Santanche’: Scotto, inquietante che resti ancora al governo
Nuova inchiesta Report dimostra sua insensibilità per lavoratori
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“Rivolgiamo gli auguri di buon lavoro a Tommaso Foti, nuovo Ministro per gli Affari europei, il Pnrr, il Sud e le Politiche di coesione del governo Meloni. Auspichiamo che faccia meglio di quanto fatto finora dal suo predecessore. Tra rimodulazioni, ritardi e rinvii, il Pnrr rischia infatti di naufragare e da occasione storica potrebbe trasformarsi per colpa del Governo in un clamoroso fallimento ai danni del Paese.
“Quando non ci sono battaglie ideologiche o bandierine da mettere, il governo si spacca. Oggi al Senato e a Strasburgo si vedono i veri volti della maggioranza una volta lasciati liberi di votare. Le ripicche, gli sgambetti e i veti tra i due vicepremier ci preoccupano alla vigilia di una manovra finanziaria fatta da tagli e nessun investimento. E in tutto questo, la propaganda non riesce a nascondere le grandi difficoltà in cui versa la sanità pubblica. C'è ancora una maggioranza in Italia?” Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali.
“Quando non ci sono battaglie ideologiche o bandierine da mettere, il governo si spacca. Oggi al Senato e a Strasburgo si vedono i veri volti della maggioranza una volta lasciati liberi di votare. Le ripicche, gli sgambetti e i veti tra i due vicepremier ci preoccupano alla vigilia di una manovra finanziaria fatta da tagli e nessun investimento. E in tutto questo, la propaganda non riesce a nascondere le grandi difficoltà in cui versa la sanità pubblica. C'è ancora una maggioranza in Italia?” Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali.
“Dopo voto in cui il Governo è andato sotto su Rai e emendamento Calabria in commissione bilancio al Senato, è un dato di fatto che abbiamo un governo testardamente diviso e unitariamente poltronista. Pensa solo a se stesso e se ne infischia degli interessi veri degli italiani”. Lo dichiara Stefano Graziano capogruppo Pd in Vigilanza sulla Rai.
“Non si è mai visto un attacco così martellante al diritto di sciopero dall’inizio di questa legislatura, Salvini fa il bullo da giorni con Cgil e Uil, fino ad arrivare alla scelta gravissima di precettare lo sciopero generale nel settore dei trasporti. Un’arma di distrazione di massa per nascondere il fatto che oggi la maggioranza di centrodestra non esiste più, va sotto due volte in commissione Bilancio del Senato sottoponendo il Paese ad uno spettacolo poco edificante.
La maggioranza è in frantumi. Ormai ogni giorno si fanno sempre più incolmabili le distanze tra Forza Italia e la Lega nel Parlamento italiano così come in quello europeo, come testimoniano gli scivoloni di oggi della maggioranza in Senato e la spaccatura sul voto della nuova Commissione Von der Layen. Altre che schermaglie, come si affretta a derubricarle la premier. Meloni farebbe bene a trarne le dovute conseguenze, così non si governa un Paese.
Così il capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi.
“L’apericena non è servito a niente: oggi il governo è andato in minoranza al Senato per ben due volte. Alla vigilia dell’esame della legge di bilancio, c’è una maggioranza spaccata con i due vice premier e le rispettive forze pronti a sgambetti e veti. Si può governare così il paese? Stanno imponendo sacrifici, colpendo i più fragili, sprecando risorse invece di investire nella sanità pubblica e rimangono attaccati al potere a dispetto di tutto”. Così la vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera, Simona Bonafè.
“Il Governo e la sua maggioranza sono a pezzi, con divisioni gravi in Italia e in Europa. La maggioranza è spaccata in queste ore al Senato su vari emendamenti al Decreto Fiscale ma traballa anche in Europa dove la Lega si distingue e vota contro la nuova commissione, votando, di fatto, contro il commissario italiano Fitto.
“L’esclusione dal sistema di accoglienza dei migranti che superano un reddito annuale di 6.000 euro è una scelta miope e profondamente dannosa, che scarica sui territori costi sociali insostenibili e rischi sanitari gravi”. Così la deputata del Pd Rachele Scarpa nel suo intervento alla Camera durante la discussione sul decreto immigrazione.