20/06/2025 - 11:06

"Un bimbo che ha finito la scuola e non è figlio della presidente del consiglio o di un parlamentare che fa? Dove va?". Ieri in una conferenza stampa sulla mancanza di centri estivi ho posto questa domanda. Chiara, semplice. E invece di rispondere, Fratelli d’Italia ha preferito ironizzare sul mio cognome e, da veri patrioti del coraggio, usare la figlia di Giorgia Meloni per difendersi. Ma forse non l’hanno letta bene. Allora la riformulo. In un Paese in cui un centro estivo costa 180 euro a settimana, i salari sono fermi da anni e un quarto della popolazione è a rischio povertà, chi non è privilegiato cosa fa con i figli? Si licenzia? Sta tre mesi a casa senza stipendio? Perché il punto è tutto qui: Giorgia Meloni può portare la figlia su un aereo di Stato. Ma milioni di genitori italiani non possono permettersi nemmeno di pagare una settimana di campo estivo.

E allora rilancio la domanda.

Visto che parlate tanto di natalità, di famiglia, di futuro: cosa fate concretamente per aiutare chi ha figli, ma non ha un aereo di Stato? Perché finora per le famiglie non c’è stato un solo provvedimento degno di questo nome. Presidente, mi risponde o fa un’altra card?” Così il responsabile nazionale welfare del Pd, Marco Furfaro.

 

18/06/2025 - 17:58

“Anziché abbassare le bollette dell’energia, il Governo Meloni continua ad aumentare i costi per famiglie e imprese. Con un emendamento approvato nottetempo nell’ultima legge di bilancio, il Governo ha cancellato le gare previste dalla legge Bersani del 1999 per le concessioni della distribuzione elettrica. Queste concessioni, ora automaticamente rinnovate, non sono più gratuite ma comportano un onere finanziario che le società devono versare allo Stato. Il problema? Questo costo viene riconosciuto dal Governo come investimento infrastrutturale e scaricato direttamente nelle bollette degli italiani. Il Partito Democratico si è fermamente opposto a questa norma, e oggi trova conferma nella relazione annuale dell’ARERA, l’autorità indipendente di regolazione del settore energetico. Nella relazione si legge chiaramente: “L'Autorità ritiene che questa previsione si ponga in contrasto con i principi generali di tariffazione basata su costi efficienti del servizio e che, a tutela degli interessi di utenti e consumatori, risulti dunque opportuno minimizzare, se non annullare, l'impatto dell'onere di rimodulazione in bolletta”. Il decreto del Governo è ora soggetto a parere parlamentare, e in quell’occasione faremo valere la voce dei consumatori, che si oppongono con forza a questo ennesimo aggravio nascosto nelle bollette, voluto dal Governo Meloni” così una nota del vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo.
 

12/06/2025 - 13:17

"Contestare le scelte del governo in una democrazia non è eversivo. Viene considerato tale nei regimi autoritari, ad esempio in Italia sotto la dittatura fascista. Invito il collega Bignami a riflettere su una dichiarazione francamente inaccettabile. All' Assessore comunale Daniele Ara che ha criticato le nuove indicazioni ministeriali di Valditara, tutta la mia solidarietà".

Così Andrea De Maria, deputato PD

 

29/05/2025 - 16:30

“Dai manganelli di Piantedosi contro gli studenti a questo decreto, il governo trasforma il nostro Paese in una democratura. Con il reato di blocco stradale non violento si nega il diritto costituzionale dei cittadini e delle cittadine ad esprimere un libero dissenso. Alle giovani generazioni Meloni impone ordine e disciplina violando libertà fondamentali di cittadinanza. Dietro alla forma di un provvedimento che avete chiamato furbescamente ‘decreto Sicurezza’ si nasconde la sostanza di un ‘decreto Repressione’. Ma sappiate che i cittadini e le cittadine non credono più alla favoletta che li state proteggendo, assicurando loro sicurezza mentre li private dei diritti fondamentali come quello a manifestare. Il re è nudo e i primi ad accorgersene sono stati proprio i più giovani. Avete iniziato questa legislatura con la penalizzazione dei rave party, avete proseguito con provvedimenti liberticidi come Cutro, Caivano e i decreti immigrazione. Da quando governate avete aggiunto 48 nuovi reati al codice penale e non vi è alcuna prova che questo abbia aumentato il livello di sicurezza personale dei cittadini. Anzi, i dati del ministero dell’Interno confermano il contrario. State per approvare una legge ignobile, che mistifica la realtà sulla sicurezza e dimostra quanto siate vigliacchi nel lanciare il sasso e nascondere la mano con una norma indegna per la nostra storia democratica”.

