“La digitalizzazione porta nuove sfide, ma anche opportunità che non possiamo ignorare per la sicurezza sul lavoro". Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico e presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro, è intervenuta alla presentazione della ricerca del Progetto PrePara con INAIL, Fondazione Di Vittorio, Sapienza Università di Roma, IAL e il coinvolgimento di CGIL, CISL e UIL, al Politecnico di Milano.
"Il badge elettronico di cantiere, il tesserino parlante e i dispositivi digitali di segnalazione potrebbero evitare tragedie come Brandizzo. È urgente applicare le conclusioni della Commissione d'inchiesta sulla sicurezza sul lavoro, partendo dalle grandi aziende come RFI. Eppure, le nostre proposte per rendere obbligatori questi strumenti non sono stati minimamente considerati dal Governo in Legge di Bilancio. Chi ha paura della trasparenza e della sicurezza?"
Gribaudo ha poi rilanciato la proposta di una Procura unica del Lavoro per migliorare le indagini sugli infortuni e garantire giustizia alle vittime: "Le piccole procure spesso mancano di competenze tecniche. Con la digitalizzazione, sarà sempre più essenziale saper interpretare dati e tecnologie per tutelare i lavoratori".
"Non è la tecnologia il nemico, ma l’assenza di regole e di una cultura della sicurezza", ha concluso Gribaudo.
Nessuna eliminazione del numero chiuso per Medicina
“Questo disegno di legge è un bluff che sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l'ingresso a Medicina: il governo chiede una delega sostanzialmente in bianco al Parlamento e, con la clausola di invarianza finanziaria, scarica sulle università, gli studenti e la famiglie gli effetti nefasti di questo provvedimento”. Lo dice la deputata dem Irene manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura, intervenendo in Aula sul disegno di legge di delega al governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia,
“Nel passaggio tra Senato e Camera – continua la parlamentare Pd - ci saremmo aspettati che la commissione avesse potuto affrontare alcuni aspetti critici del provvedimento che avevamo provato a risolvere attraverso i nostri emendamenti, ma così non è stato. Nessuno del Pd sta difendendo lo status quo dell'accesso ai corsi della facoltà di medicina nelle università ma è chiaro che questo provvedimento non affronta nel merito le modalità d'accesso universitario e, in nessun modo, abolisce il numero chiuso”. “ Questa delega in bianco peggiora l’ esistente senza affrontare nessuno dei problemi che riguardano il servizio sanitario nazionale. Siamo di fronte ad una legge bluff che fallisce tutti gli obiettivi che a parole si pone”, conclude Manzi.
“Esprimiamo solidarietà ai giornalisti e a tutto il personale dell'agenzia Dire che non percepisce retribuzione da due mesi. In questa legislatura abbiamo presentato anche alcuni atti di sindacato ispettivo chiedendo al governo di attenzionare questa delicata situazione che riguarda una delle più importanti agenzie di stampa del Paese. La situazione necessita di risposte immediate e di un ripristino delle condizioni di normalità per questi lavoratori che non possono essere lasciati soli”.
Così il deputato democratico Marco Sarracino, della segreteria nazionale del Pd.
