Decreto Cultura: Marino, per sito archeologico di Noto Antica servono risorse certe
Dichiarazione di Maria Stefania Marino, deputata Pd
Dichiarazione di Maria Stefania Marino, deputata Pd
“Occorrono nuove risorse per sostenere le imprese della filiera suinicola che hanno subito danni indiretti dall'applicazione dei provvedimenti sanitari attivati per l'adozione di misure di prevenzione, eradicazione e contenimento dell'epidemia di peste suina africana (Psa) e dal blocco delle esportazioni dei prodotti trasformati. E’ l’impegno chiesto al governo e votato dall’Aula di Montecitorio attraverso un ordine del giorno alla manovra finanziaria presentato dal gruppo Pd della commissione agricoltura della Camera.
“Risolvere le criticità causate dalle delocalizzazioni è necessario e rivitalizzare le fabbriche dismesse è possibile: uno degli strumenti più efficaci in questa direzione è la cosiddetta legge ‘Nuova Marcora’ che ha previsto da tempo un fondo per promuovere la nascita e lo sviluppo di imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero di aziende in crisi e per i processi di ristrutturazione o riconversione industriale.
“È la nostra Costituzione a riconoscere ai magistrati onorari un ruolo nell'ordinamento giudiziario che nel corso degli anni è cresciuto acquisendo importanza molto rilevante fino ad occuparsi del 50% delle cause civili e dell'intero insieme dei reati penali minori. L'infrazione comunitaria ha posto in evidenza dubbi sulla compatibilità tra la normativa nazionale e quella dell'Unione soprattutto sul deficit che i giudici hanno subito in materia di diritti essenziali perché esclusi dallo status di lavoratori dipendenti.
“Siamo oggi in piazza insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori in sciopero. Ci preoccupa la deriva miope e autoritaria di questo governo che non vuole risolvere i problemi per i cittadini dalla sanità alla scuola. In particolare, per i trasporti servono maggiori ed ulteriori risorse sia per il Tpl sia per il rinnovo dei contratti ma la manovra del governo Meloni pensa a tutt'altro. Totalmente dimenticata è pure la sicurezza per gli operatori vittime di quotidiane aggressioni sul lavoro. Insomma dopo due anni di governo Salvini si occupa di tutto tranne che dei trasporti”.
“La Giustizia è al collasso: i giudici di pace fissano le udienze al 2030, la situazione del carcere è drammatica, gli organici sono scoperti e in questo quadro il governo disinveste”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Giustizia Federico Gianassi sulla discussione della sua interrogazione sulle criticità del comparto svolta a Montecitorio.
“Questa manovra sacrifica soprattutto la parte più fragile dell’Italia, il sud e le aree interne. Sindaci chiamati a sacrifici inenarrabili. Le risorse per la Zes Unica, già ridicole nel 2024, si riducono di 200 milioni per l’anno prossimo. Con la legge Calderoli sull’autonomia e ora con questa legge di bilancio il governo MELONI mette in ginocchio il paese.
“La sanità è sotto finanziata. Al di là del balletto dei numeri tra la Premier Meloni e il Ministro Giorgetti, quello che è chiaro è che nella prossima legge di bilancio la spesa per il Servizio Sanitario nazionale non è sufficiente a coprire le gravi carenze. Mentre resta senza copertura il decreto liste d’attesa che è stato solo un grande bluff per le elezioni europee”.
Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati intervenuta a Skytg24 Start.
Nella terza manovra del governo Meloni, non c’è un euro in più per le forze dell’ordine. Non è previsto infatti nessun aumento delle risorse, come chiedevamo, per assunzioni straordinarie, per il pagamento degli straordinari il mese dopo, e non dopo quasi due anni com'è adesso, e soprattutto non ci sono più fondi per un rinnovo adeguato del contratto di lavoro del comparto Sicurezza. Per di più è previsto un taglio lineare alle spese di tutti i ministeri, compreso quello dell’Interno, che metterebbe ancora più in difficoltà chi ha il compito di garantire l’ordine pubblico nel nostro Paese.
“Abbiamo sperato fino all’ultimo che, dopo le vittime in Emilia Romagna, Marche e Toscana, e le preoccupazioni dei cittadini dei Campi Flegrei, vi fosse un richiamo allo spirito di unità nazionale e una volontà fattuale di cooperare tra i diversi livelli istituzionali per far giungere sul territorio risorse finanziarie e umane che puntassero su un obiettivo preciso: salvaguardare l’interesse pubblico aiutando le famiglie e le imprese in difficoltà. Invece, nonostante i miliardi di danni, in questo decreto non c’è nulla di tutto questo.