Così Sara Ferrari, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sul dl Sicurezza.

 

 

29/05/2025 - 14:23

“Volano gli stracci al Collegio Romano. Dopo l’intervista a Libero in cui la sottosegretaria Lucia Borgonzoni ha duramente criticato l’operato del ministro Giuli sulle politiche cinematografiche, attribuendogli i ritardi nei finanziamenti, è arrivata una nota dell’ufficio stampa del Ministero che, escludendola dal prossimo incontro sulle materie cinematografiche, sancisce di fatto la sua sfiducia politica.” Lo dichiara il democratico Matteo Orfini, componente della Commissione Cultura della Camera, che aggiunge: “Nel merito dell’intervista, le dichiarazioni della Borgonzoni sono lunari. Parla come una passante, quando invece è sottosegretaria con delega al cinema da anni. In tutto questo tempo ha operato in stretta connessione con la Direzione Generale Cinema del MIC, intervenendo spesso anche in maniera eccessiva sulle decisioni organizzative. Ora tenta di sottrarsi alle sue responsabilità, ma se fosse vero quanto dice, la prima che dovrebbe fare un passo indietro è lei.”

“La verità – prosegue Orfini – è che questo Governo vuole scientemente affossare l’industria cinematografica italiana, considerata politicamente scomoda. Una visione miope e ideologica che sta già producendo effetti drammatici sulla pelle di migliaia di lavoratori: maestranze, artisti, tecnici e imprese dell’indotto. Un intero comparto è fermo da mesi, paralizzato dalle scelte sbagliate del Governo Meloni, e rischia di scivolare in una crisi irreversibile.”

“Per questo – conclude Orfini – abbiamo depositato una proposta di legge sia alla Camera che al Senato, promossa dalla segretaria Elly Schlein, per aggiornare la legge Franceschini e affrontare finalmente nel merito le questioni organizzative e strategiche del settore. Istituire una agenzia per il cinema e l'audiovisivo dotata di autonomia, professionalità e competenza è la via maestra per liberare il settore da questa cappa di dilettantismo e aggressività che lo sta soffocando. Chiediamo una rapida calendarizzazione.”

 

20/05/2025 - 18:28

Sara Ferrari, deputata del Partito Democratico eletta in Trentino-Alto Adige, storica esperta della regione e già consigliera regionale per 15 anni al fianco di colleghi di lingua tedesca interviene sul caso della neo sindaca di Merano e il tricolore.

“Chi conosce l’Alto Adige – dichiara Ferrari – sa quanto siano delicati gli equilibri che, dal dopoguerra, tengono insieme pacificamente abitanti di lingua italiana e tedesca, dopo la stagione della snazionalizzazione fascista. In questo contesto, il gesto dell’ex sindaco sconfitto, di imporre fisicamente la fascia tricolore alla nuova prima cittadina, è stato chiaramente una forzatura. Un comportamento provocatorio che non avrebbe mai avuto nei confronti di un uomo eletto della SVP. La reazione della sindaca Katrin Zeller è stata sbagliata, e se ne è gia’ scusata. Sono sicura che, in una terra in cui valori e simboli etnici e identitari – e i loro significati – sono frutto di vicende storiche terribili e disumane, e rendono il senso e i ricordi delle sofferenze patite, Zeller saprà scegliere con convinzione di esibirli sempre tutti, rendendo loro onore. Leggere in questo episodio un voluto vilipendio alla nostra bandiera, senza sapere che i sindaci SVP, in genere, usano come simbolo della loro carica il medaglione con lo stemma del Comune, come previsto dalla normativa sugli enti locali, significa assecondare una strumentalizzazione nazionalista di cui la destra altoatesina è da sempre maestra. Personalmente, mi aspetto che d’ora in poi si discuta delle cose che la prima cittadina di Merano riuscirà a fare nel suo incarico piuttosto che dello scivolone in cui è incappata nel giorno della sua investitura”.

 

