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n. 42 del 20 ottobre 2023
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SUL SALARIO MINIMO LA DESTRA FUGGE
Schiaffo a oltre tre milioni di lavoratori poveri
La richiesta di un ulteriore rinvio della legge sul salario minimo è semplicemente la cronaca di una fuga annunciata: la fuga della destra dalla realtà di un Paese che reclama giustizia ed equità, mentre il governo risponde con condoni, marcette corporative e tagli ai diritti universali, come scuola e sanità pubblica.
La decisione della maggioranza di rinviare in commissione la proposta di legge è un colpo ai 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri e poverissimi, che aspettano questa misura da tempo e che hanno sostenuto, con tante altre cittadine e cittadini, la campagna che le opposizioni hanno condotto insieme nelle piazze di tutto il Paese, raccogliendo già mezzo milione di firme. Il segnale del governo è inequivocabile. Sta dicendo a questi lavoratori: voi non contate nulla, la vostra vita non conta nulla, le vostre condizioni di lavoro non hanno diritto ad essere rappresentate.
La destra non ha avuto il coraggio di affrontare il dibattito in Parlamento a viso aperto, alla luce del sole, preferendo rifugiarsi nell’ennesimo rinvio. Il Pd proseguirà la sua battaglia per quei 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che non possono aspettare la pavidità del governo.
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SUI MIGRANTI LE POLITICHE DEL GOVERNO SONO UN FALLIMENTO
Maggioranza in totale confusione
Siamo intervenuti in Aula a seguito dell’informativa urgente del ministro Piantedosi sul fenomeno migratorio, per affermare che in questi mesi le politiche del governo sull’immigrazione hanno provocato un disastro. Sono state un completo fallimento. È fallita l'idea dell'esternalizzazione delle frontiere, cioè l'idea che si possano fare accordi con dittatori sanguinari, come Saied, per evitare che le persone partano, chiudendole nei lager, abbandonandole a morire nel deserto. È fallita l'idea che i flussi si fermassero fermando le Ong. Inoltre Fratelli d’Italia insiste a chiedere il blocco navale, anche se in Aula abbiamo scoperto che per il ministro Piantedosi il blocco navale in realtà è la missione Sophia, che però c'era, ed è stata abolita su richiesta dello stesso Piantedosi e di Salvini, perché secondo loro non era un blocco navale ma un pull factor. Maggioranza e governo, anche sul tema immigrazione, sono in totale confusione.
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IL NUOVO DECRETO IMMIGRAZIONE È CONTRO LA COSTITUZIONE
Necessario tutelare i minori
Abbiamo presentato la pregiudiziale di costituzionalità contro il decreto n.133 contenente misure in materia di immigrazione, evidenziando i numerosi aspetti critici presenti nel testo. In particolare quelli riferiti ai minori non accompagnati che subirebbero procedure contrarie agli articoli 30 e 31 della Costituzione e a vari accordi e convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia. Già il nostro Paese è stato condannato in sede di Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, e non fa onore all'Italia continuare a legiferare violando le nostre norme. Dietro tutti i provvedimenti adottati in materia di immigrazione da questo governo è sotteso purtroppo un pensiero: che i migranti siano cittadini di serie B o sub-persone. E se questo è intollerabile quando si fa propaganda politica, è vietato quando addirittura si tenta di trasformarlo in norme in un Paese democratico come è l'Italia.
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ISTITUZIONE DEL MUSEO DELLA SHOAH DI ROMA
Abbiamo votato sì, sarà preziosa fonte di memoria
Ciò che è accaduto per mano dell’uomo può sempre accadere di nuovo. Questa consapevolezza è un valore democratico fondamentale. La Shoah è ancora oggi un monito, perché la sua radice profonda è l’odio verso l’altro, il disprezzo per la persona e per ciò che è. La soppressione sistematica di milioni di esseri umani non accadde all’improvviso, bensì fu l’ultima tappa drammatica del processo di disprezzo e svalutazione della dignità. In Italia, affonda le radici nelle scelte del fascismo. Quegli elenchi che i nazisti avevano in mano esistevano grazie alle scelte del regime del 1938 e dal censimento degli ebrei italiani voluto proprio per principi razzisti e antisemiti.
Il Museo di Roma sarà un importante presidio di memoria, autorevole e vigile nel futuro. Dovrà essere fonte scientifica preziosa per tutto il mondo, a tutela della storia.
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IL GOVERNO STA PORTANDO IL SISTEMA SANITARIO AL COLLASSO
L’11 novembre saremo in piazza
Il Servizio sanitario nazionale è arrivato al capolinea. Attualmente il rapporto spesa sanitaria/PIL è in rapida decrescita, passando dal 6,7% del 2022 al 6,4% del 2025: una percentuale al di sotto della media europea. Basta bugie, dunque, basta dire che questo governo ha fatto il più grande investimento in sanità pubblica, perché non è vero: il dato numerico assoluto, pari a 136 miliardi, non ha infatti nessun senso se avulso dal contesto, dall'aumento dei prezzi e dell'inflazione. In questo quadro servirebbero le importanti risorse stanziate dal Pnrr: peccato che anche nella bozza del Piano di revisione del governo ci sono solo tagli.
