Segnale forte contro radicamento mercato illegale
“È un’ottima notizia la confisca eseguita dalla Guardia di Finanza che, dopo dodici anni, dà attuazione a una condanna importante nei confronti di uno dei più rilevanti esponenti della ’ndrangheta, Nicola Femia, che, giunto in confino in Romagna, era riuscito a organizzare un vero e proprio impero economico illegale nel settore delle slot machine. Femia e i suoi sodali avevano potuto allargare pressoché indisturbati le maglie della loro rete di influenza, arrivando a condizionare e ricattare molte rivendite e diversi circoli ricreativi in varie province emiliane, imponendo il posizionamento delle loro slot illegali”.
Così il deputato dem, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e primo firmatario della proposta di legge sul riordino del settore gioco d’azzardo.
“Ringrazio la Guardia di Finanza e la magistratura - aggiunge e - che con coraggio e determinazione hanno indagato su questo nuovo filone di radicamento della ’ndrangheta in Emilia-Romagna, grazie a una importante inchiesta dell’allora giornalista della Gazzetta di Modena Giovanni Tizian, stroncando un fiorente mercato illegale legato al gioco d’azzardo e aprendo la strada ad altre importanti azioni di contrasto. Ho seguito da vicino questa vicenda da componente della Commissione parlamentare antimafia e del Comitato sul gioco d’azzardo: la prima condanna arrivò proprio in quegli anni, durante l’avvio dei nostri lavori. Per questo la confisca di oggi non rappresenta solo la conclusione di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, ma anche, e soprattutto, un segnale forte dello Stato nella difesa della legalità e della trasparenza economica di un settore troppo spesso terreno di infiltrazioni mafiose. La lotta alla criminalità organizzata - conclude - passa anche da qui: dalla capacità di sottrarre risorse e potere a chi ha costruito la propria ricchezza sull’illegalità, sull’intimidazione e sulla violenza”.
“È ormai evidente anche ai suoi amici sovranisti europei che la politica economica di Meloni non esiste. L’unica crescita registrata nel Paese è possibile esclusivamente grazie ai fondi del PNRR, ereditati dai governi precedenti guidati dalle opposizioni, che oggi vengono irresponsabilmente accusate dalla Premier di essere alla stregua dei terroristi di Hamas”. Così il capogruppo del PD in Commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca, riferendosi alle parole di Le Pen, che ha minimizzato l’impatto delle politiche del governo Meloni.
“La manovra economica e l’indeterminatezza che ancora oggi la circonda confermano il completo fallimento della strategia del governo. Senza le risorse del PNRR, l’economia sarebbe stagnante, dimostrando che Meloni non ha alcuna politica economica propria e si limita a gestire ciò che le è stato lasciato dai governi precedenti”.
La legge sulla revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero non solo non risolve le criticità esistenti, ma le aggrava in modo preoccupante”, dichiarano in una nota congiunta i deputati democratici Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, e Fabio Porta, entrambi eletti nella circoscrizione Estero. “Dal 2025 – spiegano – le certificazioni per le richieste di cittadinanza dovranno essere presentate esclusivamente su carta: un ritorno all’Ottocento che ignora ogni principio di digitalizzazione e di buon senso amministrativo. Inoltre, il governo svuota di competenze la rete diplomatico-consolare, aprendo la strada a una pericolosa privatizzazione dei servizi, con il rischio di affidare dati sensibili dei cittadini a soggetti privati”.
“È una legge che – proseguono i deputati dem – conferma la visione del governo Meloni: tagliare risorse, diritti e autonomia ai Consolati e agli italiani all’estero. Basti pensare ai costi ormai insostenibili per i servizi, come i 250 euro per la trascrizione di una nascita o i 600 euro per le pratiche di cittadinanza. Mentre aumentano le spese per i cittadini, diminuiscono gli stanziamenti: 55 milioni in meno nella prima legge di bilancio e nessuna risorsa per rafforzare il personale e l’efficienza consolare”.
“Il Partito Democratico – concludono Ricciardi e Porta – continuerà a battersi per il rispetto e la tutela degli italiani nel mondo, per una rete consolare efficiente e moderna, e per garantire diritti, servizi e dignità a chi rappresenta una risorsa strategica per il nostro Paese. L’unico miglioramento del provvedimento, l’introduzione della carta d’identità elettronica per i residenti all’estero, porta la firma del Partito Democratico”.
