n. 100 - 24 gennaio 2025

TRENI: IL GOVERNO MELONI STA PARALIZZANDO L'ITALIA

Servono impegni concreti, treni in orario, informazioni e rimborsi immediati

Il governo di Giorgia Meloni sta paralizzando l'Italia, blocca ogni giorno milioni di pendolari nelle stazioni e non si assume uno straccio di responsabilità.

È quanto abbiamo ribadito al termine dell’informativa urgente sulla situazione della rete ferroviaria nazionale del ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Non esiste un dato aggregato dei dati accumulati ogni giorno. Noi abbiamo contato una media di 20mila minuti di ritardi al giorno. Anche durante le festività natalizie, durante l'estate, abbiamo avuto una gestione dei trasporti disastrosa.

I cittadini vogliono impegni concreti, treni che funzionano e che arrivano in orario, informazioni credibili e rimborsi immediati.

A Giorgia Meloni, che ha la vera responsabilità del disagio che vivono ogni giorno lavoratori e studenti, abbiamo detto di smettere di nascondersi. Ha lasciato le briciole nella legge di Bilancio per il trasporto pubblico, mentre continua a sprecare risorse pubbliche per il fantomatico ponte sullo Stretto.

TEMI DELLA SETTIMANA

DECRETO GIUSTIZIA: MICRO INTERVENTI SENZA UNA VISIONE D’INSIEME

Il sistema resta in sofferenza

La Camera ha approvato in via definitiva il cd decreto Giustizia. Il Pd, insieme alle altre opposizioni, si è astenuto ma non sono mancate le critiche.

Il provvedimento, infatti, non è solo l’ennesimo decreto-legge sul tema della giustizia ma purtroppo rappresenta anche l’ennesima occasione persa. Contiene micro interventi, alcuni giudicati dal Pd anche favorevolmente, come la riduzione della durata dei tirocini per i giudici di pace, ma in totale assenza di una visione d’insieme.

La giustizia italiana è in sofferenza. Con l’ultima legge di Bilancio del governo Meloni, il comparto giustizia ha subito tagli per oltre 500 milioni, ci sono tagli alla giustizia minorile, a quella civile e penale, ci sono tagli all’azione di potenziamento e ristrutturazione dell'edilizia carceraria. C’è una carenza di organico, il processo penale telematico non funziona, la situazione nelle carceri è oltre ogni limite. La media del sovraffollamento è del 130 per cento rispetto ai posti disponibili, ma ci sono carceri dove i picchi raggiungono il 220 per cento. Il 2024 è stato purtroppo l’anno record dei suicidi in carcere e il 2025 sembra essere addirittura peggiore con già 8 suicidi nei primi 20 giorni di gennaio.

Su questi che sono i veri problemi della giustizia italiana il decreto non interviene affatto, non contiene alcuna norma volta a migliorare almeno in parte la situazione.

 

UCRAINA: GOVERNO PARTECIPA A INDEBOLIMENTO DELL’EUROPA

Serve una forte iniziativa politica per la pace

Noi non vogliamo e non possiamo rassegnarci e cedere all'idea dell'inevitabilità della guerra. Siamo molto preoccupati delle dichiarazioni della nuova Alta rappresentante della politica estera e di sicurezza comune, Kallas, che dice che dobbiamo prepararci alla guerra. Noi dobbiamo prepararci alla pace, perché la politica oggi parla di negoziato, ne parlano tutti. Ne parla Zelensky. Un negoziato che non si risolverà in 24 ore, come prometteva Trump prima del suo insediamento.

Lo abbiamo ribadito in Aula a seguito delle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per la proroga degli aiuti militari all’Ucraina.

Sarà un negoziato difficile, durissimo, per il quale tutti pagheranno un prezzo. Non c'è nessuna ragione per cui accanto all'impegno nel sostenere militarmente l'Ucraina, l’Europa non si impegni in un'iniziativa politica per la pace.

 

GIUSTIZIA AL COLLASSO, AUTOELOGI DI NORDIO FUORI LUOGO

Servono risorse, non furore ideologico

Siamo intervenuti in Aula dopo le comunicazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sottolineare come, nonostante i toni trionfalistici del ministro, la realtà è purtroppo ben diversa.

