Nella discussione in commissione sul ddl PMI, la maggioranza ha bocciato il nostro emendamento che prevedeva risorse per rafforzare il distretto tessile di Prato, proprio mentre il comparto moda e le tante aziende nel territorio pratese affrontano una delle fasi più difficili degli ultimi anni. È una scelta incomprensibile e dannosa: Prato è uno dei poli manifatturieri più importanti d’Europa, produce lavoro, innovazione ed export, ma il Governo decide di lasciarlo senza strumenti adeguati. A parole difendono il Made in Italy, nei fatti negano interventi concreti per sostenere imprese che rispettano le regole, investono in qualità, sicurezza sul lavoro, transizione ecologica e digitale. Il distretto non chiede eccezioni, ma che lo Stato riconosca il suo valore strategico. Noi continueremo a riproporre queste misure in ogni sede utile: perché lasciare sola Prato significa indebolire un intero settore e perdere un pezzo di futuro industriale del Paese”.
Lo dichiarano Marco Furfaro e Christian Di Sanzo, deputati del Partito Democratico.
“Ho inviato alla ministra Calderone una lettera formale per chiedere, ancora una volta, di intervenire su una delle ingiustizie più pesanti che gravano su centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori: la vicenda dei silenti Enasarco. Persone che per anni hanno versato contributi obbligatori e oggi si ritrovano senza pensione perché non hanno raggiunto i vent’anni di contribuzione richiesti dalla Fondazione”. Lo dichiara Marco Furfaro, deputato Pd in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale del Pd.
“Più di un anno fa la Camera ha approvato un ordine del giorno, a mia prima firma, che impegnava il Governo a risolvere questo problema. Da allora, silenzio assoluto: nessun confronto, nessun percorso normativo, nessuna risposta. È un fatto grave, che mina la fiducia nel sistema previdenziale e lascia senza prospettiva chi ha fatto la propria parte. Per questo ho sollecitato e chiesto alla ministra un incontro, nonché di aprire subito un tavolo con Enasarco e le rappresentanze dei silenti, definire una soluzione normativa e prevedere risorse per risolvere la questione. Non è più il tempo dei rinvii: qui è in gioco una questione di giustizia sociale e di rispetto verso le persone”
«L’urgenza votata dalla maggioranza sulla legge annuale per le Pmi non è una scelta tecnica: è un modo per blindare una norma sbagliata, che introduce di fatto uno scudo per le imprese capofila della moda. E questo, per un territorio come Prato, è un segnale pericolosissimo. Significa indebolire i controlli sulla filiera, alimentare concorrenza sleale e mettere a rischio proprio quel fronte della legalità che qui combattiamo ogni giorno.»
«Le opposizioni hanno votato contro non per rallentare i lavori, ma per impedire che la fretta diventi la scorciatoia per chi vuole sottrarsi alle responsabilità. In questi anni la magistratura ha già documentato casi di sfruttamento e caporalato in filiere opache. Dare una copertura normativa alle capofila significa dimezzare la capacità di controllo e penalizzare chi a Prato lavora onestamente, investendo nella qualità e nella trasparenza.»
«La destra si riempie la bocca di ordine e legalità, ma poi approva norme che rischiano di normalizzare pratiche illegali nei distretti produttivi. Prato non può essere il terreno di sperimentazione di un modello che premia i furbi e colpisce i migliori. Continueremo a opporci con forza, per difendere il lavoro vero, la concorrenza sana e la dignità del distretto.» Così una nota del deputato democratico, Marco Furfaro.
“I 7 milioni di caregiver che tengono in piedi il welfare del nostro Paese, spesso sostituendosi allo Stato, non risolleveranno la loro condizione con le 'belle' parole della ministra Locatelli. Loro non vivono di slogan come questo governo ma di notti in bianco, di lavoro perso e di una saluta mentale che si sgretola. Loro non hanno bisogno di una riforma che è l'ennesimo annuncio”. Lo dichiara il deputato Pd e capogruppo in Commissione Affari sociali, Marco Furfaro in replica alla ministra Alessandra Locatelli durante il Question Time alla Camera.
