05/03/2024 - 12:19

Roma, 5 marzo 2024 – Si svolgerà giovedì il 7 Marzo, alle ore 10.00 alla Camera dei Deputati nella Sala della Regina, l’evento di presentazione del programma delle Camere di Commercio italiane all’estero (CCIE) per il prossimo anno e la presentazione dei dati preliminari sulle attività svolte nel 2023. Nel corso della presentazione si avvicenderanno gli interventi di Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei deputati, del deputato Nicola Carè, già Rappresentante dei Segretari Generali di Assocamerestero, Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero e Andrea Prete, Presidente di Unioncamere. Si terrà inoltre una tavola rotonda dove 7 rappresentanti delle CCIE affronteranno i seguenti temi: innovazione e nuove tecnologie con Ronni Benatoff, Presidente CCIE Tel Aviv e Vicepresidente Assocamerestero, Sostenibilità e transizione energetica con Giorgio Alliata di Montereale, Presidente CCIE Buenos Aires, Attrazione investimenti esteri in Italia con Fabio Morvilli, Presidente CCIE Bruxelles e CCIE Lussemburgo Collaborazione Italia-Africa a sostegno dell’industria locale e delle eccellenze italiane (con Simone Santi, Presidente CCIE Maputo, Valorizzazione del Made in Italy con Alberto Milani, Presidente CCIE New York, Attrattività turistica dei territori con Graziano Messana, Presidente CCIE San Paolo e Organizzazione e offerta di servizi delle CCIE con Alessandro Marino, Rappresentante Segretari Generali delle CCIE. Il Ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso e Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, parteciperanno con un videomessaggio per confermare l’attenzione al lavoro delle CCIE dei due ministeri, che si occupano rispettivamente di imprese e di internazionalizzazione. Concluderà i lavori Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

05/03/2024 - 12:18

Il Tribunale di Padova ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro gli atti di registrazione dei bambini figli di due mamme.

Rachele Scarpa, deputata PD, da sempre vicina alle istanze della comunità LGBTQIA+, dichiara: “Finalmente una bella notizia! Dopo mesi in cui il futuro di decine di bambini e famiglie è rimasto appeso a un filo, il Tribunale ha riconosciuto l’infondatezza dei  ricorsi che volevano cancellare con un colpo di penna una delle mamme dalla vita dei propri figli. Un importante passo avanti contro la regressione discriminatoria sulla pelle dei più piccoli a cui questo governo, con le sue direttive e scelte, vorrebbe condurci. Da Padova possiamo ora dirci ottimisti, ma dobbiamo rimanere vigili e spingere per una legge che tuteli appieno tutte le famiglie. Un ringraziamento e un plauso al Sindaco Giordani e all’amministrazione di Padova per aver voluto sostenere questa battaglia di civiltà e di umanità con coraggio, senza mai tentennare.”

05/03/2024 - 11:00

La risoluzione presentata dal Gruppo del partito democratico autorizza la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali Aspides in Mar Rosso, Levante in Medioriente e il proseguimento della missione civile dell'Ue in Ucraina e impegna il governo “a farsi promotore di una azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella Striscia di Gaza e a sostenere un’azione diplomatica, nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente, il cessate-il-fuoco a Gaza e la pace nell’intera regione”.

Ecco il testo integrale della risoluzione del Pd

La Camera,
premesso che,
con l’entrata in vigore della legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, l’Italia si è dotata di uno strumento normativo che ha innovato il procedimento di deliberazione delle missioni internazionali, pur restando nelle funzioni del Parlamento il fondamentale potere di «autorizzare» nuove missioni internazionali o la loro proroga ai sensi dell’articolo 2, comma 2; la legge ha trasferito al Governo, nella fase di programmazione e istruttoria, la scelta delle missioni internazionali da avviare o da prorogare, ma la fase decisionale è rimasta nella disponibilità esclusiva delle Camere che possono negare l’autorizzazione;