Udienze del giudice di pace rinviate al 2030, processo telematico in tilt, carceri che esplodono per il sovraffollamento, migliaia di precari al ministero della Giustizia che non sappiamo se nei prossimi mesi saranno ancora ai loro posti: questo è lo stato della giustizia italiana che è al collasso, e che tutti vedono tranne il ministro e il governo. I quali continuano a muoversi con furore ideologico e intendimenti punitivi nei confronti della magistratura, così come avviene con la separazione delle carriere.

Quelli che Nordio ha definito obiettivi raggiunti sono clamorosi errori e fallimenti.

La giustizia avrebbe bisogno non di ideologia, non di occhi rivolti al passato, ma di investimenti. Eppure anche su questo aspetto il governo taglia 500 milioni di euro di risorse dal 2025 al 2027. La strada imboccata è del tutto sbagliata. Occorrerebbe una svolta che però nelle parole di Nordio non c’è.

 

GOVERNO RISPONDA SUL CARO BOLLETTE

Non può continuare a prendere in giro gli italiani

Nel governo c’è la tendenza a indicare la responsabilità sempre negli altri, come ha fatto il Ministro Salvini, ma sul costo dell’energia oggi non si può continuare a dire che la risposta è il nucleare. Invece di parlare di nucleare, che ha un problema di sicurezza, di costi alti e di tempi lunghi, questo governo dovrebbe dare risposte sui costi delle bollette.

È un problema grave che riguarda il potere di acquisto delle famiglie. Un terzo degli italiani fanno fatica a pagare le bollette energetiche. È arrivato nelle aule parlamentari proprio l’altro giorno il grido d'allarme delle imprese che rischiano 10 miliardi in più di costo, che significa mettere fuori mercato interi settori e soprattutto mettere a rischio la ripresa, dopo 22 mesi consecutivi di calo della produzione industriale.

È quanto abbiamo sostenuto in Aula rispondendo all’informativa del ministro Pichetto Fratin.

Abbiamo bisogno di più energia a minor costo e oggi e nei prossimi anni questo è garantito dalle fonti energetiche rinnovabili, il dato è incontrovertibile.

 

IL PROIBIZIONISMO HA FALLITO, LA DESTRA DIFFONDE FAKE NEWS

Presentata una mozione per regolamentare l’utilizzo di cannabis

Durante la dichiarazione di voto sulla mozione del Pd in materia di legalizzazione della cannabis per finalità terapeutiche e ricreative, abbiamo sottolineato il fallimento del proibizionismo, di una politica che voleva combattere le droghe e che invece è finita per alimentarle. Non ne ha fermato il consumo, ha aumentato la criminalità, abbiamo carceri sovraffollate e zero controllo sulla salute pubblica. Un fallimento.

I numeri ci dicono che 6 milioni di italiani consumano cannabis regolarmente. Il 40 per cento del mercato delle droghe illegali è legato alla cannabis. 6,5 miliardi di euro finiscono ogni anno nelle tasche delle mafie grazie al mercato nero. Se davvero vogliamo proteggere i giovani, dobbiamo togliere la cannabis dal mercato nero e investire in educazione.  Siamo ostaggio del mestiere preferito di questa maggioranza, quello di diffondere paure e fake news, come quella che regolamentare la cannabis aumenterebbe il consumo tra i giovani. O che non esistono droghe leggere e droghe pesanti. Sostengono che la cannabis sia una droga di passaggio verso sostanze più pericolose e che legalizzare la cannabis rafforzerebbe le mafie, quando è vero il contrario.

Vogliamo regolamentare l’utilizzo di cannabis perché abbiamo a cura la salute delle persone, la lotta alle mafie, non gli slogan, la difesa delle nostre imprese, non le urla strappa applausi. Perché il proibizionismo è la storia di un fallimento epocale. Perché per decenni abbiamo preferito i pregiudizi ai numeri, la paura ai fatti, la propaganda alla prevenzione, le mafie alla legalità. È arrivato il momento di scrivere tutta un’altra storia.

