“Ho ascoltato in Aula, con incredulità, il ministro degli Esteri Antonio Tajani rivendicare di aver proposto all’ONU una risoluzione sulla tregua olimpica per i Giochi di Milano-Cortina 2026 — una dichiarazione che farà sorridere il mondo sportivo internazionale.” Lo dichiara il deputato del Pd Mauro Berruto, responsabile Sport del Partito Democratico che sottolinea "la tregua olimpica non è una novità, né un’iniziativa italiana: è una risoluzione che viene approvata ogni due anni, in occasione di tutte le edizioni dei Giochi Olimpici estivi e invernali dal 1993, dall’Assemblea Generale dell’ONU. Si intitola ‘Building a peaceful and better world through sport and the Olympic ideal’ ed è sempre la stessa, da 32 anni a questa parte. Attribuirsene oggi la paternità – conclude Berruto – è come vantarsi di aver inventato la fiaccola olimpica. Dal capo della diplomazia italiana ci aspetteremmo più serietà e meno propaganda".
"Tajani ha ribadito più volte che il governo è concentrato da tempo sulla ‘ricostruzione’ di Gaza. Bene, ma è consapevole che questo governo non ha fatto nulla per fermare invece la sistematica distruzione di Gaza in questi due anni? Il Ministro avrebbe dovuto usare la propria voce diplomatica per prevenire e fermare l’escalation, non limitarsi a commentarla a posteriori. Così come ancora nessun impegno concreto per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per sostenere gli organismi internazionali nel lavoro con cui tentano di perseguire i crimini di guerra commessi. Evidentemente il lavoro nascosto decantato da Tajani non è stato nascosto, ma del tutto invisibile.” Lo dichiara la Vicepresidente del Gruppo del Pd alla Camera, Valentina Ghio a margine dell'informativa di Antonio Tajani alla Camera.
"Come al solito, il ministro Tajani pattina. E' venuto oggi alla Camera a riferire sulla situazione a Gaza senza proposte concrete. E lo ha fatto con i banchi della maggioranza semi vuoti.
Ha detto che l'Italia sarà parte del processo per trasformare la tregua in pace, ma non ha detto come. Ha detto che il governo è pronto a inviare contingenti militari senza dire con quali regole di ingaggio. Ha parlato di ricostruzione, ma non ha specificato in che termini e con che ruolo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine dell'informativa del ministro Tajani.
"Fedele al "piano Trump" non ha neanche lontanamente accennato alla situazione in Cisgiordania dove proliferano le colonie illegali, le violenze, gli sfollamenti, la distruzione delle case, delle infrastrutture, dei campi palestinesi - evidenzia Boldrini -. Continua a dire che il riconoscimento dello Stato di Palestina arriverà. Quando? La condizione non era la liberazione degli ostaggi e l'esclusione di Hamas dal governo della Striscia? Ci siamo: cosa aspettano ancora?".
"Come pensa di lavorare alla costruzione di uno Stato di Palestina senza che i palestinesi siano protagonisti, senza continuità territoriale e senza che venga liberato l'unico in grado di dare una leadership solida al popolo palestinese, cioè Marwan Barghouti - incalza la deputata dem -? Come pensa di lavorare alla pace senza che ci sia giustizia per i crimini commessi dal governo Netanyahu? Altro che "Israele non ha voluto adottare quelle attenzioni e cautele imposte dal diritto internazionale", come ha detto Tajani. Israele ha commesso un genocidio che non può restare impunito".
"Tutti temi cruciali e fondamentali a cui il ministro Tajani non ha dato risposta. Aspetta che Trump dia la linea a cui, come sempre, assoggettarsi acriticamente" conclude Boldrini.
"La Corte Costituzionale con la sentenza di oggi ha fatto definitiva chiarezza sciogliendo qualsiasi dubbio sull'ipotesi di decadenza da Presidente della Regione Sardegna di Alessandra Todde. Insieme alla sentenza vengono archiviate anche le speranze di quei partiti che, a destra, avevano utilizzato la vicenda come un tentativo di rivincita nei tribunali, dopo aver perso la partita in campo. Ora la sfida per tutti diventa quella del confronto di merito, sulle scelte da fare, in qualche caso dopo anni di vuoto". Lo dichiara il deputato sardo del Pd, Silvio Lai, che esprime "da parte dei democratici della Sardegna le congratulazioni alla Presidente per l’esito del ricorso, con la certezza di poter proseguire serenamente nel lavoro di rilancio nella nostra Regione affrontando con decisione quelle criticità che pesano su famiglie e imprese in Sardegna".
