"Tutta la nostra solidarietà e vicinanza agli agenti aggrediti e feriti durante la manifestazione di Roma." Lo dichiara l'On. Matteo Mauri, Responsabile nazionale Sicurezza del PD. "Le aggressioni violente contro le forze dell'ordine in piazzale Ostiense sono state evidentemente premeditate, come dimostra la dinamica dell'attacco e l'uso delle bombe carta, e sono state condotte da frange violente che si sono infiltrate nel presidio. Fatto che ha oscurato completamente il modo pacifico e collaborativo verso le autorità con cui tante persone avevano animato fino a quel momento la manifestazione". "Le Forze di Polizia - prosegue Mauri - hanno risposto alle aggressioni violente senza mai perdere il controllo della situazione e usando solo la forza necessaria per fermare gli assalti degli aggressori".
"Sono le stesse Forze dell'Ordine che avrebbero assoluto bisogno di sostegno economico da parte dello Stato. Mentre il Governo non mette le risorse necessarie nè per un rinnovo adeguato del contratto di lavoro, nè per nuove assunzioni e nemmeno per il pagamento degli straordinari arretrati. L'ex Viceministro all'Interno Mauri conclude dicendo che: "nel cosiddetto ddl 'sicurezza' non c'è niente di tutto questo, ma solo parole vuote e demagogia. Continueremo a batterci come PD perché al Senato si trasformi il ddl in una Legge utile alla sicurezza e a chi la garantisce, e non alla propaganda a favore di telecamera di qualche Ministro".
E’ molto importante la mobilitazione di piazza promossa da Cgil e Uil che martedì prossimo manifesteranno a Roma in Piazza del Pantheon contro le norme introdotte nel collegato lavoro. Siamo davanti a un vero e proprio manifesto della precarietà che liberalizza il lavoro somministrato ed elimina il divieto di dimissioni in bianco. La destra sta colpendo tutte le regole a tutela del lavoro stabile alimentando insicurezza e sfruttamento e rifiuta ancora una volta un confronto sul salario minimo. Saremo in piazza con i sindacati e poi in Parlamento a votare convintamente contro queste norme che ancora una volta colpiscono la dignità di chi lavora.
Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera.
“Non c’è più tempo da perdere, serve una nuova legge che renda la cittadinanza un diritto a tutti gli effetti, non una concessione dello Stato”. Così i deputati e i senatori democratici che, in un video postato sui canali social, ricostruiscono il dibattito in corso e presentano la proposta democratica che prevede “il riconoscimento della cittadinanza a chi nasce in Italia da un genitore straniero che risiede regolarmente nel nostro Paese da almeno un anno, e a chi, sebbene non sia nato in Italia, vi sia arrivato da minorenne e abbia frequentato almeno 5 anni il sistema nazionale d’istruzione, inclusa la scuola dell’infanzia. Una proposta di legge “che prevede sia lo ius soli che lo ius scholae” e che viene definita “ampia, avanzata e organica, perché interviene su tutti gli aspetti della cittadinanza, semplificandone i passaggi burocratici e intervenendo anche su alcuni aspetti finora dimenticati come, ad esempio, la partecipazione dei ragazzi alle attività delle federazioni sportive. Non possiamo perdere altro tempo" — concludono i deputati e i senatori democratici — "chiederemo una discussione urgente su questo testo”.
Qui il video completo: https://www.instagram.com/reel/DAvKtA8CGTF/?igsh=MWNoZ24xb3dlM3B2aw==
“Il tentativo del vicepremier Tajani di silenziare Giorgetti è una toppa peggiore del buco perché conferma che il ministro dell’economia è ormai commissariato” così in una nota il capogruppo democratico in Commissione Finanze della Camera, Virginio Merola, che sottolinea “i fallimenti dell’azione di politica economica del governo Meloni è stata certificata dall’Istat che ha rivisto a ribasso le stime di crescita del Pil, nascondere questi dati è impossibile: Il governo si appresta a mettere in campo una manovra di bilancio fatta di nuove tasse, incremento della pressione fiscale e tagli a welfare e sanità”.
“Mentre i dati ISTAT confermano le gravi difficoltà economiche del Paese, segnando un fallimento evidente delle politiche economiche messe in campo dal governo Meloni, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si arrampica sugli specchi per nascondere la realtà. Ma sul suo tavolo giace una bozza di manovra di bilancio che prevede nuove tasse, un complessivo inasprimento della pressione fiscale e drastici tagli a tutti i ministeri” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione bilancio della camera, Ubaldo Pagano.
