“Chi passa i confini di uno Stato indipendente è sempre un invasore. Netanyahu, che è un leader guerrafondaio e di estrema destra, sta isolando Israele dalla Comunità Internazionale. Bisogna essere molto accorti a non trasformare la condanna a Netanyahu in una spinta antisemtita. Occorre distinguere tra questo governo e lo Stato e il popolo di Israele. Così come tra il popolo palestinese e i terroristi di Hamas”. Così il deputato Roberto Morassut, intervenuto durante la trasmissione ‘Il sabato di RaiNews’ in onda su RaiNews24.
“Le recenti dichiarazioni del ministro Salvini, che parla della necessità di "difendere il proprio budget", evidenziano una preoccupante dinamica interna al governo. È chiaro che all'interno del Mef vi sono forti pressioni per tagli lineari a tutti i ministeri che avranno effetti drammatici sui servizi essenziali per i cittadini e sulla pressione fiscale”. Così il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano. “Salvini inizia con lo scaricabarile delle responsabilità attribuendo le scente al solo Giorgetti perché non vuole prendersi responsabilità della manovra “Lacrime e sangue”. Ma Salvini - sottolinea Pagano - non è un passante, è il vicepremier e capo del partito che esprime il ministro dell’economia.
Il Partito Democratico - conclude a Pagano - chiede al governo di cambiare rotta, di smettere di alimentare una guerra tra poveri e di concentrarsi, invece, su una manovra giusta e responsabile senza scaricare sulle spalle dei cittadini il costo della sua incompetenza”.
Commissione inchiesta a Palermo non per ritualità
L’incontro con le famiglie delle vittime della strage di Casteldaccia e la presenza alle iniziative di domenica promosse dall’Anmil a Palermo non fanno parte di un rituale fatto da tante belle parole e pochi fatti. Penso che la vicenda di Casteldaccia sia paradigmatica e, senza entrare nel merito delle competenze della magistratura, ritengo che ancora manchino troppe risposte su quanto accaduto lo scorso maggio nel comune alle porte di Palermo. Fare piena luce è qualcosa che dobbiamo alle vittime e ai familiari, ai quali ci uniamo nella loro richiesta di una giustizia rapida, e ai tanti che non possono uscire per andare a lavoro senza la certezza di rientrare nelle proprie case.
Israele si fermi, Governo italiano promuova azione diplomatica
Il capogruppo del Partito Democratico nella commissione difesa della Camera, Stefano Graziano, è intervenuto questa mattina ad Agorà da dove ha espresso “ferma condanna” per gli attacchi condotti dall'IDF contro la missione UNIFIL in Libano. “Questi atti rappresentano una grave violazione delle norme internazionali e un'inaccettabile aggressione contro le Nazioni Unite, organizzazione chiamata a garantire la pace e la sicurezza in un'area già altamente instabile. Sparare sull'ONU significa sparare sul mondo intero, sui principi fondanti della cooperazione internazionale e sul diritto internazionale umanitario. Chiediamo con urgenza al governo di Israele di fermare immediatamente queste azioni, che rischiano di aggravare ulteriormente una situazione già drammatica, alimentando nuove tensioni nel contesto regionale.
Invitiamo inoltre il governo italiano a promuovere una forte azione diplomatica in sede internazionale, affinché venga garantito il rispetto delle convenzioni internazionali e si tutelino le missioni di pace delle Nazioni Unite. La comunità internazionale deve agire con determinazione per evitare una pericolosa escalation del conflitto, nel rispetto del diritto e dei valori che fondano le relazioni tra i popoli”, ha concluso Graziano.
"Le dure reazioni internazionali, inclusa quella del ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, all'attacco dell'esercito israeliano al contingente Unifil delle Nazioni Unite, sono giuste e condivisibili ma, come prevedibile, non sortiscono alcun effetto. Oggi registriamo ulteriori, preoccupanti, aggressioni contro i Caschi Blu con altri due feriti di cui uno grave. Come ha detto ieri Romano Prodi, attaccare l'Onu equivale ad attaccare il mondo intero: una mossa inammissibile e intollerabile.
Ha ragione Crosetto a parlare di crimini di guerra. E' così. Ed è quello che denunciamo da un anno. E' un crimine di guerra attaccare un contingente di peacekeeping come è Unifil, voluto a suo tempo anche da Israele, e sono crimini di guerra i bombardamenti indiscriminati compiuti su Gaza mietendo oltre 42 mila vittime tra cui 17mila bambine e bambini, molti dei quali neonati. E' un crimine di guerra uccidere 170 giornalisti. E' un crimine di guerra sparare e uccidere 226 operatrici e operatori umanitari dell'Onu, come altri appartenenti ad ONG internazionali. E' un crimine di guerra bombardare scuole, ospedali, ambulanze. E' un crimine di guerra affamare un'intera popolazione impedendo l'ingresso di sufficienti aiuti umanitari dentro la Striscia di Gaza. Ed è illegale occupare, assaltando case e uccidendo le persone, intere porzioni della Cisgiordania che le risoluzioni Onu attribuiscono alla Palestina. Tutti questi fatti, che violano il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale vanno condannati allo stesso modo.
Netanyahu e il suo governo di ultradestra commettono reati gravissimi sostanzialmente indisturbati e, anzi, ricevendo forniture di armi dai paesi alleati con le quali colpiscono civili inermi.
Giusta la condanna di Crosetto, ma il momento delle parole è finito da tempo. Bisogna passare ai fatti: basta armi a Israele, sanzioni a Netanyahu e ai suoi ministri e sospensione dell'accordo di Associazione tra Ue e Israele. Lo chiediamo nell’appello rivolto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen #StopCrimesInPalestine su change.org firmato da decine di migliaia di persone che non tollerano più questa situazione". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“I dati offerti oggi da Tavares in audizione erano noti da tempo. Quello che invece ci aspettavamo erano proposte concrete di un nuovo piano industriale di Stellantis, garanzie sul futuro dei lavoratori e investimenti su ricerca, sviluppo e produzione in Italia. Non possiamo quindi essere soddisfatti dalle parole di Tavares che ci preoccupano perché inducono a pensare ad un disimpegno e disinvestimento dell'automotive in Italia”. Così il deputato dem Vinicio Peluffo, dopo l'audizione dell'ad di Stellantis, Carlos Tavares.
“A fronte del crollo della produzione – continua il Capogruppo Pd in Commissione Attività produttive - l'impennata della cassa integrazione, gli incentivi all'esodo, la riduzione dei centro di ricerca e progettazione e il blocco dello sviluppo della Gigafactory di Termoli è necessario che Stellantis si assuma responsabilità e dia risposte concrete”. “Tavares non si presenti al Parlamento italiano solo per richiedere aiuti senza presentare alcun piano industriale”, conclude Peluffo.
Serve investimento per transizione sostenibile
“Ho ascoltato con molta attenzione l’audizione dell’Ad di Stellantis, Carlos Tavares. Penso che si sia trattata di una performance molto deludente. Che non dà rassicurazioni sul futuro degli stabilimenti in Italia. Ha fatto bene Elly Schlein a chiedere chiarezza sul piano industriale per l’Italia e a sottolineare la necessità di una cabina di regia a Palazzo Chigi. E’ quanto mai urgente dare una risposta ai lavoratori che il 18 ottobre sciopereranno: non si possono chiedere sacrifici sempre agli stessi. Serve invece un investimento su scala europea per una transizione giusta e sostenibile”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
“Giorgetti in audizione fa un bagno di realtà e la Meloni con il suo video prova a mentire per nascondere quello che faranno di qui a pochissimo. Lo hanno messo nero su bianco: non solo aumenteranno le accise sul gasolio, dopo che la Meloni qualche tempo fa faceva i video in cui prometteva di cancellarle completamente, insieme al suo sodale Matteo Salvini, ma addirittura hanno scritto che la spesa primaria netta, che è la spesa effettuata dalle Pubblica Amministrazione non potrà superare, per i prossimi cinque anni, l'uno e mezzo per cento. Solo per fare un parallelo, negli ultimi 25 anni, la spesa media è stata di 5 punti e mezzo. Quindi significa che ci sarà un livello di spesa che è quattro volte inferiore. Vuol dire che o aumenteranno le tasse per garantire ai servizi o taglieranno i servizi. Se non è una manovra lacrime e sangue questa, poco ci manca”. Lo ha detto il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, intervistato sui social del Gruppo del Partito Democratico alla Camera.
