n. 75 - 1 febbraio 2020

CONTRO IL BULLISMO PREVENIRE E REPRIMERE

Approvata alla Camera la nuova legge 

Questa misura contro il bullismo e il cyberbullismo ha un obiettivo: completare il quadro della disciplina per combattere un fenomeno purtroppo diffuso. Vogliamo dotare le istituzioni di strumenti per consentire un’adeguata prevenzione, perché quello è il modo migliore per combattere fenomeni che hanno assunto dimensioni preoccupanti, anche grazie all'utilizzo dei social. Abbiamo quindi potenziato le misure di contrasto dei fenomeni di disagio, rafforzato gli strumenti di contrasto per i tribunali dei minori e aggiunto un ulteriore evento al verificarsi del quale si integra la fattispecie di atti persecutori e cioè l'evento della emarginazione. Un lavoro che, dunque, va nella direzione inaugurata nella scorsa legislatura e a cui aggiungiamo l’importanza di agire soprattutto sul piano educativo e sul piano della prevenzione per contrastare efficacemente bullismo e cyberbullismo. 

TEMI DELLA SETTIMANA

BENE TASK FORCE CONTRO CORONAVIRUS

Aumentare sforzi per prevenzione e informazione 

Siamo davanti a una situazione nuova, un virus che non conosciamo; per questo è più pericoloso e ci preoccupa. Ma nel 2003 abbiamo avuto una cosa simile con la Sars ed è stato messo in campo un sistema di protezione ben fatto, con protocolli ben organizzati. Al riguardo vogliamo ricordare il medico Carlo Urbani che fu il primo ad identificare un focolaio ad Hanoi e così perse la vita. La task force al ministero è molto efficace, bene dunque l’informativa in Aula del ministro Speranza. Dobbiamo arrivare a tutti i tecnici che operano sul territorio in modo che si moltiplichino gli sforzi e va diffusa l'informazione, il numero verde 1500 aperto h24. Per esempio va spiegato che le mascherine alle persone sane non servono. E la Rai dovrebbe trasmettere degli spot semplici per informare i cittadini. È importante che tutti i medici diano informazioni corrette, univoche, accertate e provate scientificamente.

 

GIUSTIZIA: SERVONO RIFORME EFFICACI E DESTINATE A DURARE

Bene la riduzione del 30% delle pendenze civili

Oggi non c’è più, al governo, chi scambia la vendetta privata con la giustizia. O chi invoca la giustizia della delazione e del citofono, della caccia all’uomo. Accanto a questa virtuosa discontinuità, registriamo una virtuosa continuità. I dati che il ministro ha fornito nella sua relazione in Aula, ci consegnano un quadro del funzionamento della giustizia confortante. Un miglioramento iniziato alcuni anni fa e continuato in questa legislatura. Il rafforzamento delle assunzioni di personale di magistratura e di quello amministrativo hanno cominciato a produrre effetti visibili. Ad esempio con la riduzione, -30%, del numero delle pendenze civili e la diminuzione dei tempi di durata media dei procedimenti. Bene poi il cambio di passo in tema di misure alternative e che si stia dando seguito alla fondamentale riforma del nuovo codice della crisi di impresa. Un quadro, però, meno soddisfacente nel settore penale, dove alla diminuzione dei procedimenti nelle procure non si è realizzata anche quella nei tribunali e nelle corti d’appello, e sul quale occorrerà intervenire con coraggio, nella consapevolezza che una congrua riduzione dei tempi dei processi è l’unica condizione per risolvere il problema che oggi la prescrizione è chiamata in modo improprio a gestire.

 

SVILUPPO E SERVIZI PER LE AREE INTERNE

La Camera approva all'unanimità gli impegni

Con l’approvazione delle mozioni su montagna, aree rurali e interne, l’Aula di Montecitorio ha saputo guardare e individuare risposte per tutto il Paese. I territori montani sono stati destrutturati nel profondo e oggi sono su un crinale che pone alla politica un interrogativo: vincere la sfida della modernizzazione del sistema o subire la tentazione della retorica del rimpianto, del “nostalgismo”, immaginando che rimpiangere i bei tempi che furono possa risolvere da solo il tema dei cambiamenti, della trasformazione e della metamorfosi che queste aree stanno vivendo? Noi vogliamo raccogliere la sfida, perché non ci arrendiamo all’idea che la politica sia ancillare e debba soltanto assecondare le trasformazioni che sono in atto a seguito della prepotenza dei mercati e a seguito dell’incapacità delle forme della rappresentanza di incidere nel profondo, nella trasformazione e nella realizzazione dei diritti di cittadinanza.

