Pagano e Merola: non parteciperemo a dibattito farsa in commissione
“Il decreto omnibus ha cambiato nome. Così dice la maggioranza. E fa bene perché di sicuro non è per tutti, come vuole il latino, ma per accontentare le corporazioni. E’ un decreto carrozzone, che fa l’ennesimo condono, per aiutare gli evasori facendogli pagare meno del dovuto. La base imponibile delle tasse diminuisce e grava sempre di più sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Dopo aver detto mai più ai bonus fanno un una tantum solo per le famiglie con un figlio e per carità solo regolarmente sposate. Cioè solo il 5% delle persone dipendenti sarà interessata dal provvedimento, escludendo autonomi e pensionati. Però aiutano i calciatori a pagare meno tasse e permettono a Schifani di affidare la gestione dei rifiuti senza gare. Omnibus era anche un carrozzone in passato: e a questo siamo. La credibilità per questo governo non è importante: importa solo restare al potere. Su tutti gli emendamenti la destra ha dato parere contrario. L’abuso della fiducia si rafforza con tempi per la discussione sempre più compressi, riducendo la Camera a organo di ratifica, senza vero dibattito una recita ipocrita. Per questo, dopo gli interventi sul complesso degli emendamenti abbiamo deciso di non partecipare al dibattito sui singoli emendamenti. Si è toccato il fondo del rispetto per il Parlamento e pare vogliano iniziare a scavare per andare oltre il comune senso del pudore. Lo facciano da soli, senza la nostra presenza complice in questa umiliante sceneggiata”. Così i capigruppo democratici nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, Ubaldo Pagano e Virginio Merola.
“Il Bignami delle faziosità. Leggo che per il Viceministro Bignami il fatto che Questura e Prefettura di Bologna collaborino con il Comune per la sicurezza in città è un segno che queste istituzioni sono accomodanti con il Comune. Quello che manca invece a Bignami è il senso delle istituzioni e il suo dovere di viceministro di collaborare, per il bene della nostra comunità. Abbiamo un viceministro ai trasporti che attacca di continuo il Comune, perché non è della sua parte politica, e lo fa su ogni argomento. La sicurezza è un problema, che va affrontato lavorando insieme, come ha chiesto il Sindaco e come ha recepito il Ministro Piantedosi. Ma quello che conta per il Bignami delle faziosità è seminare risentimento e rancore. Il risultato è che a fronte delle divisioni aumenta la sfiducia tra i cittadini. E senza fiducia resta solo la paura. Cosa forse voluta dal Bignami del viceministro”. Così in una nota il deputato democratico, Virginio Merola.
"In risposta a una mia interrogazione, oggi in Commissione Finanze della Camera, il rappresentante del governo ha fornito i dati sulla raccolta in denaro dei giochi fino a luglio: 7 miliardi. Poco si è soffermato sul fatto che 12 miliardi sono stati spesi inutilmente dalle famiglie, mentre le vincite rendono più o meno i soldi giocati, in base alle probabilità dei software utilizzati. L’ azzardo è diventata una vera calamità per le persone di ogni età e in particolare per le famiglie più fragili. Aumenta la spesa mentre diminuisce il reddito del 12% per le famiglie italiane. Ricorderemo con insistenza a questa destra che l’azzardo non è solo un entrata di bilancio per lo Stato, ma un costo sempre più devastante per la dipendenza che crea nella vita delle persone". Così il deputato dem Virginio Merola, Capogruppo Pd in Commissione Finanze.
"Abbiamo partecipato al tavolo convocato al Ministero per l' impresa ed il made in Italy per La Perla. Bene si sia definito un percorso di successivi incontri per accompagnare un contesto oggettivamente complesso. Bene si lavori con il massimo di sintonia fra i diversi livelli istituzionali. Importante si dia risposta alle criticità che hanno giustamente segnalato le Organizzazioni Sindacali. Se si vuole salvare un presidio produttivo di così grande importanza, e con esso le professionalità di altissimo profilo di lavoratrici e lavoratori de La Perla, davvero non c' è tempo da perdere".
