“Le agevolazioni per l’utilizzo dei nuovi Frecciarossa sulla tratta Torino–Genova–Roma rivolte ai pendolari residenti in Liguria, devono essere estese anche ai lavoratori e studenti di Toscana, Piemonte e Lazio, che percorrono quotidianamente le stesse linee ferroviarie. Si tratta di una evidente disparità di trattamento che va sanata”: è quanto dichiarano i deputati del Partito Democratico Marco Simiani, Andrea Casu, Valentina Ghio e Federico Fornaro presentando un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
“Dal 25 agosto Trenitalia ha sostituito i collegamenti Frecciabianca 8606 (Roma–Genova–Torino) e 8623 (Torino–Genova–Roma) con due Frecciarossa. Una decisione che non comporta alcun vantaggio in termini di tempi di percorrenza, ma che si traduce in un aumento del prezzo del biglietto: da 68 a 75 euro per la tariffa base in seconda classe. L’introduzione di un accordo transitorio con la Regione Liguria, valido fino al 31 ottobre 2025, consente comunque ai titolari della carta Tuttotreno di viaggiare sul Frecciarossa 8623 senza sovrapprezzo, ma solo per i residenti liguri. Una scelta che discrimina pendolari toscani, piemontesi e laziali, altrettanto colpiti dall’aumento dei costi”.
“Chiediamo al Ministro Salvini di intervenire con urgenza, di concerto con Trenitalia e con tutte le Regioni interessate, per estendere le agevolazioni anche a Toscana, Piemonte e Lazio e per garantire che la sostituzione dei Frecciabianca con i Frecciarossa non si traduca in un aggravio insostenibile a carico dei cittadini. È necessario tutelare i lavoratori e gli studenti, assicurando al contempo un servizio di qualità e un’equità di trattamento tra utenti di territori diversi”: concludono.
"Finalmente il Governo ha risposto alle interrogazioni che abbiamo presentato per portare in Parlamento la voce dei cittadini di Settebagni stanchi di dover convivere ogni giorno con l’inquinamento acustico insopportabile causato dalle linee ferroviarie e dall’autostrada che passano a pochi metri dalle proprie case. Per quanto riguarda la ferrovia gli interventi del Piano di risanamento acustico di RFI per Settebagni sono previsti nella quinta annualità, con 3.869 metri di barriere antirumore in questa fase e altri 294 metri nelle successive. Tuttavia, RFI potrà progettare e realizzare le barriere solo dopo che il Ministero dell’Ambiente avrà completato l’iter di approvazione delle annualità successive alla quarta. Per quanto riguarda l’autostrada invece, il Piano di risanamento acustico nazionale di Autostrade per l’Italia prevede una barriera di circa 260 metri a protezione delle abitazioni limitrofe, ancora in fase di progettazione, con l’avvio dei cantieri previsto nel 2026". Così in una nota il deputato Pd Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti alla Camera.
"Come ho ribadito nella mia replica, è importante riconoscere la necessità di queste opere, ma serve di più, bisogna intervenire subito e con tempi certi. Per questo, insieme al Capogruppo Pd della Commissione Ambiente, Marco Simiani, ho sollecitato un sopralluogo della Commissione, per invitare tutti i commissari a vedere da vicino una situazione che richiede interventi immediati e non più rinviabili". "Il nostro impegno per Settebagni continua, insieme al Consigliere di Roma Capitale Riccardo Corbucci, continueremo a portare avanti nelle istituzioni l’impegno su tutte le problematiche che ci sono state segnalate dal comitato di Quartiere", conclude Casu.
“Mentre le famiglie italiane si trovano ad affrontare un costo medio di oltre 1.300 euro a studente per far fronte alle spese scolastiche, il ministro Valditara ancora una volta si nasconde dietro la propaganda dileggiando le proposte del Partito Democratico contro il caro scuola e a favore di mense e trasporti gratuiti. Chiediamo che le misure a sostegno del diritto allo studio, già sperimentate positivamente in Emilia Romagna e Toscana, diventino strutturali e rispondano alla perdita del potere di acquisto delle famiglie italiane”. Così la deputata Irene Manzi, Capogruppo Pd in Commissione Cultura, in replica al ministro Valditara durante il question time sul caro-scuola.
