Difesa: Graziano, governo italiano diventi protagonista di iniziative diplomatiche per il disarmo nucleare e la pace
Rischio di una guerra nucleare c’è, ci sia volontà politica comune di fermarlo
Rischio di una guerra nucleare c’è, ci sia volontà politica comune di fermarlo
"Le parole di Charles Michel, che chiedono all'Europa di passare a un'economia di guerra, sono molto gravi. La pace non si costruisce e non si garantisce preparando la guerra, ma rafforzando la politica, lavorando al dialogo tra le parti e alla prevenzione dei conflitti, potenziando il ruolo degli organismi multilaterali. Se bisogna fare, poi, scelte su come utilizzare le risorse a disposizione le priorità devono essere la sanità universalistica, il lavoro dignitoso, la tutela dell'ambiente, mettendo al primo posto i bisogni concreti delle persone e i loro diritti.
Oggi 13 febbraio, nel giorno in cui la Camera discute le mozioni sulla crisi in Medio Oriente, alle ore 13.00, in Piazza Montecitorio, si terrà un flash mob 'Cessate il fuoco' delle deputate e dei deputati dell'INTERGRUPPO parlamentare per la Pace tra la Palestina e Israele, con la partecipazione di associazioni che lavorano a Gaza e in Cisgiordania in progetti della Cooperazione italiana.
“Oggi, purtroppo, siamo ancora nella situazione di dover sostenere l’Ucraina contro l’aggressore e lo facciamo con convinzione ma non possiamo rinunciare a spingere il Governo a cercare con tutte le forze strategie adeguate per l’avvio dei negoziati”. Così l’on. Fabio Porta intervenendo nell’Aula di Montecitorio a nome del Partito Democratico sul decreto che proroga la “Cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina”.
Il PD è sempre stato vicino all'Ucraina senza ambiguità o esitazioni. Per difendere la libertà, la sovranità e l'autodeterminazione di questo popolo. Ma anche per affermare il rispetto di diritti fondamentali, valori e princìpi di democrazia che sono a fondamento della nostra Costituzione e dell'intera Unione europea.
Mi unisco alle parole di condanna per le scritte sul muro della Chiesa di Santa Maria della Pietà a Bologna. Un messaggio di odio non isolato, espressione di un ritorno dell' antisemitismo sempre più presente nel Paese. Nemico della democrazia, della pace e del dialogo.
Lo ha scritto X Andrea De Maria, deputato Pd
“Stamattina ho manifestato, in piazza a Roma, al fianco della coraggiosa comunità dei russi liberi, contro la guerra in Ucraina e per la liberazione dei prigionieri politici detenuti nelle carceri di Putin. Negli ultimi due anni in Russia moltissime persone sono state imprigionate solo per aver espresso la propria opinione contraria alla guerra e la propria vicinanza alla gravissima sofferenza che sta subendo il popolo ucraino. Senza dimenticare anche coloro che, proprio per sfuggire alla repressione del regime, hanno dovuto abbandonare il proprio Paese.
“La posizione del Pd è chiara e netta: sostegno a Kiev e all’Ucraina senza alcun indugio. Abbiamo chiesto un’azione diplomatica più forte per la pace e per un protagonismo più forte dell’Europa e del Governo italiano, cosa che non è avvenuta nell’ultimo anno, motivo per il quale il Pd non ha votato la risoluzione di maggioranza ma ha votato la propria.
Azioni concrete per superare resistenze Ungheria, Roma ospiti futura Conferenza di Pace
Al termine delle comunicazioni del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Gruppo parlamentare del Pd della Camera dei Deputati ha depositato una risoluzione che impegna il Governo a sostenere il popolo e le istituzioni ucraine, a rafforzare l’impegno diplomatico e politico dell’Unione europea per una pace giusta e sicura e per superare le resistenze dell’Ungheria sul sostegno agli aiuti europei per l’Ucraina.
Ecco, nel dettaglio, i 6 punti al centro della risoluzione.
Un invito forte a fare di più per la pace: un impegno concreto dei governi a cui non possiamo sottrarci. E un invito alla politica ad occuparsi dei problemi delle persone: dalla violenza di genere al lavoro sicuro, dal diritto alle cure a quello allo studio. La bussola rimane la Costituzione senza mai cedere alla rassegnazione e lavorando per l’unità, che rimane un valore fondamentale.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.