Governo: Fossi, spettacolo indecoroso, maggioranza in frantumi
Dichiarazione on. Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Pd Toscana
Dichiarazione on. Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Pd Toscana
“La riforma della giustizia penale deve entrare in vigore nei tempi previsti. Nessun rinvio è possibile, se vogliamo salvaguardare le risorse del Pnrr. Il ministro Nordio sgombri immediatamente il campo dalla possibilità che si concretizzi questa sciagurata ipotesi. Quei fondi, ottenuti con un grande impegno, servono a modernizzare e rendere più efficace il nostro sistema e non possiamo permetterci di disattendere gli impegni presi in Europa.
“Il rischio di perdere i miliardi di euro di fondi del Pnrr, come avevamo più volte detto in campagna elettorale, si presenta purtroppo concretamente appena insediatosi il nuovo Governo di destra. Il rinvio dell’entrata in vigore della riforma della giustizia penale sarebbe un grave errore e un serio danno per il nostro Paese, in quanto significherebbe disattendere il cronoprogramma di riforme previsto e mettere in discussione l'effettiva attuazione del Pnrr. Il Ministro Nordio dovrebbe assicurare al di là di ogni dubbio che il suo Governo non intenda prendere questa pericolosa strada.
«Come promesso in campagna elettorale il governo Meloni ha iniziato la demolizione del PNRR iniziando dalla giustizia. La decisione del ministro Nordio è gravissima e compromette una delle riforme cardine per l’avanzamento del Piano e per la credibilità del nostro Paese in Europa. Questo governo inizia con le demolizioni e non con la costruzione. Una scelta cieca ed autolesionista che sarà pagata dagli italiani. È finirà per indebolire lo stesso governo». Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"Il rinvio in blocco dell'entrata in vigore della riforma della giustizia penale rischia di buttare a mare due anni di lavoro e di mettere a rischio i fondi PNRR. Ci auguriamo che non sia questa la strada che vuole intraprendere il ministro Nordio. Sarebbe un inizio all'insegna dello scontro frontale con Bruxelles".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"La riforma dell'ordinamento giudiziario e del Csm, introducendo importanti novità da tempo attese, va nella giusta direzione che è quella di assicurare, insieme a quelle del processo civile e penale, quel funzionamento della giustizia sempre più efficace e giusto che i cittadini chiedono. E che serve al "sistema Paese" per affrontare le sfide di una fase delicata con maggiore forza, equilibrio e rapidità".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"Questo Parlamento è stato in grado di approvare la riforme del processo civile e penale e sta per approvare la riforma del Csm. Con quest'ultima, tra l'altro, potranno venire "assorbiti" i contenuti dei quesiti di almeno tre dei referendum ammessi dalla Corte. Le tre approvate sono riforme di sistema, in grado di modernizzare la giustizia, di renderla "giusta", rapida ed efficace. E in grado di contribuire a contrastare le degenerazioni correntizie della magistratura, senza - ovviamente - colpirne autonomia e indipendenza.
"L'idea proposta dalle capogruppo democratiche Serracchiani e Malpezzi di una sessione parlamentare dedicata agli impegnativi propositi indicati nel suo messaggio alla Camere dal Presidente, è il segnale di una politica che non si limita ad applaudire, ma che prende sul serio gli appelli di Mattarella. Può essere la grande occasione per trasformare l'ultimo anno di legislatura in un cantiere capace di portare a termine le riforme necessarie al paese, a partire da quella della Giustizia, per riannodare un saldo rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni repubblicane".
“La relazione della Ministra Cartabia mette in evidenza criticità e ritardi strutturali, inaccettabili situazioni.
Dobbiamo arrivare prima possibile alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura.
La Ministra Cartabia ha lavorato con il Parlamento innestando il suo lavoro su quello compiuto dal predecessore Bonafede, modificando quelle parti che (anche a nostro giudizio) erano da cambiare profondamente, come la Prescrizione.
“Rivendico al Pd di avere offerto una proposta di mediazione, la norma transitoria per l’atterraggio ‘morbido’ della prescrizione processuale, per farci carico delle preoccupazioni legittime evidenziate dagli uffici giudiziari, certo, ma anche per aiutare la riforma, il governo, la maggioranza a superare indenne questo passaggio difficile. Perché è chiaro a tutti che il governo Draghi non sarebbe uscito rafforzato da una implosione della sua attuale maggioranza su questo scoglio. Ecco, noi abbiamo lavorato per aiutare il governo.