Così Andrea De Maria e Virginio Merola, deputati PD
“Gli impegni devono essere rispettati e il Governo intervenga come richiesto dai sindacati per impedire il trasferimento collettivo ad Avellino dei lavoratori di IIA. La procedura di trasferimento va bloccata. Sulla nuova proprietà e le sue caratteristiche industriali occorre fare chiarezza . Il ministro Urso intervenga al più presto”. Così in una nota il capogruppo in commissione finanze, io deputato democratico, Virginio Merola.
“Il senso della nostra interrogazione era quello di individuare una modalità per non creare discriminazioni fra regioni, che anche in base alle parole del sottosegretario ci sembrano ancora più evidenti: i limiti di spesa per quanto riguarda il superbonus non sono in discussione, quello che è in discussione è l’elenco delle zone sismiche che esclude la Regione Emilia Romagna. In merito all'Imu, è nostro compito sostenere la ricostruzione privata degli immobili non conclusa e quindi l'elemento dell'Imu, sia per i comuni che per i soggetti privati, è un elemento importante di un tassello fondamentale di questa ricostruzione. Non sono quindi soddisfatto e mi auguro che il governo, in previsione della prossima legge di bilancio, possa almeno riconsiderare questa posizione”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, intervenendo in replica al Question time in commissione al sottosegretario Freni.
Nel presentare l’interrogazione, lo stesso Merola ha chiesto al sottosegretario Freni se avesse intenzione di interrompere “un’evidente discriminazione di trattamento verso la Regione Emilia Romagna, sia per quanto riguarda l'Imu dei fabbricati inagibili colpiti dal sisma sia per quanto riguarda le deroghe previste di recente per il superbonus che elencano le regioni colpite dal sisma ma escludono l'Emilia Romagna”.
“Per Fitto la colpa di un credito d’imposta basso per le imprese del sud e’ dell’agenzia delle entrate. Finora le colpe le hanno date alla Corte dei Conti, poi all’Istat, alla Bce, all’ufficio parlamentare di bilancio. È un governo senza colpe, quindi scaglia per primo pietre per imprese e lavoratori” così il capogruppo democratico nella commissione finanze della camera, Virginio Merola, commenta la lettera che il Ministro Fitto ha inviato all’Agenzia Entrate.
“Il concordato fiscale biennale, che ha ricevuto il parere favorevole della maggioranza in commissione Finanze, è l’ennesima presa in giro per i milioni di contribuenti fedeli al fisco. Questo provvedimento correttivo conferma che il governo Meloni non ha alcun interesse nel combattere l’evasione endemica che affligge il nostro Paese, deteriorando ancora di più ogni forma di giustizia fiscale e sostenibilità economica per l’Italia”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“Il collega Claudio Stefanazzi – ha aggiunto l’esponente Pd – ha motivato il nostro parere contrario, che è stato respinto. Il testo, seppur condivisibile nell’intenzione di voler introdurre sostegni, non solo economici, a favore di cittadini e famiglie bisognose e in difficoltà, ha visto il nostro voto contrario perché rischia di alimentare comportamenti opportunistici o elusivi a chi tali necessità non ha e di ridurre le entrate fiscali. Inoltre, si potenziano gli effetti premiali riducendo le sanzioni amministrative e penali”.
“Pensare di fare – conclude Merola - la lotta all’evasione con l’ennesima sanatoria appare quanto mai inopportuno. Il governo di fatto offre con questo provvedimento un regalo a chi evade, nonostante l’evasione fiscale abbia raggiunto nel nostro Paese livelli intollerabili”.
“Eravamo e restiamo convinti che le priorità che riguardano la casa siano quelle di dare risposte alla carenza di alloggi in affitto a famiglie, lavoratori e studenti. Ma con questo decreto, il governo vuole solo sostenere la rendita immobiliare. Prima delle elezioni parlavano di sanare parziali irregolarità strizzando gli occhi ai cittadini ma ciò che abbiamo davanti non è una semplificazione ma un aggiramento del termine 'condono' per vendere oggetti oggi impresentabili e favorire speculazioni immobiliari”. Lo dichiara il deputato dem Virginio Merola, Capogruppo Pd in Commissione Finanze intervenendo in Aula nella discussione generale sul Dl Salva Casa.
