Tweet di Piero De Luca, vicepresidente deputati Pd
Sulla Manovra la maggioranza è ancora divisa e bloccata, rischiando l'esercizio provvisorio. Non contenta, aggiunge anche un inaccettabile scudo penale per i reati tributari. La misura è colma.
Mai si è vista una gestione così approssimativa e pasticciata dei conti pubblici!
Tweet di Piero De Luca, vicepresidente deputati Pd
Raggiunto l'accordo in #UE per il price cap al gas. L'intesa include anche un impegno forte sullo sviluppo delle rinnovabili, sugli acquisti congiunti di gas e su nuove regole di solidarietà. Una decisione fondamentale per la sicurezza di famiglie e imprese europee. L'Europa c'è!
“Dopo aver completamente abbandonato il Sud nella manovra approvata dal Consiglio dei Ministri, il governo cambia idea, grazie alla nostra ferma opposizione parlamentare. Le nostre proposte emendative per il Mezzogiorno vengono accolte e sottoscritte da tutti i capigruppo della Camera. Il Sud quindi, dopo essere scomparso dai radar del governo, continuerà ad essere sostenuto grazie al Partito Democratico, con la proroga al 31 dicembre 2023 del credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali (Zes). Sarebbe stato un gravissimo errore non rinnovare delle misure che hanno prodotto risultati importanti e sono decisive per supportare investimenti in grado di garantire sviluppo, crescita e soprattutto la creazione di lavoro, in un'area del Paese che ne ha assoluto bisogno per recuperare i divari economici, sociali ed occupazionali". Lo dichiara il deputato dem Piero De Luca, vicecapogruppo Pd alla Camera.
“Salvini, come già Giorgetti, parlano di necessità di un dibattito parlamentare per discutere del Mes. Bene, allora non si perda ulteriore tempo. Si calendarizzi subito la proposta di legge che abbiamo depositato alla Camera. Basta con i tatticismi o le prese in giro. L’Italia non può permettersi di rimanere isolata in Europa, poiché con la prossima ratifica della Germania resterebbe l'unico Stato Ue a non aver ancora ratificato la riforma del Trattato. Una riforma positiva per l'intera eurozona e per i nostri risparmiatori, che non ha nessuna attinenza peraltro con una richiesta per l'utilizzo del fondo. Il governo metta da parte la propaganda e pensi almeno una volta agli interessi del nostro Paese”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“Dopo il ‘congelamento’ del Meccanismo Europeo di Stabilità deciso dal governo, il Partito Democratico chiede con forza e determinazione che non vi siano più alibi per prendere tempo e sviare sull’approvazione del Trattato. Per questa ragione abbiamo depositato una apposita proposta di legge di autorizzazione alla ratifica dell’Accordo di modifica del Trattato che istituisce il Mes. Questo consentirebbe l’avvio delle sue nuove funzioni e contribuirebbe al rafforzamento del sistema finanziario dell’eurozona. Il dibattito parlamentare ‘ampio’, dietro il quale oggi si nasconde Giorgetti, dopo aver prima voluto attendere strumentalmente il giudizio positivo della Corte Costituzionale tedesca, vi sarà ovviamente in sede di esame e dibattito sulla legge di Ratifica. Abbiamo l’obbligo di rafforzare la stabilità della Zona euro e la sicurezza dei risparmiatori. Lo dobbiamo per non isolarci o dare prova di inaffidabilità in Europa in una fase così delicata”.
Così il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
Si eviti isolamento e inaffidabilità
È indispensabile stabilire un tetto ragionevole al prezzo del gas a livello europeo. Il Partito democratico si è sempre impegnato affinché si lavorasse in Europa per una riforma complessiva del mercato dell'energia e ha sostenuto in questi anni la creazione di misure comuni straordinarie come il Next Generation EU o gli acquisti congiunti di vaccini per il Covid. Per ottenere questi risultati è necessario però evitare l'isolamento o l'inaffidabilità. Per cui ci auguriamo che alle parole di Meloni, in piena sintonia con la linea del Governo Draghi, seguano fatti concreti e coerenti di rottura con quanto fatto finora. Sulla gestione delle politiche migratorie, sulla ratifica della riforma del Mes sull'attuazione del Pnrr, l’esecutivo, infatti, è stato finora ambiguo e confuso ponendo l’Italia a rischio isolamento europeo. Speriamo sia solo una falsa partenza che venga corretta e smentita subito dai fatti". Così il vicepresidente dei deputati dem alla Camera, intervenendo a Start su SkyTg24.
“La premier ha fatto oggi un intervento a tratti europeista, che ha destato un certo disorientamento, considerate le posizioni sostenute negli anni passati. Ha auspicato maggiore compattezza, integrazione e solidarietà europea sui temi strategici in agenda del Consiglio, dalla risposta all'aggressione russa in Ucraina, dall'energia all'immigrazione, dalla difesa comune al mercato interno, dalla sicurezza al vicinato meridionale. Una buona notizia che abbia cambiato idea rispetto al passato, se però alle parole seguissero azioni coerenti. Purtroppo finora così non è stato. Il governo Meloni infatti nelle sue prime settimane di vita si è distinto per aver isolato il nostro Paese e ostacolato il percorso che manterrebbe l’Italia pienamente protagonista in ambito europeo, così come fatto dai governi precedenti. Penso alla gestione disumana e controproducente dei fenomeni migratori, alla confusione rispetto all'attuazione del Pnrr o all'ambiguità sulla ratifica della riforma del Mes. Ci auguriamo che dopo stamani la Meloni inverta la rotta, considerando che le premesse non promettono bene”. Così Piero De Luca, vicecapogruppo Pd alla Camera.
Ci auguriamo che il governo dia un segnale di responsabilità, adesso che la Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso sul Mes, dando così il via libera alla ratifica della riforma anche in Germania. Resterebbe infatti solo l'Italia a bloccare l'iter di modifica del Trattato istitutivo del Fondo salva Stati e questo comprometterebbe gravemente sia la credibilità internazionale del Paese che la stabilità della Zona euro. Auspichiamo dunque chiarezza dopo la contraddizione riscontrata nei giorni scorsi tra la posizione del ministro Giorgetti, che ha dato rassicurazioni all’Europa sul punto, e quella della sua stessa maggioranza che ha votato una mozione in cui impegnava l'esecutivo a non approvare il disegno di legge di ratifica del Mes alla luce della situazione in altri Stati. Non possiamo permetterci di rimanere isolati o dare prova di inaffidabilità in Europa.
Lo afferma Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla Camera.
“Il governo dica esplicitamente se vuole cambiare la governance del Pnrr e come intende dare attuazione a tale Piano. I provvedimenti approvati finora hanno creato enorme confusione operativa e si accompagnano alle fughe di notizie, che si sono susseguite nelle ultime settimane su ipotetiche modifiche al Piano. Tutta questa situazione sta creando un'enorme incertezza e mette in pericolo sia l'erogazione dei fondi comunitari che la realizzazione stessa dei progetti”: è quanto chiedono in una interrogazione al Presidente del Consiglio, i vicepresidenti del Gruppo Pd alla Camera Simona Bonafè e Piero De Luca.
“L’esecutivo Draghi ha rispettato i tempi previsti fino a quando è stato in carica, ci auguriamo che la Premier Meloni chiarisca il prima possibile eventuali cambiamenti al modello di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, dichiarano Simona Bonafè e Piero De Luca.
La destra continua a mettere in pericolo l'attuazione del Pnrr, un Piano straordinario di investimenti e riforme strategiche per il Paese. Il governo oggi propone, infatti, una norma confusa e pasticciata che affida al servizio centrale per il Pnrr, incardinato presso il ministero dell’Economia, l’attività di supporto all’altro ministero al quale è stata affidata dalla presidente Meloni la gestione del Recovery, cioè il ministero delle Politiche Ue. Tutto senza che vengano specificate funzioni e competenze del servizio stesso. Nè come questo impatterà sull’attuazione efficace e tempestiva del Pnrr. Chiediamo al governo di riferire con urgenza al Parlamento per spiegare al Paese lo stato di attuazione del Pnrr e quale sia la sua posizione rispetto a questo programma di investimenti straordinario, che per noi deve essere attuato quanto più rapidamente possibile e non deve essere in alcun modo frenato o insabbiato. Il Governo ha il dovere di rispondere e di chiarire le sue reali intenzioni. Ribadiamo però che allentare o bloccare il Piano di ripresa e resilienza produce un danno irreparabile al Paese. Noi ci opporremo con forza."
Lo ha detto il vicecapogruppo dei deputati del Pd Piero De Luca, intervenendo in Aula.
"Una manovra inadeguata, che penalizza i più fragili e favorisce l’evasione. Anche Bankitalia, dopo la Corte dei Conti, boccia una legge di bilancio che tra mancati interventi strutturali sui costi energetici, tetto del contante, limiti al POS, flat tax e reddito di cittadinanza, fa male all’Italia". Lo scrive su Twitter Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla Camera.