 

IN MEMORIA DI PIERSANTI MATTARELLA

Politico onesto e rigoroso che scelse la verità a prezzo della vita

Abbiamo ricordato in Aula Piersanti Mattarella e il suo laico martirio. È stato un politico onesto e rigoroso, un uomo che credeva nella politica e nella sua funzione di protezione dei più deboli e di difesa del bene comune. E che credeva che la politica ha il dovere di rinnovarsi se vuole essere servizio. Mattarella sapeva di essere in pericolo ma scelse ugualmente di non voltarsi dall’altra parte e affrontò la sfida mafiosa, nonostante tutti i rischi di cui era consapevole, perché in quegli anni la mafia aveva deciso di fare la guerra alla nostra democrazia e alle istituzioni repubblicane. I politici devono scegliere se mettersi dalla parte della verità o mettersi dalla parte della convenienza. E Piersanti Mattarella, senza indugio, scese la parte della verità. Incarnò l’amore per la verità, ed è per questa sua scelta che fu ucciso.

 

IN RICORDO DI MARIA COSCIA

E della sua voglia di cambiare il mondo

Per Maria la politica e l’impegno nelle istituzioni sono stati intrecciati con valori, ideali e azione quotidiana per combattere le ingiustizie, le discriminazioni, per migliorare la vita delle persone. Per aiutare i più giovani a crescere e diventare cittadini di una società aperta. Con il valore della Memoria e l’impegno per il futuro. Con una scuola rinnovata e all’altezza dei suoi compiti formativi. La sua vita è stata legatissima alla famiglia, ma al tempo stesso intrecciata con qualcosa di grande: la voglia di cambiare il mondo, di mettersi in cammino. In cammino insieme alla sua comunità: di partito, di quartiere, di città, alla sua comunità parlamentare. E naturalmente la comunità delle donne con le quali ha sempre combattuto per l’emancipazione femminile, per i diritti civili e le grandi battaglie degli anni Settanta, contro le discriminazioni, l’odio e la violenza quotidiana contro le donne e per la parità di genere.

QUESTION TIME

LA PRIMA DOMENICA GRATUITA NEI MUSEI DIVENTERÀ UN'INIZIATIVA STABILE

A qualche anno dalla riforma dei musei del nostro Paese emergono risultati che possiamo definire straordinari. Dal 2014 milioni di persone hanno visitato i musei italiani anche grazie alle domeniche gratuite. Nel 2019 si registrano oltre 55 milioni di visitatori, anche se per la prima volta dopo anni di costante crescita il numero non è aumentato rispetto all’anno precedente. Vediamo però che sono cresciuti gli introiti di un 5%. Più incassi, dunque, che vuol dire più risorse da investire in tutela, ricerca e servizi museali. Abbiamo chiesto al ministro Franceschini di sostenere e rendere stabile la scelta dei musei gratuiti la prima domenica del mese, iniziativa che si è dimostrata di grande importanza nell’avvicinare i cittadini ai musei. E siamo molto soddisfatti della risposta del ministro Franceschini, il quale nell’esprimere la volontà di mantenere e prolungare la prima domenica del mese gratuita, ha evidenziato l’importanza del diritto individuale e collettivo di fruire del patrimonio culturale. Bene dunque la conferma di questa iniziativa e la volontà di renderla stabile.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Comune di Chioggia 
Lunedì dalle 14.00, esame della proposta di legge riguardante il trasferimento di aree demaniali nel comune di Chioggia.

Mozioni
Da lunedì, esame delle mozioni riguardanti iniziative volte a contrastare l'utilizzo del fentanyl e di farmaci similari; e riguardanti l'utilizzo di portali dedicati all'assistenza dei cittadini italiani che si trovano all'estero.

Ratifiche
Da lunedì, esame  dei disegni di legge riguardanti trattati tra: Italia e Colombia sull'estradizione; Italia e Uruguay su imposte di reddito; Italia e Colombia su imposte di reddito; Italia e Etiopia sulla difesa; Italia e Turkmenistan su promozione degli investimenti.

 

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