“In quella che chiamate 'semplificazione' – continua Merola - l'interesse particolare prevale su quello generale dei cittadini perché con un intervento centralistico ci si rivolge direttamente all'interesse del singolo. Sui cambi d'uso l'esecutivo vuole colpire l'autonomia dei Comuni e la pianificazione come strumento di governo delle trasformazioni urbanistiche”.
“Ci risiamo. Dopo l’accusa di truffa per aver usato impropriamente i fondi Covid, per la ministra Santanchè arriva anche l’accusa di falso in bilancio e un’altra richiesta di rinvio a giudizio. Ora la domanda è: una pessima amministratrice delle sue società, la quale si sarebbe approfittata di fondi statali, può ricoprire incarichi pubblici? Cos’altro deve accadere perché la premier Meloni pretenda le sue dimissioni? E’ in gioco il rispetto delle istituzioni e della politica”.
Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“Con questo emendamento chiediamo di salvaguardare l’interesse nazionale nelle richieste di funzioni da parte delle regioni. L’autonomia infatti deve rispettare la solidarietà e l’interesse nazionale, altrimenti non è autonomia ma secessione. Oggi, lo ha certificato lo stesso ministro Calderoli, sappiamo che non ci sono risorse per i Lep, cioè del principale strumento redistributivo, di eguaglianza e di pari opportunità per i servizi e le prestazioni dei cittadini. Il sogno anacronistico del federalismo della prima Lega, in assenza di qualsiasi fondo perequativo, diventa così un incubo. Così si spacca l’Italia in 20 corporazioni istituzionali. Si fa male al Nord e non solo al Sud, escludendo di fatto i comuni e le città metropolitane, e si affida ai soli esecutivi regionali e di governo l’esito delle cosiddette trattative”.
Così il capogruppo Pd in commissione Finanze, Virginio Merola, intervenendo in Aula alla Camera sul Ddl Autonomia.
“In realtà - aggiunge - lo scambio denunciato tra autonomia differenziata e premierato rientra nella logica politica di questa maggioranza: frammentare, consolidare corporazioni, affidare alla decisione del premier eletto l’equilibrio e l’accoglimento delle richieste, nella logica del ‘divide et impera’, come già stiamo sperimentando con la riforma fiscale di questo governo, che contrappone lavoro autonomo a lavoro dipendente. Si aggravano le condizioni del Sud, ma anche di quelle del Nord, perché queste hanno bisogno di stare in Europa per crescere e investire. Hanno bisogno di uno Stato capace di cedere sovranità all’Europa, non di creare un nazionalismo e regionalismo corporativo. Oggi - conclude - la priorità è un Italia unita nel sostenere il federalismo europeo, e voi invece rendete istituzionale e sistematico un miope egoismo che condanna al declino il nostro Paese, che produrrà meno democrazia e più diseguaglianze”.
“Oggi sappiamo che avremo sempre più fiducie per nascondere la crisi evidente di questa della maggioranza. Il voto forzato sul superbonus avviene perché il governo, attraverso condoni, ha favorito l'evasione fiscale e ora, con scelte inadeguate, dimostra la sua incompetenza con modifiche che creano anche mal di pancia a una parte della maggioranza”. Lo ha dichiarato il deputato dem, Virginio Merola, Capogruppo Pd in Commissione finanze nella dichiarazione di voto finale sul decreto legge Superbonus.
“Da 19 mesi – ha aggiunto Merola - il governo ha in mano la questione superbonus e non ha elaborato alcuna strategia se non quella di prorogare le misure - prima tra tutte quella per le cosiddette villette con un esborso di 66 dei 120 miliardi dei crediti fiscali disponibili – e dare o bloccare deroghe per calcoli elettorali e contrasti tra la stessa maggioranza. Nel frattempo il governo non dà alcuna risposta sulla stima delle risorse delle fatturazioni che avranno effetto quest'anno. Quello che è chiaro è che senza il PNRR o il superbonus, misure volute dal Pd, l'Italia sarebbe in stagnazione e non ci sarebbe alcuna crescita del Pil. Oggi si vota un atto retroattivo che colpisce famiglie e imprese, comprese quelle che hanno subito terremoti e alluvioni, che si affidavano ad una legge dello Stato. Un decreto completamente sbagliato e iniquo”.