20/05/2025 - 15:31

L’audizione del presidente e ad di Renault Luca De Meo ha ricordato l’importanza del comparto automotive per l’intera industria manifatturiera italiana ed europea, la profonda trasformazione che sta attraversando e l’oggettivo gap competitivo con le case automobilistiche cinesi. L’industria europea ha di fronte a sé una finestra di 3-5 anni per recuperare il terreno perduto sull’innovazione dell’auto a trazione elettrica e sempre più digitale e connessa. Per utilizzare al meglio questo tempo, il governo italiano e la maggioranza dovrebbero dismettere i toni da crociata contro una tecnologia con cui tutto il settore automotive deve fare i conti da qui ai prossimi anni. Oggi è più che mai necessaria un’iniziativa europea per politiche industriali all’altezza della sfida, garantendo al settore strumenti di sostegno e di accompagnamento nella transizione, come il fondo automotive a livello europeo proposto dal Partito democratico e misure nazionali coerenti. Servono infatti politiche di sistema: dalle materie prime critiche allo sviluppo di gigafactory per la produzione di batterie; dall’incremento della ricerca applicata agli incentivi green per le flotte aziendali; dalla diffusione di infrastrutture di ricarica all’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili per abbattere i costi della bolletta. Un aspetto fondamentale di una strategia di rilancio è il sostegno al segmento dei veicoli mass market di più piccole dimensioni che hanno sempre rappresentato il cuore delle vendite in diversi paesi europei, a partire dall’Italia. In questo ambito la collaborazione tra produttori su piattaforme comuni è un’opportunità su cui insistere. Bene ha fatto De Meo a rilanciare la proposta di progetti europei sul modello del consorzio Airbus.

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio, commentando l’audizione del Presidente e AD di Renault Luca de Meo sul piano d’azione industriale europeo per l’Automotive.

 

20/05/2025 - 15:10

“Inaccettabile il comportamento della neo eletta sindaca di Merano Katarina Zeller (SVP) che rifiuta di indossare la fascia tricolore. Rispetta la Costituzione italiana e la Repubblica! Altrimenti non ti candidare”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

07/05/2025 - 16:41

"Poche ore fa il Ministro Foti ha ribadito che bisogna togliersi dalla testa l'idea della proroga del PNRR, la cui attuazione è attualmente fallimentare a causa del governo. A questo punto credo sia necessario che facciano chiarezza al loro interno, perché il Ministro Giorgetti ha affermato più volte di voler prorogare la scadenza e in un'occasione addirittura che la richiesta italiana di proroga del PNRR era già presente in Europa e sperava venisse soddisfatta. Mentre il Ministro Foti ha ribadito che non è intenzione dell'Italia chiedere alcuna proroga. Ci chiediamo se i due Ministri parlino tra di loro perché sembrerebbe di no. Non è serio e credibile un governo che si contraddice ogni giorno. Abbiamo un ministro dell'Economia che dice l'opposto del Ministro per gli Affari europei sull'attuazione del PNRR. La gestione del PNRR da parte del governo Meloni sta diventando una barzelletta, tra ritardi e cancellazione di progetti strategici. Peccato che a perdere da questa conduzione dissennata siano gli italiani". Lo dichiara Piero De Luca, deputato del Pd e capogruppo in commissione politiche europee

30/04/2025 - 15:55

“Nei primi mesi del 2025 abbiamo assistito a dati preoccupanti per il mondo del lavoro e dell’economia, dalla posizione dell’Italia al fondo delle classifiche europee per quanto riguarda i salari reali ai numeri tragici degli incidenti nei luoghi di lavoro. È inutile quindi che con un video social Giorgia Meloni venga a raccontarci la sua favoletta, perché i fatti sono ben altri. Le misure proposte dal Governo fin qui sono state inutili: basta bugie, si lavori con strumenti davvero utili ed efficaci sui salari e sulla sicurezza” così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, sul video, diffuso da Giorgia Meloni, per fare gli auguri per il primo maggio.

“Attendiamo con trepidazione le ‘nuove misure concrete’ di cui parla Giorgia Meloni, perché ora il suo Governo non ha più scuse per non portare avanti le politiche sul lavoro di cui l’Italia necessita - prosegue la deputata dem - Sicuramente non ci basta un video propagandistico in cui la premier racconta la favola, che non corrisponde alla realtà, sulle condizioni del mondo del lavoro nel nostro Paese”.

“Le nostre proposte non sono state prese in considerazione e i soldi che arrivano dall’Inail sono inutili senza la volontà politica di cambiare realmente la situazione, perché se a queste parole non seguiranno i fatti c’è il rischio che non cambi niente. Vogliamo il salario minimo, badge elettronici nei cantieri, formazione, diritti nella catena dei subappalti, un aumento reale delle ispezioni e degli ispettori, una procura speciale” conclude Gribaudo.

