Ilva

12/01/2016

Dopo il passaggio  nelle Commissione riunite Ambiente e Attività Produttive, nel corso del quale sono stati aggiunti ulteriori elementi a garanzia ambientale, la Camera  ha approvato oggi il decreto  legge  sui complessi aziendali del gruppo Ilva, ultimo anello di una catena per  il rilancio industriale e il risanamento ambientale della più grande complesso siderurgico d'Europa.

Il decreto fissa il termine ultimo per concludere la procedura di cessione del polo industriale, oggi in stato di amministrazione straordinaria, al 30 giugno 2016, e quello per il l’attuazione del Piano ambientale, cioè il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, al 31 dicembre 2016. Dovrà essere garantito il rispetto dei limiti emissivi stabiliti a livello comunitario e viene  stabilito l’obbligo per l’aggiudicatario, relativamente allo stabilimento di Taranto, di presentare alle Camere, per  almeno 5 anni, una relazione semestrale sullo stato della riconversione industriale.

Vengono disposti  due fondi per finanziare realtà all'interno dell'azienda: un Fondo di 300 milioni per le per le esigenze finanziarie improrogabili e un Fondo di 800 milioni al fine esclusivo di attuare e realizzare il piano ambientale. Per entrambi i fondi il decreto prevede la determinazione degli interessi che fanno capo alla restituzione di queste cifre da parte del nuovo affittuario o acquirente. 

Previste anche misure concrete a sostegno dei lavoratori dello stabilimento di Genova: viene esteso fino al 30 settembre 2016 l’aumento del 10% della retribuzione persa a seguito dell’orario di lavoro e perseguita la continuità occupazionale anche tramite il ricorso al lavoro socialmente utile.

 
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