Perché Ministro non parla? È sotto ricatto?_
“Il G7 cultura è ancora sicuro?” Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi dopo la pubblicazione di documenti che dimostrano che il gabinetto del ministero della Cultura, su richiesta del ministro Sangiuliano, ha condiviso con soggetti estranei alla pubblica amministrazioni informazioni e documenti sensibili sui piani di sicurezza e di spostamento dei ministri e delle delegazioni che parteciperanno al vertice internazionale che si terrà a Pompei. “Siamo davanti a una situazione molto grave che dimostra gravi falle organizzative su cui chiediamo chiarezza e che vengano fatti tutti gli accertamenti del caso anche da parte della Farnesina e del Ministero degli interni. Sangiuliano deve uscire dal silenzio e spiegare nelle sedi istituzionali tutti i contorni di questa vicenda opaca della nomina di una sua consigliera, mai formalizzata, a cui è sia stato concesso di partecipare a riunioni interne dell’amministrazione, sopralluoghi per la definizione di importanti aspetti legati alla sicurezza e all’organizzazione del g7 e missioni istituzionali. Siamo davanti a una situazione molto grave perché in tutte quelle circostanze possono estere state rivelate, a una persona estranea all’amministrazione e senza alcun vincolo di segretezza con lo Stato, informazioni sensibili sia per la sicurezza nazionale la cui conoscenza peraltro potrebbe anche determinare vantaggi economici. Inoltre, da quanto si apprende questa consigliera mai formalizzata ha viaggiato ed è stata ospitata come consulente del ministro: non è escluso che questo possa aver determinato anche un danno erariale per l’amministrazione. Serve un immediato chiarimento, perché il ministro non parla qualcuno lo sta ricattando? Questo non sarebbe accettabile” conclude la deputata democratica che ieri ha chiesto al presidente della commissione cultura della Camera, Federico Mollicone, di convocare urgentemente il ministro Sangiuliano per un question time sul tema già questa settimana.
Mail pubblicata dagospia molto grave, rivelate informazioni sensibili e riservate su sicurezza delegazioni g7
“Chiediamo al presidente Mollicone la convocazione urgente della commissione cultura della Camera per potere sentire dalla voce del ministro Sangiuliano la ricostruzione di tutta questa opaca vicenda che ruota attorno a una sua consulente, mai formalizzata, che avrebbe avuto accesso a atti riservati e sensibili sul prossimo g7 sebbene completamente estranea all’amministrazione del ministero della cultura. Chiediamo al presidente Mollicone di convocare rapidamente l’ufficio di presidenza per calendarizzare, già questa settimana, un question time straordinario del ministro. Il silenzio di Sangiuliano sta alimentando il sospetto che vi siano ricatti o altre questioni poco chiare che gli impediscono di rendere pubbliche dichiarazioni. Un ministro sotto ricatto non è tollerabile” così in una nota la capogruppo democratica in commissione cultura della camera, Irene Manzi, dopo la pubblicazione sul sito dagospia della mail che dimostra che il parco archeologico di Pompei ha condiviso con la
Dott.ssa Maria Rosaria Boccia informazioni sensibili e riservate legate alla sicurezza delle delegazioni e dei ministri che parteciperanno al prossimo g7 cultura. Sulla vicenda il gruppo del pd della camera ha depositato la scorsa settimana un’interrogazione parlamentare a firma Manzi e Sarracino.
“È vero che il gabinetto del ministro della Cultura ha condiviso informazioni riservate relative all’organizzazione del prossimo G7 cultura con persone esterne all’amministrazione?” Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione e cultura della Camera, Irene Manzi, dopo la pubblicazione sugli organi di stampa della notizia dell’inserimento della nuova consigliera del ministro, mai formalizzata dagli uffici del Mic, negli scambi mail sulle questioni organizzative e di sicurezza dei ministri e delle delegazioni che parteciperanno al prossimo G7 cultura che si terrà a Pompei. “Se la notizia fosse confermata - e inseriremo anche questo aspetto nella nostra interrogazione parlamentare sul caso - saremmo davanti a una grave falla del sistema di sicurezza di un importante appuntamento internazionale. Peraltro - aggiunge Manzi - l’accesso a quelle informazioni, che il Mic attraverso il suo capo di gabinetto e il consigliere diplomatico è tenuto a condividere con il cerimoniale di stato e con le forze di polizia, potrebbero determinare anche vantaggi per soggetti soggetti senza alcun vincolo di riservatezza con lo stato italiano. Perché Sangiuliano ancora non chiarisce i contorni di questa opaca vicenda? Non può farlo? Per qualche ragione un ministro della repubblica italiana si trova sotto ricatto?” ribadisce la democratica.