“Lo spettacolo viaggiante è da mesi penalizzato dalla burocrazia che impedisce ad oltre 7500 imprese di poter beneficiare del regime di semplificazioni già previste dalla legge: si tratta di norme necessarie per poter allestire e gestire le proprie attrazioni senza eccessive difficoltà. Tutti gli altri comparti del cosiddetto ‘Spettacolo dal vivo' - dai teatri ai cinema - possono accedere a queste agevolazioni ma agli esercenti dello spettacolo viaggiante è oggi precluso a causa di una circolare del Ministero dell'Interno che senza alcun motivo apparente le esclude. Abbiamo presentato una interrogazione a Piantedosi affinché intervenga e corregga velocemente questo errore": è quanto dichiara una nota dei deputati Pd Marco Simiani, Irene Manzi, Matteo Orfini e Matteo Mauri.
“Le tensioni e le contingenze internazionali hanno fatto aumentare il costo delle materie prime e di approvvigionamento di gas ed energia elettrica. L'aumento del costo della vita, del carrello della spesa, dei beni al consumo ha ridotto profondamente il potere d’acquisto delle famiglie e i costi fissi hanno inciso pesantemente sulla competitività delle aziende. Il governo Meloni non ha fatto quello che era necessario: non solo ha messo in atto misure fumose come il prezzo medio della benzina o l’algoritmo sui voli aerei, su cui peraltro hanno dovuto fare marcia indietro, ma ha anche attuato provvedimenti che vanno in direzione esattamente opposta. Il Governo finora ha aumentato le tasse sui beni per la famiglia e la prima infanzia, hanno aumentato l'IVA e gli oneri di sistema sulle bollette, ha ridotto la platea dei beneficiari del bonus sociale su cui noi avevamo fatto un intervento importante che chiedevamo di prorogare. Si tratta di precise scelte politiche che chiamano in causa una forte responsabilità della destra, che sta per confermarle peraltro nella prossima legge di bilancio. La drammatica verità è che l’esecutivo non ha tutelato e non sta sostenendo famiglie e imprese che oggi sono costrette a pagare di più, anzi. Stanno letteralmente mettendo le mani nelle tasche degli italiani”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche UE alla camera, a Punti di vista su Rai2.
“ISTAT conferma l’aumento della pressione fiscale, mentre il governo annuncia nuove tasse nella manovra. Tra queste, spiccano i 70 euro a famiglia sulle accise dei carburanti, la Meloni Tax, in netto contrasto con le promesse fatte dalla presidente del consiglio in campagna elettorale. Il ministro Giorgetti è stato chiaro: il conto sta per arrivare, e saranno gli italiani a pagarne il prezzo, con un aumento delle tasse e una riduzione dei servizi. Una realtà ben diversa da quella prospettata durante la campagna elettorale”. Così il capogruppo democratico nella commissione bilancio della camera, Ubaldo Pagano.
Sacrifici per tutti come dice il Governo saranno sacrifici per i soliti. Per chi già fatica a fine mese e chi già paga le tasse. Sacrifici per tutti, saranno tasse indirette a pensionati e lavoratori. Sacrifici per tutti, saranno liste d’attesa e più ricorso alla sanità privata. Un tempo la destra era sociale ora solo fa solo macelleria sociale.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Il Governo Meloni mette le mani nelle tasche degli italiani. La manovra annunciata si prospetta dura, con sacrifici e rinunce, come affermato dal ministro Giorgetti che colpiranno soprattutto le fasce più deboli della popolazione che vedranno aumentare le tasse e ridurre i servizi. A peggiorare la situazione, arriva anche la conferma della tassa sulla benzina da 70 euro all’anno, in netta contraddizione con le promesse fatte da Meloni in campagna elettorale. Il governo, che aveva promesso di alleggerire il carico fiscale sui cittadini, si prepara invece a stangare ulteriormente gli italiani, lasciando poco spazio ai tentativi della maggioranza di raccontare una realtà diversa”. Così in una nota il capogruppo democratico in commissione finanze della camera, Virginio Merola.
"Governo e maggioranza attenti solo alle poltrone, non vedono la perdita eclatante di credibilità e di pubblico dei programmi del servizio pubblico. La trasmissione andata in onda ieri sera su Rai 2, condotta da Antonino Monteleone, ha subito un vero e proprio crollo: nasconderlo è impossibile". Così i componenti del Partito Democratico nella Commissione di vigilanza Rai.
