Ex Ilva: Pagano, situazione drammatica, governo traccheggia
Nazionalizzazione dell'acciaio unica soluzione
Nazionalizzazione dell'acciaio unica soluzione
“Da mesi denunciamo, anche con atti parlamentari senza risposta, l’assenza di una strategia chiara del governo per il futuro della Magona di Piombino, ma nulla è cambiato: il ministro Urso continua a non dare risposte e a sconfessare gli impegni presi. Nel frattempo, centinaia di lavoratrici e lavoratori si trovano oggi senza stipendi, in una condizione di inaccettabile precarietà sociale ed economica. E' in questo caos che la proprietà sta vigliaccamente speculando sulla pelle delle persone, alimentando una rabbia sociale che rischia di esplodere.
"A che punto sono le procedure per la cessione dello stabilimento Magona di Piombino e perché il governo fino ad ora non si è interessato al futuro del sito industriale che rappresenta un’eccellenza nella filiera della produzione dell'acciaio": è quanto chiedono in una nota congiunta Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio; Emiliano Fossi segretario Dem della Toscana; Simone De Rosas segretario Pd Val di Cornia e il segretario PD Piombino Fabio Cento.
"I dazi imposti da Trump all’importazione di acciaio e alluminio europei sono una delle sfide più gravi per l'economia italiana e per l'intera Unione Europea. Anche Eurofer, l’associazione dei produttori di acciaio ha espresso enorme preoccupazione per la guerra commerciale innescata dalla nuova Amministrazione americana. Tuttavia, l'atteggiamento del governo Meloni è a dir poco preoccupante: non sappiamo più da che parte sta.
“Quali siano le aree pubbliche di proprietà del Demanio, terrene e marittime, interessate dall’accordo tra Jsw e Metinvest per la riqualificazione dell’area siderurgica di Piombino e sia già stato predisposto un piano di risanamento ambientale per quelle zone che verranno riconsegnate agli enti locali”. E' quanto chiede il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani in una interrogazione al governo.
“La gestione delle crisi industriali del governo Meloni è nulla. Questo immobilismo inconcludente ha coinvolto anche l’acciaio, un settore fondamentale per il nostro paese che continua ad essere penalizzato: dopo il disastro dell’Ilva infatti l’inerzia della destra sta compromettendo anche il rilancio del polo produttivo di Piombino. Si tratta non solo di un problema di fondamentale rilevanza per il territorio, dal punto di vista economico, occupazionale e sociale, ma di importanza nazionale per l’intera filiera siderurgica.
“Sulla produzione nazionale di acciaio si sta consumando l’ultima disfatta del governo Meloni. Va assolutamente scongiurato che il drammatico flop dell’Ilva non si replichi anche a Piombino. Sarebbe un disastro non solo per il territorio toscano ma per il fondamentale settore siderurgico e per l’intera filiera industriale del paese”.
Lo dichiarano i deputati Pd, Marco Simiani, Vinicio Peluffo, Laura Boldrini e Christian Di Sanzo, a seguito della discussione alla Camera dell’interrogazione Pd sul futuro degli stabilimenti di Piombino.
“Sono soddisfatta dell'incontro che, assieme ai Parlamentari Andrea Romano e Luca Sani, abbiamo avuto con i rappresentanti dei lavoratori della siderurgia di Piombino perché è emerso chiaramente che il settore acciaio a Piombino ha un futuro. Ma ora tocca al Governo e al Ministro Giorgetti muoversi. E’ per questo che ho già invitato il ministro allo Sviluppo economico a venire in Commissione a relazionare sulla situazione.
“I numeri parlano chiaro, è in corso un forte aumento dei prezzi dei materiali per le costruzioni, a partire da quelli siderurgici, acciaio e ferro, ma anche polietilene, rame, petrolio, cemento. L'Ocse attribuisce tale dinamica dei prezzi all'impennata repentina della domanda del settore delle costruzioni in Cina che ha causato un effetto a cascata, soprattutto in Europa. Tali rincari mettono in difficoltà imprese, artigiani, famiglie, rischiano di frenare i lavori privati e pubblici e di rallentare la difficile ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti.
“I modi garbati e gentili con cui i deputati toscani della Lega hanno chiesto intervento di Giorgetti sullo stabilimento Magona di Piombino sono senza dubbio apprezzabili. Non siamo insensibili alle buone maniere. Confidiamo però che abbiano anche la necessaria efficacia, considerato che su una vicenda analoga, sempre su Piombino, riguardante lo stabilimento ex Lucchini, ad oggi il Ministro non ha ancora convocato il tavolo per affrontare una vicenda che si trascina da troppo tempo, magari riprendendo le ipotesi di lavoro su cui si era impegnato il precedente governo.