Dal 21 al 23 ottobre il mondo della salute e della sicurezza sul lavoro si incontra a Roma per gli Stati Generali organizzati dalla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro della Camera dei Deputati. Dopo l'edizione dell’anno scorso l’evento torna per proseguire il dialogo istituzionale e sociale su un tema fondamentale. Tanti gli argomenti trattati: dalla tecnologia e l’intelligenza artificiale alla formazione, dalla logistica allo stress lavoro-correlato, con l'ascolto delle proposte delle parti sociali, degli esperti, delle istituzioni, per restituire alla politica soluzioni concrete che aumentino sicurezza e prevenzione. L’evento è in collaborazione con la Presidenza della Camera dei Deputati.
“Le morti sul lavoro sono una piaga che continua a straziare il nostro Paese. Dobbiamo costruire percorsi più efficaci di prevenzione e cultura della sicurezza e per farlo serve un patto rinnovato tra parti sociali e la politica - così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia - Anche per questo momenti come gli Stati Generali sono preziosi: riuniamo tante parti in causa per discutere su soluzioni condivise, strategie, proposte”.
A inaugurare le giornate il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, la Presidente della Commissione Chiara Gribaudo e la Ministra del Lavoro Marina Calderone. Segue una lettura dell’attore Alessio Vassallo e la condivisione delle storie di lavoratrici e lavoratori vittime di infortuni e familiari dei caduti sul lavoro, tra cui la madre di Luana D’Orazio, i parenti delle vittime delle stragi di Brandizzo e di Casteldaccia, i genitori di Mattia Battistetti.
Ci sarà poi il confronto delle parti sociali, tra i sindacati e le associazioni datoriali. La seconda giornata sarà dedicata al futuro delle generazioni più giovani, con panel che tratteranno dei temi della formazione, con un focus sulle nuove tecnologie, anche con il contributo delle università che presenteranno progetti e studi sul tema. Infine, le giornate si concluderanno giovedì 23 ottobre con la relazione della magistrata Rita Sanlorenzo, perché “abbiamo un tema di giustizia, è una richiesta costante dei famigliari delle vittime” chiosa Chiara Gribaudo. Alla conclusione dei lavori, come lo scorso anno, le proposte concrete emerse dai tavoli di lavoro verranno consegnate alla politica parlamentare, con l'obiettivo di farle approdare nelle sedi istituzionali e trasformarle in un cambiamento reale.
“Ore 9, Camera dei Deputati. Tajani informa sul piano di pace per Gaza. La maggioranza è talmente convinta del ruolo dell’Italia che non si presenta in Aula” così sui social il capogruppo democratico in commissione Esteri della Camera, Enzo Amendola che posta la foto dei banchi del governo vuoti e anche quelli della maggioranza compreso lo scranno del capogruppo Fdi Bignami che aveva chiesto l’informativa del governo.
Mercoledì 15 ottobre 2025 alle ore 10.00 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione 4) si terrà la conferenza stampa dal titolo “Dati reali, politiche abitative: serve un piano casa pubblico che superi le disuguaglianze sociali”, durante la quale saranno presentate le proposte per superare l’emergenza abitativa in Italia, e dare dignità a chi oggi vive nell’incertezza.
Interverranno Silvia PAOLUZZI (Segretaria Nazionale Unione Inquilini), Carlo CELLAMARE (Professore Università La Sapienza), Agostino SANTILLO (Deputato M5S), Marco FURFARO (Deputato PD), Marco GRIMALDI (Deputato AVS).
L'accesso in sala - con abbigliamento consono e per gli uomini obbligo di giacca - è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
“Ancora un nulla di fatto sulla manovra. La maggioranza continua a rimandare la presentazione di un testo, paralizzata da un braccio di ferro interno che dimostra l’assenza di una visione comune. Non emergono misure concrete e tutto lascia prevedere che sarà il terzo flop della politica economica del governo Meloni. In questi anni solo le risorse del PNRR hanno permesso al Paese di non scivolare in recessione, mentre il ministro dell’Economia Giorgetti si sta rivelando ininfluente: non c’è traccia di una vera politica economica né di una politica industriale. Le dichiarazioni odierne del ministro – “La prospettiva è abbastanza delineata, venerdì i particolari” – confermano la confusione e l’improvvisazione con cui il governo sta affrontando una fase delicata per famiglie, imprese e conti pubblici. L’Italia ha bisogno di scelte serie e di una manovra capace di sostenere crescita, lavoro e investimenti, non di annunci e rinvii continui” così il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano commenta l’ennesimo rinvio da parte del CdM, dell’approvazione della manovra.
