Dichiarazione di Irene Manzi, capogruppo Pd commissione Cultura della Camera.
“La scuola è aperta a tutti”, recita il primo comma dell’art. 34 della Costituzione e anche pensando a quel principio abbiamo voluto presentare alla discussione dell’Aula questa mozione che intende favorire una riflessione ampia sull’avvio di questo anno scolastico 2023/2024, sulle emergenze da affrontare, sulla strategia da perseguire”.
Così Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura intervenendo quest’oggi in Aula.
Per l’esponente Pd “è negli spazi della scuola, nelle aule, in ogni parte del Paese che si costruisce la possibilità di coltivare un futuro migliore e di costruire una società più equilibrata e giusta. Ma perché quel futuro da coltivare sia davvero fertile e vitale la scuola deve essere messa al centro dei nostri pensieri. Deve essere spazio e luogo su cui investire risorse, progetti, programmi.” “E anche per questo - ha sottolineato Manzi-che abbiamo deciso di presentare una mozione che vuole mettere al centro alcuni temi chiave su cui sollecitare una pronta azione del Governo in vista della prossima legge di bilancio: penso al tema del dimensionamento scolastico, al precariato, alla lotta e al contrasto delle diseguaglianze e al tema- urgente e necessario- del caro scuola. Perché ormai ad un anno dall’insediamento del governo Meloni il bilancio che ci permettiamo di tracciare intorno all’istruzione è deludente e preoccupato. Inoltre, ha aggiunto Manzi, “non si può far cassa sulla scuola, come invece i tagli ed il dimensionamento rischiano di fare.
Purtroppo assistiamo a misure spot, a interventi a “invarianza finanziaria”, a misure come il recente Decreto Caivano o le disposizioni relative al voto in condotta pensate più per rispondere parzialmente all’emergenza di fronte ad episodi- gravi- di violenza, anziché alla definizione di una matura e strutturata strategia di contrasto all’abbandono scolastico, alle disparità, alle diseguaglianze.” Per il Pd - ha concluso Manzi- servono investimenti ed opportunità ed ecco perché abbiamo voluto mettere al centro della nostra mozione il tema dei costi sopportati dalle famiglie per l’avvio dell’anno scolastico. La spesa per i libri scolastici rappresenta un carico che grava in misura rilevante sulle famiglie italiane che, nel mese di settembre, arriva ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio.
Chiediamo investimenti, strumenti, risorse per la gratuità dei libri di testo e la progressiva gratuità dei costi legati alla mobilità studentesca. Vogliamo che la comunità scolastica rappresenti un luogo di serenità e crescita per gli studenti e le studentesse.”
“Dopo l’annuncio del ministro Fitto del definanziamento dei fondi PNRR ai comuni è stato tutto un coro di rassicurazioni che non era successo nulla, che sarebbero state trovate altre fonti di finanziamento, con il corollario di accuse alle opposizioni di alimentare allarmi ingiustificati.
Parole, parole, parole diceva una famosa canzone di tanti anni fa, peccato che ad oggi i sindaci e i dirigenti preposti abbiamo in mano solo la comunicazione del taglio dei finanziamenti e null’altro.
Alle parole devono seguire, subito, atti amministrativi che garantiscano l’effettiva copertura dei fondi ai comuni.
Con la propaganda il Paese va indietro e non avanti nel segno di una maggiore uguaglianza, della riconversione ecologica e del digitale come è giustamente scritto nel PNRR”.
Così Federico Fornaro, dell’ufficio di presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Con la Nadef il Governo smentisce il Ministro della Sanità, Schillaci, prevedendo nuovi tagli al servizio sanitario nazionale ed una spesa pubblica che non tiene conto delle esigenze della medicina di territorio e degli investimenti per la qualità delle strutture sanitarie”. Così la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase commentando la nota di aggiornamento al Def del Governo Meloni.
“Il Governo sembra non vedere i problemi delle persone e la lezione della pandemia Covid sembra già essere dimenticata. E’ irresponsabile scegliere di tagliare la spesa pubblica e rinunciare agli investimenti per la medicina di territorio. Le stime del valore della spesa sanitaria rispetto al Pil – evidenzia Di Biase - ci dicono che dal 6,6 del 2023 passeremo al 6,1 del 2026, esattamente il contrario di quanto aveva annunciato il Ministro Schillaci e un inversione di rotta rispetto alle richieste del Partito Democratico, che aveva chiesto di attestare il Fondo sanitario nazionale al 7,5 per cento. Mancano i medici ed il personale sanitario, si riducono i servizi di cura – conclude la deputata Pd - e intanto il Governo Meloni definanzia la sanità pubblica. Questa è una scelta che rischia di rendere più fragili le nostre comunità”.
