n. 130 - 3 ottobre 2025

FERMARE I CRIMINI DI NETANYAHU

Giù le mani dal diritto di sciopero

A seguito delle comunicazioni del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza e sulle ultime notizie relative alla spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla, la Segretaria del PD, Elly Schlein, è intervenuta per denunciare i gravi atti di pirateria in acque internazionali da parte del governo di Netanyahu contro gli attivisti della Flotilla, chiedendo che l’Italia e l’Europa facciano tutto il possibile per liberarli subito.

 Ha sottolineato che non abbiamo sentito da parte della presidente Meloni neppure una parola di condanna e nemmeno di critica di quanto accaduto.

Ha ricordato che lo Stato di Palestina o si riconosce o non si riconosce, senza ambiguità né condizionamenti.

 Ha difeso i diritti di cittadine e cittadini e il diritto di sciopero dagli attacchi del governo.

Dalle piazze si è alzata una voce chiara che chiede di fermare i crimini di Netanyahu e di fermare il genocidio. Non è tollerabile che il governo provi a coprire quelle voci. Smettetela di criminalizzare quelle piazze, noi saremo con loro. Giù le mani dal diritto di sciopero. L’Italia è migliore di chi la governa.

TEMI DELLA SETTIMANA

SUL PNRR GOVERNO INCAPACE E IN RITARDO

A rischio il futuro dell'Italia

A seguito delle comunicazioni del Ministro Foti, in Aula abbiamo evidenziato come il PNRR rischi di diventare il Piano nazionale dei Ritardi e dei Rimpianti.

A meno di un anno dalla scadenza, infatti, mancano all’appello 110 miliardi di euro da spendere e 280 obiettivi da raggiungere: un fallimento annunciato, certificato anche dalla nuova richiesta di revisione del governo all’Unione europea. Nessuna chiarezza su progetti cancellati, fondi persi, ritardi gravi dei ministeri competenti. Tagli agli asili, sanità territoriale, transizione ecologica e infrastrutture nel Mezzogiorno. 

Il Governo sta smantellando il Piano, anziché attuarlo. Far fallire il Piano vuol dire bruciare la possibilità storica di migliorare le condizioni di vita nel nostro Paese.

I Ministeri più indietro nell’utilizzo dei fondi affidati con il PNRR sono: Lavoro; Agricoltura; Turismo; Cultura; Salute. 

Fanalino di coda è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato dalla Ministra Calderone, che a giugno 2025 era riuscito a spendere solo 990,6 milioni di euro, vale a dire l’11,8% degli 8,4 miliardi a disposizione. Il che significa che ad essere in forte difficoltà sono progetti centrali sul lavoro come il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori).

 

DL TERRA DEI FUOCHI: RISORSE INSUFFICIENTI, AUMENTARE LE PENE NON BASTA

Mancano politiche di prevenzione e di educazione

Ribattezzata in questo modo nel 2003 da un Rapporto di Legambiente, la Terra dei Fuochi è un’area di circa 1.100 kmq, che si estende a nord della provincia di Napoli e a sud della provincia di Caserta. Include 57 Comuni, dove vivono circa due milioni e mezzo di persone. Il nome, tristemente noto, deriva dal fatto che all’imbrunire, e durante la notte, la zona si riempie di fuochi lungo le strade. Sono i rifiuti speciali che vengono prima abbandonati e poi bruciati, liberando nell’aria nubi tossiche cariche di diossina, veleno per l’uomo, gli animali e l’ambiente tutto.

Questo decreto rappresenta, purtroppo, un’occasione persa per cercare di migliorare la situazione.

L’inasprimento delle pene di alcuni reati, infatti, rischia di restare sulla carta perché manca un investimento adeguato di risorse, manca un investimento adeguato sulle donne e sugli uomini che quelle regole le devono applicare, che devono verificare le corrette procedure, che devono prevenire.

Abbiamo presentato emendamenti per aumentare le risorse per le bonifiche, abbiamo chiesto più strumenti per i comuni, che devono poter disporre di fondi per videosorveglianza, controlli e raccolta straordinaria; maggiori strumenti per l'educazione ambientale, a partire dalle scuole, perché la lotta ai roghi tossici si vince anche cambiando comportamenti e mentalità; più trasparenza nella gestione dei fondi, con la pubblicazione periodica dei dati sugli interventi e sulla spesa. E, infine, abbiamo chiesto una cabina di regia nazionale che lavori insieme alla regione Campania, agli enti locali, alle associazioni e ai cittadini. Ma tutte le proposte dem sono state bocciate. 

 

SUL CASO ALMASRI IL GOVERNO CERCA IL SALVACONDOTTO

Gestione opaca, versioni false

La decisione della Giunta per le autorizzazioni di respingere, nella vicenda Almasri, la richiesta di procedere nei confronti dei ministri Nordio, Piantedosi e del sottosegretario Mantovano rappresenta un epilogo contro il quale ci siamo fortemente opposti. 

Il caso Almasri è stato gestito con opacità. Nei primi mesi il Governo ha negato le vere ragioni che avevano portato alla sua liberazione e al trasferimento in Libia: la paura di ritorsioni da parte di gruppi paramilitari. Solo dopo l’inchiesta del Tribunale dei ministri e la relazione inviata alla Giunta, la versione è cambiata: da una narrazione falsa si è passati a evocare una generica ‘ragione di Stato’. Ma questa motivazione non è stata mai supportata da prove concrete.

 Invece di difendersi davanti a un giudice, i ministri vogliono un salvacondotto dal Parlamento, confermando la fragilità di un esecutivo che a parole dice di voler combattere i trafficanti, ma nei fatti si è piegato a un ricatto.

 

PONTE SULLO STRETTO: SPERPERO DI SOLDI NELLA TOTALE ILLEGALITÀ

Interpellanza PD

 

Sul Ponte dello Stretto il governo andrà a sbattere contro un muro. Le evidenti criticità rilevate dalla Corte dei Conti sono perentorie e insormontabili, dalla direttiva comunitaria Habitat a quella della normativa Iropi e alla Vinca negativa mai superata.

In quella che dovrebbe essere l'opera di bandiera del Governo, manca il computo metrico estimativo dettagliato dei costi, delle quantità e dei prezzi, uno strumento fondamentale per la costruzione di opere pubbliche.

Come può dunque l'esecutivo stimare con certezza l'importo di 13 miliardi per la costruzione del Ponte?

In Aula, con una nostra interpellanza urgente al sottosegretario Ferrante abbiamo evidenziato come la  cosa più grave sia, inoltre, la violazione dell'articolo 72 del Codice degli Appalti per cui occorre procedere a una nuova gara quando il costo dell'opera lieviti per oltre il 50%: qui siamo arrivati oltre il 400%.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

SULLA VICENDA EX ILVA IL GOVERNO È IMMOBILE

La vicenda dell’ex Ilva è ormai il simbolo dell’incapacità del Governo di affrontare una crisi industriale complessa e strategica. Alla luce della firma, lo scorso agosto, dell’intesa tra istituzioni nazionali e locali per la decarbonizzazione degli impianti e considerata messa in la vendita degli asset produttivi, abbiamo interrogato il Governo in merito al futuro della società.

La risposta del Ministro Urso risulta ancora una volta insufficiente e inadeguata. L’esecutivo ha perso tempo prezioso, ignorando le richieste del territorio e restando immobile mentre l’impianto affondava. Il Governo deve dire se intende intervenire direttamente, anche utilizzando le risorse del PNRR attraverso Cassa Depositi e Prestiti, come indicato dalla Commissione europea.

Vietato scherzare sul futuro della città di Taranto e su un settore come quello dell’acciaio, strategico per l’intero Paese.

Vai allo speciale
 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Statuto Trentino Alto Adige
Da martedì 7 ottobre  esame e discussione sul disegno di legge costituzionale sulle modifiche allo statuto del Trentino Alto Adige.

Statuto Friuli Venezia Giulia
Da martedì 7 ottobre  esame e discussione sulla proposta di legge costituzionale sulle modifiche allo statuto del Friuli Venezia Giulia.

Impianti sportivi scolastici
Da martedì esame e votazione sulla Pdl in materia di utilizzazione degli impianti sportivi scolastici.

Autorizzazioni a procedere
Giovedì, alle ore 9, esame e votazione sul documento della Giunta sulla domanda di autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Nordiio, Piantedosi e del Sottosegretario Mantovano.

Dpfp
Da giovedì esame del Documento programmatico di finanza publica (Dpfp) con voto risoluzione.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le mozioni riguardanti: settore cinema e audiovisivo; enti locali.

 

Vai al Calendario