“Dopo due leggi di bilancio che hanno già colpito duramente gli enti locali, ora servono risposte vere e non l’ennesima propaganda. La penultima manovra ha tagliato un miliardo di spesa corrente, l’ultima un miliardo e 350 milioni, chiedendo nuovi accantonamenti a Comuni, Province e Città metropolitane. Eppure gli amministratori si trovano ad affrontare emergenze sempre più gravi, come quella della casa, mentre il governo rivendica appena 30 milioni in due anni per il fondo affitti e morosità incolpevole, quando due anni fa le risorse erano 350 milioni e nel 2023 ci sono stati oltre 40mila sfratti”. Lo dichiara Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico e componente della commissione Bilancio.
“Il governo Meloni – prosegue l’esponente dem - ha trasformato tutto in propaganda, tagliando fondi essenziali e scaricando sui sindaci problemi che dovrebbe gestire direttamente, come la sicurezza urbana. Allo stesso modo, sul personale comunale ha previsto la possibilità di aumentare gli stipendi, ma senza stanziare un solo euro per farlo. È una politica miope, che colpisce proprio quei territori che ogni giorno garantiscono servizi ai cittadini nonostante i tagli e l’assenza di risorse adeguate”.
“Emblematico – conclude Roggiani – è anche l’azzeramento del fondo per le piccole opere, oltre 50 milioni che servivano ai comuni sotto i 5.000 abitanti, dove vive il 70% della popolazione italiana. Era un fondo vitale per manutenzioni di scuole e strade: oggi non esiste più. È urgente restituire agli enti locali strumenti e risorse per governare, non continuare a indebolirli”.
“Vedremo se sarà l’ennesima battaglia persa di Antonio Tajani. In ogni caso, la vicenda conferma che sulla manovra il centrodestra è ancora in alto mare.
E che se dovesse passare la linea di Forza Italia, il ministro Giorgetti sarà costretto a riscriverla da capo, dal momento che quel passaggio rappresenta una parte fondamentale della sua impostazione. Il segnale politico è chiaro: l’accordo interno resta fragile e le distanze tra i partiti di governo si fanno sempre più evidenti.” Così una nota del vicepresidente del gruppo del Pd della Camera, Toni Ricciardi.
«Mentre il ministro Valditara è concentrato su riforme ideologiche e oscurantiste, in Italia esiste una grande emergenza scolastica. Il 90% degli edifici scolastici è privo delle certificazioni di sicurezza obbligatorie, soprattutto al Sud e nelle zone sismiche.
Oggi l’Istat ci segnala un ulteriore problema che aggrava i costi per le famiglie: i rincari dei materiali scolastici sono aumentati del 6,1% e quelli dei libri del 2,4%. Tutto questo avviene in assenza di interventi da parte del governo, come emerge dalla legge di bilancio. Nonostante Valditara avesse promesso misure sul caro libri già a settembre, nella manovra non se ne trova traccia. Chiediamo un piano concreto di investimenti massicci sulla sicurezza delle scuole e sgravi economici per le famiglie, oltre a una scuola che promuova il progresso, non il regresso.»
Lo dichiara in una nota la capogruppo democratica in Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi che conclude dicendo “il caro libri è una vera emergenza ma in manovra no c’è traccia, Valditara si svegli”
“Dall'abolizione della legge Fornero all'aumento di tre mesi dell'età pensionabile il passo è breve. C’è riuscita la destra che presa dal furore propagandistico aveva dato i numeri sulle pensioni, inservibili anche per il gioco del lotto. Via la Fornero avevano gridato ai quattro venti insieme alla proposta di fissare il tetto a quota 100 che poi è stata archiviata, con il silenzio di Salvini, che ha fatto ammenda, perché risultata troppo costosa. E poi proposte su proposte per tentare di catturare consenso. Ed ora si apprende che ci si appresta ad alzare l'età pensionabile di altri tre mesi. Servono soldi ed il bidone è stato già raschiato. Se non ci fossero le risorse del Pnrr, ormai prossimo alla scadenza, saremmo già in recessione. Ecco spiegata la manovra finanziaria 2026 improntata alla stagnazione e senza nessuna misura per favorire ripresa e sviluppo e tutelare famiglie ed imprese”.
Lo dichiara il deputato PD della commissione Bilancio, Silvio Lai.
“Nel giorno dell’ennesimo femminicidio, con una giovane uccisa con venticinque coltellate, la Lega pensa bene di cancellare quei pochi percorsi di educazione sessuale esistenti nelle scuole medie del nostro Paese. È una scelta dannosa e profondamente irresponsabile”. Lo dichiara la deputata Sara Ferrari, capogruppo del Partito Democratico nella commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio.
“Abbiamo bisogno di andare nella direzione opposta. L’Italia – spiega l’esponente dem - è uno dei soli sette Paesi europei a non avere l’educazione sessuale obbligatoria a scuola. È un vuoto che pesa, perché occorre aiutare le ragazze e i ragazzi a costruire relazioni corrette e rispettose, a superare stereotipi e pregiudizi che troppo spesso sono all’origine della violenza di genere. La scuola pubblica ha una responsabilità fondamentale: non possiamo lasciare i giovani soli, a formarsi un’idea delle relazioni e della sessualità esclusivamente attraverso il web. Serve un impegno serio e strutturale, non passi indietro dettati da ideologia".
