"Ormai è chiaro, i diritti dei minori sono fuori dagli obiettivi del governo Meloni. Quando si tratta di trovare risorse e investimenti tagliano i fondi ed i progetti per l'infanzia. È una vergogna". Così la capogruppo Pd in commissione Infanzia e Adolescenza, Michela Di Biase, commentando lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo nazionale Infanzia e Adolescenza.
"Il mese scorso i tagli in finanziaria al fondo per la povertà educativa - ha proseguito la deputata Pd - oggi abbiamo appreso dei tagli sul fondo per l'Infanzia che viene ripartito annualmente alle città metropolitane. Quasi 1,5 milioni di euro di decurtazioni che si abbatteranno sui progetti che i comuni attuano per le politiche di inclusione e sostegno. Questo Governo non si smentisce mai: da una parte nomina commissari per annunciare l'intenzione di volersi occupare di periferie, come hanno fatto con il decreto Pnrr, e poi taglia le risorse per i progetti per i più giovani che vivono proprio in questi territori. Un governo di slogan, nessun atto concreto" ha concluso Di Biase.
deputati del Partito Democratico Simiani, Ascani, Curti, Manzi e Stumpo riaffermano che il parere favorevole sullo schema di decreto di nomina dei Commissari straordinari per la riqualificazione della Strada Statale 106 Jonica e il corridoio Tirrenico-Adriatico E78 Grosseto-Fano, va condizionato allo stanziamento di risorse finanziarie congrue e adeguatamente pianificate nel tempo. "Il completamento di opere strategiche come queste richiede un impegno economico stabile, senza il quale verrebbero compromessi sviluppo, sicurezza e competitività dei territori coinvolti. Il Governo garantisca il supporto necessario," concludono i deputati Pd.
In questi anni il Pd ha evidenziato le insopportabili forzature e le illegittimità che il governo ha sulle procedure relative al ponte dello Stretto. A partire da quella dell'aggiudicatario, avete scelto in violazione di tutte le procedure, il contraente, che aveva perso il giudizio di primo grado e avete stabilito un importo superiore a ben 5 volte il costo originario dell'opera. A nessun cittadino verrebbe consentito di costruire un'immobile su una faglia attiva e men che mai esitare un progetto con 62 prescrizioni di carattere ambientale”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo in replica al ministro Pichetto Fratin nel Question Time alla Camera.
“Andava fatta la VAS (valutazione ambientale strategica) – continua il capogruppo Pd in Commissione Trasporti - e una nuova VIA (valutazione impatto ambientale) non integrativa a quella abbondantemente scaduta. E invece in continua violazione delle norme comunitarie scegliete sempre scorciatoie che vi porteranno a sbattere contro una pronuncia della Corte di Giustizia europea”. “Mentre questo governo continua a promettere di realizzare il ponte, i siciliani, in questo momento, non hanno neanche un treno che colleghi Palermo a Catania e gli studenti non hanno neanche un servizio di trasporto pubblico locale che li faccia arrivare puntuali a scuola. Il progetto del ponte non potrà essere approvato senza il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e senza la verifica di ottemperanza attenta e minuziosa delle 62 prescrizioni della commissione VIA”, conclude Barbagallo.
“Nel novembre 2024 è stato pubblicato il parere n. 19 della Commissione Via e Vas sul Ponte sullo Stretto di Messina definendola un'opera inutile, costosa e pericolosa. Il citato parere rileva la non ottemperanza delle prescrizioni poste nel 2003 al progetto preliminare e pone 62 prescrizioni all'attuale progetto definitivo aggiornato che confermano tutte le eccezioni sollevate dalla città metropolitana di Reggio Calabria e dalla città di Villa San Giovanni. Permangono dubbi circa la sicurezza sismica dell'opera, data l'ubicazione in una delle aree a più alto rischio sismico del continente europeo. Per non parlare della circostanza che uno dei piloni del ponte, in località 'Cannitello', sorgerà su una faglia attiva”. Così il deputato dem Marco Simiani intervenendo alla Camera durante il Question Time al ministro Pichetto Fratin.