 

14/04/2025 - 11:55

"Putin conferma la sua natura di dittatore feroce e senza scrupoli che non si fa remore a massacrare 34 civili in un giorno di celebrazioni religiose. A Sumy si è consumata l'ennesima strage di innocenti senza che nessuno riesca davvero a fermare il capo del Cremlino.
Altro che trattative: Putin si prende gioco di Trump e del suo delirio di onnipotenza che gli faceva dire che avrebbe chiuso tutte le guerre in una settimana. Il Tycoon si sta dimostrando un dilettante, superficiale e arrogante, con consiglieri inadatti e senza alcuna esperienza politico-diplomatica. Un uomo che pensa di potere comprare tutto, anche la pace. Una tale amministrazione alla guida degli Usa è un problema per il mondo intero". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

26/03/2025 - 17:26

“Pochi minuti fa è arrivata la risposta ufficiale del Ministero dell'Università che conferma come, al momento del conseguimento della laurea triennale della Calderone, l'Università Link non era riconosciuta in Italia e quindi i titoli della ministra non risultano nell'anagrafe degli studenti del Ministero dell'istruzione: Calderone non ha dunque conseguito nessun diploma triennale valido. Per il PD, Marina Elvira Calderone non passerà alla storia per essere la prima ministra laureata la domenica, bensì per essere la ministra della precarietà. In pochi mesi è riuscita a liberalizzare i contratti a termine, ad allargare i voucher, ad eliminare il tetto del lavoro somministrato e soprattutto a negare il salario minimo legale. La ministra non risponde alle domande che le poniamo, non ci spiega come si sia laureata all'Università Link, né delle le tasse pagate, né sulla validità del titolo di studio triennale. Preferisce fare quello che le p più comodo: la vittima”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo PD in Commissione Lavoro, in replica alla ministra Calderone durante il question time alla Camera sulla sua laurea all'Università Link.

“Se Ruby è la moglie di Mubarak allora ha ragione la ministra Calderone: il suo percorso universitario è ordinario. Paragonarsi ad un normale studente lavoratore è quantomeno ardito: la ministra non portava pizze con la bicicletta per pagarsi gli studi ma era il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e nel board di Finmeccanica. Perché quindi non risponde nel merito a semplici domande?”, conclude Scotto.

 

12/03/2025 - 19:52

“Dopo aver bocciato gli emendamenti che chiedevano di escludere i reati del Codice Rosso – come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale – dal limite di 45 giorni alle intercettazioni, la maggioranza tenta di ripulirsi la coscienza con un ordine del giorno che impegna il governo a intervenire con una futura legge.
Una scelta incomprensibile e irresponsabile, che penalizza gravemente le vittime. Se davvero si voleva correggere questo limite assurdo, bisognava farlo subito con un intervento legislativo chiaro. La maggioranza rifletta seriamente sulle proprie azioni e sulle conseguenze che questa decisione avrà su chi ha subito violenza.” Così la responsabile Giustizia del PD, la deputata democratica Debora Serracchiani.

20/02/2025 - 18:06

“La proroga sulle concessioni balneari è l’ennesima sconclusionata dimostrazione di dilettantismo da parte del Governo Meloni. Era difficile scontentare tutti (i comuni, le associazioni di settore e le comunità territoriali, infrangendo di fatto norme nazionali e comunitarie) ma la destra ci è riuscita. Il decreto voluto dalla maggioranza non si fonda infatti su nessun presupposto giuridico, e viola il diritto Ue. Il governo Meloni insieme al vicepresidente della commissione europea Fitto, dopo anni di mera propaganda, non hanno saputo dare seguito ai principi di diritto sanciti dalle Corti nazionali ed europee. Abbiamo perso anni: anni cruciali in cui potevamo legiferare con efficacia sul periodo transitorio, definendo criteri oggettivi sugli indennizzi e garantendo gli investimenti fatti dalle imprese. La destra ha solo saputo rimandare, gettando di fatto l’intero settore in un buco nero normativo che rischia di far perdere competitività, reddito e clientela alle imprese turistiche del nostro paese”: è quanto dichiara il Capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani sulla sentenza del Tar della Liguria che ha dichiarato inesistente l'accordo scritto tra il Governo italiano e la Commissione europea, sulla proroga al 30 settembre 2027.

18/02/2025 - 15:04

“Ormai è chiaro: la vera emergenza per il governo non sono le bollette energetiche che esplodono, la siccità e le alluvioni, la cassa integrazione in aumento esponenziale, la crisi dell’industria o il crollo del Pil. La vera emergenza è trovare una poltrona al figlio del presidente del Senato. Nel Decreto Emergenze, appena approvato dalla Camera, non c’è niente infatti per il paese ma, stando ad autorevoli articoli di stampa, c’è la defenestrazione per legge di una presidenza eletta al fine di creare un posticino al sole per Geronimo La Russa. La destra compatta ha infatti respinto il nostro ordine del giorno che impediva palesi favoritismi”: così i deputati e capigruppo Pd in commissione Bilancio e Ambiente, Ubaldo Pagano e Marco Simiani sul Decreto approvato oggi a Montecitorio.

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