“A differenza di quanto afferma la ministra – continua l'esponente dem - il piano sui caregiver dell'esecutivo non è condiviso con le associazioni che vengono ulteriormente umiliate. Ci vorranno 91 ore di cura a settimana, 400 ore al mese per avere un contributo su base Isee limitatissima. È una riforma che non dà nessun servizio di sollievo, nessuna domiciliarità o prossimità, nessuna visione di assistenza a lungo termine. Solo un contributo economico per pochi ma solo se conviventi e sotto i 15mila euro di Isee”. “In altre parole un pannicello caldo per pochi sfortunati. Se dei 7 milioni di caregiver, anche solo un milione accedesse al contributo, riceverebbe circa 207 euro l'anno, circa 4 centesimi l'ora. I caregiver anche se riconosciuti a parole saranno abbandonati nei fatti. Un mantra per questo governo come già fatto per i non auto-sufficienti”, conclude Furfaro.
“L’aggressione di ieri al Macrolotto non è un episodio isolato, ma l’ennesimo sintomo di un sistema che vive di sfruttamento, paura e violenza.” Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali, intervenendo in Aula proprio per chiedere un'informativa urgente al Governo sulla situazione di Prato. “Sono arrivato pochi minuti dopo: lavoratori feriti, agenti della Digos contusi, un clima che non dovrebbe esistere in un Paese civile. A Prato lo sfruttamento è diventato un modello di business”.
Furfaro richiama “il lavoro fondamentale di associazioni, fondazioni e realtà come la campagna Abiti puliti, che da anni denunciano questo sistema criminale” e condanna “la vergognosa narrazione del ‘conflitto etnico’ usata da qualcuno per distogliere lo sguardo dal vero nodo: lo scontro è tra padroni e chi è sfruttato”.
“Ed è ancora più grave – aggiunge – che mentre i lavoratori vengono picchiati se scioperano, il governo Meloni porti avanti un ddl che introduce lo scudo penale per chi sta in cima alla filiera dello sfruttamento, le grandi aziende del Made in Italy che con questa norma potranno subappaltare ad aziende criminali senza correre il minimo rischio. Va stralciata subito. Tutto il resto è propaganda.”
PRATO, 17 novembre 2025 - "I fatti avvenuti al Macrolotto 1, dove durante un presidio del Sudd Cobas alcuni manifestanti e agenti in borghese sono stati aggrediti, sono inaccettabili. Esprimo solidarietà ai lavoratori colpiti e alle forze dell’ordine ferite mentre cercavano di evitare il peggio. La città non può dividersi: serve un fronte comune contro sfruttamento, illegalità e violenza. Regole rispettate e lavoro dignitoso devono valere per tutti. Alla politica chiedo meno autoreferenzialità e più capacità di affrontare il nodo vero: condizioni che alimentano tensioni e rendono fragili la convivenza e la legalità. Prato ha bisogno di un’alleanza ampia — istituzioni, sindacati, imprese e cittadini — per ripristinare fiducia e sicurezza. Sono pronto a fare la mia parte”.
Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale PD.
“Ancora una volta Salvini trasforma una tragedia in propaganda, speculando sulla violenza sessuale accaduta a Firenze. Il governo ha il dovere di garantire sicurezza reale, non spot elettorali. Mandino più agenti nelle strade, garantiscano organici, mezzi e forze dell’ordine in ogni città, invece di inventarsi ogni volta proposte ridicole e inapplicabili. La sicurezza si costruisce con la presenza dello Stato, con la certezza della pena e con la prevenzione, non con slogan che servono solo a nascondere l’incapacità di chi governa. Pretendiamo un governo che prevenga le violenze sessuali, non che passi il tempo a commentarle mentre lascia i sindaci soli, in trincea.” Così Marco Furfaro, deputato toscano e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, commenta le parole di Vicepremier Salvini.
“Ha vinto contro i miliardari, contro Donald Trump ed Elon Musk, contro una macchina del potere che sembrava imbattibile.
Ha vinto parlando chiaro, guardando le persone negli occhi, rimettendo la politica dove deve stare: per strada, tra la gente.
Ha parlato di affitti che divorano stipendi, di autobus gratuiti, di scuole accessibili, di supermercati pubblici per combattere il carovita, di un’economia che non lasci indietro nessuno.
Ha difeso Gaza, la giustizia sociale, i diritti civili.