La verità è che mancano migliaia di medici e infermieri, ma la parola “assunzione” non c'è nella Nadef, non c'è nella legge di Bilancio.
Investire sul personale è l'unico modo per affrontare il problema delle liste di attesa, invece il governo investe sulla sanità privata: per abbattere le liste di attesa, infatti, il governo Meloni ha trovato 600 milioni in più, facendo diventare lo Stato il principale cliente del sistema privato, sdoganando in modo surrettizio la privatizzazione del Sistema sanitario nazionale, sul modello di alcune Regioni governate dal centrodestra. Per tutti questi motivi l'11 novembre andremo in piazza per ascoltare la voce e la preoccupazione dei cittadini italiani.
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CONTRASTO AL FENOMENO HIKIKOMORI CON PSICOLOGO E FORMAZIONE
Scuola sia per imparare e non gareggiare
Abbiamo presentato una mozione per portare alla luce la complessità del fenomeno degli hikikomori e impegnare il governo su una strategia complessiva di riconoscimento del disturbo e di contrasto. Con questa parola giapponese, che letteralmente significa ‘stare in disparte’, indichiamo quel disturbo psicologico per il quale ragazze e ragazzi si ritirano dalla socialità, rifiutando contatti con il mondo esterno.
Parliamo di una sfida che coinvolge le istituzioni, la scuola, la famiglia. Gli studi ci dicono con chiarezza che i primi sintomi del disturbo emergono in età scolastica, probabilmente connessi alla forte competitività tra i banchi di scuola e da veri e propri fenomeni di bullismo e cyber bullismo.
Al governo abbiamo chiesto la promozione nelle scuole di progetti per aiutare i ragazzi nello sviluppo rendendoli protagonisti delle proprie scelte e della propria crescita, facendo emergere le loro potenzialità e dando spazio alle loro voci. Ma accanto alla questione del benessere c’è il tema del riconoscimento del disturbo. Oggi l’urgenza è un sostegno psicologico strutturale nella società, capace di lavorare accanto al livello sanitario ed essere così efficace nella presa in carico dei pazienti. Chiediamo che siano avviate campagna informative in tutte le scuole sul fenomeno degli hikikomori per far conoscere il problema ai ragazzi e l’ideazione di giornate dedicate a questa specifica problematica.
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SÌ ALLA NUOVA COMMISSIONE DI INCHIESTA SU MOBY PRINCE
Non diventi una nuova Ustica
Sulla strage della Moby Prince rimangono ad oggi troppi misteri ma nessun colpevole. La commissione parlamentare di inchiesta avrà la responsabilità e il compito di impedire che questo evento terribile e drammatico diventi una nuova Ustica.
È necessario che questo organismo si insedi il prima possibile e porti a termine il lavoro svolto dalle precedenti commissioni che hanno operato nella XVII e XVIII Legislatura. È altrettanto necessario che su questi obiettivi ci sia collaborazione tra tutte le forze politiche e che nessuno si intesti bandierine o cerchi visibilità elettorale. Il nostro auspicio, inoltre, è che le famiglie delle vittime, che hanno contribuito in maniera determinante alla stesura di questo provvedimento, siano pienamente coinvolte nelle attività della commissione di inchiesta.
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IN M.O. COMPIERE OGNI SFORZO DIPLOMATICO PER FERMARE L'ESCALATION DI VIOLENZA
Abbiamo chiesto al governo di fare ogni possibile sforzo per evitare che il Medio Oriente possa diventare un drammatico detonatore di violenza e terrore, che mette a rischio la sicurezza degli ebrei, dei palestinesi e la nostra. Chiediamo che l’Italia sia all’altezza della propria storia, moltiplichi gli sforzi diplomatici per fermare l’escalation e rilanci la prospettiva dei due Popoli e due Stati, unica soluzione possibile. Israele ha diritto a esistere e difendersi, e teniamo alta l’allerta sull’antisemitismo. Ma quel diritto si esercita nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Bisogna colpire i terroristi di Hamas, non punire collettivamente i palestinesi, che hanno il medesimo diritto a esistere. I crimini di guerra vanno denunciati e condannati sempre. Il rispetto del diritto internazionale deve valere sempre. Se vogliamo preservare la credibilità dei nostri principi, non possiamo reiterare in Medio Oriente doppi standard, doppie morali. La morale dell’umanità è una sola. C’è un confine, invalicabile, tra giustizia e vendetta. Noi dobbiamo presidiare quel confine, da lì passa la nostra civiltà.
Abbiamo denunciato come a Gaza sia in corso una catastrofe umanitaria. È necessaria l’apertura immediata di corridoi per la salvaguardia dei civili e la creazione di ‘safe zones’ che includano scuole e ospedali. Assedio e bombardamenti hanno già causato oltre 3 mila vittime e 12.500 feriti.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Comunicazioni della Presidente del Consiglio Mercoledì, alle ore 16, la Presidente del Consiglio riferirà le sue comunicazioni all'Aula in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre.
Qualità dell'aria Da lunedì, esame e votazioni sul decreto recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale
Violenza domestica e di genere Da lunedì, esame e le votazioni della proposta di legge sulle disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, per la quale è stata deliberata l'urgenza.
Incentivi alle imprese Da lunedì, discussione e votazioni sul disegno di legge in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure
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