“È il momento che il governo esca dalla propaganda - continua la parlamentare dem - perché tutte le promesse che ogni anno fa in vista della legge di bilancio che annunciano misure a favore del diritto allo studio, alla prova dei fatti non vengono mai realizzate. Serve allargare la platea di chi può usufruire delle misure di sostegno al diritto allo studio. Serve un sistema di welfare studentesco strutturato, che possa garantire l'accesso gratuito o agevolato a servizi essenziali”. “Le proposte il Pd le ha presentate in Parlamento, ora servono risposte e non promesse vuote, utili a scrivere qualche titolo di giornale, ma che puntualmente non vengono mantenute”, conclude Manzi.
«Il Rally Italia Sardegna non è solo una gara sportiva: è un evento che da oltre vent’anni porta turismo, economia e prestigio internazionale alla nostra isola. Dal 5 all’8 giugno si è svolta l’edizione 2025 con grande successo, eppure per il 2026 il futuro è incerto. Il calendario Wrc prevede una tappa in Italia, ma la scelta della sede è sospesa tra la Sardegna e Roma. Secondo fonti giornalistiche, il promoter internazionale sarebbe, non si sa quanto spontaneamente se non si rendessero evidenti elementi oggettivi di confronto, orientato verso Roma, sostenuta dal Governo e dalla Regione Lazio, mentre la Sardegna rischia di essere esclusa dopo vent’anni di esperienza e risultati positivi”.
Così il deputato Pd, Silvio Lai.
“I numeri - aggiunge - parlano chiaro: nelle ultime edizioni il Rally in Sardegna ha portato oltre 80 milioni di euro di ricadute economiche dirette e indirette, con punte di 200mila presenze turistiche aggiuntive nelle settimane della manifestazione e una copertura televisiva mondiale in più di 150 Paesi. Un indotto che ha fatto crescere alberghi, ristorazione, trasporti e servizi locali, con effetti fondamentali per un’isola che soffre già di isolamento e costi aggiuntivi. Roma non ha bisogno di questo evento per essere conosciuta e valorizzata: gode già di un turismo internazionale permanente, di eventi sportivi e culturali globali e di un’attenzione mediatica quotidiana. La Sardegna invece ha bisogno di occasioni come il Rally per superare i limiti dell’insularità e costruire opportunità concrete di sviluppo. La sostituzione recente dei vertici di Aci rende ancora più forte il sospetto che si stia consumando un’operazione politica, funzionale agli equilibri della maggioranza, più che una valutazione basata su criteri tecnici, sportivi ed economici. Per questo ho presentato un’interrogazione alla presidente del Consiglio e al ministro Abodi: vogliamo chiarezza e trasparenza. Non si può sacrificare la Sardegna sull’altare delle convenienze politiche. Chiedo ai parlamentari sardi della maggioranza di uscire dal silenzio e di assumersi le proprie responsabilità. Difendere il Rally significa difendere un pezzo importante di economia, di immagine e di identità dell’isola. Se il Rally venisse spostato a Roma - conclude - sarebbe uno scippo politico ingiustificato, che impoverirebbe la Sardegna senza dare nulla in più a Roma e al Lazio”.
“Riguardo gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, siamo molto favorevoli alle misure di sostegno. Anche se va segnalato che, a prescindere dal reddito Isee, circa la metà dei cittadini italiani sarebbe esclusa dal bonus per le auto elettriche perché non risiede nelle zone urbana definite ‘funzionali’, con adeguato numero di abitanti o pendolari. Purtroppo però i ritardi del governo Meloni restano ancora imbarazzanti. Il Pnrr, infatti, prevedeva la realizzazione di oltre 30mila colonnine per la ricarica ma, nonostante siamo ormai giunti agli sgoccioli della tempistica prevista, nel Mezzogiorno non ne è stata costruita neanche una. Siamo molto preoccupati, poiché questo dato di fatto si accompagna alla retorica di Salvini che si oppone alla mobilità sostenibile e alla scelta del modello elettrico. E’ necessario dunque che si sblocchi lo stallo e si recuperi rapidamente il tempo perduto”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Fino a dicembre il traforo del Monte Bianco resterà chiuso, nel frattempo le priorità di questo Governo sono lo spreco di denaro pubblico per opere controverse come il Ponte sullo Stretto. Per questo presento un’interrogazione parlamentare al ministro Salvini: i territori non vanno abbandonati”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, che ha presentato questa mattina un’interrogazione parlamentare al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture in merito ai collegamenti transalpini e sul traforo del Monte Bianco.
“La chiusura di quel passaggio, fondamentale all’Italia per collegarsi con Francia, Svizzera e Germania, rappresenta un reale problema per le imprese e mette a rischio la competitività del nostro sistema produttivo - prosegue Gribaudo - Chiediamo quindi che venga immediatamente attivato un tavolo tecnico-istituzionale con le Regioni interessate, Confindustria, Camere di Commercio, per lavorare insieme e gestire l’emergenza”.
“Nessuna certezza né sulla data di riattivazione dell’Autostrada ferroviaria alpina, né sul percorso per arrivare alla seconda canna del Frejus, misture che comunque ad oggi non potrebbero affrontare per tempo i gravi danni economici che l’isolamento del nord ovest, con la chiusura del tunnel del Monte Bianco. Anzi la Giunta regionale ha sottolineato come la chiusura fosse annunciata dal 2023, quindi è ancora più grave non aver attivato per tempo le contromisure”.
Così Nadia Conticelli, consigliera in Regione Piemonte per il Pd e vicepresidente della Commissione Trasporti a Palazzo Lascaris, dopo aver interpellato la Giunta Cirio.
“Il Governo, a fronte di una riapertura dell’Autostrada ferroviaria alpina annunciata per l’inizio di settembre, si è attivato solo recentemente col Governo francese per sollecitarne la riattivazione. A breve in Commissione Trasporti audiremo Confindustria su questo problema, che sta penalizzando le nostre imprese in un momento in cui la situazione internazionale è già molto pesante.
Torino a ottobre ospiterà gli Stati generali della logistica in una situazione paradossale di isolamento, che rischia di tagliare il Nord Ovest fuori dal corridoio europeo” conclude Conticelli.
"L’unico a non accorgersi delle difficoltà che ogni giorno incontrano milioni di passeggeri e pendolari sulla rete ferroviaria è il ministro Salvini: anche oggi ritardi e disservizi per inconvenienti tecnici tra la Capitale e il nodo di Napoli. A Roma Termini ancora una volta tabelloni, annunci, siti e app stanno dando informazioni diverse o sono del tutto assenti. Esprimo la mia sentita solidarietà a lavoratrici e lavoratori costretti a fronteggiare le conseguenze di questo costante caos informativo". Così in una nota il deputato Pd Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera.
Il centrodestra continua la narrazione del Ponte sullo Stretto usato come specchio per le allodole e nel frattempo il Tar conferma la multa in primo grado dell’Antitrust inflitta alla società Caronte per l'eccessivo costo dell'attraversamento. Da tempo denunciamo infatti che il prezzo dei traghetti è elevatissimo e totalmente ingiustificato, considerata anche la pessima qualità dei servizi offerti. I passeggeri in attesa dell’imbarco sono abbandonati a loro stessi con bambini piccoli sotto il sole cocente. E così abbiamo visto passare l'ennesima estate con prezzi altissimi e servizi zero per viaggiatori e cittadini siciliani e calabresi. Non solo ma continuiamo a contestare le offerte della società particolarmente cervellotiche. Non si capisce per quali ragioni il prezzo di un biglietto A/R debba aumentare se il ritorno è previsto oltre il terzo giorno. Chiediamo che il governo esca dalla sua assoluta indifferenza e intervenga per garantire un attraversamento dinamico funzionale e sostenibile, in linea con gli altri paesi europei.
Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.
“Mentre a Taranto ci si prepara a ospitare la XX edizione dei Giochi del Mediterraneo, il Ministro Salvini non trova di meglio che tagliare i collegamenti ferroviari, condannando cittadini e imprese del territorio all’isolamento. È l’ennesima prova che non solo questo Governo non ha una strategia seria per i trasporti nel Sud, ma che fa di tutto per distruggere quel poco che c’è.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“In tutto il mondo gli interventi di potenziamento, adeguamento, ammodernamento delle linee ferroviarie portano ad un miglioramento dei servizi ai cittadini, ma a quanto pare questa regola non vale per Taranto e per la Puglia. Il mix di lavori in atto e in programma non aiuterà ad accorciare i tempi ma, davvero incomprensibilmente, a dilatarli.”
“Salvini deve spiegare i perché di questa follia che ha tutte le sembianze di un ennesimo accanimento verso i diritti dei tarantini.”
Salgono i costi per tornare a scuola. Altro che cappellini patrioti della Meloni: libri e quaderni non si comprano con le faccette. Qualche aiuto verrà dalle regioni, ma il governo non ci mette un euro in più. Ecco la prima delle stangate d’autunno: perché dopo la scuola pubblica, non ci saranno risorse per la sanità e nemmeno per il trasporto locale. Troppo presa dalle tensioni della sua maggioranza sulla politica estera e sulle candidature per le regionali, Meloni dà così il bentornato agli italiani. Noi invece vogliamo che sia garantito il diritto alla scuola. E per questo abbiamo depositato una proposta di legge per i libri gratuiti per le scuole secondarie. Una risposta concreta contro il caro scuola e l’indifferenza del governo.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“E’ un dato di fatto che l'economia si è fermata e che crescono le diseguaglianze. Nel contesto in cui abbiamo ancora indicatori positivi grazie alle risorse del Pnrr, che non dobbiamo mai dimenticare sono conquistate dai governi di centrosinistra, l'aumento del lavoro povero e precario è un'aggravante nei confronti del Governo Meloni. Fa venire la pelle d'oca sentire esponenti della maggioranza citare i dati dell'occupazione femminile, se una donna su tre lavora part-time, se la metà guadagna meno di ottomila euro lordi l'anno significa che c'è un problema devastante nel mondo del lavoro che riguarda prima di tutto la condizione di donne e giovani che deve essere affrontato subito”. Cosi' il deputato Pd Andrea Casu a Coffee Break su La 7, commentando i dati Istat sull'economia. “Di fronte alla fuga dei neo laureati che scappano all'estero – continua il parlamentare dem - come possiamo consolarci con la crescita dell’occupazione degli over50? Questo Governo sta bruciando intere generazioni e per invertire la rotta è necessaria una svolta radicale a partire dal salario minimo”. “Anche se Giorgia Meloni preferisce tenere la testa sotto la sabbia e fingere di non vedere la realtà è che la vita degli italiani è nettamente peggiorata negli ultimi tre anni sotto la sua guida come dimostrano i sei milioni di italiani che nel 2024 hanno rinunciato alle cure, le difficoltà crescenti che stanno affrontando le persone che vivono nelle aree interne, sempre più colpite dalla crisi dei trasporti, e le imprese che stanno pagando il prezzo dei dazi di Trump”, conclude Casu.
Governo incapace di dare prospettiva a un settore cruciale.
“L’Italia possiede il più grande patrimonio museale al mondo, decine di siti Unesco e 8.000 km di coste nel cuore del Mediterraneo. Un Paese così non può affrontare il turismo con slogan o con improvvisati ‘oroscopi’, come purtroppo sta facendo la ministra Santanchè, imbarazzando lo stesso governo di cui fa parte. Servono meno rancore e più studio, meno propaganda e più strategia”. Lo dichiara Andrea Gnassi, deputato Pd ed ex sindaco di Rimini, intervenendo alla trasmissione L’Aria che Tira.
“Il turismo balneare – prosegue l’esponente dem – è oggi nel caos a causa del mancato recepimento della direttiva Bolkestein: né gli imprenditori né i Comuni hanno certezze sul futuro delle concessioni. Ciò significa che non possono programmare né investire, mentre il governo continua a rinviare una legge adeguata. Dire che non ci sono problemi perché ‘le seggiovie sono piene’ è un non-senso: sarebbe come giustificare la crisi della Nazionale di calcio con la vittoria di Sinner a Wimbledon. Il turismo è un’industria complessa, che va dal balneare al congressuale, dal culturale al digitale, e non può essere liquidata con battute superficiali”.
L’ex Sindaco di Rimini richiama poi la necessità di politiche di lungo respiro: “Non possiamo oscillare dall’overtourism al crisis tourism. Serve un vero piano strategico nazionale, che non sia solo evocato, ma che intervenga concretamente: riqualificazione delle coste, contrasto all’inquinamento marino, strumenti per l’aggregazione di prodotto e l’innovazione dei processi. Occorre collegare i grandi attrattori culturali - Venezia, Firenze, Roma - con trasporti efficienti e integrati, così da aumentare la permanenza media dei turisti internazionali e distribuire i flussi anche nei borghi e nelle città d’arte minori. Nel 2024 In Spagna queste politiche hanno portato a entrate per 126 miliardi, in Francia 77: l’Italia è ferma a 59. Per il 2025 il trend è che Spagna e Francia crescono di più e meglio che l'Italia. Non basta invocare i ‘turisti alto spendenti’, quando in realtà si sta promuovendo un 'turismo escludente' che penalizza i ceti medi italiani, già colpiti dal crollo del potere d’acquisto”.