“Il ministro Zangrillo annuncia un nuovo decreto sulla Pubblica Amministrazione nel consiglio dei ministri di giovedì. Nel frattempo quello precedente, varato dallo stesso Consiglio dei Ministri, ormai quattro settimane fa non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Praticamente siamo davanti a un vero e proprio cortocircuito legislativo che impedisce al Parlamento di lavorare bene e soprattutto lascia nella precarietà decine di migliaia di lavoratori del pubblico impiego. E’ inaccettabile questo modo di gestire un comparto così delicato che ha bisogno di certezze e non di propaganda”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Da più di due anni, dall’inizio di questa legislatura, tento di far luce sui continui episodi criminali che si verificano nel Salento. Interrogazioni su interrogazioni per chiedere al Ministro Piantedosi di fare luce su questa inquietante scia di sangue e violenza che suggerisce un forte ritorno della criminalità organizzata nel nostro territorio. Purtroppo, però, ad oggi il Ministro non si è degnato nemmeno di una risposta. In questi giorni scopriamo, per giunta, che lo stesso Ministero avrebbe in programma un piano di “razionalizzazione” dei Reparti Prevenzione Crimine che comporterebbe la chiusura della sede di Lecce e di quella di San Severo. Si tratta di una notizia incredibile, che non tiene minimamente conto della situazione di seria difficoltà che vivono le forze dell’ordine del territorio e della profonda preoccupazione che colpisce la nostra comunità. Comincio ad avere la sgradevole sensazione di una generale sottovalutazione da parte del Governo del rischio recrudescenza di fenomeni criminali in aree che, nonostante il lavoro straordinario della Procura e delle Forze dell’Ordine, sono esposte a fenomeni inquietanti. I clamorosi sequestri di droga, le continue intimidazioni a danno di cittadini e amministratori, le tante, tantissime denunce che ormai non vengono più presentate da cittadini che sentono tornare una pressione mafiosa che speravamo di aver dimenticato, obbligano tutti ad alzare il livello di allarme. Sono certo che i colleghi di centrodestra vorranno unirsi a me per impedire un segnale di preoccupante disimpegno e per chiedere che si torni indietro su una decisione che sarebbe miope e pericolosa per la legalità e la sicurezza pubblica del Salento.”
Così Claudio Stefanazzi, deputato leccese del Partito Democratico.
“I dati diffusi dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma sull’aumento delle diagnosi di disturbi del comportamento alimentare sono preoccupanti. In cinque anni, dal 2019 al 2024, le diagnosi annuali di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) sono aumentate del 64% circa. E’ un dato impressionante, davanti al quale il Governo deve assumere un impegno concreto per rafforzare il contrasto dei disturbi, specie nelle giovanissime generazioni”. Lo dichiara in una nota la capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza Michela Di Biase.
“Sto depositando un’interrogazione urgente al Ministro Schillaci – sottolinea la deputata Pd - perché i numeri diffusi dal Bambino Gesù, al pari di quelli emersi oggi in conferenza stampa per l’avvio della settimana del Fiocchetto Lilla, indicano chiaramente che manca uno sforzo concreto per assicurare risorse stabili e uniformità territoriale nell’accesso alle cure. I dati evidenziano un aumento dell'incidenza dei disturbi alimentari in età pediatrica e adolescenziale – aggiunge Di Biase – ecco perché servono subito risorse certe e strutturali. A ciò si aggiunga l’assenza di una rete territoriale omogenea per la presa in carico dei pazienti, con Regioni che non hanno centri specializzati ed altre, si veda la Regione Lazio, che sono in attesa di veder potenziati i servizi”.
“Il Ministro ci ascolti - conclude la deputata Di Biase -, bisogna interrompere le migrazioni sanitarie a cui sono costrette migliaia di famiglie. Ogni Regione deve arrivare ad essere dotata di centri dedicati ai disturbi del comportamento alimentare”.
“Il ridimensionamento della TGR da parte della Rai mortifica l’informazione locale e viola il contratto di servizio. Invece di valorizzare le sedi regionali, si penalizza una delle testate più importanti del servizio pubblico. Esprimiamo piena solidarietà ai giornalisti della TGR, in stato di agitazione con cinque giorni di sciopero, e chiediamo che si sblocchi la Commissione di Vigilanza Rai, paralizzata dai veti della maggioranza. Il crollo degli ascolti e la crisi di testate come TGR e Rai Parlamento non possono essere ignorati. Il centrodestra sta scientemente indebolendo il servizio pubblico. Partendo dalla vertenza TGR, serve un dibattito sul futuro della Rai. A marzo la Camera esaminerà la nostra mozione per recepire il Media Freedom Act e rilanciare il ruolo della Rai, tutelando chi vi lavora” così i parlamentari del Pd componenti della commissione di vigilanza Rai
“Esprimiamo piena solidarietà ai giornalisti, grafici e a tutto il personale dell’agenzia Dire, costretti a vivere una situazione ormai insostenibile a causa del mancato pagamento degli stipendi per due mesi. Il lavoro e la professionalità di questi lavoratori non possono essere calpestati né subordinati a dinamiche aziendali e istituzionali che non tengano conto della loro dignità e dei loro diritti fondamentali.