“Chiediamo al governo – conclude Ferrari – di modificare il provvedimento in discussione e cancellare questa vergogna. Contrastare la violenza contro le donne significa partire dall’educazione e dal rispetto, non dall’oscurantismo”.
“Un ottimo segnale contro il caro bottigliette d’acqua negli aeroporti italiani. Apprendiamo infatti con soddisfazione da Assaeroporti che, così come più volte sollecitato durante questa legislatura dal Partito Democratico, crescono gli aeroporti italiani in cui sono state installate, fontanelle per la distribuzione gratuita dell’acqua potabile. Una iniziativa per cui ci siamo battuti al fine di contrastare la speculazione attorno alla vendita di bottiglie di acqua da bere che, spesso, raggiungono prezzi esorbitanti”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Entro la fine dell’anno saranno 22 le aerostazioni che – prosegue – forniranno questo servizio gratuitamente nelle aree di imbarco, dopo i controlli di sicurezza. Monitoreremo lo stato di avanzamento del refill gratuito affinché le fontanelle siano installate in luoghi ben visibili e correttamente segnalate e monitoreremo altresì - per il tramite degli enti competenti - il livello di qualità dell'acqua.
Infine per la mia Sicilia il servizio è stato recentemente attivato a Palermo; mi auguro poi che vengano installati erogatori gratuiti di acqua potabile anche negli aeroporti di Catania, Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa”.
"Ho depositato oggi la proposta di legge che introduce il codice sui crimini internazionali nel nostro ordinamento. Un testo che, se approvato, permetterà di perseguire anche in Italia, senza intralci, le persone indagate per aver commesso reati codificati dal diritto internazionale ovunque li abbiano commessi e a prescindere dalla loro nazionalità. Parliamo di crimini come genocidio, apartheid, crimini di guerra e contro l'umanità.
Una legge che riprende quanto elaborato dalla Commissione Palazzo-Pocar istituita dalla ministra Cartabia e che ci avrebbe permesso di processare Almasri in Italia e che permetterebbe di farlo con Netanyahu e Putin, tutti raggiunti da mandati di cattura emessi dalla Corte penale internazionale. Uno strumento per rendere giustizia alle vittime di tutto il mondo.
Ringrazio le tante colleghe e colleghi del Pd che hanno firmato questa proposta di legge tra cui la capogruppo Chiara Braga, il responsabile esteri della segreteria Peppe Provenzano e la responsabile giustizia Debora Serracchiani e i capogruppo in Commissione esteri Enzo Amendola e in Commissione giustizia Federico Gianassi.
E ringrazio Amnesty International Italia per avere ispirato la proposta di legge, la professoressa Alessandra Annoni e i professori Triestino Mariniello e Antonio Marchesi le cui competenze giuridiche in tema di diritto internazionale sono state fondamentali per la finalizzazione del testo.
Questa legge è un segnale chiaro in difesa del diritto internazionale e dell’impianto multilaterale che dalla fine della seconda guerra mondiale ha consentito che non prevalesse la legge della giungla ma il diritto. Adesso discutiamola e approviamola". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“I primi effetti dei dazi USA si stanno purtroppo facendo sentire, e con forza. Il crollo del 21,1% dell’export italiano verso gli Stati Uniti registrato da Istat è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Il nostro Made in Italy, già sotto pressione, è ora esposto a un rischio concreto. Il Governo non può continuare a restare in silenzio: servono risposte immediate a tutela delle nostre imprese e del lavoro italiano. Difendere l’export significa difendere un pezzo fondamentale della nostra economia”. Così in una nota Alberto Pandolfo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive dí Montecitorio, commentando i dati Istat sull’export italiano.
“Le dichiarazioni sulla presunta inefficienza della Regione Toscana sono inaccettabili e prive di fondamento. Secondo la collega di Fdi Buonguerrieri la Toscana avrebbe ricevuto 884 milioni per i danni subiti dai dissesti idrogeologici e ne avrebbe spesi solamente il 25%, cosa del tutto falsa.