“Dove risiede la vostra granitica certezza – continua il capogruppo Pd in Commissione Ambiente – che il progetto del Ponte sia esente da rischi senza avere affidato all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia uno studio relativo al rischio sismico dell'opera?”
"Voglio ringraziare don Antonello che ha avuto il coraggio di scrivere queste storie, un parroco che sa ascoltare e sa stare vicino alle persone, a tutte le persone, da quella più illustre, alla persona più debole. Quel che ha detto don Antonello richiama quello che ha detto il Papa domenica sera. Il libro inizia con quattro parole fondamentali: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Non c'è un uomo che abbia un colore, c'è un uomo indipendentemente dal colore. Questo è fondamentale soprattutto in un territorio come il nostro - il casertano - dove c'è un problema grossissimo di migranti, circa 20 mila migranti non registrati, come se non esistessero. Ma nel frattempo il comune parallelamente deve offrire dei servizi. La nostra forza è proprio l'integrazione, l'accoglienza, la capacità di ascoltare queste persone, aprirci. Non dobbiamo giocare sulla paura e chiuderci, perché le guerre arrivano quando si costruiscono muri, non popoli". Lo ha detto Stefano Graziano, deputato Pd e capogruppo Pd in commissione Difesa, partecipando alla conferenza di presentazione del libro di don Antonello Giannotti "Quanto vale la vita di un uomo".
“Anche questa volta alle promesse non seguono i fatti: il governo ha ridotto lo stanziamento del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza di oltre 1,4 milioni per il solo 2024. Il fatto di aver tagliato le risorse del fondo per il contenimento della spesa è una sciagurata scelta che ancora una volta penalizza i comuni, che avranno meno risorse e saranno costretti a ridurre o contenere i servizi rivolti all'infanzia e all'adolescenza.” Così la deputata dem Ilenia Malavasi sul Fondo nazionale per l'infanzia.
“Del resto – continua la parlamentare - che questo governo non sia interessato a bambine e bambini, ragazzi e ragazze ci è ben chiaro, a partire dai tagli asili nido, tagli alla scuola, dall'assenza di progetti sulla genitorialità e dal fatto di non prestare alcuna attenzione alla necessità di potenziare i servizi sociali”. “Alla fine il governo parla tanto di famiglie, ma poi nei fatti non fa nulla per sostenerle e continuano a tagliare servizi e risorse ai comuni. Da questi tagli è chiaro capire che le priorità sono sempre altre”, conclude Malavasi.
"Noi non vogliamo e non possiamo rassegnarci e cedere all'idea dell'inevitabilità della guerra. Lei, signor Ministro, ha attaccato Borrell prima. Io le dico che ci preoccupano molto le dichiarazioni di oggi della nuova alta rappresentante della politica estera e di sicurezza comune, Kallas, che dice che dobbiamo prepararci alla guerra. Noi dobbiamo prepararci alla pace, perché la politica oggi parla di negoziato, ne parlano tutti. Ne parla Zelensky. Un negoziato che non si risolverà in 24 ore, come prometteva Trump prima del suo insediamento”. Così il deputato dem Peppe Provenzano nella dichiarazione di voto di astensione del Pd sulle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per la proroga degli aiuti militari all’Ucraina.
“Sarà un negoziato difficile, durissimo – continua il responsabile Esteri del Pd - per il quale tutti pagheranno, pagheremo, un prezzo. Non c'è nessuna ragione per cui accanto all'impegno nel sostenere militarmente l'Ucraina, l’Europa, che più di tutti subisce i costi umani, economici, sociali e persino politici del protrarsi della guerra, non si impegni in un'iniziativa politica per la pace”. “Al negoziato non era meglio arrivare prima di Trump? Se avessimo avuto un maggiore protagonismo dell'Europa a quel tavolo, le ragioni dell'Ucraina non sarebbero state difese meglio? Lei è preoccupato per il nostro continente. Lo siamo anche noi, Ministro. Ma il suo governo partecipa all'indebolimento della solidarietà europea che invece proprio oggi è ancora più necessaria”, conclude Provenzano.
Vigileremo su intervento governo per scongiurare incremento età pensionabile.