“Questo è il governo più avverso nei confronti degli italiani all’estero nella storia repubblicana, e la legge approvata oggi ne è un’ulteriore conferma. Siamo di fronte al secondo atto di un percorso che abbiamo già fortemente contrastato nell’ambito della legge sulla cittadinanza.” Lo ha detto in Aula alla Camera Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo PD durante le dichiarazioni di voto finali sulla revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all'estero. “In questa legislatura - ha aggiunto l'esponente dem - l’esecutivo ha operato tagli ai finanziamenti, sospeso l’adeguamento degli assegni pensionistici esteri, annullato le agevolazioni per chi decide di rientrare in patria e approvato una normativa sulla cittadinanza che rischia di recidere i legami con le nostre comunità sparse nel mondo. Riteniamo sconcertante che questo governo neghi diritti a chi ha profonde radici italiane, per poi concederli facilmente a soggetti vicini politicamente. In commissione ci siamo impegnati a fondo per migliorare il testo attraverso una serie di proposte emendative, alcune delle quali sono state accolte, come la riduzione dei tempi per la definizione delle pratiche da 48 a 36 mesi, l’obbligo di confronto sindacale per la ridefinizione dei contratti del personale e l’emissione della CIE nei comuni italiani a partire dal 1° giugno 2026, mentre molte altre sono state purtroppo respinte". "La legge sulla revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all'estero - ha concluso Ricciardi - non solo non risolve le criticità esistenti, ma finisce per esasperarle e amplificarle, come spesso accade, con i provvedimenti votati da questa maggioranza. Il ritorno alla modulistica cartacea, le difficoltà operative riscontrate nei consolati e la volontà di affidare ai privati la gestione dei servizi consolari sono scelte che hanno il solo scopo di danneggiare i cittadini, non di aiutarli. Il Partito Democratico continuerà a battersi per la tutela dei diritti degli italiani nel mondo, un patrimonio umano prezioso da difendere e valorizzare, e non da penalizzare."
“Domanda per il ministro Tajani: è tutto ok che l’ambasciatore Mario Vattani risulti uno dei militanti-finanziatori di Casapound? Davvero il ministro ritiene che un attivista della formazione neofascista sia la persona giusta per rappresentare l’Italia in Giappone?” lo chiede sui social la vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, la democratica Lia Quartapelle commentando quanto riportato nel libro di Paolo Berizzi, "Il libro segreto di Casa Pound".
"L’ennesimo grave incidente avvenuto ieri sera lungo la statale Aurelia, all’altezza di Albinia, nel comune di Orbetello dimostra ancora una volta quanto sia urgente intervenire su questa arteria ormai insicura e inadeguata. Non bastano più promesse o annunci. Il governo Meloni continua a parlare di Tirrenica ma non ha fatto nulla: nessun cantiere, nessuna risorsa stanziata (anzi alcuni finanziamenti sono stati addirittura sottratti), nessun cronoprogramma credibile. Serve subito un impegno concreto per la realizzazione del Corridoio Tirrenico, un’opera strategica per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo della costa toscana. Quando la destra non mantiene le promesse, i territori se ne ricordano: aldilà 'dell'effetto Vannacci' gli elettori della Regione hanno punito la Lega anche per ricordare al ministro Salvini che è finito il tempo delle passerelle politiche". Così Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“Esprimiamo il nostro pieno sostegno alla richiesta della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, impegnandoci in Parlamento affinché venga garantito un sostegno strutturale stabile e adeguato. L’eccellenza artistica e culturale della Nuova Orchestra Scarlatti rappresenta un patrimonio riconosciuto, che merita risposte concrete e una prospettiva di crescita e valorizzazione nell’interesse della città di Napoli, della Regione Campania e del panorama musicale nazionale e internazionale” così una nota dei democratici Irene Manzi, Marco Sarracino, Arturo Scotto e Enzo Amendola.
