Lavoro: Pd, sbagliato ulteriore rinvio pdl malati oncologici
*Scotto: per governo non sono priorità, maggioranza non trova fondi*
*Scotto: per governo non sono priorità, maggioranza non trova fondi*
“L’approvazione da parte delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera dell’emendamento bipartisan al Decreto Milleproroghe che proroga la moratoria del taglio dei contributi all’editoria di altri 24 mesi è certamente una buona notizia. Ora però non si deve perdere tempo e occorre lavorare con serietà ad una revisione organica della normativa a tutela del pluralismo dell'informazione. Al centro deve essere posto il diritto del cittadino ad una informazione corretta e puntuale”.
“Eliminare l’obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e con figli piccoli, fino a un anno, sarebbe un atto che colpisce in modo grave i diritti dei bambini. Una conferma, purtroppo, dell’assurdità con la quale la destra affronta un tema così delicato per la vita dei minori a cui ci opporremo con tutte le forze, anche in considerazione del fatto che oggi le donne incinte che delinquono vengono inserite in case protette e non vanno libere in giro. Allora perché questo accanimento?”.
"Apprendiamo che il Governo starebbe valutando di eliminare l'obbligatorietà del rinvio dell'esecuzione della pena per le donne incinte o con figli fino ad un anno di età. Sarebbe gravissimo, è inaccettabile. Un altro colpo inferto ai diritti dei minori dopo l'irrigidimento delle pene previsto dal decreto Caivano".
Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di biase, componente della commissione Giustizia e capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
“Oggi ripartono le audizioni sul salario minimo in commissione Lavoro. Poi gli emendamenti. La destra è stata incapace di presentare una proposta unitaria. Resta in campo solo la nostra che a fine novembre tornerà in Parlamento. L’ennesimo rinvio sarebbe un’autentica provocazione”.
Lo scrive su X il capogruppo del Partito Democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“La maggioranza non ha detto la verità oggi in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotto
Abbiamo chiesto il ritiro dell’emendamento che cancella la legge sul salario minimo. Se il Presidente Rizzetto ragiona sul fatto di non votarlo in commissione significa che ha funzionato la strategia dell’opposizione: abbiamo evitato uno sfregio a milioni di persone. Non mi convince però che si vada in aula e poi si sospenda il lavoro sul salario minimo. Magari perché si perda nel porto delle nebbie delle divisioni della maggioranza. Per noi si può lavorare anche ad agosto. Non ci interessa alcun rinvio e non lo sosteniamo
La conferenza stampa di oggi degli on. Debora Serracchiani e Filippo Sensi, per illustrare il Ddl “Disposizioni in materia di salute mentale”, è rinviata ad altra data.
Il Governo ha chiesto alla Commissione Affari Costituzionali della Camera un rinvio sulla Commissione Bicamerale di Inchiesta parlamentare sui casi Orlandi e Gregori, senza spiegare le motivazioni di tale scelta. L’iniziativa è sorprendente, perché l’iter era già stato condiviso da tutti i gruppi parlamentari e gli stessi presidenti di Camera e Senato avevano assicurato alle famiglie la massima celerità, cosa che effettivamente è avvenuta. Chiediamo all’esecutivo il motivo di questa decisione.