“Carrello tricolore? Se il problema da affrontare non fosse serio verrebbe da ridere. Il governo pensa di affrontare il consistente aumento dei prezzi con una misura temporanea, sperimentale e alla quale si aderisce su base volontaria. Chissà se al governo lo sanno che alla grande distribuzione, settimana dopo settimana, su molti prodotti, si fanno sconti anche superiori a quelli previsti dal carrello tricolore. E il cittadino si informa e si regola di conseguenza. Anche perché il risparmio, come dimostrano le prime indagini, è veramente irrisorio. Ciò che non vuol fare il governo è affrontare strutturalmente la questione. Aumentare gli stipendi e tassare gli extraprofitti. Tagliare le accise sulle benzine e combattere l'evasione fiscale. Prevedere una vera fiscalità progressiva come prevede la Costituzione.
Di contro il governo di progressivo prevede solo, nei prossimi anni, il taglio alla sanità pubblica. Anche in questo caso che il governo vada a sbattere contro un muro, e succederà presto, non interessa molto ma purtroppo a rimetterci sarà ancora il Paese”. Lo dichiara Stefano Vaccari, dell'Ufficio di Presidenza della Camera e capogruppo PD in Commissione Agricoltura.
“Il governo Meloni cancella il servizio sanitario nazionale. La tendenza confermata dalla Nadef è quella di ridimensionare la spesa per la salute e per il secondo anno consecutivo portarla abbondantemente sotto la media europea. Significa privare di un diritto universale milioni di cittadini e aprire la strada cinicamente alle assicurazioni private. Vogliono il modello anglosassone dove si curano solo quelli che hanno un conto in banca degno di questo nome. Anziché perdersi in mille bonus, mettano almeno quattro miliardi sulla sanità”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Dinnanzi alla carenza di medici e infermieri, ai tempi di attesa sempre più lunghi per visite, analisi e controlli, alle necessità per strutture spesso in difficoltà, ci saremmo aspettati dal governo Meloni e dalla sua maggioranza di destra un piano di investimenti straordinario per la messa in sicurezza del nostro Servizio sanitario nazionale e per il suo rilancio, ancor di più dopo la lezione che abbiamo imparato dall’epidemia del Covid. Invece, verificando i dati contenuti nella Nadef, scopriamo con sconcerto che la spesa sanitaria si contrae negli anni, passando addirittura dal 6,6% del rapporto spesa/Pil del 2023 al 6,1 del 2026. Una scelta miope e sconcertante, contro la quale ci batteremo con tutte le nostre forze in Parlamento e nelle piazze del Paese”.
Lo dichiara il vicepresidente del Gruppo Pd-Idp alla Camera, Paolo Ciani.
“Meloni e Salvini hanno passato l’ultima settimana concentrati su pubblicità, pesche, supermercati, congiure internazionali paranoiche. Mentre quatti quatti distruggono la sanità pubblica e sempre più persone rinunciano a curarsi. È il disegno della destra: colpire i più deboli”. Lo scrive su X il deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico, mostrando il titolo di un articolo di oggi pubblicato nella versione online sul quotidiano La Repubblica dal titolo “Sempre meno soldi sulla sanità, prestazioni in calo anche al Nord”.
“I dati della Nadef messa a punto dal governo Meloni non lasciano spazio a dubbi. La sanità pubblica viene strangolata da questa maggioranza di destra che anno dopo anno riduce le risorse destinate al Sistema sanitario nazionale. Dal 6,6% del rapporto spesa/Pil del 2023 passiamo via via al 6,1 del 2026. L’esatto opposto di quanto si dovrebbe fare per affrontare le tante emergenze della nostra sanità. Erano pronti, dicevano, ma al di là della propaganda il governo non è in grado di dare le risposte che i cittadini si attendono”.
Lo dichiara la deputata del Pd in commissione Affari sociali, Ilenia Malavasi.
“Con l’esaurimento, in poche ore, delle dotazioni per il bonus trasporti, assistiamo all’ennesimo pasticcio del governo Meloni. Il Partito Democratico, sin dall’inizio legislatura, si è battuto chiedendo il ripristino della misura e uno stanziamento di fondi adeguato. Per tutta risposta il governo, dopo innumerevoli ritardi, ha stanziato una previsione finanziaria rivelatasi assolutamente insufficiente alle richieste pervenute. Ci batteremo fin da ora, in Aula e fuori dall’Aula, affinché il bonus sia rifinanziato con risorse adeguate per ripristinare una misura congrua e giusta a favore di studenti e categorie più fragili”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.
“È un’ottima notizia che finalmente inizia l’iter in commissione Affari sociali della Camera della mia proposta di legge sull’istituzione dello psicologo di base, tra le altre proposte presentate in Parlamento. Una legge importante soprattutto per le persone più fragili, le famiglie e i giovani in difficoltà. Lo psicologo di base è una figura professionale fondamentale di supporto alle famiglie, soprattutto dopo periodi così difficili come la pandemia e la post pandemia. Dobbiamo dotare le strutture sanitarie di figure a supporto delle famiglie. In Campania lo abbiamo già fatto; sono stato primo firmatario come presidente della commissione sanità della regione nel 2020 e gia sono al lavoro nei distretti sanitari con gli psicologi di base ed ora sono molto contento di riproporre questa legge in Parlamento”. Lo dichiara Stefano Graziano, deputato Pd.
"Siamo felici per la scarcerazione del ricercatore italiano e palestinese Khaled El Qaisi, dopo un arresto scioccante da parte della polizia israeliana sotto gli occhi della moglie e del figlio di 4 anni al valico di frontiera di Allemby tra la Cisgiordania e la Giordania, dopo un mese di detenzione in un carcere israeliano senza che venisse formalizzata un'accusa e dopo ore e ore di interrogatori senza un avvocato. Non c'e' ancora un capo d'accusa, ma a Khaled e' stato ritirato il passaporto e dovra' restare ai domiciliari per una settimana. Sulla base di quali indizi di colpevolezza? Se in 30 giorni non sono emersi elementi per rinviarlo a giudizio lo si lasci libero del tutto e gli venga restituito il passaporto". Lo afferma Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Come da previsioni: 1 ottobre riapre la possibilità di ottenere il bonus trasporti, 1 ottobre dotazione gia' esaurita. Ennesima beffa di un Governo che non aiuta le famiglie, il diritto allo studio, la possibilità per il lavoratori di raggiungere il luogo di lavoro”. Lo scrive su X Valentina Ghio, deputata Pd membro della commissione Trasporti di Montecitorio.
Dichiarazione di Ouidad Bakkali, deputata Pd
Il brutto spettacolo di Corona, l’ingerenza dei vertici contro Fedez e la caduta libera degli ascolti. TeleMeloni regala ormai solo spazio a personaggi come Corona e lo nega a Fedez perché non gradito mentre nessuna seria riflessione su come salvare il servizio pubblico dalla fuga di spettatori che ormai è inarrestabile.
Dichiarazione di Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera
Robert Fico, leader del Partito Direzione-socialdemocrazia e vincitore delle elezioni anticipate in Slovacchia è incompatibile con i valori e i principi del socialismo europeo e mi auguro che la dirigenza dei socialisti europei decidano la sua espulsione”. Così Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione Difesa della Camera a margine della Festa provinciale dell’Unità di Napoli i svolgimento alle Terme di Agnano.
Le recenti esternazioni di Fico nei riguardi dell’Ucraina - ha aggiunto Graziano - sono gravissime e in profonda contrapposizione con le decisioni assunte in tutte le sedi del socialismo europeo.” Affrontando invece le recenti tensioni tra Serbia e Kosovo, Graziano ha affermato che “Italia e Europa possono e devono giocare un ruolo fondamentale per pacificare quell’area.” Per l’esponente del Pd “occorre rafforzare il ruolo della Nato, incrementando la sua forza di interposizione e di pace. Mi auguro – ha concluso Graziano- che i ministri Tajani e Crosetto perseguano senza ostacoli tale obiettivo”.
L’ottimismo della maggioranza aveva basi piuttosto fragili. La verità è che avremo una manovra con più deficit e poche entrate. E intanto perdiamo fondi del Pnrr, non combattiamo l’evasione e ci isoliamo in Europa. Il complotto se lo fanno da soli, ma pagano tutti.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati