n. 114 - 16 maggio 2025

IL NUOVO DECRETO ALBANIA È UNA TRAGICA FARSA

Diritti umani calpestati ed enorme spreco di risorse pubbliche

 

Il cosiddetto decreto Albania, varato dal governo Meloni e approvato in prima lettura dalla Camera, è un provvedimento che di fatto trasforma i centri realizzati in Albania in Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr).

Il Partito democratico ha votato contro questo decreto-legge, ritenendolo una gigantesca toppa, addirittura peggiore del buco, che il governo e la premier Meloni hanno messo per coprire il fallimento del protocollo Albania.

Nonostante la presidente Giorgia Meloni si affanni a dire il contrario, i centri in Albania sono un fallimento totale. Il governo aveva inizialmente previsto che questi centri dovessero servire per la procedura accelerata di frontiera e aveva annunciato che nel primo anno sarebbero stati portati in Albania 36.000 migranti. Ce ne sono stati 157.

Per realizzare questi inutili centri è stato speso oltre un miliardo di euro di soldi pubblici, e non è difficile prevedere che i costi siano destinati a crescere.

A certificare il fallimento di questa operazione di pura propaganda politica, arriva il decreto stesso che, come detto, modifica radicalmente la finalità dei centri, trasformandoli in Cpr per trasferirci, secondo modalità e criteri a dir poco opachi, persone che sono già presenti nel nostro Paese, che sono già all’interno dei Cpr italiani.

TEMI DELLA SETTIMANA

IL DECRETO ELEZIONI NON FAVORISCE LA PARTECIPAZIONE

Sbagliato non accorpare i referendum al primo turno delle amministrative
 

Con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 27 del 19 marzo 2025, contenente disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2025.

Il Partito democratico, nonostante questo decreto-legge sia sostanzialmente un provvedimento tecnico burocratico, ha scelto di votare no per il mancato accoglimento della richiesta di accorpamento del primo turno amministrativo con i referendum. Entrambi gli emendamenti presentati dal PD su questo punto, infatti, sono stati bocciati dalla maggioranza di centrodestra. In Italia, lo dicono i numeri, esiste un problema di crescente astensionismo. Un problema, quello dell’astensionismo, che interroga – o dovrebbe interrogare – tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione.

La scelta fatta dal governo, invece, è stata quella di non guardare questo iceberg che ha di fronte la democrazia italiana e non solo, e di scegliere, quindi, la via più semplice, quella dell'accorpamento dei referendum con il secondo turno delle elezioni amministrative, dove ci sarà.

 

SULLA CRISI DEI DAZI IL GOVERNO È INADEGUATO

Serve una strategia industriale e una risposta europea

 

Al termine dell’informativa del governo sulle conseguenze dei dazi sulla nostra economia, abbiamo sottolineato che la crisi innescata da Trump è un errore profondo, per usare le parole del presidente Mattarella. E per l’Italia la decisione dell’amministrazione Trump è esiziale. Altro che opportunità di crescita per le nostre aziende come ha detto il ministro Salvini.

Bisogna dare una risposta a livello europeo compatta e determinata, una politica industriale europea. È necessario rafforzare l’export, accelerare la ratifica di nuovi accordi commerciali come il Mercosur, intensificare lo scambio con paesi come l’India e l’Asia, decarbonizzare e accelerare verso la transizione ecologica e digitale.

Anche a livello nazionale il governo italiano ha dimostrato ancora una volta la sua evidente inadeguatezza. Il piano di sostegno presentato alle imprese senza soldi freschi è un po’ il gioco delle tre carte dei soliti fondi, ma l’emergenza non è finita.

È urgente una strategia di risposta più solida e più credibile, con misure di sostegno di accesso al credito, l’internazionalizzazione delle imprese e la riduzione del costo dell’energia, investendo sulle rinnovabili. Il decreto bollette è servito a molto poco o niente e a quasi tre anni dall’insediamento del governo Melono ancora non c’è una strategia chiara in termini di politiche industriali.

 

DELEGAZIONE DEL PD VERSO LA STRISCIA DI GAZA

Per rompere l’inerzia della comunità internazionale

 

È in partenza in queste ore una delegazione diretta verso la Striscia di Gaza, con l’obiettivo di portare testimonianza diretta della tragedia umanitaria in corso e denunciare l’inerzia della comunità internazionale.

"È in corso un tentativo di cancellazione del popolo palestinese, un vero e proprio sterminio. E mentre questo accade, le potenze mondiali tacciono. L’Unione Europea, quella dei diritti, delle libertà e della solidarietà, sembra essere morta sotto le macerie di Gaza". Così la deputata dem Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. Oltre a Laura Boldrini, fanno parte della delegazione anche le deputate e i deputati del Pd Valentina Ghio, Arturo Scotto, Nico Stumpo, Rachele Scarpa e l'europarlamentare Cecilia Strada.

Insieme a loro anche parlamentari di Avs e del M5S componenti dell'Intergruppo per la pace tra Israele e Palestina ed europarlamentari, oltre a docenti universitari, rappresentanti di ONG e numerosi giornalisti.

 

NUOVI REATI E NUOVA STRETTA CONTRO IL DISSENSO

Propaganda del governo senza alcuna utilità per il Paese

Il cosiddetto decreto Sicurezza del governo Meloni è l’ennesimo atto di pura propaganda, privo di qualsiasi reale urgenza o necessità per il Paese.