“Il punto – conclude Gnassi – è che in Italia il turismo non è mai stato considerato alla stregua di un’industria strategica, come la meccanica, l’automotive o la chimica. È tempo di cambiare approccio, trattandolo per quello che è: una delle prime industrie del Paese. Ma per farlo servono serietà, visione e politiche industriali, non slogan e battute estemporanee. Questo governo, purtroppo, non si è dimostrato all’altezza delle potenzialità straordinarie del nostro sistema turistico”.
Presentata interrogazione su destinazioni navi ong.
“Condivido pienamente le parole del sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni: non si può accettare che la gestione degli sbarchi e la destinazione delle navi ong venga piegata a logiche elettorali o propagandistiche, come ha ben spiegato il ministro Tajani nelle dichiarazioni che rassicurano il sindaco di Ancona che non arriveranno più navi nel porto marchigiano. Quindi il criterio è il colore politico dell’amministrazione locale? A tal proposito, ho presentato un’interrogazione in merito a questa vicenda”. Così la deputata ravennate del Partito Democratico Ouidad Bakkali, componente della commissione Trasporti.
“Le città, come Ravenna – sottolinea l’esponente dem - hanno sempre fatto la loro parte con responsabilità e umanità, collaborando con le istituzioni competenti per garantire accoglienza e sicurezza. È grave constatare che alcune scelte del governo sembrino rispondere più a calcoli politici che non alla tutela delle persone. Se ad Ancona si evita l’arrivo delle navi in vista delle elezioni regionali, questo significa scaricare tutto il peso su altri territori, senza alcuna equità e senza una visione nazionale. Non ci sono mai stati criteri nelle assegnazioni e dopo le parole di Tajani si comprende che esiste solo una logica, quella del tornaconto elettorale”.
“Per questo – conclude Bakkali - sostengo con forza la richiesta del sindaco Barattoni di convocare al più presto un tavolo nazionale dei porti sicuri: serve una strategia condivisa, che metta al centro i diritti delle persone e la responsabilità delle istituzioni, la capacità di gestione e organizzazione del fenomeno, non il tornaconto di parte. La propaganda del governo Meloni non ferma gli sbarchi, mentre si continuano a sprecare risorse pubbliche in operazioni assurde, disumane e totalmente irrazionali come quella in Albania. È il momento di una politica seria, che affronti il fenomeno migratorio con umanità, responsabilità, efficacia organizzativa e rispetto delle comunità locali“.
“Trenitalia continua a cancellare convogli in maniera unilaterale e senza confrontarsi con gli enti locali competenti. Su sollecitazione del Comune di Cecina ho depositato oggi un’interrogazione al Ministro del Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere di sospendere la soppressione delle fermate Frecciabianca nella stazione locale. Si tratta di una scelta grave e incomprensibile, che penalizza pendolari, studenti, lavoratori e turisti di tutta la costa toscana": è quanto o dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.
“La stazione di Cecina è un nodo ferroviario fondamentale, recentemente riqualificato anche con investimenti pubblici e comunali. È del tutto illogico ridurre i servizi proprio mentre il territorio lavora per potenziare la mobilità sostenibile e favorire l’uso del treno. Il Ministro Salvini ed il governo devono intervenire con urgenza presso Trenitalia per garantire la continuità del servizio e aprire subito un tavolo di confronto con Regione Toscana e Comuni interessati. Non possiamo permettere che si comprometta un diritto essenziale come quello della mobilità": conclude.
“La tragedia sfiorata stamattina a causa dell’urto che ha coinvolto 2 treni tra Mezzocorona e Trento non riguarda solo i passeggeri e i lavoratori direttamente coinvolti in questa ennesima giornata da incubo ma la sicurezza dell’intera rete ferroviaria e deve essere affrontata con la massima serietà. Il ministro Salvini stavolta impari dai propri errori e invece di pensare solo a come scaricare le responsabilità dell’accaduto su altri si adoperi da ministro per fare direttamente piena luce e chiarezza su quello che è necessario fare per evitare che scontri di questo tipo possano nuovamente ripetersi”. Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti, commentando le parole del ministro Salvini che in merito all’incidente ha chiesto che siano avviate con urgenza verifiche approfondite per chiarire dinamiche e responsabilità dell’accaduto.