“Sono intervenuto in dichiarazione di voto in Aula alla Camera per ribadire la ferma contrarietà del PD alla legge Costituzionale sulla separazione delle carriere dei giudici. Votare No al provvedimento imposto dal governo è stato un dovere morale e democratico prima ancora che politico. La riforma non ha nulla a che vedere con i problemi della giustizia. Tribunali intasati e con carenza di organici, processi senza fine, certezze di diritto non sempre tutelare, carceri strapiene come quello di Modena e dignità umana negata. Invece il tentativo è colpire i giudici per renderli sempre più vincolati con il potere politico non garantendo quella terzietà indispensabile in un Paese democratico. La destra e il governo stanno facendo la stessa cosa con quella parte di informazione considerata scomoda e non allineata. La giustizia italiana con la riforma ne esce indebolita e i limiti che pure dovevano essere affrontati (errori compresi) saranno acuiti da una separazione che porterà giudici ed avvocati a non sentirsi più parte di uno stesso sistema, per il bene comune di una società migliore e garantita dai principi costituzionali, ma avversarsi che si dovranno combattere. Non è una bella giornata per la nostra democrazia”.
Così Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Ecoreati.