“Perdere i fondi del Pnrr non solo sarebbe una follia, ma addirittura una sciagura per l’Italia in un momento così critico da un punto di vista economico e sociale, e ancora delicato da un punto di vista sanitario. Il Pnrr è, come detto, un’occasione storica per ricostruire dalle fondamenta l’Italia, realizzando le riforme strutturali attese da anni per modernizzare il Paese e investendo nei settori strategici dell'ambiente della transizione digitale, delle infrastrutture e della coesione sociale e territoriale, con particolare attenzione al Mezzogiorno. L’obiettivo è quello di recuperare ritardi e rendere più competitivo ed equo il Paese, attraverso fondi straordinari che però arrivano solo se si rispettano rigorosamente gli obiettivi fissati. In questo contesto, è evidente che se bisogna adeguare alcuni interventi all’aumento delle materie prime, lo si faccia. Ma guai a tornare indietro e smontare completamente il Piano, modificandone l'impalcatura, l’impianto e le priorità. Le conseguenze le pagherebbero gli italiani e soprattutto il Sud. Purtroppo però la confusione nel governo regna sovrana sul punto. La competizione sul riparto di competenze tra Fitto e Giorgetti non aiuta, ma anzi sta contribuendo all'immobilismo. Il governo la smetta di giocare col fuoco e acceleri invece di bloccare l'attuazione del Pnrr. È il momento di mettere da parte la propaganda e lavorare per l'Italia e gli italiani”. Cosi Piero De Luca, vicecapogruppo Pd alla Camera e capogruppo in Commissione Affari europei parlando con Huffington Post.
Chiediamo al governo di spiegare con chiarezza quale sia la sua posizione sul Mes. Basta con le ambiguità e con la confusione. Soltanto qualche settimana fa il ministro Giorgetti confermava che il governo rispetterà gli impegni e procederà alla ratifica della riforma del Trattato MES, sulla scia del precedente esecutivo Draghi. Oggi invece alla Camera la maggioranza di governo sconfessa questa posizione e presenta al fotofinish, segnale di evidenti e forti difficoltà e dissidi interni, una mozione che impegna l’esecutivo a non approvare il disegno di legge di ratifica del Mes. La domanda che ci poniamo a questo punto è: Giorgetti è ancora il ministro dell’Economia del governo Meloni o è stato sfiduciato nella sostanza dalla sua stessa maggioranza?
Lo afferma Piero De Luca, vicecapogruppo Pd alla Camera.
“Rispetto alla grave, inammissibile ed ingiustificata aggressione russa dell'Ucraina, è necessario sostenere anzitutto il ruolo dell’Italia nell’avvio di un percorso diplomatico per la costruzione di una Conferenza di pace, mediante iniziative utili a una de-escalation militare che realizzi un cambio di fase nel conflitto, anche in linea con gli orientamenti emersi in occasione dell’ultimo incontro G20. In tale contesto, sollecitiamo al tempo stesso il governo a proseguire nell’impegno volto a garantire pieno sostegno all’Ucraina mediante tutte le forme di assistenza che dovessero essere necessarie, per assicurare il diritto all’autodifesa individuale e collettiva, previsto dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Questo significa continuare ad assicurare massima vicinanza e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine. Come ribadiamo nella nostra mozione, chiediamo inoltre al governo di portare avanti ogni tentativo, in ogni sede internazionale, per un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle forze militari russe, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. Impegniamo poi lo stesso governo a prevedere il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere sugli sviluppi riguardanti il conflitto secondo le modalità previste dal decreto legge 25 febbraio 2022, n. 14, e a stabilire che allo scadere dello stesso decreto, nella non auspicabile ipotesi del protrarsi del conflitto, l’impegno dell’Italia nel sostegno a Kiev sia oggetto di un apposito provvedimento legislativo." Lo dichiara il vice capogruppo dem alla Camera Piero De Luca.
Siamo tutti scossi dall'immane tragedia di Ischia. Siamo vicini ai familiari delle vittime e a tutte le persone coinvolte e ringraziamo la macchina dei soccorsi che si è prontamente messa in moto. Questa tragedia ci richiama tutti alla responsabilità e a un grande sforzo di unità istituzionale per fornire il massimo sostegno possibile alla comunità dell'Isola. Non possiamo però esimerci da una operazione di verità anche alla luce di sconclusionate e farneticanti dichiarazioni politiche delle ultime ore. La verità è che, nel 2018, M5S e Lega con Conte e Salvini hanno voluto e realizzato un vero e proprio condono edilizio pericoloso e scellerato. Quella legge è stata votata anche dal partito della presidente del Consiglio Meloni, mentre il Pd si è opposto duramente ad una norma che produceva nella sostanza una grave sanatoria di abusi edilizi ad Ischia, anche nelle aree a più alto rischio idrogeologico. Adesso è il momento di dotare senza ulteriori esitazioni l'Italia, che è un Paese estremamente fragile, di un piano contro il consumo del suolo e di adattamento ai cambiamenti climatici, che non è più rinviabile, per evitare nuove tragedie e lavorare sulla prevenzione piuttosto che continuare a vivere in un eterno stato di emergenza.