Mafia: Pd, domani Orlando al question time su piani di contrasto
Interrogazione Dem, “Dopo la morte di Riina come fare terra bruciata intorno ai boss?”
Interrogazione Dem, “Dopo la morte di Riina come fare terra bruciata intorno ai boss?”
“Nel giorno della sua morte, un pensiero ancora più sentito a tutte le vittime di mafia. Da parte delle Istituzioni e dello Stato massimo impegno nel continuare a perseguire la verità e la giustizia e nel contrastare un ricambio ai vertici di Cosa nostra. La scomparsa di Totò Riina, il più sanguinario tra i boss di Cosa Nostra, non cancella le sue colpe, nè il dolore che ha provocato con le sue efferate azioni di strategia del terrore. Nel suo tentativo di sostituirsi allo Stato non ha esitato a fare uccidere magistrati, giornalisti, esponenti delle forze dell’ordine, innocenti cittadini.
"Limitare, e nei casi più gravi revocare, la potestà enitoriale dei condannati per associazione mafiosa che coinvolgono i figli nelle attività dei clan è una scelta responsabile e doverosa: bene ha fatto il Csm a certificare una linea che negli anni è stata portata avanti da molti tribunali per i minori in Italia". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e membro della commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori.
"Limitare, e nei casi più gravi revocare, la potestà genitoriale dei condannati per associazione mafiosa che coinvolgono i figli nelle attività dei clan è una scelta responsabile e doverosa: bene ha fatto il Csm a certificare una linea che negli anni è stata portata avanti da molti tribunali per i minori in Italia". Lo dichiara Vanna Iori, deputata Pd e membro della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza.
“L'operazione contro il clan Rinzivillo portata a termine oggi dalle procure di Roma e Caltanissetta, insieme con l'Arma dei Carabinieri e la Polizia Criminale tedesca, è un risultato positivo che però non può lasciarci tranquilli. Viene confermata la valida professionalità investigativa delle nostre strutture antimafia e la loro capacità di collaborare in armonia. Estremamente positiva è anche la collaborazione tra le forze di polizia italiane e quelle tedesche, che sempre più stanno affinando le strutture per combattere le mafie anche in Germania.
“Oggi sono 26 anni dall'uccisione a Palermo di Libero Grassi. E proprio ieri, Cancellieri il candidato alla Regione dei Cinque Stelle, ci ha spiegato che lui insieme ai vertici nazionali Di Maio e Di Battista non hanno mai parlato di mafia, perché è inutile parlarne, la mafia va combattuta. Come e dove? A quanto pare ovunque ma non dai palchi e non in campagna elettorale. Giusto saperlo e ricordarselo al momento del voto”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, postando anche il video dell’intervista del 1991 di Libero Grassi a “Samarcanda”.
“La mafia uccide, il silenzio pure”, ma questa lezione il M5s non l’ha ancora imparata. Il candidato del Movimento 5 stelle alla guida della regione Sicilia ammette candidamente di non parlare di mafia perché “noi non parliamo di mafia; noi combattiamo la mafia”. Per rispondergli basterebbe la foto dei funerali di Peppino Impastato a Cinisi 39 anni fa.
- Lo scrive su Instagram Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, commentando il post di Giancarlo Cancelleri sul blog di Grillo -
“Valutare di rinnovare il richiamo nei confronti di Facebook e degli altri social network per una battaglia di civiltà che porti a una ferma condanna anche dei fenomeni apologetici della criminalità organizzata”. Lo chiede Michele Anzladi, deputato del Partito democratico, in una lettera indirizzata alla presidente della Camera Laura Boldrini.
Con Sassoli, Pittella, Toia, Chinnici, Giuffrida
“25 anni fa la strage di Capaci. Non è un rito ma una data da non dimenticare. Il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli uomini della scorta hanno segnato profondamente questa nostra democrazia. La mafia oggi è cambiata ma purtroppo non è ancora sconfitta; per questo dobbiamo mantenere sempre alta la guardia. I morti non sono morti se presenti nella memoria dei vivi. E noi non dimentichiamo perché devono rappresentare per noi modello esemplare da seguire e ringraziarli sempre per aver dato la loro vita per lo Stato e per la libertà dei cittadini”.