n. 53 - 19 gennaio 2024

 

SULLA PRESCRIZIONE LA DESTRA CREA L’ENNESIMO CAOS

Ulteriori ritardi per i processi

Siamo alla quinta riforma della prescrizione negli ultimi sette anni e con questo intervento il governo rende adesso impossibile a qualunque magistrato di capire quale norma dovrà applicare. I processi rallenteranno inevitabilmente visto che i tempi della prescrizione dovranno essere ricalcolati a mano, fascicolo per fascicolo, andando a verificare ogni volta quale normativa risulta più favorevole al singolo caso. Siamo all’assurdo, anche perché questo intervento avviene proprio quando il nostro Paese aveva raggiunto tutti gli impegni presi con l’Europa circa la riduzione dei tempi dei processi di almeno il 25%. Con questo intervento il governo decide invece di tornare indietro e mette seriamente a rischio i tre miliardi del Pnrr destinati alla giustizia.

TEMI DELLA SETTIMANA

GIUSTIZIA: DAL GOVERNO DISASTRI, RINVII E CONTRADDIZIONI

Dibattito in Aula dopo le comunicazioni del ministro Nordio

Un anno di annunci, retromarce, contraddizioni e scelte sbagliate. La giustizia è diventata terreno di scontro ideologico, una giustizia debole con gli amici e aggressiva con gli avversari. Questo settarismo ideologico lo abbiamo già sperimentato in tante fasi della storia politica italiana e produce solo disastri e fallimenti.

Anche nella maggioranza c’è chi inizia a dare segni di insofferenza. Quest’anno, a differenza del passato, la maggioranza ha accolto Nordio con banchi semivuoti e i gruppi di Lega e Forza Italia erano ridotti al minimo e rispetto alla trentina di applausi e standing ovation dell’anno scorso, quest’anno il primo applauso, flebile, arriva dopo 70 minuti di intervento del ministro.

Assoluto è il disinteresse verso le proposte dell’opposizione come quelle che noi avanziamo a tutela dei sindaci.

 

REATI CONTRO I BENI CULTURALI: UN INUTILE PASTICCIO GIURIDICO
 

Ennesima bandierina propagandistica
 

È legge il provvedimento voluto dal governo che prevede disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento e imbrattamento di beni culturali o paesaggistici.

 

Il Partito democratico ha votato contro, ritenendolo un pasticcio politico e giuridico, frutto dell’ansia della maggioranza di destra di rincorrere i fatti di cronaca, di sventolare l’ennesima bandierina propagandistica e di dare sempre e solo risposte punitive.

 

Qui siamo al paradosso di un disegno di legge che non colma alcun vuoto normativo, e non istituisce nuove fattispecie di reato. Una legge organica che punisce chi imbratta, deteriora e procura un danno a un bene culturale c’è già, è la legge n. 22 del 2022 e porta le firme di Dario Franceschini e Andrea Orlando. Il provvedimento di fatto duplica semplicemente le sanzioni, che sono già previste dal codice penale, prevedendo delle sanzioni pecuniarie (da 20mila euro a 60mila euro) decisamente sproporzionate all’interno del nostro ordinamento.

 

RATIFICA DELL’ACCORDO CON LA REPUBBLICA DI SAN MARINO SULLA GIUSTIZIA

L’importanza delle misure alternative alla detenzione
 

Abbiamo votato a favore della ratifica dell’Accordo tra l’Italia e San Marino sul riconoscimento delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione. 

Questo Accordo si inserisce in un quadro di cooperazione con uno Stato con il quale l'Italia condivide, pur nell'autonomia, molti aspetti culturali e non da ultimo la cultura giuridica.

 

La professoressa Cartabia, Guardasigilli all'epoca della firma di tale Accordo, ha dichiarato che “si tratta di un accordo molto importante, perché è ormai consolidato come la possibilità di accedere a misure alternative al carcere riduca il tasso di recidiva. Anche con la sottoscrizione di questo accordo contribuiamo a favorire il recupero di chi deve scontare una pena e contribuiamo a una società più sicura”.

 

Un’affermazione che facciamo nostra, richiamando la funzione rieducativa della pena come sancito nell'articolo 27 della nostra Costituzione.

QUESTION TIME

SUL FONDO CONTRO I DISTURBI ALIMENTARI GOVERNO VERGOGNOSO
 

Il gioco che sta facendo il governo sul Fondo per combattere i disturbi del comportamento alimentare è davvero vergognoso. Durante il Question time abbiamo chiesto di ripristinare il Fondo e di aprire finalmente la procedura di riconoscimento autonomo dei DCA all’interno dei LEA. 

 

La risposta del Ministro è stata un interminabile giro di parole, a tratti incomprensibile e fuori contesto. Quello che abbiamo capito è che a valle delle mobilitazioni che ci sono state da parte delle associazioni, delle famiglie dei pazienti e dell’opposizione, quanto meno si è trovato un piccolo budget di 10 milioni per dare una parte di copertura al fondo che era stato completamente definanziato. 

 

In Italia sono circa 4 milioni le persone in cura per anoressia, bulimia e binge eating e ci sono circa 4.000 decessi all’anno. Persone che muoiono non perché vittime di una malattia terminale, ma per mancanza di cure. Cure che verrebbero assicurate se venisse attuata la legge del 2021 e si facesse un semplice decreto attuativo, che il governo si rifiuta di fare. Per questo, le parole del ministro ci lasciano ancora una volta l’amaro in bocca perché i 10 milioni non bastano per curare i 4 milioni di malati. 

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    IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

    Accordo Italia - Albania
    Da lunedì esame e votazioni sulla  ratifica dell'accordo di collaborazione tra i due stati in materia migratoria.

    Istituzione premio "Maestro della cucina italiana"
    Da martedì esame e votazioni  sul disegno di legge per l'istituzione del premio di “Maestro dell’arte della cucina italiana”.

    Relazione della XIV Commissione
    Esame e votazione della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023.

    Sicurezza energetica
    A partire da mercoledì pomeriggio, l'Aula esaminerà il provvedimento concernente le disposizioni per la sicurezza energetica e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia.

    Mozione
    All'esame dell'Aula anche la mozione sulla revoca della nomina a Sottosegretario di Stato di Vittorio Sgarbi

     

     

     

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