l'impegno internazionale che l'Italia profonde ricorrendo alla leva delle missioni militari e degli interventi di natura civile negli scenari di crisi costituisce la necessaria risposta a persistenti minacce di carattere transnazionale ed asimmetrico – il terrorismo, la radicalizzazione, l'insicurezza cibernetica, i traffici illeciti – e a fenomeni di instabilità potenzialmente pericolosi per la pace e la sicurezza della regione euromediterranea;

nell’anno in corso, il quadro geopolitico internazionale oltre ad essere condizionato dal protrarsi dell’invasione Russa dell’Ucraina, che ha riportato un conflitto di natura “tradizionale” in Europa, ha visto aggiungersi lo scoppio della crisi mediorientale a seguito dell’attacco terroristico condotto da Hamas con l’uccisione di oltre 1.200 civili, il perpetrarsi di stupri e torture e, infine, il rapimento di più di 200 cittadini israeliani e stranieri, anche europei, condotti a Gaza come ostaggi;

a seguito degli attacchi terroristici il Premier israeliano Netanyahu ha annunciato un assedio totale della Striscia di Gaza, autorizzando la più grande mobilitazione militare del Paese dalla guerra dello Yom Kippur del 1973, prima nel Nord e successivamente nel Sud della Striscia che ha già comportato l’uccisione di oltre 30mila persone, di cui il 70% minori e donne;

il Medio Oriente si trova a vivere una profonda instabilità politica e militare, con azioni e provocazioni che stanno determinando un'escalation regionale, a partire dagli scontri al confine tra Israele e Libano, dalla Siria; e dagli attacchi nel Mar Rosso da parte dei ribelli yemeniti Houti sostenuti dall'Iran;

al quadro già drammatico e in un’area tradizionalmente caratterizzata da elevata instabilità e volatilità, occorre aggiungere gli attacchi subiti dalle navi mercantili in navigazione nel Mar Rosso da parte di un gruppo armato di ribelli yemeniti filo-iraniano, gli Houthi, che ha trasformato lo stretto di Bab al Mandeb in una tratta a grande rischio per i numerosi attacchi condotti contro navi e mercantili in transito nel Mar Rosso e che sono stati condannati, lo scorso gennaio, dalla risoluzione 2722 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (con 11 voti a favore e 4 astensioni di Russia, Cina, Algeria e Mozambico). Il Consiglio ha chiesto l’immediata cessazione degli attacchi, poiché stanno ostacolando il commercio globale “e minano i diritti e le libertà di navigazione, nonché la pace e la sicurezza regionale”; ribadendo il diritto degli Stati membri, in conformità con il diritto internazionale, di difendere le proprie navi dagli attacchi, compresi quelli che minano i diritti e le libertà di navigazione;

il perdurante e massiccio blocco della libera navigazione sulla rotta di Suez costituisce un attacco sostanziale agli interessi commerciali strategici e alla sicurezza dell'Unione europea e danneggia in modo sostanziale il nostro Paese e gli altri Paesi del Mediterraneo;

difatti, attraverso il Canale di Suez si calcola che passi il 16% delle importazioni italiane. Confartigianato ha stimato che il rischio di attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen alle navi che attraversano lo Stretto di Bab el-Mandeb è costato, nel trimestre che va da novembre 2023 a gennaio 2024, 8,8 miliardi di euro in termini di perdite suddivise tra 3,3 miliardi, cioè 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni, e 5,5 miliardi, vale a dire 60 milioni al giorno, per l’impossibilità di approvvigionarsi di prodotti manifatturieri;

il Consiglio Affari Esteri della UE ha varato ufficialmente in data 19 gennaio 2024 l’operazione EuNavFor Aspides sulla base della proposta formulata da Italia, Francia e Germania al fine di proteggere il traffico mercantile in tutta l’area, da Hormuz a Bab el-Mandeb e fino a Suez;

la missione europea Aspides è pianificata per operare un anno salvo ulteriori estensioni e si coordinerà con l’operazione navale europea Eunavfor Atalanta attiva in funzione anti-pirateria nel Golfo di Aden e Oceano Indiano;