Chiediamo all'editore di saldare immediatamente quanto dovuto e di garantire la massima trasparenza sulla situazione economico-finanziaria dell’azienda. Allo stesso tempo, chiediamo al Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria di agire rapidamente per evitare che questa situazione ricada ancora sulle spalle dei lavoratori”. Così una nota della Capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga.
Servono più fondi e strutture ad hoc
“I disturbi del comportamento alimentare costituiscono delle malattie ben precise che hanno bisogno di una continuità e di assistenza da parte di professionisti preparati. Non sono disturbi che possono essere presi sottogamba perché portano a conseguenze anche molto gravi nei pazienti affetti da questo tipo di disturbo fino alla morte.
Già da più di un anno noi abbiamo una richiesta molto precisa che portiamo avanti assieme alle associazioni che si battono su questo tema: aumentare fondi e creare strutture ad hoc dedicate a questa malattia. Mancano da tre anni i decreti attuativi della legge 234 del 2021 con la quale si assegnava un capitolo autonomo dei livelli di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare. In Italia sono 4 milioni le persone affette da disturbi del comportamento alimentare a fronte di un numero davvero troppo esiguo di strutture sanitarie specializzate sul tema.
Ad oggi le strutture ad hoc che si occupano specificatamente di questo problema sono solo 135 distribuite in tutta Italia e sono molto mal distribuite fra le Regioni. Questo comporta moltissimi problemi fra cui liste di attesa interminabili e mancato accesso alle cure. Questa malattia sta diventando generazionale e fa 4 mila vittime ogni anno. Non possiamo tacere e far finta di nulla. Noi delle opposizioni continueremo uniti anche alle associazioni la nostra mobilitazione in Parlamento e nella piazze”. Lo ha detto Rachele Scarpa Deputata e Responsabile giovani e salute del Pd a margine della conferenza stampa delle opposizioni organizzata a Montecitorio in occasione della Giornata del fiocchetto lilla, per la sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare.
“L’export del Nord Ovest crolla del 2%, con un -0,9 da Piemonte, Basilicata, Campania e Abruzzo solo per l’automotive, ed è una pessima notizia che si lega in generale a tutto il Paese ma che non mi stupisce” - così si è espressa Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, sui dati ISTAT sul commercio estero, che registrano un -0,4% nel 2024.
“La crisi che l’industria dell’auto sta vivendo nella nostra Regione - continua la parlamentare piemontese - è innegabilmente collegata a una mancanza di prospettive e di piani strategici che mostrano tutta l’inadeguatezza di questo Governo che a ottobre ha tagliato il fondo di ben 4,6 miliardi per il settore e alle vertenze che ci raccontano condizioni di lavoro precarie, cassa integrazione e diritti mancati per lavoratori e lavoratrici.”
“All’Italia servono strategie chiare, non propaganda: i nodi vengono sempre al pettine con dati oggettivi, cos’altro serve per cambiare direzione? L’unica certezza è che il Governo di Giorgia Meloni e quello regionale di Alberto Cirio si stanno dimostrando inadeguati” conclude la deputata dem.
Oggi, martedì 11 marzo alle ore 10.30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si terrà la conferenza stampa "4 milioni di voci inascoltate – Il diritto negato alla cura dei disturbi alimentari". L’evento vedrà la partecipazione di parlamentari, esperti e attivisti impegnati nella lotta per il riconoscimento del diritto alla cura per chi soffre di disturbi alimentari.
Interverranno: Rachele Scarpa (PD), Andrea Quartini (M5S), Luana Zanella (AVS), Maria Elena Boschi (IV), Elena Bonetti (AZ), Riccardo Magi (+EU), Paolo Notarnicola (Rete Studenti Medi), Stefano Tavilla (Fondazione Fiocchetto Lilla), Celeste Manzi (Animenta), Maruska Albertazzi (Regista).
