sul decreto recante misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali.
“Il mancato obiettivo di una mozione bipartisan è un’ulteriore ferita che rallenta il già faticoso percorso verso l’adozione di efficaci azioni di contrasto alla violenza di genere”. Così Antonella Forattini, deputata Pd e componente della commissione di inchiesta sul Femminicidio, commentando la mozione sulle iniziative in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, depositata da Pd, AVS, IV e Azione.
“Non bastano - ha concluso Forattini - le statistiche sui femminicidi, uno ogni tre giorni, a segnalare l’irrilevanza delle soluzioni fin qui adottate: non è risolutivo l’approccio giustizialista concentrato esclusivamente sulla punizione del reato, lenta e non sempre certa. Occorre soprattutto garantire protezione e sicurezza economica alle vittime e serve formare ed educare all’affettività e alla parità di genere. Questi i principali temi su cui la mozione intende impegnare il governo. Ma le dichiarazioni del ministro Valditara che, nel giorno in cui si presentava la Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, ha affermato che il patriarcato non esiste e che i responsabili della recrudescenza dei femminicidi sono gli immigrati irregolari, concetto ripreso oggi dalla premier Meloni, hanno fatto venir meno le condizioni, faticosamente costruite, per una mozione unitaria. Mozione che chiede inoltre, in funzione delle misure da adottare, l’aggiornamento costante delle statistiche, secondo le quali l’80% dei femminicidi in Italia è commesso da italiani, come accertato dall'Istat. La negazione delle reali cause della violenza di genere, che affondano nel patriarcato e nell’arcaica legge del più forte, non potrà che aggravarla. Avanti di questo passo, per tutte le donne si prospettano tempi difficili”.
“Siamo ad un anno dall'approvazione dell'ultima legge contro la violenza sulle donne, una norma condivisa da tutte e tutti. Nel 2024 le opposizioni hanno scelto di assegnare tutti i 40 milioni del 'tesoretto’ di bilancio per combattere questa piaga sociale, che troppo spesso è accettata e che fa parlare di sé solo quando c'è l’ennesima vittima. Ma è un problema prioritario e serve un cambio di passo che porti ad organizzare meglio la gestione e la prevenzione”. Così le deputate dem Sara Ferrari e Antonella Forattini in Aula durante il question time alla ministra Roccella.
“Ancora oggi, dopo le promesse che ha fatto in agosto, sul reddito di libertà – continuano le parlamentari - la ministra, con molto ritardo, ci dice che il finanziamento della norma sta per arrivare. Oggi, le risorse non sono ancora distribuite e la ministra dichiara nuovamente che il provvedimento di riparto alle regioni è in arrivo. Ma le donne non possono aspettare i tempi lunghi del governo per avere il sostegno economico indispensabile ad intraprendere una nuova vita per sé e i propri figli e non essere costrette a tornare dai propri aguzzini”. “I Cav devono lavorare con la certezza del finanziamento e con operatori pagati e non volontari, serve la formazione obbligatoria effettiva per i vari professionisti, le forze dell’ordine, la magistratura. Perché non sono accettabili sentenze che negano la violenza sulle donne”, concludono Ferrari e Forattini.
Per la terza volta, la maggioranza ha disertato la Giunta per le autorizzazioni a procedere, che avrebbe dovuto votare il presidente. Si tratta di un altro grave strappo istituzionale che determina un grave stallo istituzionale. Chiederemo al presidente Fontana di intervenire di fronte a questo atteggiamento della maggioranza che non rispetta le regole e le prerogative delle opposizioni” così la deputata democratica, Antonella Forattini, commenta ai microfoni di Radio Radicale la nuova fumata nera in Giunta delle autorizzazioni alla Camera, convocata per l'elezione del presidente.
“Per la legge che vieta la carne coltivata, punto d'orgoglio del Ministro Lollobrigida, piovono sonore bocciature europee. "Esaurita la fase della propaganda e delle astuzie procedurali per ritardare il giudizio nel merito, la Commissione UE, nell'ambito della procedura Tris di tutela del mercato europeo, ha bollato come 'ingiustificata' la proposta di legge dell'Ungheria, del tutto speculare a quella italiana, che vieta la produzione e commercializzazione di carne prodotta in laboratorio" spiega la deputata Pd Antonella Forattini, membro della Commissione Agricoltura della Camera. "Come riportato da fonti stampa, un altro mito inseguito dal Ministro Lollobrigida, quello del divieto del meat sounding, è stato invece smontato dalla Corte di Giustizia Europea che ha bocciato un analogo provvedimento adottato in Francia, per vizio procedurale e illegittimità nel merito. La legge che vieta la carne coltivata è inutile, dannosa, e condanna il nostro paese a una condizione di arretratezza rispetto ai progressi che, inevitabilmente, altre nazioni compiranno. Lollobrigida preferisce lavorare sull'apparenza piuttosto che sulla sostanza: l'inerzia del Ministro è testimoniata dal fatto che da troppo tempo non arrivano provvedimenti in Commissione Agricoltura, nonostante le numerose e gravi emergenze in corso" conclude Forattini.