Ha detto le cose come stanno, senza paura di perdere voti o di urtare i potenti.
Per questo Zohran Mamdani, figlio di migranti, musulmano, socialista democratico, cresciuto tra le scuole pubbliche del Bronx e del Queens, non ha semplicemente vinto: ha stravinto.
E lo ha fatto come si dovrebbe sempre fare: mettendo gli orecchi a terra, tra la gente.
Ascoltando, camminando, rispondendo ai problemi veri, non alle chiacchiere dei talk show o alle lezioni di chi da trent’anni perde le elezioni e continua a spiegarti come si vince.
Oggi è davvero un bel giorno.
Complimenti, Zohran.
Buon lavoro, sindaco Mamdani”. Lo scrive su Facebook Marco Furfaro, deputato e responsabile Welfare del Pd.
“È patetico il tentativo di Fratelli d’Italia di nascondere dietro la parola ‘certificazione’ una norma che toglie responsabilità alle grandi aziende e indebolisce i controlli. A Prato nessuno si beve questa favola. La Porta parla di ‘sistema innovativo’, ma è talmente innovativo che Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al ministro Urso per capire come sia possibile cancellare la responsabilità dei committenti. La Porta lo conferma: c’è chi combatte lo sfruttamento e chi, come la destra, lo trasforma in legge". Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segretria nazionale del Partito Democratico.
«Ogni anno i report dell’Istat sulla povertà ci ricordano che in Italia c’è un dramma che cresce e che il governo continua a ignorare. Oggi, nella Giornata mondiale contro la povertà, dovremmo parlare di soluzioni, ma nella manovra del governo Meloni non c’è nulla. I numeri sono impietosi: 5,7 milioni di persone in povertà assoluta, 2,2 milioni di famiglie che non riescono a sostenere le spese essenziali e 1,3 milioni di minori che crescono senza il necessario per vivere. La destra ha cancellato il Reddito di cittadinanza, precarizzato il lavoro e tagliato welfare e sanità, mentre l’inflazione ha divorato il potere d’acquisto. Il risultato è un Paese più povero, più fragile, più diseguale. Ma la povertà non è una condanna: si può combattere, se c’è la volontà politica di farlo. Serve un piano vero di contrasto, che unisca sostegno economico, inclusione e opportunità di lavoro, e la costruzione di un reddito minimo garantito e stabile, come esiste in tutti i Paesi europei. Perché la povertà non si cancella con gli slogan: si combatte con la giustizia sociale, con politiche che mettano le persone al centro. E questo governo, ancora una volta, sceglie di non farlo». Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria PD, nel presidio contro la legge di bilancio organizzato dalla Rete dei Numeri Pari in Piazza Capranica, a Roma.
«Oggi, nella Giornata mondiale dell’alimentazione, dovremmo ricordarci che in Italia oltre 5 milioni di persone vivono in povertà assoluta, e quindi anche alimentare. Milioni di famiglie che fanno fatica a mettere insieme un pasto, mentre ogni anno la sola GDO butta via oltre 200mila tonnellate di cibo ancora buono”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera e Responsabile Iniziative politiche, Welfare e contrasto alle disuguaglianze del Partito Democratico, all’evento “Il Cibo Giusto per Tutti” promosso dalle Acli a Brescia in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.
"Il Reddito Alimentare, nato da un mio emendamento alla legge di bilancio 2023, andava in questa direzione: un progetto moderno, digitale, capace di unire giustizia sociale e sostenibilità ambientale, recuperando l’invenduto per aiutare chi non ce la fa. Il governo Meloni, invece, lo ha stravolto: una sperimentazione confusa, senza nessun coordinamento e con poche risorse.
Non ci arrendiamo. Il Reddito Alimentare deve tornare a essere quello che doveva essere: una misura strutturale, coordinata e stabile, che renda effettivo il diritto all’alimentazione. Perché il cibo non è carità, è dignità. E la politica, se vuole avere senso, deve garantire che nessuno resti senza».