Aspides è configurata come una missione difensiva che prevede l’uso delle armi al solo fine di protezione del traffico mercantile e per intercettare eventuali droni, missili e barchini esplosivi diretti contro le navi;

il quartier generale dell’operazione è situato a Larissa, in Grecia, il comando operativo è affidato al commodoro greco Vasilios Griparis mentre il comando delle forze in mare è assegnato al contrammiraglio Stefano Costantino, imbarcato sul cacciatorpediniere Caio Duilio;

considerando che,

la missione Levante invece è volta ad assicurare la protezione delle forze schierate, in particolare UNIFIL e MIBIL, e sostenere l’evacuazione di contingenti, le NEO di connazionali e di Paesi like minded e la fornitura di aiuti umanitari compreso lo schieramento di una capacità sanitaria. L’area geografica dell’Operazione è la seguente; Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, Libano, Egitto, Giordania, Cipro, EAU, Qatar e regione del Mediterraneo Orientale;

purtroppo, la situazione umanitaria all’interno della Striscia è al collasso. L’OMS ha definito la striscia di Gaza una zona di morte. Secondo il World Food Programme, nel nord della striscia 1 bambino ogni 6 sotto i due anni soffre la fame. Dal 7 ottobre a Gaza sono entrati circa 10mila camion con aiuti umanitari. Più o meno la quantità che prima della guerra entrava ogni mese. Nelle ultime settimane il numero di convogli che hanno attraversato i valichi di Rafah e Karem Shalom è diminuito. A gennaio è stato negato l’accesso al 56% delle consegne, rispetto al 14% del periodo da ottobre a dicembre;

dunque ribadiamo il nostro appello al governo affinché sostenga ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia- così come già approvato dalla mozione 1/00233 presentata dal Partito Democratico poche settimane fa;
continuiamo ad affermare con forza, soprattutto dinanzi all’avvio di una missione navale europea, che si è registrata fin qui una scarsa assertività e un colpevole ritardo nell’iniziativa diplomatica dell’Unione europea, anche di semplice coordinamento con i tentativi di dialogo promossi dai Paesi arabi, le cui interlocuzioni principali stanno avvenendo con l’Amministrazione americana, come testimoniano le reiterate missioni nella regione del Segretario di Stato Anthony Blinken; 
dopo anni di inerzia, la comunità internazionale e l’Unione europea devono recuperare un ruolo attivo nella risoluzione della crisi in Medio Oriente, seguendo le indicazioni del suo Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, sostenendo le componenti più avanzate delle società israeliana e palestinese, nella ripresa del processo di pace e della soluzione politica dei “due popoli, due Stati”, anche rafforzando le iniziative di dialogo coi paesi terzi dell’area o da essi promosse;
nell’esaminare tale missione Levante, sollecitiamo, inoltre, nuovamente il governo a ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi nell’anno in corso all’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo altresì l’accesso illimitato alle cure- anche alla luce dello sblocco da parte della Commissione europea di una prima tranche da 50 milioni- di euro degli 82 previsti per il 2024- all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), dopo che, a fine gennaio, aveva sospeso il suo sostegno all’agenzia in seguito alle accuse riguardo il coinvolgimento di 12 membri del personale negli attacchi di Hamas di ottobre scorso;

l’Italia ha, difatti, una lunghissima tradizione di presenza attiva in Palestina, in West Bank come a Gaza, di organizzazioni della cooperazione allo sviluppo, ma la loro attività rischia oggi di arrestarsi a causa dei tagli del Governo italiano: nel 2021, vi erano destinati 15 milioni per i progetti di sviluppo e 5,2 milioni per l’emergenza umanitaria; nel 2022, rispettivamente, 16,3 milioni e 3,6; nel 2023, invece, solo 11 milioni esclusivamente destinati all’emergenza umanitaria, con il conseguente congelamento di dieci progetti a Gaza e in West Bank, proprio nel momento in cui sarebbero stati più necessari;

auspichiamo dunque che il governo preveda ulteriori risorse finanziare, già all’interno della missione stessa, per sostenere l’implementazione degli aiuti umanitari a Gaza, anche attraverso le organizzazioni internazionali a partire da World Food Programme (WFP) e UNRWA, sia recuperando le somme attribuite ad attività di cooperazione e sviluppo per il Medio Oriente per l’anno 2023  e non spese a causa della difficoltà ad operare nel contesto regionale a seguito del conflitto a Gaza,  sia implementando ulteriormente le somme stanziate per le attività di cooperazione civile-militare e per la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza;
considerando, altresì, che,
il Partito Democratico ha chiesto al Governo, anche con la mozione 1/00233 approvata lo scorso 13 febbraio, l’impegno a sostenere, all'interno di una cornice europea, con un mandato difensivo definito, a protezione della libertà di navigazione e in dialogo con altri attori regionali, le iniziative volte a garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso, così come sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation regionale e la pace in Medio Oriente;
chiediamo all’Europa un’iniziativa politica più incisiva che, oltre alle missioni previste, attivi tutti i canali diplomatici con l’obiettivo di celebrare – come proposto nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27 ottobre 2023 – una Conferenza internazionale di pace che ponga fine al conflitto in Medio Oriente e di promuovere, in tutte le sedi multilaterali, una missione internazionale di interposizione a Gaza, che coinvolga i paesi arabi, sotto l’egida delle Nazioni Unite;

propongono all’Assemblea di autorizzare per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 la partecipazione dell’Italia alle seguenti tre nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 26 febbraio 2024 (Doc. XXV, n. 2), di seguito riportate:

EUROPA
Partecipazione di personale di magistratura alla missione civile dell’Unione europea denominata EUAM Ukraine (European Union Advisory Mission) in Ucraina (scheda n. 34-bis/2024);

ASIA
Dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda n. 13-bis/2024), impegnando il Governo a farsi promotore di una azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella Striscia di Gaza;
Proroga dell’impiego di un dispositivo multidominio in iniziative in presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso e Oceano Indiano nord-occidentale (scheda 26-bis/2024), impegnando il Governo a sostenere una azione diplomatica, nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente, il cessate-il-fuoco a Gaza e la pace nell’intera regione.

04/03/2024 - 20:16

Quanto nervosismo nella Lega in questi giorni! Oggi il Ministro Calderoli offende il Parlamento perché nelle audizioni sull’autonomia tutti gli esperti ascoltati bocciano la sua pessima riforma. La verità fa male, ma è la democrazia. Come in Sardegna.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

04/03/2024 - 19:43

Nulla è cambiato da posizioni scritte nel suo libro ‘mutate mutanda’ del 1994

“Grande rispetto per Calderoli che, coerentemente a quanto scrisse nel suo libello del 1994 ‘mutate mutanda’, dal titolo significativo, si conferma l’antimeridionalista per eccellenza. Gli porteremo, non una scatola, ma un tir di Maalox per l’opposizione che faremo al suo spacca Italia”. Così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd della Camera, Toni Ricciardi.

04/03/2024 - 19:34

“Le parole del ministro Calderoli sono inaccettabili. Oltre ad essere ancora una volta offensive nei confronti dei napoletani, rappresentano la solita operazione di distrazione di massa da parte di chi, oltre a non voler entrare mai nel merito, è ben consapevole di aver scritto un provvedimento sbagliato e ingiusto. Un ministro che attacca gli auditi, non solo non rispetta il Parlamento, ma dimostra anche di essere nervoso e preoccupato. Ma cosa pensano i parlamentari della destra meridionale delle parole del Ministro? Qui le uniche cose che sono state “fregate” sono le risorse del fondo perequativo infrastrutturale che erano destinate ai nostri ospedali, alle nostre scuole, alle nostre strade, le nostre reti idriche e che il Governo ha cancellato. Il ddl Calderoli mette in discussione l'unità e la coesione nazionale e lo fa legittimando l’idea che nel nostro paese debbano esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B sulla base della accessibilità e sostenibilità dei diritti fondamentali”. Così il deputato democratico, responsabile nazionale Sud e aree interne, Marco Sarracino.

04/03/2024 - 19:30

“Calderoli rispetti il lavoro del Parlamento ed eviti di offendere gli auditi. I toni e gli attacchi ai tecnici che stanno fornendo un contributo all'istruttoria della Camera sono assolutamente inaccettabili e fuori luogo. Peraltro la sostanziale unanimità delle critiche e delle preoccupazioni che arrivano da tutte le direzioni e che sono giunte anche oggi alla Commissione bicamerale per le questioni regionali dai rappresentanti degli enti locali, delle parti sociali, dei settori economici e produttivi, dovrebbero indurre ad una riflessione il Ministro e il suo Governo. Si fermi invece di inveire contro chi rappresenta legittime e purtroppo evidenti contraddizioni e rischi legati a questa sgangherata e pericolosa riforma sull'Autonomia differenziata”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.

04/03/2024 - 19:03

“Nell’esprimere il nostro voto contrario al decreto del governo per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7, abbiamo sottolineato quanto sia sbagliato intervenire in deroga al codice degli appalti semplificando addirittura le verifiche antimafia”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Ambiente della Camera, Marco Simiani che sottolinea: “questa scelta conferma inoltre il bluff del governo che solo pochi mesi fa vendeva la riforma del codice degli appalti come la panacea dei problemi e l’approvazione di norme veloci ed efficienti. È evidente che non era così e la scelta delle procedure in deroga per il G7 ne sono la conferma”.

04/03/2024 - 18:00

Il Partito Democratico sosterrà le nuove missioni di pace e di sicurezza nel Mar Rosso e a Gaza. Abbiamo chiesto però al governo più azione diplomatica per un cessate il fuoco e più risorse e aiuti per la popolazione civile innocente che in queste ore è vittima di una catastrofe umanitaria a Gaza. Per questo il nostro è un voto favorevole per sostenere le missioni, ma per aiutare in quella regione e a Gaza il ritorno della politica e delle soluzioni negoziali.
Noi sosterremo la missione nel Mar Rosso che è fondata su una risoluzione delle Nazioni Unite e su una scelta unitaria dell'Unione Europea, ma la missione si deve inquadrare in un'azione diplomatica che il governo italiano insieme ai partner europei devono portare avanti. Senza il cessate il fuoco a Gaza, senza una soluzione politica negoziale per liberare gli ostacoli, ma soprattutto per salvare la popolazione innocente nella Striscia, sarà complicato mantenere missioni militari in sicurezza, come ne abbiamo tante da italiani nell'intera regione.

04/03/2024 - 17:50

Interrogazione su istruttorie avviate da Agea

“Nel mirino della Guardia di Finanza e’ finito il sistema di finanziamento pubblico relativo alla Politica Agricola comune. A fronte di accurate indagini svolte in Abruzzo e con diramazioni in altre regioni italiane, la Guardia di Finanza ha avuto la ‘percezione  indebita di ingenti contributi e il danneggiamento del territorio e delle imprese agricole oneste’. D’altronde già la Corte dei Conti Europa fin dal 2022 aveva segnalato che la Pac comprende alcuni regimi di spesa particolarmente esposti ai rischi di frode connessi all’occultazione, da parte dei beneficiari, di violazioni delle condizioni di ammissibilità, alla complessità delle misure finanziate e alle forme illegali di ‘accaparramento dei terreni’. Le superfici agricole maggiormente esposte all’attività fraudolenta sono i terreni demaniali o i terreni privati con assetto proprietario poco chiaro che vengono acquisiti, in modo legale o con altri mezzi, al solo scopo di ricevere pagamenti diretti, senza svolgervi alcuna attività agricolo pastorale. Una pratica già usate dalle consorterie malavitose come denunciato negli anni scorsi dall’allora Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Nel nostro Paese il quadro di gestione e controllo dei finanziamenti connessi all’attuazione della Pac risulta  fortemente decentrato e complesso e l’Agea svolge il ruolo di organismo pagatore procedendo alla liquidazione, sulla base dei criteri definiti dalla Commissione Ue, dei finanziamenti comunitari previsti dalla Pac e dal Piano di Sviluppo Rurale, effettuando al contempo controlli per verificare la corrispondenza delle azioni eseguite rispetto a quanto previsto dalla normativa europea. Per questo insieme ai colleghi del Pd della Commissione Agricoltura della Camera, Antonella Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi, e dei colleghi capigruppo di commissione Anthony Barbagallo, Ubaldo Pagano, Marco Simiani, di fronte ad un fenomeno poco conosciuto che potrebbe risultare deflagrante per il comparto agricolo abbiamo chiesto, con una specifica interrogazione, al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, quali iniziative intende adottare per contrastare le frodi e gli illeciti  comunitari sui fondi Pac 2023-2027 e quante istruttorie sono state avviate da Agea dal 1 dicembre 2022 ad oggi per l’accertamento di crediti irregolari a valere sui fondi comunitari”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

04/03/2024 - 17:32

“Anche alla Camera dalle audizioni parlamentari sta emergendo un giudizio negativo univoco sugli effetti dell’autonomia differenziata proposta dal governo” così i deputati democratici della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Bonafè, Sarracino, Ricciardi, Fornaro, Cuperlo e Mauri commentano il primo ciclo di audizioni che si è tenuto questa mattina. “È una bocciatura su tutta la linea – aggiungono i dem – ed è molto grave che la maggioranza resti sorda, confermando l’impostazione di chiusura su un tema centrale per l’assetto futuro del nostro paese. La bocciatura non arriva solo dalla politica: autorevoli studiosi e professori delle università italiane stanno smontando punto su punto la proposta del governo mettendone in evidenza il contrasto con i principi fondamentali della costituzione di unità e indivisibilità dello stato, di solidarietà e gli effetti devastanti della sua attuazione. Peraltro, come è stato sottolineato oggi, è molto grave che la maggioranza e il governo stiano tenendo fuori dalla discussione gli enti locali e le regioni a cui viene chiesta la sottoscrizione di intese, di fatto, irreversibili”.

04/03/2024 - 16:15

Prosegue il viaggio verso Rafah della delegazione italiana di cui fanno parte 14 parlamentari, oltre ad associazioni, accademici e giornalisti. Oggi la delegazione ha incontrato le agenzie dell'Onu che operano nella Striscia di Gaza e la Mezzaluna Rossa egiziana.
«“A Gaza c'è un bagno ogni 600 persone. Normalmente, nelle emergenze, c'è un bagno ogni 20 persone. Immaginate le condizioni igieniche. La negazione della dignità umana, a Gaza, è anche questo". E' iniziata così la relazione di Richard Brennan, direttore regionale per le emergenze dell'OMS che ha aggiunto quanto sia difficile trovare gli aggettivi per descrivere la situazione nella Striscia, perché è più che catastrofica e più che apocalittica – spiega Laura Boldrini, deputata PD che fa parte della delegazione -. Sahar Al-Jobury, capo di UNRWA in Egitto, e Abu Hasna, Media Advidor UNRWA a Gaza hanno spiegato come l'agenzia sia la spina dorsale del sistema umanitario a Gaza. Hanno anche criticato duramente il lancio di viveri in alcune aree della Striscia, definendolo inutile visto il livello dei bisogni, costoso e pericoloso. Gli aiuti non mancano: ci sono 1200 convogli in attesa di entrare a Rafah che vengono lasciati fuori dalle autorità israeliane. Spesso i camion vengono respinti perché c'è un generatore, considerato un articolo non autorizzato. E hanno aggiunto che i palestinesi hanno perso ogni speranza: Gaza non ha futuro. Il problema è tutto politico, non di non accessibilità logistica. Non finanziare Unrwa è un'altra punizione collettiva, oltre a quella militare, contro i palestinesi e anche contro l'agenzia stessa. Sospendere i fondi perché 12 dipendenti avrebbero partecipato al terribile attacco terroristico del 7 ottobre, già licenziati e nei cui confronti è stata aperta una indagine interna, significa colpire tutta l'organizzazione, una cosa mai vista in altre circostanze.
«Infine, Lofty Ghaith, capo delle operazioni in Egitto e responsabile delle operazioni ad Al-Arish per la Mezzaluna Rossa – conclude Boldrini - ha illustrato la lunghissima trafila a cui vengono sottoposti i camion di aiuti prima di poter  entrare a Gaza: ci vogliono 30 giorni per concludere la procedura di controlli imposti dagli israeliani mentre dall'altra parte le persone muoiono letteralmente di fame».

