n. 99 - 17 gennaio 2025

 

SEPARAZIONE DELLE CARRIERE: INDEBOLISCE L’INDIPENDENZA

DELLA MAGISTRATURA E MIRA A UN FUTURO CONTROLLO POLITICO
 

Una riforma che non risolve nessuno dei problemi della giustizia
 

La Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati. 

 

Il Partito democratico ha fortemente contrastato questo provvedimento e ha votato No.

 

In Aula abbiamo espresso critiche che riguardano sia il modo attraverso il quale si è giunti all’approvazione di questa modifica della Costituzione, sia il merito delle modifiche contenute all’interno della riforma, sia infine il contesto all’interno del quale viene calata la riforma, ossia lo stato di salute della giustizia italiana.

 

La giustizia italiana soffre di numerosi problemi, dalla carenza di organico, alla lentezza dei processi, al sovraffollamento delle carceri. Questa riforma del governo Meloni non affronta e non migliorerà nessuno di questi aspetti. 

 

Pur essendo una riforma costituzionale la destra ha portato in Aula un testo blindato fin dalla prima lettura. Impermeabile a qualunque apporto, sia da parte dell’opposizione che della stessa maggioranza. Una blindatura che non ha precedenti, che è contraria allo spirito dei costituenti, che mostra una concezione della democrazia preoccupante. 

 

Per venire, infine, al merito della riforma, la separazione delle carriere di fatto già esiste. Con le riforme della precedente legislatura, con la riforma dell'allora Ministra Cartabia, è possibile un solo passaggio in tutta la carriera, da effettuarsi nei primi 9 anni della carriera stessa. Si parla, infatti, di circa 20 passaggi all'anno su 10.000 magistrati, quasi sempre dalla carriera di pubblico ministero a quella di giudice. 

 

Serviva una riforma costituzionale per affrontare questi 20 passaggi all’anno

 

Oppure questa riforma del governo Meloni non è altro che uno scalpo ideologico? C’è il forte sospetto che questa riforma non voglia separare le carriere, cosa che nei fatti è già in essere, ma piuttosto separare la magistratura, spaccarla in due e dunque indebolirla. 

 

Non solo, ma ammesso e non concesso che all’interno di questa riforma alberghi un qualche afflato garantista, si rischia di ottenere esattamente il risultato opposto, con la creazione di un super PM, un accusatore di professione, sganciato dal resto della magistratura, con a disposizione l’intero apparato della polizia giudiziaria, senza più  controllo alcuno se non quello eventuale, e a quel punto probabile, del potere politico. 

 

TEMI DELLA SETTIMANA

DL EMERGENZE: QUARTIERI COMMISSARIATI PER PROPAGANDA 

Solito approccio securitario del governo

 

Intervenendo in Aula sulle pregiudiziali di costituzionalità al decreto emergenze, abbiamo sottolineato come questo provvedimento di fatto smantella l'ordinamento costituzionale. Si superano le prerogative degli enti locali e dei comuni, commissariando interi quartieri sparsi sul territorio italiano per imporre il 'modello' Caivano. 

 

Un modello tutt'altro che virtuoso, che ha minato il sistema della giustizia minorile per affermare un approccio securitario e punitivo.

 

Non si conoscono i criteri con i quali vengono individuate alcune zone e non altre, né ci sono riferimenti ai criteri né tanto meno ai contenuti del piano straordinario d'intervento che il commissario straordinario dovrà approntare. Sappiamo solo una cosa: questi quartieri saranno commissariati dal Governo, tolti dalla competenza diretta di Sindaci e presidenti delle municipalità. 

 

E' chiaro l'intento del Governo: per celare l'assenza di una visione complessiva per la soluzione di questi problemi si rifugge verso il modello Caivano, un insieme di repressione e ossessione securitaria come mai visto prima nel nostro Paese. Si sceglie qualche quartiere e si avvia la gran cassa della propaganda di governo, con il risultato evidente di produrre una ghettizzazione di queste zone. 

 

Bisogna invece ripartire dai presidi associativi e culturali di queste comunità, dagli amministratori locali, dalle parrocchie e insieme formare un'alleanza che sappia mettere al centro percorsi di assistenza e di riscatto sociale.

 

SALVINI VENGA A RIFERIRE IN AULA SUL CAOS TRASPORTI

 

La sua incapacità sta paralizzando l’Italia

 

Abbiamo presentato la richiesta di un'informativa urgente del ministro Salvini sulla situazione delle ferrovie e sul diritto alla mobilità che ogni giorno viene negato in questo Paese. 

 

I ritardi dei treni che abbiamo vissuto negli ultimi giorni sono solo la punta dell'iceberg della condizione che si vive in Italia da mesi.

 

Ogni giorno c'è un guasto e negare che la situazione è fuori controllo non aiuta a risolverla. Ancora più grave è il disastro della mancanza di informazioni e dell'assistenza dopo i guasti. 

 

Salvini la smetta di fare lo scaricabarile, si assuma le sue responsabilità e riferisca in Aula: il suo compito non è solo tagliare nastri ma esercitare  funzioni di vigilanza. Come le sta espletando Salvini?

 

M.O: LAVORARE AFFINCHÉ TREGUA REGGA E SIA UNA VIA PER LA PACE

 

Tajani venga in Aula a riferire su Corte Penale internazionale

 

Come Pd chiedevamo da tempo questa tregua. È un percorso difficilissimo: gli ostacoli saranno presenti a ogni passo e, anche in queste ore, all’interno del governo israeliano c’è chi sta lavorando per far saltare l’accordo raggiunto. 

 

Dobbiamo essere tutti uniti affinché la tregua sia preservata e rappresenti una via per la pace. C’è chi sostiene l’idea che la pace si affermi con la forza. Per noi la pace ha bisogno invece di politica e di giustizia. 

 

Anche per questo abbiamo chiesto al ministro Tajani di venire in Parlamento a riferire a seguito delle dichiarazioni dello stesso ministro, il quale ha assicurato l’immunità a Netanyahu. 

 

A che titolo il ministro Tajani ha fatto quelle dichiarazioni? Sta forse dicendo che l’Italia, davanti a un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale, si sottrarrà agli obblighi di legge e al diritto internazionale? Serve un chiarimento immediato.

 

SU ELEZIONI GIUDICI CORTE COSTITUZIONALE NUOVO RINVIO

 

Giovedì Parlamento in seduta comune

 

Ancora una fumata nera sull’elezione dei 4 giudici della Corte Costituzionale, la maggioranza non riesce a trovare una quadra per le divisioni al suo interno e si procede ormai da settimane di rinvio in rinvio. 

 

Giovedì 23 gennaio, il Parlamento si riunirà nuovamente in seduta comune per cercare di eleggere i 4 giudici che mancano. 

 

OLIVIERO TOSCANI: LA FORZA DELLO SGUARDO

 

Ci ha mostrato un mondo

 

Abbiamo ricordato in Aula la figura di Oliviero Toscani, scomparso il 13 gennaio 2025 all'età di 82 anni. 

 

Toscani era un fotografo e l'arte della fotografia sta proprio nello sguardo, uno sguardo di cui la macchina fotografica è lo strumento principale. È uno strumento che si ricollega al pensiero, è una forma di pensiero che seleziona, sceglie, compone, come Oliviero Toscani ha sempre fatto.

 

Un'immagine non cambia il mondo, diceva, ma può farlo riflettere. Questo è proprio il potere della fotografia. Toscani ci ha fatto spesso guardare proprio quello che non volevamo vedere o che non riuscivamo a vedere e ha provato a mostrare un mondo come dovrebbe essere, come potrebbe essere.

E lo ha fatto in modo schietto, in modo situazionista, come lui stesso amava definirsi, fino all'ultimo, anche rappresentando la malattia, il fisico provato e debilitato.

 

FURIO COLOMBO: GIORNALISTA PRESTIGIOSO DALLA PROFONDA QUALITÁ UMANA

 

Grazie a lui si deve la Giornata della Memoria

 

Furio Colombo è stato per due legislature parlamentare di quest'Aula, nonché, per una terza legislatura, membro del Senato della Repubblica. Fra pochi giorni celebreremo la Giornata della Memoria e voglio ricordare che fu Furio Colombo, quale primo firmatario, a proporre la legge che riconosce questa importante scadenza civica e politica, che fu approvata dall'Aula intera. 

 

È stato uno dei più prestigiosi giornalisti del nostro Paese, corrispondente della Rai dagli Stati Uniti, editorialista di Repubblica, direttore de L'Unità, direttore de Il Fatto Quotidiano, impegnato sul fronte culturale come direttore per tre anni dell'Istituto Italiano di Cultura di New York, nonché titolare di una cattedra alla Columbia University, nonché collaboratore di importanti registi italiani, da Francesco Rosi a Ettore Scola nella definizione di sceneggiatura e regia di importanti film che hanno fatto la storia della cinematografia italiana.

 

Chi ha avuto la ventura di conoscere Furio ne avrà apprezzato prima di tutto la profonda qualità umana, la capacità di ascolto e di interlocuzione sempre nei confronti di qualsiasi interlocutore con cui avesse a ragionare. 

 

PA: SERVONO CONCORSI, RINNOVI E PROROGHE, NON UNO SQUID GAME TRA CANDIDATI

 

Interpellanza urgente del Pd

 

Quando in Aula il sottosegretario Barbaro ha detto che non esistono ostacoli normativi al rinnovamento della PA, di fatto ha negato la realtà e la difficoltà che incontrano migliaia di persone. 

 

Il governo Meloni ha tradito tutte le promesse anche quelle fatte direttamente dalla stessa Premier che all'opposizione gridava la necessità degli scorrimenti delle graduatorie.

 

La necessità da qui a 10 anni di un milione di assunzioni per il ricambio della PA richiede una grande stagione di concorsi e lo scorrimento delle persone già risultate idonee nei concorsi precedenti. Non certo uno 'Squid game' tra persone chiamate a fare e rifare concorsi per poi arrivare alla fine a vedersi bloccata l’assunzione per assurde scelte del governo, come quelle che hanno portato all’ultima sentenza del Consiglio di Stato

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

PREZZO CARBURANTI ALLE STELLE, GOVERNO FALLIMENTARE

 

Gli italiani si sono trovati la brutta sorpresa dell'aumento dei prezzi dei carburanti che hanno raggiunto il massimo dallo scorso agosto. 

 

Meloni e Salvini in campagna elettorale promettevano l'abolizione progressiva delle accise sui carburanti ma già dalla prima manovra di bilancio, eliminando la sterilizzazione delle accise fatte dal governo Draghi, hanno portato a un primo rincaro nel 2023. 

 

Il governo Meloni è il governo della crociata contro i gestori con l'introduzione dell'inutile e inefficiente cartello del prezzo medio regionale ai distributori e il governo che ha promesso e non mantenuto la riforma del sistema di distribuzione dei carburanti.

 

Il risultato in materia di carburanti dell'attività del ministro Urso è pari a zero, anzi, il risultato è l'aumento dei prezzi. E tutto a carico di famiglie e imprese che dal 1 gennaio si trovano aumenti dei pedaggi autostradali pari al 1,8%, del costo delle bollette dell'energia pari al 18,2%, delle assicurazioni RCA auto del 6% e della pressione fiscale arrivata al 40,5%. 

 

Questi sono gli effetti provocati dal governo sul potere d'acquisto delle famiglie italiane.

 

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Giustizia
Da lunedì esame e votazioni sul disegno di legge recante misure urgenti in materia di giustizia.

Nuovi giochi della Gioventù
Da martedì, esame e votazioni sulla proposta di legge per la promozione dello sport nelle scuole e l'istituzione dei Nuovi giochi della Gioventù.

Veicoli con fermo amministrativo
Da martedì, esame e votazione sul provvedimento riguardante la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo.

Comunicazioni del Ministro della Difesa
Mercoledì alle ore 9 comunicazioni del Ministro della Difesa in materia di proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi e equipaggiamenti in favore dell'Ucraina.

Comunicazioni del Ministro della Giustizia
Mercoledì alle ore 16,15 comunicazioni del Ministro della Giustizia sull'amministrazione della giustizia.

Informativa urgente del governo
Giovedì, alle ore 9, informativa urgente del governo sulle iniziative in relazione al rincaro dei costi dell’energia per famiglie e imprese, con la partecipazione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.

Parlamento in seduta comune
Giovedì, alle ore 11, è convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione di quattro giudici della Corte costituzionale.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le mozioni riguardanti il rilancio della competitività europea, in relazione al "Rapporto Draghi"; la legalizzazione della cannabis; le politiche industriali; ed infine la mozione riguardante le  iniziative in merito al conflitto in corso a Gaza e agli obblighi di cooperazione e assistenza giudiziaria nei confronti della Corte penale internazionale.

 

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