“È surreale e vergognoso ciò che sta accadendo. Mentre a Prato il procuratore Tescaroli, insieme a Regione Toscana, Asl, forze di polizia, istituzioni e associazioni firma un protocollo per proteggere i lavoratori sfruttati e combattere il caporalato, Fratelli d’Italia approva un emendamento che fa l’esatto contrario: certifica per legge lo sfruttamento. Con l’emendamento Amidei-Ancorotti, il committente nel settore moda potrà liberarsi da ogni responsabilità rispetto agli appalti e ai subappalti. In pratica, potrai vendere un vestito a 500 euro anche se chi lo ha cucito è stato pagato due euro e mezzo l’ora, senza che nessuno possa più controllare. È un colpo di mano indegno che cancella anni di battaglie contro il lavoro nero e il caporalato, e che toglie ogni tutela ai lavoratori, italiani e stranieri.
La Toscana combatte lo sfruttamento, la destra lo promuove. È questa la differenza tra chi crede nella dignità del lavoro e chi difende solo i profitti di pochi. Il governo Meloni si assuma la responsabilità di questa vergogna e ritiri subito quella norma.
“Con un lavoro unitario di Pd, AVS e M5S vogliamo fare quello che la destra non ha mai fatto: mettere la casa al centro del welfare e delle politiche sociali”, così dichiara Marco Furfaro, esponente della segreteria Pd e capogruppo in Commissione Affari Sociali, a margine dell’evento ‘Politiche abitative e disuguaglianze sociali: serve un piano casa pubblico’, organizzato da Unione Inquilini e con la partecipazione degli onorevoli Marco Grimaldi (Alleanza Verdi e Sinistra) e Agostino Santillo (Movimento 5 Stelle), la segretaria nazionale di Unione Inquilini Silvia Paoluzzi e il professor Carlo Cellammare dell'Università La Sapienza di Roma. "Siamo partiti da tre proposte sull'edilizia residenziale pubblica che mantenevano un paradigma comune, rispondendo tutte all'esigenza di sanare una crisi abitativa ormai drammatica. Ci sono punti di convergenza comune e tracce di arricchimento di lavoro reciproche, tra i quali un grande e nazionale piano di edilizia residenziale pubblica che preveda investimenti reali, concreti, ma che riqualifichi e recuperi anche alloggi pubblici euro l’anno per costruire e recuperare alloggi pubblici, sostenendo famiglie e studenti. Il governo Meloni ha scelto la strada dell’indifferenza, tra condoni edilizi e tagli ai fondi. Noi invece vogliamo trasformare la casa in un diritto reale. Perché avere un tetto sopra la testa non è un lusso ma la base della dignità, della sicurezza e della libertà di ogni persona”, ha concluso.
Oggi è un bel giorno! Eugenio Giani e il centrosinistra hanno vinto nettamente le elezioni regionali toscane. Lo scrivo con grande emozione, perché dietro questa vittoria ci sono settimane di strada, chilometri, incontri, piazze, persone, storie che restano addosso. E perché in un Paese dove la destra prova a dividere e a seminare paura, questa terra ha risposto come sa fare lei: con la testa alta e il cuore grande. Ha vinto questa Toscana. Quella che non si piega alla paura, che non si lascia incantare dalla rabbia, che ancora crede nella politica come servizio, come comunità, come speranza, che non cerca capri espiatori, nemici immaginari o colpevoli. So già cosa si dirà: “Eh, ma è facile vincere in Toscana”. Ma non si vince per caso e nemmeno per abitudine. Si vince perché c’è un’idea di mondo che funziona e la mettiamo in pratica: sanità pubblica, diritto allo studio, lavoro dignitoso, welfare e solidarietà. Da qui si riparte. Con coraggio, con passione, con la certezza che un’alternativa a Giorgia Meloni non solo serve ma, se mette in pratica quello che dice, può vincere davvero” così il deputato democratico Marco Furfaro
Mercoledì 15 ottobre 2025 alle ore 11.30 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione 4) si terrà la conferenza stampa dal titolo “Dati reali, politiche abitative: serve un piano casa pubblico che superi le disuguaglianze sociali”, durante la quale saranno presentate le proposte per superare l’emergenza abitativa in Italia, e dare dignità a chi oggi vive nell’incertezza.
Interverranno Silvia PAOLUZZI (Segretaria Nazionale Unione Inquilini), Carlo CELLAMARE (Professore Università La Sapienza), Agostino SANTILLO (Deputato M5S), Marco FURFARO (Deputato PD), Marco GRIMALDI (Deputato AVS).
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