Invece di alimentare scontri politici, sarebbe più utile che il Governo collaborasse concretamente con i territori colpiti dal dissesto idrogeologico. La Toscana ha dimostrato capacità di spesa e visione, con interventi reali sul territorio e una pianificazione urbanistica che è da anni un modello di sostenibilità. Il vero problema è l’inerzia dell’esecutivo, che continua a ignorare le richieste di semplificazione normativa e a ritardare l’erogazione dei fondi promessi. Servono meno slogan e più responsabilità istituzionale”. Lo dichiara Eleonora Evi, deputata Pd, in missione con la commissione parlamentare d’inchiesta dissesto idrogeologico in Toscana, replicando alle dichiarazioni della deputata di Fdi Alice Buonguerrieri, che nell’ambito dei lavori della missione “vaneggia di fantomatici 884 milioni che la Toscana avrebbe ricevuto per interventi di riduzione del rischio”.
“I dati dell’Istat confermano un quadro preoccupante per l’export italiano, in forte contrazione soprattutto verso gli Stati Uniti, a causa delle pesanti tariffe doganali imposte dall’amministrazione americana. Un crollo che non viene compensato dai mercati alternativi e che rischia di travolgere migliaia di imprese e posti di lavoro nel settore manifatturiero. In questa fase cruciale, il governo Meloni è scomparso. Ancora una volta immobile, assente, afono e senza una strategia concreta né misure efficaci per tutelare le imprese italiane più esposte ai dazi unilaterali imposti da Trump. Sei mesi fa, quando la crisi si è manifestata con chiarezza, era stato annunciato un piano da 25 miliardi per sostenere le imprese colpite dai dazi, ma oggi di quel piano non si vede traccia né in legge di bilancio né in altre misure. L'ennesima bugia di un governo preoccupato solo di non disturbare Trump e disinteressato alle sorti del nostro tessuto produttivo. Mentre altri Paesi europei, come la Spagna, si stanno muovendo con interventi mirati per difendere le proprie industrie e salvaguardare migliaia di posti di lavoro, l’Italia continua a navigare a vista, con una politica economica che sacrifica la crescita. Serve un cambio di passo immediato. Il Pd chiede al governo Meloni di chiarire quali azioni intenda mettere in campo per contrastare l’effetto devastante dei dazi sul sistema produttivo italiano; sostenere con risorse adeguate le imprese esportatrici; promuovere investimenti per aumentare la competitività del Made in Italy sui mercati globali; tutelare i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro a causa di questa crisi. Difendere le imprese italiane è un dovere del governo. A meno che per la Premier Meloni non sia più importante difendere l'alleanza politica con chi sta distruggendo Italia e Europa” così una nota del capogruppo democratico nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
“Sulla tassa di soggiorno e sul turismo, il governo dell’autonomia differenziata dimostra ancora una volta di essere autonomo solo nel togliere. Toglie risorse proprie dei Comuni per tenersene la differenza a Roma”. Lo dichiara in una nota Andrea Gnassi, deputato del Partito Democratico ed ex sindaco di Rimini.
“L’imposta di soggiorno – spiega l’esponente dem – è nata per finanziare i costi diretti generati dai flussi turistici: dalla mobilità al decoro urbano, dai rifiuti alla tutela ambientale e alla depurazione delle acque. Invece il governo, con un’operazione surreale e mirata, priva proprio le città turistiche di risorse ormai vitali. È una strategia chiara: mentre il centrodestra, sia con la ministra Santanchè che con proposte di legge parlamentari di pura facciata, sbandierano l’importanza del turismo e delle città turistiche, di fatto poi, toglie concretante ai territori ciò che serve per sostenere i servizi e progetti essenziali. Come Partito Democratico presenteremo una proposta di legge strutturata che definisca fondi e criteri per garantire risorse stabili alle città a vocazione turistica. Siamo pronti a lavorare con tutte le forze parlamentari per soluzioni condivise".
“La tassa di soggiorno – conclude Gnassi - è l’unico brandello di autonomia fiscale rimasto ai Comuni e il governo non la può usare per finanziare spese statali previste per legge come il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità. Serve semmai dare ai Comuni più libertà di utilizzo, anche per la sicurezza o l’alloggio delle forze dell’ordine. Daremo battaglia in Parlamento e nel Paese perché le città turistiche non siano penalizzate e perché lo Stato garantisca i servizi essenziali come previsto dalla legge”.
“Sulle pensioni il Governo è in confusione. Avevano garantito, tramite soprattutto il sottosegretario al lavoro Durigon, che non si sarebbe proceduto all’aumento di tre mesi dell’età pensionabile. Oggi, invece, lo stesso Durigon fa capire che nel centrodestra non tutti sono d’accordo e che dunque sarà difficile varare questo provvedimento. Siamo davanti a una vera e propria truffa ai danni di elettori che avevano creduto alla promessa dell’abolizione della Legge Fornero e ora si ritrovano un quadro addirittura peggiore. Chiediamo al Governo di spiegare in maniera trasparente quale è la linea”. Lo dichiara Arturo Scotto capogruppo PD in commissione lavoro di Montecitorio.