L’incontro vuole accendere i riflettori sulla mancanza di adeguati percorsi di cura per milioni di persone che lottano quotidianamente contro i disturbi alimentari, una vera e propria emergenza sanitaria e sociale.
Per partecipare, inviare una mail a: furfaro_m@camera.it.
Nell’incontro di oggi tra la Commissione Periferie e la giunta di Milano si è toccato anche il tema del Salva Milano. Il Salva Milano è il caso più noto alla cronaca di un problema nazionale esteso e grave e che provoca continui cortocircuiti normativi, contenziosi, blocchi di interventi. Il problema è l’assenza di una giusta normativa urbanistica che detti una cornice nazionale semplice ma che dia chiari indirizzi alle Regioni e alle grandi città. Se non si affronta questo tema avremo ancora decine di Salva Milano sparsi per l’Italia. E non è un problema di generica rigenerazione urbana, ma di governo del territorio. Qualcosa di molto più esteso, che riguarda la vita sociale ed economica del Paese nel suo insieme”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Il ministro Adolfo Urso, come al solito, sostiene che il piano di Eni è lo strumento idoneo a garantire la riconversione in chiave green degli stabilimenti italiani. Ma a noi interessa che, assieme a questo, il governo assicuri non solo la piena garanzia occupazionale dei lavoratori ma anche il rilancio della riconversione ecologica e industriale e della riqualificazione, in particolare per quanto riguarda gli impianti di Priolo Gargallo, Siracusa, Ragusa ma anche di Milazzo e Termini Imerese. Stiamo parlando, tra lavoratori diretti e indotto, di migliaia di persone. Per questo il primo atto deve essere lo stop alla chiusura degli impianti della chimica di base entro il 2025”. Lo dichiarano il senatore Antonio Nicita, il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale in occasione del tavolo Versalis (gruppo Eni) in corso al Mimit.
“Come Pd siamo e saremo al fianco dei lavoratori - aggiungono - che nei mesi scorsi, con i sindacati, sono scesi in piazza. E insistiamo perché il governo imponga alla sua partecipata, Eni, perché il piano di riconversione non sia un piano di dismissione, per cui alla fine gli investimenti netti di ENI si riducono. Occorre rilanciare il ruolo strategico di una chimica di base ambientalmente sostenibile e semmai affiancare a questa nuovi investimenti, non sostituirla, prevedendo contemporaneamente – concludono - la tutela e lo sviluppo dei territori interessanti con la necessaria salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.
Subito risposte strutturali
“I dati sull’esplosione della Cassa integrazione tra gennaio e febbraio squarciano il velo di propaganda della destra al governo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno siamo a più 39%. Significa che soprattutto il settore manifatturiero è in grande sofferenza. Il Governo usi al primo provvedimento utile tutte le leve per dare risposte strutturali a una crisi duratura visto il crollo della produzione industriale negli ultimi 23 mesi. Non si può più aspettare”.
Così la deputata democratica, Cecilia Guerra, responsabile Lavoro Pd, e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Domani, 11 marzo alle ore 10:30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si terrà la conferenza stampa "4 milioni di voci inascoltate – Il diritto negato alla cura dei disturbi alimentari". L’evento vedrà la partecipazione di parlamentari, esperti e attivisti impegnati nella lotta per il riconoscimento del diritto alla cura per chi soffre di disturbi alimentari.
Interverranno: Rachele Scarpa (PD), Andrea Quartini (M5S), Luana Zanella (AVS), Maria Elena Boschi (IV), Elena Bonetti (AZ), Riccardo Magi (+EU), Paolo Notarnicola (Rete Studenti Medi), Stefano Tavilla (Fondazione Fiocchetto Lilla), Celeste Manzi (Animenta), Maruska Albertazzi (Regista).
L’incontro vuole accendere i riflettori sulla mancanza di adeguati percorsi di cura per milioni di persone che lottano quotidianamente contro i disturbi alimentari, una vera e propria emergenza sanitaria e sociale.