Salario Minimo: Fossi, governo reazionario su metodo e merito, umiliati Parlamento e lavoratori poveri

  • 21/11/2023

“Quello che è stato fatto sulla proposta di legge sul Salario Minimo da questo governo e da questa maggioranza, con il colpevole avallo del Presidente del Cnel, è un atto gravissimo e reazionario che mortifica il Parlamento ed umilia i lavoratori poveri”: è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd, intervenendo oggi martedì 21 novembre in Commissione Lavoro di Montecitorio sulla discussione del provvedimento.

Salario minimo: Boldrini, Meloni scappa davanti a 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri

  • 18/10/2023

"Davanti a 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri, davanti a più di mezzo milione di firme raccolte, davanti all'evidente richiesta di salari dignitosi da parte del Paese, il governo Meloni scappa e rinvia la legge sul salario minimo in commissione.
Un escamotage per non affrontare il tema e per camuffare il proprio imbarazzo.
Un altro tentativo, dopo aver chiesto il parere al CNEL, di affossare la legge senza metterci la faccia.

Salario minimo: Scotto, destra ha paura di decidere

  • 18/10/2023

“La maggioranza in aula ha deciso il rinvio in commissione della legge sul salario minimo e dunque di non procedere con il voto in aula. Motivo: lo studio del Cnel. Evidentemente hanno paura di decidere. D’ora in poi ci toccherà chiedere al Cnel il parere preventivo su tutti i provvedimenti economici e sociali. Almeno ci sarà qualcuno in grado di decidere un orientamento politico di fronte alla fuga della destra”. Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Lavoro Arturo Scotto.

Salario minimo: Zan, che vigliaccheria nemmeno il coraggio di dire no

  • 18/10/2023

Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd
Oggi l’ennesimo rinvio del governo e della maggioranza di destra sul #salariominimo: abbandonano 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, di fatto sfruttati, nascondendosi dietro ai rinvii, al CNEL. Nemmeno il coraggio di dire no davanti agli italiani. Che vigliaccheria.

Salario minimo: Pd, parole Brunetta profondamente faziose, auspichiamo autonomia del Cnel

  • 14/10/2023

“Siamo profondamente colpiti dalla faziosità delle parole del Presidente Brunetta che ieri in una popolare trasmissione televisiva ha definito “demagogica e populista” l’iniziativa delle opposizioni sul salario minimo. Il giorno precedente, durante la conferenza stampa in cui aveva presentato il documento conclusivo approvato dal 61% dell’assemblea del Cnel, aveva addirittura liquidato come “grida manzoniane” la proposta firmata da ben sei gruppi di opposizione. Non vorremmo che queste opinioni, palesemente di parte, abbiano influenzato gli orientamenti alla base dello studio del Cnel.

Salario minimo: Scotto, testo Cnel non è Tavole della legge

  • 13/10/2023

“Mettiamola così: un testo non condiviso da due delle tre grandi organizzazioni di lavoratori di questo Paese non rappresenta le Tavole della legge. E dunque può essere sottoposto a critica politica. Se ne faccia una ragione la destra. E se ne faccia una ragione anche il Cnel”.

 

Lo scrive su X il capogruppo del Partito Democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto

Salario minimo: Braga, non usare CNEL (spaccato) per rinviare

  • 12/10/2023

Il documento sul salario minimo spacca il CNEL come mai avvenuto prima. È inaccettabile che il Governo pensi di usarlo per rinviare ancora un’emergenza che non vuole vedere: milioni di persone che pur lavorando sono povere e faticano a vivere dignitosamente.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

Salario minimo: Scotto, nuovo rinvio è irricevibile

  • 12/10/2023

“La destra usa il Cnel per dire No al salario minimo. Non hanno il coraggio di farlo alla luce del sole e si rifugiano dietro organismi di rilevanza costituzionale che andrebbero preservati da strumentalizzazioni politiche. Questo accade nel giorno in cui il Cnel si spacca, fatto senza precedenti nella storia. La proposta di rinvio del salario minimo in Commissione - visto che è previsto il voto il 17 ottobre in Parlamento dopo due mesi di rinvio - è una fuga vigliacca dal Paese reale e dalla crisi del potere d’acquisto di milioni di persone.

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