"In vigilanza chiederemo quanto è stato il costo di questo programma che si è classificato ultimo tra quelli in prima serata sulle principali reti televisive. Siamo davanti a un altro flop di Telemeloni”.
C’è qualcuno al Ministero dei trasporti? O Salvini è troppo occupato nella ricerca di consenso elettorale e non si accorge della situazione in cui versano le ferrovie? Il blocco della circolazione a Termini, i ritardi sulla Roma Civitavecchia, sono solo due episodi di questi giorni dopo un'estate di passione. Ormai viaggiare è un salto nel buio: non si sa a che ora si parte né a che ora si arriva.
Ed oggi l’ennesimo tragico incidente sulla linea ferroviaria Bologna - Venezia, ci porta a esprimere in primo luogo, il nostro cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima, ma anche a chiedere con ancora più forza che il Ministro si faccia carico di intervenire sulle condizioni di sicurezza della linea ferroviaria troppo carica e con necessità manutentive importanti.
Anziché perdere tempo sui social o nei tour del consenso in giro per il paese come oggi in Liguria, il Ministro dovrebbe occuparsi del sistema dei trasporti al collasso che rende difficile garantire la sicurezza dei lavoratori e complica la vita quotidiana di pendolari e studenti. Chissà se oggi Salvini è venuto in treno in Liguria, così da rendersi conto come in nove anni di governo del centrodestra il sistema delle infrastrutture e dei trasporti in questa regione è nettamente peggiorato e il servizio sempre più carente”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio.
“Oggi la Commissione presieduta da Sabino Cassese ha annunciato che per l’autonomia differenziata i LEP saranno definiti a dicembre. Il governo dovrebbe chiarire dove pensa di trovare i soldi per garantirli in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Mentre sulla manovra stanno già litigando, con un Giorgetti smentito dalla stessa Meloni sulle nuove fantasiose coperture, ci troviamo di fronte a una politica economica confusa e a una maggioranza che naviga a vista. Le promesse sull’autonomia differenziata rischiano di crollare sotto il peso di nuove tasse a carico dei soliti noti, mentre agli evasori continuano a concedere condoni, o con tagli ai servizi essenziali. Come sempre, saranno i cittadini a pagarne le conseguenze”.
Così la deputata Silvia Roggiani, segretaria regionale Pd Lombardia.
“Gli accordi commerciali nel Sahara commerciale con il Marocco sono illegali. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea lo stabilisce con una storica sentenza che, finalmente, riconosce la titolarità e il principio di autoderminazione del popolo Saharawi cacciato dalla proprie terre dall'esercito del regime marocchino nel 1976 e che, costretto all'esilio nel deserto algerino, è ancora oggi oggetto di inaudite violenze nel Sahara Occidentale, come Amnesty ha più volte testimoniato nei suoi rapporti annuali. Ora questa sentenza rimarca il confine chiaro tra legalità e soprusi. Per questo ci rivolgiamo al ministro Tajani perché attivi tutte le iniziative diplomatiche necessarie negli organismi internazionali affinché il popolo Saharawi sia messo nelle condizioni per tornare a vivere sulla sua terra, ora occupata illegalmente. Basta girarsi dall'altra parte, da parte nostra continueremo a sostenere le lotte del Fronte Polisario in ogni sede. Si discuta in Parlamento la mozione che è stata presentata oltre 18 mesi fa”.
Lo dichiara il deputato Stefano Vaccari, presidente dell'intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi”.
“Anche oggi dobbiamo piangere l’ennesimo operaio che lavorava per una ditta in appalto morto sul luogo del lavoro sui binari delle nostre ferrovie e questo è diventato ormai inaccettabile. Un altro incidente gravissimo dopo quelli di Brandizzo e Meina” così si è espressa la vicepresidente nazionale del PD Chiara Gribaudo.
“Non più tardi di due settimane fa - continua Gribaudo - la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia dopo un anno di indagini ha presentato una relazione del lavoro d'inchiesta che è stato svolto votata all’unanimità cercando di contribuire con quattordici proposte su controllo, investimenti in sicurezza e in tecnologia per evitare che tragedie simili accadano ancora.”
“Il Ministro Salvini e RFI - si appella la deputata dem - devono accogliere questa relazione e lavorare da subito su queste proposte.”
“Non possiamo più sopportare notizie di incidenti sul lavoro sulle linee ferroviarie, si deve fare ogni azione possibile. Subito” conclude l’onorevole Gribaudo.