“Il ministro Sangiuliano esca dal silenzio e spieghi pubblicamente cosa sia accaduto al ministero. A una settima dalle prime indiscrezioni stampa sulla presunta nomina di una sua nuova consigliera, siamo ancora in un impasse istituzionale con indiscrezioni e fughe di notizie affidate ai social network e a persone estranee all’amministrazione che stanno mettendo in discussione l’onorabilità degli uffici del ministero della cultura italiano. Nomine millantate ma mai confermate, sostituzione della scorta del ministro, partecipazioni a missioni istituzionali poco chiare, uffici del gabinetto impegnati a gestire i presunti legami con una consulente mai istituzionalizzata a cui, da quanto si apprende, si sarebbe dovuta affidare addirittura l’organizzazione del g7 cultura a Pompei. Perché Sangiuliano non chiarisce? Non può farlo? Per qualche ragione un ministro della repubblica italiana si trova sotto ricatto?” Lo chiede la capogruppo democratica nella
Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
Ancora una volta la Meloni usa il comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri, che è uno strumento comunicativo tecnico e istituzionale, per fare propaganda politica. Una lunghissima dichiarazione dove tra l'altro attacca la sinistra e l’attacca sul Sud con una narrazione che non trova riscontro nella realtà. In quasi due anni il suo Governo infatti ha sistematicamente operato contro le cittadine e i cittadini del Mezzogiorno, tagliando sulla sanità, sulle infrastrutture, sulla protezione sociale e mettendo in campo l’autonomia differenziata. Ma dai risultati delle elezioni europee nel collegio “Italia meridionale” è arrivata una vera e propria operazione verità con il Pd primo partito e Fdi invece sotto la media nazionale.
Cosi in una nota Marco Sarracino, deputato Pd.
“Ennesima figuraccia del Governo sulla politica estera. Il caos della presunta nota stampa prima congiunta e poi non più, dimostra le profonde tensioni e le fratture insanabili in maggioranza sulla linea da tenere a livello europeo ed internazionale, in particolare sul sostegno all'Ucraina. Emerge ancora una volta la ragione della nostra inaffidabilità e scarsa credibilità internazionale”. Lo dichiara il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche EU.
“A seguito alle nostre ripetute denunce sulla condizione complessiva delle strutture carcerarie italiane e a pochi giorni dagli ultimi disordini verificatisi nel carcere di contrada Petrusa – spiega la deputata del Pd Giovanna Iacono - sono andata a verificare personalmente la situazione della casa circondariale agrigentina. Gli sforzi e l’impegno della direzione e del personale si rivelano vani dinnanzi all’insufficienza di risorse, all’inadeguatezza della struttura e alla carenza di agenti. È ormai chiaro – prosegue - che l’approccio securitario del governo Meloni ha peggiorato le condizioni degli istituti penitenziari italiani. Anche ad Agrigento esiste una sproporzione tra popolazione carceraria e agenti di polizia penitenziaria, e la struttura è sovraffollata rispetto alla sua effettiva capienza anche a causa della presenza di persone che andrebbero ospitate in strutture adibite alla cura e all’assistenza. Continuerò l’attività ispettiva in altre case circondariali del territorio e presenterò una specifica interrogazione parlamentare sulle condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria, sulla situazione delle strutture e sulla vivibilità delle stesse da parte delle detenute e dei detenuti, sulla garanzia dei percorsi rieducativi e di reinserimento sociale previsti dalla nostra Costituzione”.
“Piango Vittorio Silvestrini, fondatore di Città della Scienza a Napoli e grande personalità della cultura e dell’impegno civile. Presidente onorario della Fondazione Idis è stato certamente uno degli uomini più brillanti della sua generazione che ha immaginato per il sito di Bagnoli, dopo la chiusura dell’Italsider, uno sviluppo ancora fondato sull’innovazione tecnologica e sul lavoro. Mancheranno la sua voce e la sua intelligenza”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro a Montecitorio.
'Chiederemo conto in Parlamento'
I ristori annunciati non arrivano e sulla Romagna torna il fango distruttivo dell'alluvione. Coldiretti e Confagricoltura denunciano la paradossale situazione del respingimento dell'80% delle richieste presentate da parte delle imprese agricole devastate dal cataclisma di oltre un anno fa. Inadeguate peraltro le risorse messe a disposizione per la restante parte del comparto. Dal governo silenzio assoluto. È chiaro ormai il disegno. Strangolare quel territorio e tentare di addossare le responsabilità in chiave elettorale. Una strategia riprovevole che metterà in ginocchio famiglie ed imprese che con grandi sacrifici, sostenuti dalla Regione, hanno affrontato l'emergenza nel tentativo di ripartire. Chiederemo conto al governo in parlamento sulla mancata assegnazione delle risorse.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera.
Non è la ricetta della carbonara. Qual è la politica estera del governo? Che peso ha la Lega sulla nostra posizione in Europa? Come sostenere l’Ucraina non può essere oggetto di trattative per la tenuta della maggioranza. Ieri la cancellazione dell’assegno unico, oggi il ruolo dell’Italia in Europa: un pessimo rientro e molte preoccupazioni per il paese in uno scenario geopolitico sempre più complesso.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Consiglierei alla Ministra Calderone meno trionfalismi sui dati istat dell’occupazione. Intanto perché parliamo di un trimestre dove il dato del lavoro stagionale è prevalente. E poi perché si tratta di un aumento quasi esclusivamente legato al lavoro autonomo. Che significa spesso lavoro parasubordinato precario e intermittente. Persino la crescita di lavoro femminile e giovanile va vista nell’ottica delle ore lavorate visto che potrebbe esserci un’incidenza del part-time molto significativo. In ogni caso parliamo - soprattutto per la disoccupazione giovanile - del dato più alto dell’eurozona. Stupisce che questo non venga sottolineato mai. Soprattutto davanti all’esplosione - dati dell’Inps - della Cassa Integrazione nei principali settori produttivi”. Lo dichiara Arturo Scotto capogruppo pd in commissione lavoro di Montecitorio.
Grave censura da direzione Tg1
“Ancora censura dal Tg1, presenteremo un’interrogazione parlamentare in vigilanza Rai dopo le dichiarazioni del fisico del clima Antonello Pasini che ha denunciato il taglio di una sua risposta in cui collegava la presenza persistente degli anticicloni africani, al cambiamento climatico nel Mediterraneo. Questo è diventato il servizio pubblico? Questo è il modo con cui la direzione della principale fonte di informazione Rai si presenta all’appuntamento della riforma della Tv pubblica?” Così in una nota i componenti democratici della Commissione bicamerale di vigilanza Rai.
“Al rientro dalle ferie i lavoratori di Stellantis di Pomigliano si sono ritrovati con 4 venerdì di cassa integrazione mensili ma con l’obbligo di produrre lo stesso numero di Panda. 3000 a settimana. Siamo davanti a una interpretazione singolare della settimana corta: non si lavora il venerdì, si produce di più in meno giorni, si tolgono soldi dalle tasche dei lavoratori. E’ una scelta molto grave. Chiediamo che il Governo faccia pressioni su Stellantis perché questa decisione venga rivista e soprattutto si mantengano le promesse su Pomigliano con l’arrivo di altri due modelli di auto. Non è accettabile che si faccia cassa sempre sui lavoratori che perderanno ben duecento euro al mese dal loro stipendio”. Lo dichiarano in una nota congiunta Arturo Scotto e Marco Sarracino rispettivamente capogruppo e membro della commissione lavoro di Montecitorio.
"Il governo italiano appoggi la richiesta di Josep Borrell di attuare sanzioni contro alcuni ministri del governo israeliano che hanno incitato all’odio contro la popolazione palestinese. Anzi, sia più coraggioso e proponga sanzioni economiche all'intero governo. Le parole del ministro Tajani che, invece, nega questa possibilità, espongono il governo Meloni alla complicità con quello che sta accedendo in Cisgiordania. In totale spregio del diritto internazionale si sta consumando un vero e proprio tentativo di annessione violenta e sanguinosa dei Territori palestinesi occupati per opera dell'esercito israeliano e dei coloni spinti e protetti dal governo di Netanyahu, specialmente da alcuni ministri che da anni fomentano l'odio contro i palestinesi negandone perfino l'esistenza.
Solo negli ultimi giorni abbiamo visto Itmar Ben Gvir marciare verso la moschea di Al-Aqsa, luogo simbolo per i musulmani non solo palestinesi, sostenendo che andrebbe abbattuta per costruire una sinagoga. Una provocazione che rischia di incendiare un'area sacra per le tre religioni monoteiste e da sempre al centro di aspre contese. Ma sappiamo anche che Ben Gvir, insieme al suo collega il ministro Smotrich, ha distribuito armi ai coloni della Cisgiordania, ha teorizzato il ritorno delle colonie a Gaza e, non ultimo, in passato è stato condannato per sostegno a un'organizzazione terroristica ebraica.
Perfino il capo dello Shin Bet, il servizio segreto interno, Ronen Bar ha parlato di "terrorismo ebraico". Nonostante questo, Ben Gvir resta saldamente al suo posto di ministro perché così fa comodo a Benjamin Netanyahu. Questo non può essere ignorato né favorito dall'inerzia della comunità internazionale, Ue e Italia in primis: bisogna cambiare strategia e agire subito per imporre al governo israeliano di fermarsi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Una bella notizia. La multinazionale Yokohama ha ritirato i 15 licenziamenti via whatsaap dei lavoratori della cooperativa Car on Click che opera nella fabbrica di pneumatici a Tivoli. Saranno reintegrati alle stesse condizioni contrattuali. Dopo la mobilitazione del sindacato e le iniziative che abbiamo promosso in Parlamento e in Consiglio regionale del Lazio l’azienda è tornata finalmente sui suoi passi. Una vittoria innanzitutto dei lavoratori. Un segnale importante che però ci conferma che il compito del Pd e’ sostenere la risoluzione di tantissime vertenze aperte che nel paese sono in stallo e che hanno come sbocco prevalente precarizzazione e impoverimento del lavoro”. Lo dichiarano in una nota congiunta Marta Bonafoni consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale PD e Arturo Scotto capogruppo pd in commissione Lavoro di Montecitorio.