 

MELONI DICEVA DI INSEGUIRE I TRAFFICANTI IN TUTTO IL GLOBO TERRACQUEO, POI NE ARRESTANO UNO E LO LASCIANO ANDARE

Governo chiarisca immediatamente quanto accaduto

L'arresto e il successivo rapido rilascio del generale libico Almasri, nonostante il mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale, sollevano interrogativi gravissimi. Abbiamo chiesto alla presidente Meloni e al ministro Nordio di spiegare cosa sia avvenuto e perché si sia arrivati a questo epilogo.

Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare. 

 
PRESIDENZA TRUMP: QUALI RISCHI PER L'EUROPA?
 

Il 20 gennaio è iniziato il secondo mandato di Donald Trump, 47° presidente degli Stati Uniti. 

Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile Lavoro del Partito democratico, ci parla delle possibili ritorsioni economiche che il neo eletto Presidente americano potrebbe imporre contro l'Europa e contro l'Italia. 
 

UN UOMO LIBERO DI STRAORDINARIO SPESSORE CULTURALE E POLITICO

In Aula abbiamo ricordato Furio Colombo

Non è semplice rappresentare lo spessore culturale, politico, umano di una personalità come Furio Colombo che ci ha lasciato pochi giorni fa al termine di una lunga vita spesa con intensa passione civile, alta qualità intellettuale e rara poliedricità.

Era un uomo libero, vivendo i valori in cui credeva con grande determinazione come anche testimonia il dissenso che, con lealtà, espresse ogni volta che le decisioni proposte entravano in conflitto con i suoi convincimenti. La sua attiva presenza parlamentare culminò nella promozione della legge, di cui fu primo firmatario, per l’istituzione della Giornata della Memoria, introdotta in Italia prima che anche le Nazioni Unite la proponessero al mondo intero. Così come fu fondatore dell’associazione progressista Sinistra per Israele, dedicando scritti importanti al rapporto tra ebraismo e sinistra e battendosi per una soluzione di pace che riconoscesse i diritti di entrambi i popoli che vivono in quella terra.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

PONTE SULLO STRETTO: OPERA RISCHIOSA SENZA OK ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA

Nel novembre 2024 è stato pubblicato il parere n. 19 della Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul Ponte sullo Stretto di Messina definendola un'opera inutile, costosa e pericolosa.

Il citato parere rileva la non ottemperanza delle prescrizioni poste nel 2003 al progetto preliminare e pone 62 prescrizioni all'attuale progetto definitivo aggiornato che confermano tutte le eccezioni sollevate dalla città metropolitana di Reggio Calabria e dalla città di Villa San Giovanni.

Permangono dubbi circa la sicurezza sismica dell'opera, data l'ubicazione in una delle aree a più alto rischio sismico del continente europeo. Per non parlare della circostanza che uno dei piloni del ponte, in località 'Cannitello', sorgerà su una faglia attiva.

Per questo abbiamo ribadito al governo che quest’opera è rischiosa “ed è inaccettabile non aver affidato all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia uno studio relativo al rischio sismico dell'opera.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma
Da lunedì inizio della discussione del disegno di legge riguardante le modifiche della disciplina della Fondazione dell’Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma.

Governance d’impresa partecipata dai lavoratori  
Lunedì inizio della discussione della proposta di legge in merito alla partecipazione al lavoro e per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori .

Viaggi nella memoria
Da lunedì esame della proposta di legge recante l’Istituzione del ‘Giorno della Memoria’ in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, al fine di prevedere un fondo per favorire l’organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di “viaggi nella memoria” nei campi medesimi.

Dl Ucraina
Da martedì seguito dell’esame con votazioni del decreto legge recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina.

Nuovi giochi della gioventù
Da martedì esame e votazioni della proposta di legge in merito alle disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù.

Parlamento in seduta comune
Giovedì, alle ore 9, è convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione di quattro giudici della Corte costituzionale.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le mozioni riguardanti il rilancio della competitività europea, in relazione al "Rapporto Draghi"; le politiche industriali; le iniziative in merito al conflitto in corso a Gaza ed infine, la mozione in merito ad iniziative volte a promuovere le maratone e a favorire la partecipazione di atleti stranieri, con particolare riferimento ai profili afferenti alla tutela sanitaria.

 

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