• 20/04/2017

"Condivido il messaggio del Presidente Mattarella sulle politiche previdenziali, la cui idoneità deve tenere conto di considerazioni demografiche, sociali ed economiche. Per questo ci stiamo battendo in due direzioni: per l'equità intergenerazionale, al fine di garantire ai giovani una dignitosa 'pensione di cittadinanza', per un cambio di passo, che consideri l'aspetto sociale della previdenza e non solo quello di essere un pozzo senza fondo dal quale attingere risorse per diminuire il debito pubblico".  Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

"Impressiona il documento che accompagna il DEF - prosegue -nel quale si chiarisce che le riforme realizzate dal 2004 ad oggi, produrranno fino al 2050 un risparmio di quasi 1.000 miliardi di euro. Un enorme trasferimento da Stato sociale a debito, mai avvenuto prima". 

"Dopo il rigore - spiega Damiano - è giunto il momento dell'equità sociale. Nell'immediato dobbiamo batterci per realizzare integralmente i contenuti previdenziali della passata legge di Bilancio, a partire dal decollo dal primo maggio dell'APE Social. I prossimi obiettivi dovranno essere il blocco o il rallentamento dell'aspettativa di vita e la pensione contributiva di garanzia per i giovani", conclude.