“In merito a nuove tasse sulla casa, trovo profondamente ingiusto – ha concluso Pagano - che lo Stato, ancora una volta, provi a cambiare le regole del gioco, prendendosela in maniera finta con quelli che sono i fruitori del superbonus, che quando lo hanno realizzato non hanno fatto una cosa contro la legge. Anzi, hanno utilizzato un'opportunità che era prevista dal legislatore italiano. Andare a cambiare oggi le carte in tavola, senza che a monte si sapesse quali erano le regole di ingaggio, si corre il rischio di far perdere quella fiducia già flebile tra gli italiani, i cittadini e le istituzioni. Da questo punto di vista occorre poi distinguere tra colui il quale si è fatto ristrutturare la casa, ma magari è un operaio, un pensionato a reddito basso, che contando sulla cessione del credito ha potuto effettuare questa operazione straordinaria, e chi invece è un manager, un imprenditore, un professionista affermato, che evidentemente, dalla revisione catastale, non avrà un impatto importante sulla sua vita”.
“È stata accolta, dopo diverse segnalazioni alla Asl, al Garante e a seguito di una mia interrogazione parlamentare, l’istanza di riesame dell’idoneità alla vita ristretta di D. Fouad, 22 anni, detenuto nel Cpr di Palazzo San Gervasio dal 24 settembre scorso. Le condizioni di salute di Fouad, denunciate nelle scorse settimane, erano critiche: condotto molte volte presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Melfi, riportava lesioni riconducibili sia ad aggressioni che a una caduta dall’alto con perdita di coscienza, dopo che era riuscito a salire sul tetto del modulo abitativo e a lasciarsi cadere da un’altezza superiore ai 2 metri. Un episodio sintomatico del suo stato psicologico, già evidente dalla presenza di numerosi segni di autolesionismo presenti sul corpo del ragazzo. Ciononostante, finora non era mai stato sottoposto ad una revisione dell'idoneità alla detenzione amministrativa, ed era stato comunque sempre riportato al Cpr”. Così in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.
“Giornalmente – ha aggiunto l’esponente Pd - le sue condizioni erano peggiorate, mentre rimaneva costretto a permanere nel Centro nonostante avesse necessità di portare un catetere. In questo stato è stato abbandonato per giorni all'addiaccio, soffrendo dolori atroci, con una grave negligenza da parte del personale sanitario dell’ente gestore. Oggi, tuttavia, il Giudice di Pace di Melfi ha accolto l'istanza di riesame contro il trattenimento di Fouad, presentata dai suoi legali, e verrà trasferito. È vergognoso che sia stato necessario l'uso di ispezioni, di un'interrogazione parlamentare e la richiesta di riesame. È vergognoso che non sia stato automatico rivedere l'idoneità di Fouad viste le sue condizioni di salute fisica e psicologica: una mancanza che accomuna in modo sistematico tutti i Cpr d’Italia. È un bene che possa uscire da quell'inferno, ed è fondamentale che ora gli sia assicurata un’adeguata assistenza medica e un monitoraggio delle sue condizioni di salute anche fuori dal Cpr”.
“Quello di Fouad – ha concluso Scarpa - è l’ennesimo caso che dimostra puntualmente l’incompatibilità con lo stato di diritto della detenzione amministrativa e la patogenicità sistematica dei Cpr. Un sistema di gestione dell’immigrazione sbagliato e violento, che produce solo malattia, sofferenza e morte, e che va superato al più presto”.
“Stallo sulla presidenza Rai, la maggioranza non si presenta in vigilanza e blocca la regolare procedura di nomina del presidente del Cda che, per legge, diviene efficace solo dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. La maggioranza non ha i numeri, è divisa sui nomi e conferma di essere allergica alle regole: è triste che questo avvenga proprio nel giorno in cui si celebrano in parlamento i 70 anni della tv e i 100 anni della radio i” così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai
Scampato pericolo per il nord ovest, rimuovere criticità aeroporto per creare le migliori condizioni per il bando 2025.
