n. 4 - 2 dicembre 2022

LA DESTRA DICE NO AL SALARIO MINIMO

Continueremo la battaglia

Il no alla nostra mozione per l’introduzione del salario minimo dimostra la distanza della maggioranza di governo rispetto a una questione cruciale per la nostra società. Dicono infatti no a una scelta in grado di restituire dignità al lavoro, di combattere inaccettabili disuguaglianze e che darebbe vita a una competitività capace di dare impulso a uno sviluppo reale e non basato sulla contrazione del costo del lavoro. La nostra battaglia per un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese, però, non si ferma certo qui.

TEMI DELLA SETTIMANA

SOSTENERE IL POPOLO UCRAINO, MASSIMO IMPEGNO PER CESSATE IL FUOCO

Approvata alla Camera la nostra mozione

La guerra scatenata dalla Federazione russa contro l’Ucraina in maniera ingiustificata e illegale non è un conflitto tra due Stati, ma una guerra di aggressione, un’invasione violenta, in cui gli attacchi che si stanno susseguendo in queste ore, in questi giorni, non distinguono tra obiettivi militari e civili ucraini. La strategia politica russa è imperniata sulla logica di potenza. Il Partito democratico non ha oggi bisogno di capriole o di abiure. Per noi è sempre stata netta in questi nove mesi la richiesta di un cessate il fuoco e l'avvio di un negoziato, presupposto immancabile per una conferenza di pace. Siamo soddisfatti per l’approvazione della nostra mozione, un testo che tiene insieme due urgenze: sostenere con ogni mezzo necessario la resistenza del popolo ucraino aggredito; sviluppare il massimo impegno nazionale e internazionale per giungere all’immediato cessate il fuoco, all’avvio del negoziato diplomatico e a una conferenza di pace rispettosa dei principi di libertà e indipendenza.

 

VICINI ALLE FAMIGLIE COLPITE DALLA TRAGEDIA DI ISCHIA

Mai più condoni, risorse in Manovra per cura territorio

Intervenendo in Aula durante l’informativa del ministro Musumeci sulla tragedia di Ischia, abbiamo ribadito che è necessario: accelerare la messa in sicurezza del territorio, procedere con una legge contro il consumo di suolo e approvare al più presto il piano nazionale di adattamento climatico. Ma soprattutto utilizzare la prossima legge di Bilancio per destinare tutte le risorse a disposizione del Parlamento per rafforzare la prevenzione del dissesto idrogeologico, ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e dedicare cura al territorio, evitando di disperderle in opere inutili e dannose. 

 

 

RAFFORZARE LE ISTITUZIONI EUROPEE

Arginare egoismi nazionali

La fragilità delle istituzioni europee dipende spesso dal prevalere delle gelosie e degli egoismi delle nazioni. Soltanto quando saremo in grado di costruire politiche comuni, allora l’Europa sarà più forte e saranno anche più forti gli interessi del nostro Paese. Per questo abbiamo chiesto al governo di impegnarsi a ratificare la riforma del Trattato istitutivo del Mes, anche per contribuire al rafforzamento del sistema finanziario dell'eurozona. Non solo, con la nostra mozione chiedevamo di attivare il processo di riforma del Patto di stabilità e crescita per coniugare la riduzione del debito con le esigenze di politiche di investimenti e sviluppo, in particolare nei settori sociali e della transizione ambientale e digitale. Ma il centrodestra ha votato contro, bocciandola nostra mozione.

 

REGOLAMENTO DELLA CAMERA DOPO LA RIDUZIONE DEI DEPUTATI

Modifiche approvate all’unanimità ma ancora insufficienti

Via libera unanime da parte della Camera con 266 sì e nessun voto contrario ad alcune modifiche del Regolamento per adeguarlo alla riduzione del numero dei deputati, in vista di una riforma più complessiva sulla quale continuerà a lavorare la Giunta del Regolamento.

L'intesa tra i gruppi, infatti, prevede che, una volta approvata questa riforma, che è minimale e per certi aspetti insufficiente, si proceda a una discussione più ampia e profonda per fare in modo di razionalizzare i lavori di questo ramo del Parlamento. Con gli obiettivi di: limitare quanto più possibile il trasformismo e, quindi, il passaggio dei deputati da un gruppo ad un altro; individuare degli iter legislativi preferenziali che possano limitare l'uso e l'abuso della decretazione d'urgenza; rafforzare la funzione di controllo del Parlamento sull'attività del governo; e infine superare le tante disposizioni desuete che ci sono ancora oggi.

 

 

IN RICORDO DI ERNESTO ABATERUSSO

Ci stringiamo al dolore della famiglia

Ernesto Abaterusso era una persona combattiva, capace di sprazzi di ironia tipici di un uomo della terra del profondo Sud e di generosità nello scontro politico, senza mai tirarsi indietro se c'era da affermare un punto di vista critico e autonomo. È stato militante e uomo delle istituzioni insieme, costruttore di mille vertenze e allo stesso tempo uomo colto e curioso, profondamente legato alla Puglia, come teatro principale della sua battaglia delle idee. Fu deputato nell'XI e nella XIII legislatura, sindaco della sua Patù e consigliere regionale, militante e dirigente del PCI. Ci stringiamo al dolore della famiglia.

QUESTION TIME

DAL GOVERNO NESSUNA RISPOSTA SU CONSUMO DI SUOLO E RIGENERAZIONE URBANA

La tragedia che sta vivendo la popolazione di Ischia conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una normativa nazionale sul consumo di suolo. Durante il question time abbiamo chiesto al ministro Pichetto Fratin se intenda promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per raggiungere l'obiettivo di «consumo di suolo zero al 2050» e quali iniziative intenda adottare per aggiornare e approvare senza indugi il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Purtroppo la risposta del ministro è stata del tutto insoddisfacente.  Del resto nella relazione sulle linee programmatiche del suo governo la presidente Meloni ha completamente disatteso la conoscenza stessa del tema del dissesto idrogeologico. C’è voluta l’ennesima tragedia di Ischia, e prima ancora delle Marche, a ricordarci che il nostro Paese è estremamente fragile.

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    IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

    Riordino Ministeri
    Da lunedì, esame e votazioni sul provvedimento recante disposizioni per il riordino delle attribuzioni dei ministeri.

     

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