“La retromarcia immediata sul redditometro della presidente Meloni è una brutta pagina di un governo inconcludente e confuso. L’evasione fiscale aumenta e questa destra non riesce ad adottare misure decenti contro gli evasori. Dopo venti condoni, riescono solo a concordare rinvii e sospensioni, e a mantenere un sistema fiscale iniquo, a carico dei contribuenti onesti, dei lavoratori e dei pensionati” così il capogruppo democratico nella commissione e finanze della camera, Virginio MEROLA.
“L’iter del decreto Superbonus, domani in Aula alla Camera, dimostra plasticamente che il governo Meloni è incapace e cerca goffamente, dopo più di due anni e mezzo in carica, di scaricare il peso dei suoi errori sulle opposizioni, ma anche su imprese, banche e risparmi delle famiglie, mettendo in serio pericolo un settore trainante per il Pil del Paese. Con l’aggravante di omettere costantemente dallo story telling di Palazzo Chigi, sia che la misura, oggi demonizzata, è stata sempre sostenuta da due dei tre partiti che oggi formano la maggioranza e sia che i conti sono andati fuori controllo per le loro scelte di questi due anni”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“Il governo - ha aggiunto Merola - preoccupato per la tenuta della maggioranza, che ha manifestato più di un mal di pancia per questo decreto, ha annunciato che ricorrerà all’ennesima fiducia, evitando così di discutere meno di 30 emendamenti delle opposizioni e comprimendo, senza una reale giustificazione, il confronto democratico. Noi abbiamo chiesto che venga mantenuta la cessione del credito e lo sconto in fattura per le aree colpite da calamità, per il Terzo settore e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, chiediamo che venga mantenuta l’aliquota per le ristrutturazioni al 36 per cento e non al 30 per cento come vorrebbe il governo. Riducendo gli emendamenti presentati abbiamo creato tutte le premesse per un giusto confronto tra maggioranza e opposizione. Il governo rinunci a contingentare i tempi in commissione e a ricorrere alla fiducia in Aula”.
Ispezione Merola e Zampa al carcere minorile del Pratello, situazione peggiorata, dem presentano interrogazione
“La visita che abbiamo appena svolto al carcere minorile del Pratello, conferma le nostre preoccupazioni sia sugli effetti del decreto Caivano che sull’attuale impronta assegnata alla giustizia minorile a cui viene reso sempre più difficile il raggiungimento della sua essenziale finalità, la riabilitazione dei giovani adolescenti e il loro reinserimento nella società”. È quanto dichiarano oggi al termine di una visita al Carcere del Pratello, Sandra Zampa e Virginio Merola, senatrice e deputato del PD. Con loro la consigliera comunale Meri De Martino.
“Ciò che ci preoccupa di più è la grave carenza di organico della polizia penitenziaria e degli educatori aggravata dagli effetti di un decreto che determina un aumento di ingressi nelle carceri minorili e persino dalla insufficiente azione di prevenzione della devianza minorile in particolare sulla categoria più esposta, i minori stranieri non accompagnati. In questo momento sono gli operatori a pagare il prezzo di una carenza più volte denunciata di personale e risorse ma anche gli stessi ragazzi che si vedono privati di alcune attività ricreative e formative. Ci sembra persino grottesco dovere ricordare che se non si investe in una vera azione di recupero di giovani in difficoltà a farne le spese ci sono prima di tutto loro- lo spreco delle loro vite è un rischio concreto che andrebbe scongiurato- ma anche l’intera società. Per queste ragioni presenteremo una interrogazione al ministro Nordio e chiederemo un incontro urgente al sottosegretario Ostellari che, per altro, in occasione di una sua visita, un anno fa circa, prese impegni per risolvere la situazione che invece è peggiorata ulteriormente”.