“L’affidamento, seppur provvisorio, della continuità territoriale di Alghero con Roma e Milano ad ITA è un’ottima notizia per il territorio e per tutta la Sardegna” così plaude il deputato Dem eletto in Sardegna Silvio Lai.
“Non era scontato che ITA partecipasse con impegno a questa seconda opportunità considerando la particolare condizione di transizione, con il passaggio di una parte importante delle quote della ministero dell’economia alla compagnia tedesca Lufthansa, che vive la compagnia aerea che ha raccolto l’eredità di Alitalia”.
“Abbiamo scampato il pericolo di un isolamento invernale dell’aeroporto che raccoglie il traffico del nord ovest; il fatto che una seconda compagnia che ha partecipato al bando con un’offerta solo per Roma e non per Milano dimostra quanto non possano essere le compagnie low cost a garantire la continuità territoriale di un’isola come la Sardegna”. Prosegue Lai. “È anche un bene che non ci sia un solo vettore dai tre aeroporti sardi durante il periodo invernale, e occorre lavorare perché i vettori presenti possano collaborare tra loro sia per la tutela dei lavoratori dipendenti, sia per il miglioramento dei servizi ai cittadini sardi e italiani nella connessione dell’isola ai network nazionali e internazionali.In entrambi casi la collaborazione e il dialogo tra compagnie va sostenuto con impegno.”
“Si tratta di un affidamento, come per gli aeroporti di Cagliari e Olbia, limitato ad un solo anno e in questo periodo, come già sta facendo, la Regione ha il compito di correggere gli errori di questi ultimi anni, dialogando con la Commissione e il Governo da una parte per ottenere le migliori condizioni possibili in un ambito di fallimento evidente di mercato, e con le compagnie che mostrano interesse a connettere l’isola perché siano rimossi gli elementi di minore competitività di alcuni aereoporti, Alghero su tutti.”
"Comprendiamo l'imbarazzo di Tajani, ma non è possibile nascondere l'evidenza. Non si è trattato di un incidente, come confermato dalla stessa UNIFIL, che ha parlato espressamente di 'attacchi deliberati' da parte delle IDF. Il governo non deve sottovalutare la gravità della situazione, ma agire rapidamente per garantire la sicurezza dei nostri militari e dell'intera missione UNIFIL." Così il capogruppo democratico in Commissione Difesa della Camera, Stefano Graziano, che stigmatizza l'accaduto, sottolineando come appaia "evidente il tentativo di delegittimazione dell'ONU da parte di Israele."
Sparare sull’Onu è gravissimo. Per quanto in difficoltà, le organizzazioni internazionali sono luogo di incontro e di dialogo. UNIFIL è una iniziativa concreta delle nazioni per sostenere la pace. Per fermare le armi abbiamo bisogno di questo non di provocazioni. Israele si fermi, non può attaccare quei paesi di cui chiede solidarietà. Il governo italiano difenda la nostra tradizione pacifista e la nostra storia diplomatica in Medio Oriente.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Sulle tasse la premier non dice la verità ed è stata smentita dal Ministro Giorgetti e dal piano strutturale di bilancio da lui presentato in Parlamento. Nei prossimi sette anni sono previsti sacrifici, tasse e tagli alla spesa: questa è la drammatica realtà. Verranno introdotte nuove tasse che sono state ampiamente annunciate dal diesel alla casa, proseguendo nel solco di quanto fatto con le precedenti leggi di bilancio che hanno alzato l’iva sulle bollette fino a quella sui prodotti per la prima infanzia e le donne. Ci saranno tagli che si aggiungono a quelli già fatti alla spesa sanitaria o nella scuola, e che colpiranno ulteriormente gli enti locali i quali rischiano di non riuscire più a garantire i servizi primari ai cittadini. Il governo è costretto a smentire le tante promesse e la propaganda fatta negli anni passati. C’è una distanza siderale tra gli annunci e la realtà. Siamo estremamente preoccupati perché si preannunciano sacrifici enormi per le famiglie e le imprese”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politche UE, a RaiNews 24