04/03/2024 - 15:13

“Nella striscia di Gaza la situazione è drammatica. Chiediamo al governo di potenziare immediatamente gli aiuti umanitari”. Così la democratica Lia Quartapelle a termine dei lavori delle commissioni parlamentari che hanno esaminato le deliberazioni del Cdm sulla partecipazione italiana alle missioni. “Le parole di Tajani – aggiunge - non trovano purtroppo conferma negli atti ufficiali del governo che, in parlamento, ha posizioni molto più timide rispetto a quelle dal ministro. Chiediamo azioni concrete per favorire gli aiuti, e su questo, siamo molto delusi dalla bocciatura di un nostro emendamento per il ripristino dei fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele e dei contributi all’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. Senza questi fondi e senza il ruolo dell’UNRWA è veramente difficile consentire agli operatori di pace di aiutare la popolazione sui territori e garantire l’accesso illimitato alle cure”

04/03/2024 - 15:06

Con la Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, in missione a Napoli, abbiamo svolto un importante ciclo di audizioni presso la Prefettura per approfondire il tema dei Livelli essenziali delle prestazioni, rispetto alla riforma di Autonomia differenziata che il governo sta provando a portare avanti. Le diseguaglianze che oggi esistono in Italia nei servizi fondamentali alle persone aumenteranno profondamente con la proposta di Autonomia presentata dalla destra e approvata al Senato. Prima di avanzare su una riforma pericolosa che, per quanto ci riguarda come Partito Democratico, presenta numerose criticità, bisogna anzitutto riequilibrare l'attuale sistema di riparto e distribuzione delle risorse pubbliche, fondato sulla spesa storica, che penalizza gravemente i cittadini del Mezzogiorno.

Così il deputato del Pd Piero De Luca.

04/03/2024 - 14:04

UNRWA è la spina dorsale dell'assistenza sanitaria nella Striscia: sospendere fondi è una decisione miope.
È ciò che è emerso nel corso della seconda mattinata di incontri della delegazione dei parlamentari italiani, impegnati nella missione a Rafah, con le agenzie delle Nazioni Unite.
"Il 15,6% dei bambini a Gaza è sotto il livello minimo di nutrizione. Prima era dell’1%. La stima è che a Rafah ora ci sia un bagno ogni 600 persone, le epidemia sono in aumento e senza un cessate il fuoco le proiezioni parlano di ulteriori 85mila morti in 6 mesi per infezioni o malattie. 1500 camion di aiuti umanitari sono bloccati al valico" ha riferito Richard Brennan, responsabile regionale a Gaza per l’OMS.
Questo perché - conferma la Mezzaluna Rossa egiziana - "i camion di aiuti umanitari subiscono quattro tipo di controlli che durano complessivamente 30 giorni e se anche un solo articolo non viene accettato dalle forze israeliane, tutto il carico è rifiutato e resta inutilizzato nei magazzini.
Il capo di UNRWA in Egitto, Sahar Al-Jobury ha sottolineato che UNRWA lavora sulla base di un mandato internazionale e sta cercando di eseguire il proprio incarico, ma con i fondi sospesi il personale non riesce a lavorare e subisce anche restrizioni nei movimenti.
Bisogna confermare i fondi a UNRWA, aprire tutti i valichi, togliere l'assedio alla striscia e cessare il fuoco.
Come ribadito da Amani Salah,  responsabile Affari umanitari di OCHA, Gaza è la chiave della stabilità della regione. È necessario fermare il massacro e lavorare al domani di questa area. La violenza rischia di generare nuove ondate di estremismo.
La pace si costruisce solo con la pace.
La delegazione farà oggi tappa ad Al Arish per poi raggiungere il valico di Rafah domani.

*Così i parlamentari della delegazione Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali
Laura Boldrini, Dario Carotenuto, Sara Ferrari, Nicola Fratoianni, Valentina Ghio, Francesco Mari, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Alessandro Zan*

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