“Abbiamo chiesto conto al governo del pasticcio combinato sui requisiti anagrafici per andare in pensione. Ancora una volta hanno scaricato sull’Inps derubricandolo a errore tecnico. Tant’è che stiamo chiedendo di poterne audire il Presidente. In realtà è chiaro che c’è una divergenza tra Lega e Fratelli d’Italia che in questi giorni è tornata più volte a ribadire che prima di tutto vanno visti i costi. Durigon ci ha ribadito nella risposta che ci sarà un intervento legislativo per scongiurare l’incremento dell’età pensionabile sulla base dell’aspettativa di vita. Lo prendiamo in parola e vigileremo. Speriamo solo che non finisca come la promessa di abolire la Fornero. Che a quanto risulta a noi e a milioni di Italiani è rimasta in piedi nonostante le campagne elettorali della destra”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, a margine del Question Time in commissione al sottosegretario al Lavoro e alle Politiche, Claudio Durigon.
“Finalmente la Laguna di Orbetello potrà dotarsi di una nuova governance stabile che avrà il compito di monitorare l’ecosistema e programmare gli interventi necessari per salvaguardare un territorio fragile e prezioso”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente Marco Simiani sull’approvazione definitiva dalla sua proposta di legge sul Consorzio della Laguna di Orbetello, sancita oggi martedì 22 gennaio dall’Aula del Senato. Il provvedimento era stato approvato da Montecitorio in prima lettura nello scorso mese di ottobre.
“L’approvazione di questa legge, ottenuta grazie al contributo costruttivo di tutto il Parlamento, è un punto di partenza per dare un futuro alla Laguna, quale volano di crescita economica, sociale ed occupazionale. I mutamenti climatici e la mancanza di enti stabili strutturati di controllo hanno infatti messo a rischio, negli scorsi anni ed in numerose occasioni, la sostenibilità ambientale del territorio. E’ ora necessario che il Consorzio parti prima possibile e che vengano stanziate risorse adeguate, rispetto a quelle attuali, per garantire un gestione ottimale di progetti ed interventi”: conclude Marco Simiani.
"La vicenda della scarcerazione e del rimpatrio del generale libico Almasri, accusato di crimini gravissimi come torture, violenze sessuali e traffico di esseri umani, è una pagina oscura per il nostro Paese. Il rilascio di un individuo ricercato dalla Corte Penale Internazionale rappresenta un atto gravissimo che calpesta la giustizia internazionale e i principi fondamentali del diritto. È inaccettabile che l’Italia, anziché collaborare con gli organismi internazionali, scelga di rimpatriare un criminale con tanta fretta. Per questo motivo chiediamo alla presidente Giorgia Meloni di riferire immediatamente in Parlamento per chiarire chi ha autorizzato questa decisione e perché l’Italia ha scelto di non rispettare i propri obblighi internazionali dando, di fatto, un grave schiaffo alla Cpi. La complicità con chi viola i diritti umani è indegna di un Paese che si definisce democratico e rispettoso delle leggi internazionali. Questa vicenda non riguarda solo la giustizia, ma anche la dignità e la credibilità dell’Italia a livello internazionale”, così il capogruppo democratico nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
"Le dichiarazioni dei ministri Pichetto Fratin e Lollobrigida sull’emergenza del granchio blu e sulla devastazione della produzione di vongole in Italia sono l’ennesima conferma dell’inadeguatezza del Governo nel gestire questa crisi. Mentre i ministri si autoincensano, la realtà parla di un colpevole ritardo nell’intervenire e di gravi inefficienze che hanno lasciato pescatori e imprese completamente soli ad affrontare perdite enormi. La mancanza di una risposta tempestiva ha già portato alla chiusura di 800 partite IVA solo nel Delta polesano e ferrarese, compromettendo un settore che da decenni è leader europeo nella produzione ed esportazione di vongole e che oggi rischia di scomparire. Soprattutto, è stata ormai azzerata la produzione della vongola verace, vera eccellenza del Bassopolesine, che era leader per l’esportazione in Europa. A evitare una vera e propria catastrofe sono stati i pescatori, che dobbiamo tutti ringraziare. Pur lasciati soli e di fronte al vuoto nel quale sono caduti i loro appelli, lanciati nel corso di due lunghi anni, sono rimasti sul territorio, lavorando, individuando soluzioni e non mollando. Grazie a tutti loro. Ci auguriamo che il Governo abbia finalmente cambiato rotta, riconoscendo ai produttori di vongole le ingenti perdite subite e sostenendo concretamente un piano efficace per salvaguardare questa eccellenza nazionale," così la deputata democratica Nadia Romeo.
“Sul conflitto russo ucraino manca una forte iniziativa diplomatica per la pace da parte del Governo. Manca un maggior protagonismo dell’Italia e dell’Europa nella gestione del conflitto. Se ci fosse stato un maggior protagonismo dell’Europa il tavolo della pace sarebbe stato più forte. Invece l’Europa viene sempre più indebolita da sovranismi. Bisognava e bisogna lavorare di più per una difesa comune europea e una politica estera comune e non si può non difendere l’Ucraina, perché è un popolo aggredito. In Italia dobbiamo al contempo realizzare le condizioni per una maggiore sovranità nazionale e porre le condizioni di pace, una pace duratura”. Lo ha detto intervenendo in aula Stefano Graziano capogruppo pd in commissione difesa di Montecitorio dichiarando che il gruppo del PD sosterrà convintamente la propria risoluzione sull’Ucraina e si asterrà sulla risoluzione di maggioranza.
Una vicenda surreale e inquietante scuote il rispetto delle norme internazionali e dei diritti umani: il generale libico Najeem Osema Almasri Habish, accusato di torture, violenze sessuali e traffico di esseri umani, viene arrestato a Torino e, nel giro di 24 ore, rimesso in libertà. Non solo: Almasri, su cui grava un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, viene immediatamente rimpatriato, sottraendolo a ogni possibilità di giustizia. Siamo davanti all’ennesima dimostrazione di un governo forte con i deboli e servile con i forti. Almasri non è un criminale qualsiasi, ma un perno del sistema di gestione dei flussi migratori della Libia, un sistema che il governo italiano sostiene con i nostri soldi e che produce sistematiche violazioni dei diritti umani. La liberazione di questo criminale serve a tenere in piedi la macchina di propaganda del governo: raccontano di aver rallentato i flussi, mentre si girano dall’altra parte davanti a chi quei flussi li alimenta.
Quando si tratta di difendere i diritti umani e rispettare la giustizia internazionale, il governo si dimostra pericolosamente negligente. Meloni e il suo esecutivo preferiscono chiudere entrambi gli occhi sulle violazioni dei diritti umani pur di sostenere una politica fallimentare e disumana. Chi ha deciso di rimandare in libertà Almasri? Come è possibile che un criminale ricercato dalla Corte Penale Internazionale sia stato rilasciato con tanta facilità? Questo governo deve assumersi la responsabilità politica di coprire un pericoloso trafficante. Giorgia Meloni deve riferire immediatamente in Parlamento. L’Italia non può essere complice di chi calpesta i diritti umani e ostacola la giustizia internazionale. Questa battaglia riguarda la dignità del nostro Paese e il rispetto dei Trattati a cui aderiamo.
"Com'è possibile che il governo che doveva dare la "caccia ai trafficanti su tutto il globo terracqueo" ha permesso la liberazione del torturatore Almasri consentendogli di tornare in Libia, a quanto pare, con un aereo dell’aeronautica militare italiana?
Su Almasri prende un mandato di cattura emessa dalla Corte penale internazionale che l'Italia ha il dovere di rispettare. È accusato di torture, sparizioni forzate, violenze di ogni genere inflitte ai migranti detenuti in uno dei tanti campi libici dove si consumano crimini efferatissimi. Un sistema del tutto funzionale al traffico di esseri umani. Perché è stato liberato?
Le ricostruzioni dei giornali di oggi che parlano di "pressioni della Libia a suon di barconi e allusioni ai dossier bilaterali" con riferimento all'energia e alla ricostruzione sono inquietanti.
L'Italia è sotto scacco dei malavitosi libici coinvolti nel traffico dei migranti? Il governo chiarisca immediatamente". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.