Governo approssimativo, Subito interventi immediati negli allevamenti e informazione diffusa
“Le risposte inadeguate del Commissario, dimissionario nel pieno dell’emergenza, l’approssimazione del Governo e i ritardi di Regione Lombardia hanno portato al disastro. Ora sono necessari interventi urgenti negli allevamenti e un’informazione diffusa”. Così la deputata Pd Antonella Forattini, componente della Commissione Agricoltura, sull’aggravarsi dell’epidemia da peste suina africana. “Oggi il problema sono i focolai negli allevamenti di suini domestici diffusisi in pochissimo tempo, tredici nel pavese e da oggi altri tre nel lodigiano, a dimostrazione che il sistema è complesso ed è stato un errore concentrarsi quasi esclusivamente sul prelievo di cinghiali. Dobbiamo evitare che la PSA si diffonda ulteriormente e per questo dobbiamo mettere in atto tutte le misure che possano colmare due anni di ritardi nella gestione di questa emergenza. Gli investimenti in biosicurezza sono importanti per la prevenzione della PSA, ma occorre anche mettere in atto una strategia di formazione e informazione rivolta ad allevatori, veterinari e a quanti ruotano attorno all’allevamento. *Servono interventi
mirati di informazione e di supporto ai sindaci e campagne di sensibilizzazione ai cittadin*i”. “È innegabile” continua Forattini “che molti contagi siano avvenuti in maniera indiretta, sulle gambe delle persone che entrano ed escono dagli allevamenti senza le dovute precauzioni. L’auspicio è che il nuovo commissario, Giovanni Filippini, affronti con efficacia e tempestività l’emergenza e imponga alle regioni che non lo hanno fatto l’istituzione dei Gruppi Operativi Territoriali perché il controllo del territorio è fondamentale”.
L’Unione Europea boccia la gestione dell’epidemia.
L’Unione Europea boccia il Governo per la gestione della peste suina. Nel report elaborato dopo una missione in Lombardia ed Emilia-Romagna, gli esperti dell'Ue Veterinary Emergency Team della Commissione Ue evidenziano che "la strategia di controllo" della malattia "nel Nord Italia dev'essere migliorata". “Sono gli stessi rilievi che da tempo, inascoltati, muoviamo al Governo” denuncia Antonella Forattini, deputata Pd e membro della Commissione Agricoltura alla Camera “i piani straordinari di gestione della fauna selvatica sono ancora sulla carta, l'esercito solo evocato. La designazione del nuovo Commissario nella figura di Giovanni Filippini, figura competente, è positiva ma in Lombardia serve un intervento urgente e condiviso tra i vari attori in campo, con la regia della Regione”.
Nella relazione Ue si evidenzia infatti la necessità di un piano "comune" e "coordinato" per l'intera area, oltre a un "urgente piano B esteso per il controllo e l'eradicazione della malattia", dal momento che "l'epidemia sembra avanzare più velocemente delle misure" e "c'è da temere che si diffonda verso est e sud verso la Toscana".
Iniziativa promossa da Serracchaini e sottoscritta da Di Biase, Gianassi, Ferrari, Forattini, Ghio, Lacarra, Malavasi, Manzi, Marino
Il gruppo del Partito democratico della Camera ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere alla Ministra dell’Università, AnnaMaria Bernini, quali iniziative intende assumere in merito all’impiego nei corsi di studio dell'ultima edizione del Manuale di diritto privato, edito dalla Esi e curato dal Prof. Francesco Gazzoni che presenta ‘tesi sessiste e un evidente pregiudizio di fondo verso i magistrati’.
L’interrogazione - promossa dalla responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e sottoscritta dalle deputate e dai deputati del gruppo del Pd della Camera, Di Biase, Gianassi, Ferrari, Forattini, Ghio, Lacarra, Malavasi,
Manzi, Marino - sottolinea come si tratti di ‘tesi che lasciano esterrefatti in quanto contenute all’interno di un manuale rivolto agli studenti di diritto e quindi con un obiettivo chiaramente formativo’.
“Siamo davanti all'ennesima fiducia, che non sarà l'ultima, su un provvedimento fondamentale per il Paese nel solco di un metodico svilimento della democrazia parlamentare. Votiamo in realtà su un decreto omnibus che non dà risposte strutturali al comparto agricolo che soffre da troppo tempo: l'emergenza climatica e la peste suina non sono arrivate adesso ma voi continuate a rincorrerle tardivamente. E solo adesso vi accorgete della siccità che attanaglia le regioni del sud dopo l'inefficacia dei 14 mesi di commissariamento che non hanno prodotto risultati apprezzabili”. Lo dichiara la deputata dem Antonella Forattini esprimendo il voto contrario del Pd alla fiducia posta dal governo sul Dl Agricoltura.
“Al provvedimento – continua Forattini - manca il coraggio di proteggere la redditività delle imprese e a mantenere alto il 'made in Italy' nel mondo. Tutti gli interventi si susseguono sull'onda della cronaca quotidiana e sulle leve del consenso e non affrontano strutturalmente gli stravolgimenti legati ai cambiamenti climatici. Manca inoltre dell'aspetto preventivo che da un lato acuisce i gravi ritardi per gli aiuti alle colture colpite da patogeni o calamità e dall'altro non combatte la concorrenza selvaggia che stravolge i meccanismi del giusto prezzo e non garantisce giusti salari. Non incide sulla lotta al caporalato che deve essere essere contrastato con la piena attuazione della legge Martina Orlando e il superamento della Bossi Fini che non permette una presenza regolare dei lavoratori emigrati nelle nostre campagne".