Dopo mesi di stallo parlamentare, a un anno e mezzo dal varo in CdM, il governo ha deciso di trasformare in un decreto un disegno di legge che stava già per essere approvato in via definitiva. Non per esigenze concrete, ma per motivi interni di equilibrio tra Fratelli d’Italia e Lega. Una scelta arbitraria e opportunistica, frutto della solita logica da campagna elettorale permanente.

Vengono introdotti 14 nuovi reati e si assiste ad un generale inasprimento delle pene, che però non producono alcun effetto reale sulla sicurezza dei cittadini. Anzi, si colpiscono fasce fragili, come le madri detenute, e si cerca di comprimere il diritto al dissenso, come dimostra la norma sul blocco stradale che prevede pene fino a 2 anni per chi protesta. Nel mirino anche le misure sulla canapa industriale: un settore che vale 2 miliardi di euro e dà lavoro a 30.000 persone, in gran parte giovani, viene sacrificato per una narrazione completamente falsa sugli stupefacenti. In realtà si mette in ginocchio un pezzo sano dell’economia italiana solo per ottenere un titolo di giornale.

Il Pd ha depositato circa 500 emendamenti per contrastare un provvedimento sbagliato. Daremo battaglia in commissione e in Aula.

 

LA SCOMPARSA DI MARCO CAUSI È UNA GRAVE PERDITA PER TUTTI

Politico e studioso, è stato un uomo buono

In Aula, Roberto Morassut ha ricordato Marco Causi, scomparso improvvisamente l’8 maggio scorso.

Parlamentare e amministratore della Capitale per tanti anni. Un uomo politico e uno studioso apprezzato non solo dalla sua parte politica, ma anche da moltissimi esponenti di diversi opposti schieramenti politici. La notizia della sua scomparsa è giunta per tutti, ma soprattutto per chi lo ha conosciuto da vicino, come un colpo durissimo. Proveniva da una famiglia siciliana impegnata in politica nel Partito Comunista italiano, una famiglia di intellettuali. Si laureò in scienze statistiche fino a diventare ordinario di economia presso l'Università di Roma Tre, dove ancora esercitava l'insegnamento. Ma la sua vita e il timbro di quelle radici lo avevano portato fin da giovanissimo a intrecciare gli studi e l'impegno politico nella Federazione giovanile comunista e poi nel Partito Comunista a Roma, dove presto si affermò come dirigente politico.

“Con Marco – ha ricordato Morassut - così come con tanti altri che ho qui ricordato e altri ancora, ho lavorato gomito a gomito per vent'anni. Abbiamo condiviso tante battaglie in quegli anni di impegno nella giunta del sindaco Veltroni. Marco era un ragazzo buono. Mi permetto di usare questa espressione nonostante i suoi 68 anni - certo, non pochi, ma neanche tanti - che hanno messo fine alla sua vita. Essere una persona buona vuol dire tante cose: vuol dire amore per la vita, per gli affetti, quelli più diretti, e per le amicizie; vuol dire fiducia nelle persone e passione per il proprio lavoro, come base comportamentale fatta di solidarietà e di rispetto; vuol dire trasparenza di sentimenti, una trasparenza che si vede dagli occhi che sono la cartina al tornasole dell'animo delle persone”.

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico.

QUESTION TIME

SANITÀ AL COLLASSO PER I TAGLI DEL GOVERNO MELONI

Il Servizio Sanitario Nazionale è vicino al punto di non ritorno: liste d’attesa infinite, personale sanitario allo stremo, carenza di medici e infermieri, diseguaglianze territoriali crescenti e una mobilità sanitaria sempre più spinta dal Sud al Nord.

Secondo l’Istat, nel 2023 4,48 milioni di persone hanno rinunciato a cure e visite, molte per motivi economici. Nonostante l’emergenza, la spesa sanitaria è ferma al 6,4% del PIL, ben al di sotto della media europea e delle raccomandazioni Ocse.

La spesa sanitaria a carico dei cittadini è aumentata del 10,3% in un solo anno. Intanto la Missione 6 del PNRR è in forte ritardo. Inoltre, lo scorso settembre, il Ministro della Salute annunciava un piano straordinario per l’assunzione di medici e infermieri ma ad oggi di quel piano si sono perse le tracce.

Siamo la Repubblica delle liste d’attesa, mentre alcuni, nel frattempo, fanno affari con le cliniche private.

Il Partito Democratico ha chiesto al governo di fermare questo smantellamento della sanità pubblica, per garantire a tutti la possibilità di curarsi.

 

 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

 

Cittadinanza
Da martedì esame e votazioni sul disegno di legge recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza.

Comunicazioni del governo
Mercoledì, alle ore 16,15, avranno luogo le comunicazioni del governo in ordine alla revisione degli investimenti e delle riforme inclusi nel Pnrr.

Protezione dati personali
Da giovedì esame e votazioni sulla pdl inerente la protezione dei dati personali relativi al traffico telefonico e telematico.

Mozione
All'esame dell'Aula la mozione sulla situazione in Cisgiordania e nella striscia di Gaza.

Ratifiche
All'esame dell'Aula anche i seguenti disegni di legge di ratifica: Italia India settore difesa; Italia Egitto trasporto internazionale merci.