"Se su Gaza si intravede uno spiraglio, sulla Cisgiordania questo non avviene. Il piano di Trump, che al momento è un piano per il cessate il fuoco e la tregua, non accenna minimamente ai territori palestinesi occupati e a Gerusalemme Est. In Cisgiordania la situazione è sempre più drammatica. Il 42% del territorio è illegalmente occupato da colonie israeliane. Dopo il 7 ottobre c'è stato un aumento esponenziale degli espropri, delle violenze, delle demolizioni delle case, sia in Cisgiordania che a Gerusalemme Est. Spesso i palestinesi sono costretti anche a pagare l'abbattimento delle loro stesse abitazioni. Gli uliveti, fonte importantissima di sopravvivenza dei palestinesi, vengono estirpati, gli acquedotti e le infrastrutture distrutti. E questo non si deve all’azione di singoli coloni ma ad un sistema organizzato che tende all’annessione della Palestina. I check point impediscono alle persone di spostarsi per lavoro e persino di andare a curarsi negli ospedali. Nel rapporto presentato oggi in conferenza stampa alla Camera da Oxfam, Amnesty International, Cospe e altre associazioni c'è un dato che preoccupa moltissimo: l'Ue, il principale partner commerciale di Israele, importa dalle colonie illegali in Cisgiordania 15 volte di più di quanto importi dai produttori palestinesi che vivono in quelle terre da sempre. Questo è un modo per affossare un popolo e favorire l'illegalità delle colonie: a questo va messo uno stop. Le associazioni ci hanno chiesto una cosa semplice: uno strumento normativo che impedisca il commercio e gli investimenti con aziende che hanno la sede o operano nelle colonie illegali. Così come la legge 185 sul commercio di armi vieta la compravendita con paesi che sono in guerra o violano i diritti umani, così è possibile e necessario non contribuire in alcun modo all'economia della colonizzazione illegale e dell'annessione che Israele sta portando avanti. E noi raccogliamo questa richiesta.
Uno Stato di Palestina può esistere solo con la continuità territoriale che, adesso, in Cisgiordania non c'è. E senza uno Stato di Palestina non ci saranno mai né pace né sicurezza per nessuno dei due popoli". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Ghio e Simiani: Ministro spieghi come sterilizzerà in manovra aumenti pedaggi
La vicepresidente del gruppo del Pd alla camera, Valentina Ghio, e il capogruppo dem in commissione ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, hanno presentato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini un’interrogazione parlamentare firmata anche dai colleghi Barbagallo, Bakkali, Casu, Ferrari, Morassut, Pandolfo, dopo la sentenza di oggi della Corte costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità delle norme con cui, dal 2019 al 2023, erano stati rinviati gli adeguamenti dei pedaggi autostradali.
“La decisione della Corte – affermano Ghio e Simiani – rischia di tradursi in aumenti immediati dei pedaggi, con effetti pesanti per cittadini, pendolari e imprese. Dopo mesi di annunci e nessuna risposta, ora Salvini deve chiarire quali iniziative intenda adottare per evitare che la sua inerzia ricada direttamente sui bilanci delle famiglie e delle aziende”.
Nell’interrogazione, il Partito Democratico chiede al Ministro quali misure intenda prevedere “già nella prossima legge di bilancio” per garantire che l’applicazione della sentenza non determini rincari, assicurando al tempo stesso sicurezza, efficienza e qualità del servizio e una gestione delle concessioni trasparente e coerente con i criteri dell’Autorità di regolazione dei trasporti.
“Il Governo non può restare a guardare – concludono Ghio e Simiani – Servono risposte chiare e immediate per tutelare gli utenti e garantire che il rispetto della sentenza non diventi un nuovo costo per chi viaggia”.
“I dati Istat sugli incidenti stradali pubblicati oggi confermano che tra il 2023 e il 2024 gli scontri nelle strade sono aumentati e il drammatico bilancio di morti è restato sostanzialmente stabile con una riduzione di solo 9 decessi complessivi da 3039 a 3030. Un quadro che dimostra come non siano certo le nuove norme, entrate peraltro in vigore solo alla fine dell’anno scorso, ad aver prodotto effetti positivi sulla sicurezza bensì il coraggio delle amministrazioni locali che hanno scelto di mettere al primo posto la difesa della vita nelle strade. Infatti, se analizziamo su base comunale i dati pubblicati oggi possiamo osservare chiaramente che le diminuzioni più significative delle vittime si registrano proprio, oltre che a Venezia dove le statistiche sono fortemente condizionate dalla strage dell’autobus precipitato dal cavalcavia di Marghera nel 2023, nelle città che lo scorso anno hanno puntato con maggiore decisione sulla riduzione della velocità e una gestione più razionale ed equilibrata del traffico urbano a partire da Bologna (-48%) e a seguire Torino (-30%), Milano e Palermo (-19%), Firenze (-18%) e Roma (-13%). Questi dati devono far riflettere il ministro Salvini: attaccare le “Città 30” e le “Zone 30” non ha alcun senso, perché proprio lì dove si governa la mobilità con scelte decise e puntuali sul territorio che vanno in questa direzione, i risultati si vedono. Chi ha davvero a cuore la sicurezza stradale dovrebbe sostenere queste politiche, non contrastarle” così una nota del vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu.